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12/01/13

Ancora Annalisa Gambelli: 8"41 sui 60 piani, demolito il vecchio record italiano

Secondo giro di giostra e seconda legnata alla storia della categoria F50 per Annalisa Gambelli, che dopo il record della settimana scorsa sui 200 metri (qui l'articolo), abbatte come una sequoia il record dei 60 metri sempre ad Ancona. 8"41, ovvero una botta da 95,18%, che commutato in prestazione "assoluta" equivarrebbe ad un mostruoso 7"27. Il record cancellato è quello di niente popò-di-meno che Daniela Ferrian, che correva meno di un paio di anni fa in 8"57: la bellezza di 16 centesimi in meno rispetto al precedente record. Per la Gambelli è il terzo record attualmente detenuto (dopo quello dei 200 indoor della settimana scorsa, e quello dei 200 outdoor W45 dell'anno scorso), ma nel libro dei record con questa è la sesta volta che fa la sua comparsa, visto che deteneva i record indoor F45 dei 60 e dei 200, ma con tempi superiori a quelli ottenuti da F50! Infatti corse in 27"82 contro il 27"62 del 2013, e 8"47 contro l'8"41 di oggi. La Gambelli si è anche avvicinata parecchio ai record... F45, visto che attualmente i record della categoria inferiore sono 27"49 e 8"27... Questa la cronologia recente del record:
  • 8"90 - Silvana Zucchi - Ancona - 12/01/2003
  • 8"66 - Daniela Ferrian - Aosta - 29/01/2011
  • 8"57 - Daniela Ferrian - Ancona - 05/03/2011
  • 8"41 - Annalisa Gambelli - Ancona - 12/01/2013

07/01/13

Il sipario lo apre Marzia Caravelli: 8"12

Aveva finito la stagione con l'inopinata semifinale di Londra '12, comunque la si voglia vedere, l'acme della sua carriera agonistica. Parlo naturalmente di Marzia Caravelli. Carriera di fatto ri-esplosa solo da pochissime stagioni e che, pare, per recuperare il tempo perso, costringa l'atleta friulana a fare gli straordinari. Così come è ormai sua peculiarità, la sua preparazione diventano le gare, e le gare diventano la sua preparazione: visti i risultati, direi che la strada sembra essere quella giusta. La prima impresa dell'anno atletico su pista è naturalmente la sua, così come l'anno scorso. 8"12 ad Ancona ieri, che è a 2 cent dal minimo per gli europei e a 8 dal suo personale... e soprattutto a 15 (7"97) dal record italiano di Carla Tuzzi risalente al 1994. Nella lista all-time, la Caravelli, prima della Tuzzi, ha però ancora davanti (8"02) Micol Cattaneo (tornata prepotentemente in auge l'anno scorso) con la quale le promesse di disfide sono succulente. La Caravelli, poi, si cimenta sui 400: 57"06

Comunque: non male l'esordio di Giovanni Mantovani sui 60hs: 7"94 nella prima run e 7"99 in finale, dove è stato eguagliato dal più navigato Andrea Cocchi (stesso tempo). Al 5 di gennaio il tempo di Mantovani è il World Lead... un pizzico di notorietà effimera almeno per un giorno. 

Forse di estremo spessore il 16,12 nel triplo di Michele Boni, con un salto ancillare a 16,05. E dire che il miglior salto di tutto il 2012 era stato in 16,18 all'aperto... ottimo inizio, direi. 

