12/02/11

Tricolori giovanili: Trost (record junior) e Vallortigata a 1,89 - Super-Penella 8"13 negli hs - Derkach incredibile - Lorenzi sverniciato

Dariya Derkach, fenomeno del triplo
Mannaggia a me che non seguo con attenzione il mondo giovanile dell'atletica. Anche perché, diciamocelo, ci mancherebbe solo quello! Così mi limito ad un sopralluogo sul sito della Fidal alla ricerca di risultati di grido, ben sapendo che andrebbero tutti letti in quello specifico contesto e non certo in una panoramica di sistema. Vabbè, prendete così quello che scrive come viene. Le notizie del giorno sono diverse e molteplici. Iniziamo dai record italiani: nel momento in cui sto scrivendo già tre. Il più clamoroso sembra essere quello di Giulia Pennella, vincitrice della gara Promesse dei 60hs: 8"13. Un decimo in meno del suo precedente record italiano promesse di 8"23 e a soli 3 centesimi dal minimo della Fidasics per Parigi 2011 (Qui il risultato). Prendo in prestito Vasco: "...E Giulia e brava Giulia!". Ma allargate un attimo lo sguardo alla seconda, la sarda Francesca Albiani: 8"32, che se non ci fosse stata la Pennella, sarebbe stato un risultato di assoluto valore. Terza italiana dell'anno, visto che Veronica Borsi è scesa fino a 8"28. Micol Cattaneo sembra ancora un pò lontana dalle performance di un paio di anni fa, anche se sembra sulla buona strada (8"39 su a Magglingen), mentre Marzia Caravelli, dominatrice sugli ostacoli alti nel 2010, è addirittura bloccata a 8"46. Gli assoluti saranno imperdibili. Altro record italiano (ma junior) da parte di Alessia Trost, che è salita fino a 1,89, fallendo l'1,92, cioè il gate per Parigi. Mi si faceva notare da parte dell'accorto Sasuke, che la Trost aveva saltato nel 2009 il record italiano allieve di 1,87. Solo due centimetri in più in due anni: saltava troppo allora, o è successo qualcosa durante? L'1,89 è stato saltato anche dall'altra altista rampante del momento, Elena Vallortigara, vincitrice della gara promesse. Anche lei poi tre nulli a 1,92, e anche lei deve procrastinare l'eventuale pass per la Francia. Al secondo posto con "solo" 1,81 quella Chiara Vitobello che deteneva con 1,88 il record junior stabilito appena l'anno scorso. Quest'anno si è invece arenata a 1,84. Il terzo record italiano è arrivato grazie a Ottavia Cestonaro nel salto triplo allieve: 12,90 (qui il link alla gara): 10 centimetri in più di Maria Moro, che solo tre anni fa saltava 12,80. Mi ricordo che 5 o 6 anni fa scrivevo per una rivista locale di atletica del bresciano, e citavo già le imprese giovanili della Moro (che saltava per la bergamasca Estrada). Sembrava proiettata verso l'empireo della specialità, mentre oggi la troviamo al settimo posto della gara promesse con 12,28.  
Il poliziotto Daniele Greco riesce finalmente a vincere le proprie paure e a saltare nel triplo (promesse) ad un più che buono 16,48 (il link ai risultati), quest'anno sarà dura per il minimo europeista, ma l'atleta pugliese ci ha riservato sempre a grandi prestazioni (purtroppo frammiste a prestazioni non certo alla sua altezza). Come commentavo nel post precedente: una scheggia impazzita, genio e sregolatezza. Peccato che bisognerebbe essere geni nelle occasioni che contano e sregolatezza quando invece le gare... non servono. Nei 60hs allievi il nigeriano di Casalmaggiore, Eseosa Desalu piazza un sontuoso 7"86 (il link al risultato) che ha del magnificente. Nella discussione nata in calce al precedente articolo qui sotto, ci si chiedeva se sarebbe potuto essere il record italiano, visto che al momento risulta tabellato il 7"91 di Ivan Mach De Palmstein (sparito dalla circolazione da ormai un anno). Il sito della Fidal fuga questo dubbio: sarà italiano dall'anno prossimo: niente record ma non lasciamocelo sfuggire! Così non bisognerà lasciarsi sfuggire un'altra dai piedi esplosivi come quelli dell'ucraina Darya Derkach: assolutamente fuori range il suo risultato di 13,56, (link al risultato) che sarebbe addirittura migliore di 14 centimetri rispetto all'attuale record italiano (13,42) di Simona La Mantia. La seconda, per dar spessore alla prestazione, è arrivata a quasi 1 metro e 40 di distanza. Cito sempre il sito Fidal: seconda prestazione mondiale Under-20 dell'anno. Qui subentra il solito discorso sulla naturalizzazione degli atleti nati da genitori stranieri e vissuti fin dal primo giorno in Italia: sono assolutamente a favore dell'integrazione, così come avviene in Francia. Ma ci sarà modo di ritornarci sulla questione. Nei 400 junior sorprende in negativo la prestazione del fresco primatista italiano allievi dei 400, Marco Lorenzi (47"05 all'aperto a cancellare il record trentennale di Donato Sabia) che nel doppio giro di pista nel primo anno di categoria junior viene sbeffeggiato da Michele Tricca che gli rifila addirittura 1"5: 47"66 a 49"06. Troppo brutto per essere vero. Altro monumento caduto, quello di Andrea Sanguinetti nei 1500 maschili junior: sembrava imbattibile, visto lo spopolare nei cross invernali anche a livello internazionale. Invece sulla sua strada ha trovato Marco Zanni (i risultati). Gianmarco Tamberi, nel salto in alto junior, vince con un imponente 2,21 e sbaglia il 2,24 che sarebbe stato il nuovo record italiano di categoria (2,23 di Borghi che risale alla preistoria atletica... il 1980). Daniele Secci, il futuro del lancio del peso, arriva a 19,59 nel peso. Superiore. 

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