27/02/11

Italiani di società di cross: dominano gli stranieri

Il podio della gara junior - Foto Fidal
Non sono un grande conoscitore di cross, e a dire il vero ho mentalmente staccato la spina sugli atleti keniani, nel senso che ormai mi limito a registrare la nazionalità mentre i nomi li omologo sotto un frullato di "kip", "koech". Tanto vincono sempre loro. I campionati di cross (e i cross in generale) sono un'ottima cartina di tornasole per verificare lo stato del fondo e mezzofondo italiano. E anche i campionati italiani di cross tenutisi a San Giorgio sul Legnano (MI) hanno evidenziato le dinamiche di cui ero già a conoscenza. La prima è l'inveterato ricorso al mercenarismo da parte delle società civili di cui siamo a conoscenza da decenni. Nella gara di cross lungo, nei primi 10 nove atleti di origine straniera e Gabriele De Nard (7°).  Chiaramente nel computo ho inserito Ahmed El Mazoury, ottimo secondo, che è a tutti gli effetti italiano e corre per le Fiamme Gialle, così come Kaddour Slimani (10°), che entrambi tradiscono origini maghrebine. Cerchiamo di esprimere meglio il pensiero: 1 solo autoctono tra i primi 10. Problemi? Nessuno, sono fenomeni legati alla globalizzazione quelli legati ai popoli che si affacciano sul Mediterraneo, mentre i 6 keniani tra i primi 8 sono atleti venuti in Italia per fare atletica. Comprati, non giriamoci intorno. Purtroppo, il primo italiano d'Italia nel cross lungo è stato un 37enne (De Nard), mentre è difficile trovare in classifica un giovane italiano promettente se non guardando nelle retrovie. Chi invece non tradisce mai nel cross e Andrea Lalli, che ha vinto il cross corto (che ai mondiali è stato tagliato dopo diverse edizioni, quindi dovrà riconvertirsi entro poco in ottica mondiali), ma lui è il campione europeo sia junior che promesse: un predestinato se non fosse per i keniani che scendono direttamente dagli altipiani e arrivano in pianura Padana. Tra gli junior probabilmente sprazzi di quello che potrebbe essere il mezzofondo maschile italiano tra 3/4 anni. Vittoria del somalo Abdikadar Sheik davanti al mio dirimpettaio marocchino Yassine Rachik (entrambi al primo anno tra gli junior). Tra i primi 12 al traguardo, sette ragazzi di origine straniera ma stavolta non di stampo mercenario. L'ondata di seconda generazione sta arrivando... Tra le donne sapete come la penso: il fondo/mezzofondo italiano ha l'encefalogramma piatto. Se non fosse per Cusma/Reina su 800 e 1500, Weissteiner e Romagnolo dai 3000 in su, non saremmo neppure presentabili. Un poker di trentenni o quasi. Bello rivedere la Romagnolo vincere il cross lungo (un pò patetico vedere un cross corto da 4 km e quello lungo da 5...). Tra le donne purtroppo l'ondata di seconda generazione non si vede o è molto blanda: questioni soprattutto... culturali. Sul campionato di società, vi rimando ad altri siti. Esistono 71 tipi diversi di campionati italiani ogni anno... 

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