05/01/13

Bum-Bum Gambelli: record F50 sui 200 alla prima uscita

Nemmeno il tempo di finire di attribuire i premi per i migliori master dell'anno, che Annalisa Gambelli, neo F50, va nel palazzetto di Ancona e polverizza il passato della specialità. Proprio oggi, infatti, l'atleta della S.E.F. Stamura Ancona, corre un clamoroso 27"62 sui 200, arriva seconda nel compund generale (da master F50!) mettendosi dietro una bella manciata di ragazzine, e, come detto, mette il proprio sigillo sul record italiano F50. Il record, in precedenza, era detenuto da Gianna Lanzini, con 28"53: 9 decimi limitati in una botta. Questa è la cronologia recente del record.
  • 29"72 - Zucchi Silvana - Torino - 08/02/2003
  • 28"56 - Ferrian Daniela - Ancona - 06/03/2011
  • 28"53 - Gianna Lanzini - Ancona - 11/03/2012
  • 27"62 - Annalisa Gambelli - Ancona - 05/01/2013
92,18% il corrispettivo in AGC, che è il primo grande botto della stagione. Sopra il 90% le prestazioni, ricordo sono di caratura internazionale. Solo per avere un metro di paragone: non so la data precisa di nascita (a livello internazionale è quella la discriminante, e non l'anno) ma ai mondiali di Jyvaskyla dell'anno scorso, con quel tempo, la Gambelli sarebbe arrivata nettamente seconda, a 4 decimi dal titolo iridato. Lo stato di grazia dell'atleta risale però all'anno scorso, quando un pò a sorpresa strappò il prestigioso record dei 200 F45 (all'ultimo anno di categoria) correndo in 27"12. E' il 5 record che ottiene (due sono in vigore, ovvero i due sui 200), e tutti e 5 sono stati ottenuti nelle Marche. 

15/01/12

Barbara Martinelli record italiano F45 degli 800

In questi giorni non finisco più di scrivere... c'è qualche particella di sodio nell'etere che ha voglia di buttare giù qualche riga ogni tanto? L'ennesima notizia delle decine che arrivano nella nuova stagione agonistica, tocca stavolta ai master. Da Ancona arriva la notizia di un nuovo record italiano master, ancora da parte di Barbara Martinelli (1965) nella categoria F45 degli 800. Il nuovo crono del record nazionale è ora 2'20"51, che abbassa il suo stesso 2'22"19 ottenuto un annetto fa, totalizzando 88,12% AGC, ovvero, riparametrato, un 2'08"5 per un'atleta al vertice della propria carriera giovanile. Terzo miglioramento per la lombarda a livello indoor nella specialità. Le due corone (outdoor e indoor) erano già riunite sotto il suo nome, visto il 2'18"49 ottenuto a Chiasso ad agosto dell'anno scorso. Qui sotto la cronologia recente del record degli 800 indoor F45. La Martinelli ha portato il record indoor della categoria da 2'26"12 a 2'20"51, ovvero 5"61 di miglioramento complessivo. 
  • 2'27"78 - Elisa Zaccuri - 05/03/2006 - Ancona
  • 2'26"12 - Elena Montini - 28/02/2009 - Ancona
  • 2'25"57 - Barbara Martinelli - 16/01/2011 - Ancona
  • 2'22"19 - Barbara Martinelli - 06/03/2011 - Ancona
  • 2'20"51 - Barbara Martinelli - 15/01/2012 - Ancona

14/01/12

Ad Ancona Brigida scende a 6"81 - Fofana 8"02 sui 60hs

Fofana (Colombo per Fidal)
Volevo iniziare a scrivere contro la Fidal perchè, vista la domanda famelica di gare (oggi in giro per l'Italia, più di 300 atleti si sono presentati solo sui 60 piani), in 8 anni non ha fatto nulla per favorire l'impiantistica legata all'atletica. Ovvero, un solo impianto indoor degno di questo nome, Ancona; una promessa eterna (l'impianto di Padova), una pista su cui Arese si è giocato la faccia (quella di Genova, poi di Torino e poi evaporata in qualche tunnel spazio-temporale in qualche star-gate) per la quale aveva fatto una delle tante  promesse del suo mandato (praticamente tutte rivelatesi comicamente delle boutade... per dirla alle francese). Ecco, dicevo... volevo iniziare così, ma non ce ne può fregare più nulla: del resto, la Fidal non pensa agli impianti perchè non gliene importa assolutamente nulla dell'atletica di base. L'atletica di base non vince le medaglie, anche se fa tutti felici noi atleti di basso e medio rango. Eppure bastava qualche piccolo mutuo e avremmo avuto un altro paio di impianti, come quello di Urgnano, dove una pista parabolica di 200 metri pagata dal comune, sverna senza copertura da ormai un decennio senza che la Fidal (almeno qui, nella litania Provinciale, Regionale e Nazionale) dopo averne preso coscienza, abbia mosso un solo ditino. Solo atletica di vertice, tutto il resto è noia per Arese II. Amen, sarà sempre così.

