14/02/11

Il personaggio dei Campionati Italiani Giovanili: Darya Derkach

Se fossi Rams-Arese II avrei già mandato stamattina qualcuno dei miei flessuosi satrapi (con inclinazioni ad angolo retto) sotto la casa di Darya Derkach e poi ce l'avrei mandato il giorno dopo e poi un giorno sì e l'altro pure, a costo di essere denunciato per stalking. A che pro?? Per farle ponti d'oro necessari per accelerare a velocità curvatura (quella di Star Trek) il processo di naturalizzazione come cittadina italiana. Sì, perchè se si lasciano sfuggire questo talento fotonico, dovrebbero proprio vergognarsi di fare i dirigenti di questo sport. Metto già da parte l'arretratezza culturale e le polemiche di stampo autoctono: andiamo verso... scusate, siamo già in una società globalizzata e glocalizzata: i confini sono solo quelli fissati dalla libertà del pensiero. Non volere che chi è nato in Italia, ha vissuto in Italia, è andato a scuola in Italia, ha frequentato i nostri figli italiani, parla italiano con inflessioni dialettali, diventi italiano, è una pazzia oggi. Ora, Darya Derkach agli italiani giovanili si è resa autrice di due prestazioni mostruose e abbandoniamo ogni freno alle parole elogiative, visto ciò che si è visto. Chi non lo sapesse, ha saltato (e naturalmente vinto) nel salto triplo con 13,56 e nel salto in lungo con 6,45. Nel lungo, riportano le cronache, avrebbe addirittura staccato prima dell'asse e avrebbe chiuso in maniera non perfetta. E' solo una piccola junior, ma per comprendere lo spessore monumentale di ciò che ha fatto, basti ricordare che in due giorni sulla pedana di Ancona ha fatto meglio di qualsiasi atleta italiana della sua categoria ha fatto in milioni di gare e decine di migliaia di atlete a partire dalla creazione della Fidal. E questo l'ha fatto non in una specialità, ma in due. Lungo e Triplo. Meglio di Simona La Mantia (argento di Barcellona '10) e meglio di Maria Chiara Baccini che nel '99 aveva saltato 6,31. Fosse stata italiana, avremmo due record italiani. Ma è Ucraina. Se fossi ancora Rams-Arese II (...e per fortuna non lo sono) anzi, inizierei a temere che la eco delle prestazioni stellari della Derkach arrivino sino a Kiev e che a questi non venga voglia di richiamare in patria Darya (magari solo per vestire la maglia giallo-azzurra della nazionale) affiancandola alla loro nuova ondata di talenti che sta invadendo le piste europee (a partire dal terribile duo di sprinters Povh-Ryemyen). La Derkach al momento detiene la migliore prestazione mondiale Under 20 nel lungo e la seconda nel triplo. La 36^ mondiale assoluta nel triplo e 30^ nel lungo (ma è junior, cavoli!). E per fortuna l'Ucraina ha per il momento un paio di atlete messe meglio della Derkach in quelle due specialità! Ma a parte la Saladuha con 14,45 nel triplo e la Rybalko a 6,64 nel lungo, le altre due sono a pochissimi centimetri da Darya: nemmeno un pazzo non sarebbe venuto a prendersela a piedi per farle indossare il body canarino dell'Ucraina. Ma cosa sappiamo di Darya? Le mie conoscenze sono frutto di un puzzle virtuale: suo padre si chiama Sergj ed è il suo allenatore (che allena anche altri talenti italiani del luogo): ma entrambi i genitori sarebbero dei grandi ex atleti ucraini. Vive a Pagani in provincia di Salerno. C'è un articolo del Corriere dello Sport, secondo il quale la Derkach sarebbe andata con i propri genitori (e quelli di altri quattro ragazzi stranieri fuoriclasse dimoranti in Italia) in udienza da Rams-Arese II, che dopo la benedizione urbi-et-orbi gli avrebbe assicurato di considerarli "nostri atleti". Facciamo gli scongiuri.

1 commento:

  1. Fatta la pagina su Wikipedia:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Dariya_Derkach

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