12/02/11

Anche La Rosa e Scapini con il biglietto per Parigi

Da Siviglia l'Italia rimpingua il proprio numero di figurine Panini per l'album di Parigi 2011. Si sa, a Modena, sede della più celebre ditta confezionatrice di "figu", gli album devono essere confezionati con congruo anticipo per poterli commercializzare, quindi si prende alla bene-e-meglio quello che per la Fidal dovrebbe essere il criterio di selezione (il minimo). Ma poi il consulto di geni della Federazione vorrà avere l'ultima parola: l'oracolo sulle convocazioni. Poi ci si trova come l'album di Spagna '82 con qualche carneade peruviano mai visto nei tabellini delle partite del Mundial ma di cui si ha un'immagine eterea. L'assenza di regole certe, matrice storica della Fidasics, che caratterizza ogni decisione, alla fine farà capolino: la discrezionalità dell'uomo (italiano) che fa a capocciate contro la certezza dei cronometri e delle bindelle metriche. Speriamo che vi sia un giorno un moto di rigetto collettivo (almeno, così sembrerebbe, stando ai pubblici proclami di tutti) verso Moubarakarese e i suoi satrapi e la loro triste tirannia cadente, sorpassata, perdente, che caratterizza la vita atletica italiana da diversi anni (ci metterei anche i predecessori, anche se più passano gli anni, più appaiono dei giganti di fronte agli scempi odierni). Parlando di sport, che è quel che mi interessa, torniamo a Siviglia. Meeting indoor della RFEA, Real Federacion Espanola de Atletismo (loro possono ancora organizzare meeting indoor internazionali, in Italia non se ne parla più). Due mezzofondisti azzurri riescono nell'impresa di obliterare il biglietto per la Francia (sempre con quella piccola postilla in calce al contratto) e l'impresa è forse più degna di nota di altre, visto che a compierla non sono stati due atleti di primo piano della nostra atletica. Ma che stanno risalendo la china. Il primo è stato Stefano La Rosa, che sui 3000 ha sbaragliato gli spagnoli di turno (e il mezzofondo in Spagna è molto più in salute che qui da noi, anche se dopo l'operacion Galgo molti hanno abbassato le antenne) correndo in 7'53"86, cioè 14 centesimi in meno di quanto richiesto per convolare e quarto tempo europeo dell'anno. Gara vinta, una novità in una gara di 3000 metri a livello internazionale. Secondo il sito della Fidal, quasi 15" in meno rispetto al proprio personale di 8'08". Se partecipasse alla gara di Parigi, sarebbe il 23° atleta azzurro schierato nella storia degli Euroindoor sui 3000 metri (per ora il bottino è di due ori, con Gennaro Di Napoli e Cosimo Caliandro, e due argenti, con Stefano Mei e Alberto Cova). Al settimo posto Simone Gariboldi con 8'00"78. Ottimo anche il comportamento del giovane (ma da quanto tempo ne stiamo parlando ormai?) Mario Scapini, che terminando terzo ha fermato gli omega-timing in 1'47"44. Sette centesimi in meno del suo PB (fonte Fidal) e ottavo tempo europeo dell'anno. Più di mezzo secondo meno del minimo richiesto. Provate a non portarlo... Gli 800 degli italiani agli Euroindoor (scriverò prossimamente una piccola rassegna storica sui 3000 e gli 800 maschili, visti i pass ottenuti) sono un pezzo di storia di tutti i migliori specialisti, da Donato Sabia (unico oro mai vinto), a Giuseppe D'Urso (argento), Carlo Grippo, Andrea Benvenuti, Andrea Longo, Tonino Viali... vedremo se Scapini saprà scrivere un altro capitolo a questa storia. 

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