Ancona - Per quanto riguarda ciò che ci interessa, ovvero le gare, vediamo quello che è successo around the peninsula. E si parte ancora da Mario Brigida, che ad Ancona migliora ancora due volte sui 60, limando il suo PB (era 6"83) di un altro paio di centesimi con la maestria di un cesellatore della De Beers: un centesimo per volta (e non per sempre, come i diamanti). Prima 6"82 nella prima run, poi 6"81 nella seconda, avvicinando il limite dei crono con il "7" dopo il punto, che è l'imprinting di notorietà che va oltre le Alpi (sperando non si fermi in Engadina, naturalmente). Purtroppo per lui il mondo sui 60 metri è sceso in massa in pista, relegando il suo tempo al 29° al globo. Eusebio Haliti si ripresenta su un 400 in solitaria, sempre ad Ancona, e non gli va bene come la settimana scorsa: 47"81, ovvero una manciatina di centesimi peggio del tempo d'esordio di 47"74. Chissà qual'è l'obiettivo per il 2012: un 400hs con minimo olimpico? Si sta disegnando la strada per quell'obiettivo? Ma nel frattempo... è diventato italiano? Sullo terreno spurio dei 1000, 2'26"96 per il pavese Andrea Giolitto, classe 1988. 
Giulia Arcioni e Lucia Pasquale tornano a recitare la replica della "prima" sui 400, ad una settimana di distanza. La Arcioni abbatte la barriera dei 55": 54"85, in una prova che, almeno stando alle pagine statistiche della Fidal, frequenta solo ed esclusivamente in inverno. Il tempo dovrebbe essere il suo 4° tempo personale di sempre... indoor. La Pasquale, invece, che è ancora una allieva, dopo che ne avevo tessuto le lodi la settimana scorsa, è emerso come la sua prestazione (55"87) fosse la seconda di sempre nei 400 under-18 in Italia. Nella gara di oggi, altri 6 centesimi scartavetrati: 55"81. E ora? A quant'è fissato il record sub-18? Terza della disfida, Serena Monachino con 56"18, suo secondo tempo all-time sulla distanza: 55"85 il suo PB dell'anno scorso. Chiara Natali 56"23

Modena - Sulla Via Emilia, è una legione di 136 atleti a presentarsi alle batterie dei 60 maschili. Ma dove li avranno messi tutti? Andrea Luciani torna ai vecchi fasti di un paio di stagioni fa: 6"92 in batteria e 6"89 in finale. Nella stagione-di-grazia 2010, Luciani aveva spianato i 6"80 in 3 circostanze, compresi un paio di 6"77. 6"93 e 6"90 per il bergamasco (conterraneo di Luciani) Nicola Trimboli, che con il secondo tempo pareggia il suo PB ottenuto ad Ancona. Si vede stranamente sui 60 (solo in batteria) Diego Marani, di professione duecentista incallito. Che sia finalmente un altro approccio alla distanza più votato allo sprint e alle velocità massimali? L'incipit non è male, visto che il 6"99 è il suo PB. L'ultimo  60 indoor risaliva al 2010 ed era stato un modesto 7"09 che per uno che vuole correre abbondantemente sotto i 21", sembrava un affronto alla logica parmenidea. 7"01 in finale, che è pur sempre il suo secondo tempo di sempre. Sebastiano Duranti (classe '92) corre il suo primo sub-7", 6"95
Carlo Redaelli (1987) catechizza l'indomabile Hassane Fofana (1992) sui 60hs in una finale "tirata": 8"00 a 8"02. Per Fofana, esordio sui 106 centimetri e tempo che equivarrebbe al suo terzo di sempre sulle palizzate poste a 100 centimetri. Altro miglioramento già metabolizzato, sembrerebbe. Secondo tempo di sempre per Redaelli, dopo il 7"92 dell'anno scorso. 
2,15 nel salto in alto per la promessa Luca Morandi, che ottiene il suo personale nell'ovunquitudine, tenendo conto sia l'outdoor che l'indoor. Aveva 2,11 di Grosseto nel luglio dell'anno scorso. 
Nelle donne, ho già scritto di Elena Sordelli e del suo 7"61 in separata sede. 

