04/02/11

Verso Gand 2011: gli Europei Master del 2009

La maori Lusia Puleanga, protagonista ad Ancona '09
Mentre sto accompagnando idealmente la spedizione azzurra della Nazionale Maggiore verso Parigi 2011, è d'obbligo accompagnare anche la Nazionale Master, che è in procinto di partire nello stesso periodo con destinazione Belgio, Gand in particolare (o Gent). Naturalmente due visioni diverse dell'atletica, anche se poi come sappiamo il mondo master non ha da invidiare nulla quanto a impegno, dedizione ed attaccamento ai colori azzurri. Volevo ricordare solo cosa era successo nell'ultima edizioni di Campionati Europei, cui purtroppo un inopinato infortunio mi impedì la partecipazione. La sede come è arcinoto fu quella di Ancona '09, quella che si riteneva essere l'ultima opportunità di una grande manifestazione Master in Italia. Poi si è saputo di Lignano '11 prima e Torino 2013 poi. Altre due opportunità di crescita che la Fidal testardamente non vuole coltivare: infatti è risaputo come il master sia considerato dalla Fidasics un utile idiota (75.000 utili idioti che versano 10 € a testa per il tesseramento annuo, più le decine di migliaia di oboli di iscrizione alle gare, più le affiliazioni delle società: un versamento che supera ampiamente il milione di euro) cui tutto può essere chiesto, ma cui non spetta nemmeno l'1% del PIL della Federazione (anzi, si cerca pure di togliergli peso, di umiliarlo tagliando manifestazioni, senza che vi siano iniziative di crescita, opportunità: silenzio assoluto e pneumatico). 
Torniamo però all'aspetto tecnico, all'amarcord che ci deve accompagnare verso Gand. Ancona '09, è stata  una di quelle manifestazioni oceaniche (memorabile rimarrà quella di Riccione '07 che purtroppo non ebbe una canalizzazione successiva, come già spiegato) che danno molto spazio al movimento locale. Dove si sposta il circus master, lì c'è una crescita di tesserati finalizzati alla manifestazione. Quale occasione migliore per fare proselitismo? Così fu per Ancona '09: pensate, quanto a presenze-gara l'Italia riuscì a presentare al via 1766 atleti. Un numero secondo solo a Riccione: quanto all'altro grande evento organizzato in Italia (gli Europei di Cesenatico del '98 non ho proprio dati: se qualcuno dovesse mai trovarli mi faccia un fischio che glieli pago pure). 1376 i caps maschili (77,9%) e 390 femminili (20,1%). Ben 242 le medaglie vinte dagli italiani (cioè il 13,70% del totale di presenze: in pratica ogni 100 caps italiani, si vincevano quasi 14 medaglie). Delle 242 medaglie 73 sono stati gli ori (il 30,16% delle medaglie), 86 d'argento (35,53%), e le restanti 83 di bronzo (34,29%). Nota di colore: ben 78 furono invece le medaglie di legno (i quarti posti...). Le posizioni finali nei primi 8 (un'ipotetica finale) sono state ben 610 (naturalmente molte gare, soprattutto nelle categorie più "anziane", si sono svolte con meno atleti degli 8 presi in considerazione). A livello individuali, quelli di Ancona 2009 furono i campionati di Emma Mazzenga (4 ori tra le W75, dai 60 agli 800, passando per 200 e 400). 4 furono anche gli ori del lanciatore brianzolo Giuseppe Rovelli (peso, disco, giavellotto e martellone). A 3 arrivò Gabre Gabric (W90 tra peso disco e giavellotto). Due ori li conquistarono molte delle vedette italiane in chiave master: rimane nella memoria l'Haka di Lusia Puleanga dopo aver vinto le gare dei 60 e dei 200 W35; doppietta sulle medesime distanze fu collezionata da Mario Longo come M40 (ma tre ori con la staffetta). Le italiane W35 di fatto fecero l'en plein dai 60 ai 3000: Puleanga 60 e 200. Emanuela Baggiolini 400 e 800 e Paola Tiselli 1500 e 3000 (senza dimenticare la 4x200, dove le prime due hanno completato il proprio bottino portandolo a tre). Nelle doppiette non possiamo dimenticare il vate del mezzofondo, Luciano Acquarone, vincitore dei 3000 e del cross M75. A sorpresa nel club dei due ori, c'è entrata pure Roberta Bugarini: nel salto in alto W35 era scontato il primo posto; un pò meno nel giavellotto. 9 vittorie in 9 gare per le W35 italiane. Non potevano mancare all'appello i senatori Ugo Sansonetti (primo nei 60 e nei 400 M90), Mario Riboni (peso e disco M95). Altri doppiettisti famosi furono Giovanni Guerini, nelle due distanze della marcia, indoor e su strada. Quindi Vincenzo Felicetti, sui 200 e 400 M60.  E naturalmente Enrico Saraceni ha fatto suoi i 400 prolungando la striscia vincente di imbattibilità su questa specialità, che poi sarebbe continuata a Lahti, Kamloops e Nyrgyhaza. E altre icone del masterismo italiano che videro la vittoria, furono Carla Forcellini (naturalmente vincitrice del salto con l'asta W45) e Waltraud Egger negli 800 W55. 

2 commenti:

  1. troppo forte andy .......pero' :
    che fai ti "autociti" solo in negativo ? (la tua forzata assenza) !!! quando vai forte (praticamente sempre) ometti.........
    poi ti chiedevo cosa intendi per 1766 atleti : presenze gara? compresi i turni? mi spiego io C'ERO e con immenso piacere e fortuna sono stato una delle medaglie di legno (e quando mi ricapita !!! ) , mi conti come 1 o visto che ho fatto 2 gare mi conti come 2 , o mi conti come 5 visto che ho fatto 3+2=5 turni ? .....

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  2. La seconda: 1766 sono le presenze a tutti gli eventi gara: tu hai esattamente 5 caps.
    Per quanto mi riguarda, non è giusto citarmi: l'ho sempre detto e sempre lo farò. Mi sono citato solo per dire che non essendoci stato non potevo raccontare le sensazioni in diretta... purtroppo. Quanto mi è dispiaciuto...

    TIFI ALESSANDRO 1963 M45 400 04 "55""27"
    TIFI ALESSANDRO 1963 M45 800 11 - SF "2'09""49"
    TIFI ALESSANDRO 1963 M45 800 13 - B "2'16""47"
    TIFI ALESSANDRO 1963 M45 400 08 - SF "55""59"
    TIFI ALESSANDRO 1963 M45 400 05 - B "55""61"

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