13/02/11

Un nuovo blogger all'opera: Sasuke commenta gli italiani giovanili e la giornata di atletica internazionale

Galbieri in azione - foto Fidal
(di Sasuke) - Seconda giornata di gare all’altezza della precedente ad Ancona, dove anche quest’anno si sono tenuti i Campionati Italiani Indoor Giovanili e dove si svolgeranno la prossima settimana anche quelli assoluti; scelta obbligata, vista la momentanea assenza di strutture indoor adeguate ad ospitare un tale evento. Protagonista è ancora una volta la fenomenale Dariya Derkach che riscrive per ben tre volte il suo personale (prima portandolo a 6.30, poi 6.41 e infine 6.45). Trentesima prestazione mondiale, prima delle Under-20 e miglior misura italiana stagionale. Non male, dopo il superlativo 13.56 nel triplo di ieri. La ragazza ha un talento mostruoso, speriamo di vederla presto in maglia azzurra e che non venga rovinata da tecnici non all’altezza. Sottolineo, infine, che il suo salto supera anche il record promesse di Maria Chiara Baccini (6.41) stabilito dieci anni fa sempre ad Ancona. Sempre dalle pedane del lungo, da sottolineare i buoni risultati di Stefano Braga, allievo classe 1994, che con 7.45 avvicina il record di Andrew Howe e sconfigge di quasi 50 centimetri un ragazzo del calibro di Riccardo Pagan (secondo con un discreto 7.06). Tra gli juniores il migliore è Riccardo Serra (7.46), mentre tra le promesse si impone Federico Chiusano (7.55) con il favorito Camillo Kaborè quarto con un discreto 7.34.
Nel salto in alto maschile buon 2.24 alla prima prova per Marco Fassinotti, che si cimenta poi con scarso successo con il minimo per gli EuroIndoor a 2.27; potrà riprovarci la settimana prossima agli assoluti. Buoni riscontri anche dal rettilineo dei 60 metri, dove Giovanni Galbieri scende a 6.82 mentre Michael Tumi ha ragione di Francesco Basciani (6.75 a 6.79); da notare come i tempi di questi ragazzi siano vicini a quelli dei "grandi". Forse non ci sarà più bisogno di inserire veterani del calibro di Maurizio Checcucci nella staffetta nazionale con questi presupposti? Questo purtroppo lo deciderà soltanto la Fidal. Tra le donne la migliore è la promessa Ilenia Drasci (7.53) seguita dalle due Junior di nazionalità nigeriana Udochi Judy Ekeh (7.55) e Jennifer Chiama Olekibe (7.60) che hanno la meglio sull’azzurra, medaglia di bronzo con la staffetta alle olimpiadi giovanili, Anna Bongiorni che chiude, un pò spenta, in 7.61.
La giovane astista Roberta Bruni, salita a 4.20 qualche settimana fa a Fermo, si ferma a 4.00 metri dopo tre X a 4.15; perfettamente comprensibile, vista la tensione che può provocare un campionato italiano su un atleta alle prime esperienze. Misura che sarebbe bastata ampiamente per vincere anche la gara juniores (dove Chiara Rota si è fermata a 3.70). Niente di eccezionale la prestazione di Giorgia Benecchi che, vinto il titolo con 4.10 (alla prima), si misura senza successo con i 4.25; purtroppo, come si diceva, per raggiungere la finale agli europei serviranno almeno 4.40. La ragazza merita di esserci, chissà però se la Fidal sarà d’accordo viste le scarse possibilità di fare un buon risultato. Le faccio tutti i miei auguri, e anche qui dipenderà dagli assoluti (dove incontrerà probabilmente Anna Giordano Bruno e chissà, Elena Scarpellini, di cui non si è ancora stranamente sentito niente e che ha chiuso il 2010 proprio con 4.35 a Borgo Valsugana).
Poco altro da segnalare, se non l’affermazione di Marco Zanni anche negli 800 Juniores in 1.54.58 che vince così il secondo titolo tricolore.

Alcuni atleti italiani di livello, non avendo la possibilità di gareggiare ad Ancona visto lo svolgimento dei campionati, sono stati costretti ancora una volta a migrare all’estero. Risultati più e meno buoni hanno condito questa trasferta.
Ieri, a Vienna, in un meeting di discreto livello quale il Vienna Indoor Gala affermazione di Lukas Rifesser negli 800 in un buon 1'48"37 che purtroppo manca il minimo imposto dalla federazione di sette centesimi. Peccato, perché la sua è la 27° prestazione mondiale e 17° a livello europeo; ci sono ancora gli assoluti, è vero, ma lì trattandosi del titolo è probabile una gara tattica con tempi piuttosto alti. In gara anche Veronica Borsi che vince con un modesto 8.37; troppo alto per competere per il titolo italiano la settimana prossima, visti i progressi di Giulia Pennella. La prestazione più interessante è probabilmente il 52.18 di Vania Stambolova, già in testa alle graduatorie mondiali dei 400 con 51.27.
Oggi, a Karlsruhe (qui sotto l'altro articolo sul meeting, nd.r.) vari italiani sono scesi in pista. Migliori risultati tecnici a livello globale sono stati il 7.40 del grande David Oliver sui 60 ostacoli (con il cinese Xiang Liu terzo in 7.55) e il record nazionale tedesco di Silke Spiegelburg (4.76) che incrementa il suo stesso record di un centimetro e che la posiziona seconda dietro la zarina Yelena Isinbaeva nelle liste mondiali. Per quarto riguarda gli Italiani, modesta la prestazione di Emanuele Formichetti, settimo su nove atleti in gara con 7.64 (si vinceva con 7.97, con tre atleti in 3 cm - vittoria a Ignisious Gaisah) così come quella di Antonietta di Martino. La primatista italiana supera tutte le misure al primo colpo fino a 1.95, dove conclude (e vince) la gara (1.92 la sua misura); opaca anche Svetlana Shkolina, terza con 1.88). Le condizioni evidentemente non erano ottimali. Per quanto riguarda i nostri velocisti, Simone Collio ed Emanuele Di Gregorio, si ben comportano entrambi nella batterie (6.66 e 6.68). In finale Di Gregorio è un ottimo terzo (6.63), nella gara vinta da Lerone Clarke che porta il personale a 6.52, e riconferma la sua buona forma e il fatto di essere tra i migliori specialisti europei battendo anche Kim Collins (autore di un clamoroso 6.50, WL, nella batteria); Collio si spegne un po’ e conclude settimo in 6.69; peccato, minimo mancato di un centesimo prima e di due dopo! In chiave europea, Unger e il norvegese Egwero migliorano fino a 6.64.
Al femminile, vittoria di Mariya Ryemyen (7.15) davanti alla norvegese naturalizzata Ezzine Okparaebo (7.17) e alle due medagliate di Barcellona, la tedesca Sailer (7.28) e la francese Mang (7.33).
Marta Milani si impone nella sua serie, ma non va oltre un poco incisivo 53.89, che la allontana dal minimo. Complice, forse, la pista troppo stretta con solo quattro corsie.
Cito, infine, Alessandro Talotti, che ha superato 2.22 a Brno in Repubblica Ceca, l’8 febbraio.

12/02/11

Tricolori giovanili: Trost (record junior) e Vallortigata a 1,89 - Super-Penella 8"13 negli hs - Derkach incredibile - Lorenzi sverniciato

Dariya Derkach, fenomeno del triplo
Mannaggia a me che non seguo con attenzione il mondo giovanile dell'atletica. Anche perché, diciamocelo, ci mancherebbe solo quello! Così mi limito ad un sopralluogo sul sito della Fidal alla ricerca di risultati di grido, ben sapendo che andrebbero tutti letti in quello specifico contesto e non certo in una panoramica di sistema. Vabbè, prendete così quello che scrive come viene. Le notizie del giorno sono diverse e molteplici. Iniziamo dai record italiani: nel momento in cui sto scrivendo già tre. Il più clamoroso sembra essere quello di Giulia Pennella, vincitrice della gara Promesse dei 60hs: 8"13. Un decimo in meno del suo precedente record italiano promesse di 8"23 e a soli 3 centesimi dal minimo della Fidasics per Parigi 2011 (Qui il risultato). Prendo in prestito Vasco: "...E Giulia e brava Giulia!". Ma allargate un attimo lo sguardo alla seconda, la sarda Francesca Albiani: 8"32, che se non ci fosse stata la Pennella, sarebbe stato un risultato di assoluto valore. Terza italiana dell'anno, visto che Veronica Borsi è scesa fino a 8"28. Micol Cattaneo sembra ancora un pò lontana dalle performance di un paio di anni fa, anche se sembra sulla buona strada (8"39 su a Magglingen), mentre Marzia Caravelli, dominatrice sugli ostacoli alti nel 2010, è addirittura bloccata a 8"46. Gli assoluti saranno imperdibili. Altro record italiano (ma junior) da parte di Alessia Trost, che è salita fino a 1,89, fallendo l'1,92, cioè il gate per Parigi. Mi si faceva notare da parte dell'accorto Sasuke, che la Trost aveva saltato nel 2009 il record italiano allieve di 1,87. Solo due centimetri in più in due anni: saltava troppo allora, o è successo qualcosa durante? L'1,89 è stato saltato anche dall'altra altista rampante del momento, Elena Vallortigara, vincitrice della gara promesse. Anche lei poi tre nulli a 1,92, e anche lei deve procrastinare l'eventuale pass per la Francia. Al secondo posto con "solo" 1,81 quella Chiara Vitobello che deteneva con 1,88 il record junior stabilito appena l'anno scorso. Quest'anno si è invece arenata a 1,84. Il terzo record italiano è arrivato grazie a Ottavia Cestonaro nel salto triplo allieve: 12,90 (qui il link alla gara): 10 centimetri in più di Maria Moro, che solo tre anni fa saltava 12,80. Mi ricordo che 5 o 6 anni fa scrivevo per una rivista locale di atletica del bresciano, e citavo già le imprese giovanili della Moro (che saltava per la bergamasca Estrada). Sembrava proiettata verso l'empireo della specialità, mentre oggi la troviamo al settimo posto della gara promesse con 12,28.  
Il poliziotto Daniele Greco riesce finalmente a vincere le proprie paure e a saltare nel triplo (promesse) ad un più che buono 16,48 (il link ai risultati), quest'anno sarà dura per il minimo europeista, ma l'atleta pugliese ci ha riservato sempre a grandi prestazioni (purtroppo frammiste a prestazioni non certo alla sua altezza). Come commentavo nel post precedente: una scheggia impazzita, genio e sregolatezza. Peccato che bisognerebbe essere geni nelle occasioni che contano e sregolatezza quando invece le gare... non servono. Nei 60hs allievi il nigeriano di Casalmaggiore, Eseosa Desalu piazza un sontuoso 7"86 (il link al risultato) che ha del magnificente. Nella discussione nata in calce al precedente articolo qui sotto, ci si chiedeva se sarebbe potuto essere il record italiano, visto che al momento risulta tabellato il 7"91 di Ivan Mach De Palmstein (sparito dalla circolazione da ormai un anno). Il sito della Fidal fuga questo dubbio: sarà italiano dall'anno prossimo: niente record ma non lasciamocelo sfuggire! Così non bisognerà lasciarsi sfuggire un'altra dai piedi esplosivi come quelli dell'ucraina Darya Derkach: assolutamente fuori range il suo risultato di 13,56, (link al risultato) che sarebbe addirittura migliore di 14 centimetri rispetto all'attuale record italiano (13,42) di Simona La Mantia. La seconda, per dar spessore alla prestazione, è arrivata a quasi 1 metro e 40 di distanza. Cito sempre il sito Fidal: seconda prestazione mondiale Under-20 dell'anno. Qui subentra il solito discorso sulla naturalizzazione degli atleti nati da genitori stranieri e vissuti fin dal primo giorno in Italia: sono assolutamente a favore dell'integrazione, così come avviene in Francia. Ma ci sarà modo di ritornarci sulla questione. Nei 400 junior sorprende in negativo la prestazione del fresco primatista italiano allievi dei 400, Marco Lorenzi (47"05 all'aperto a cancellare il record trentennale di Donato Sabia) che nel doppio giro di pista nel primo anno di categoria junior viene sbeffeggiato da Michele Tricca che gli rifila addirittura 1"5: 47"66 a 49"06. Troppo brutto per essere vero. Altro monumento caduto, quello di Andrea Sanguinetti nei 1500 maschili junior: sembrava imbattibile, visto lo spopolare nei cross invernali anche a livello internazionale. Invece sulla sua strada ha trovato Marco Zanni (i risultati). Gianmarco Tamberi, nel salto in alto junior, vince con un imponente 2,21 e sbaglia il 2,24 che sarebbe stato il nuovo record italiano di categoria (2,23 di Borghi che risale alla preistoria atletica... il 1980). Daniele Secci, il futuro del lancio del peso, arriva a 19,59 nel peso. Superiore. 

01/03/10

Ancona-10 - salti: Marco Segatel torna sulla terra

(salto in lungo da Ancona - Foto di Michelangelo Bellantoni) - E' ormai passata una settimana dal termine di Ancona 2010, Campionati Italiani Master Indoor: cosa pensate, che sia ancora in ferie? Purtroppo andiamo avanti a vista, navigando con un piccolo cabotaggio (nel frattempo è pure iniziato il Campionato Mondiale di Kamloops e lo scorso fine settimana si sono svolti i primi campionati svizzeri master!). In questo pamphlet vediamo di lasciare ai posteri qualche immagine, impressione, considerazione relativa ai salti (e al peso) relativa ai Campionati Indoor di Ancona. La prima che mi sovviene è il secondo posto di Marco Segatel nel salto in alto M45: è una notizia che fa più rumore di tutte. Marco ha vinto 14 medaglie d'oro dal 2002 al 2009 (da Potsdam a Lahti) senza mai perdere una gara a livello internazionale. Alessandro Pistono, vincitore della gara con 1,81 (contro l'1,78 di Segatel) ha siglato una vera e propria impresa. Non so a quando possa risalire una sua sconfitta in una gara Master (ma ci sarà mai stata?). D'altro canto l'1,78 saltato ad Ancona è anche sintomo di una condizione che non gli appartiene: qualche pregresso infortunio e la necessità di portare un punteggio nel campionato di società? Sempre dal salto in alto M35, bella sfida tra Luca Tonello e Marco De Angelis. Assente Francesco Arduini altrimenti sarebbe stata una sfida a tre davvero entusiasmante. Cosa vi dicevo a proposito? Che la gara si sarebbe risolta intorno a misure vicine all'1,90: e così è stato. 1,90 per Tonello (Tortellini Voltan Martellago: ma che campagna acquisti faraonica hanno fatto questi??), 1,87 per De Angelis. Tonello doppierà poi anche nel triplo con 13,48. Bel 6,70 nel lungo M35 per Stefano Tarì. Stefano Parenti vince l'alto M40 con 1,81, mentre nel salto in lungo M40, ennesimo titolo per Giorgio Federici (6° titolo indoor per lui) con 6,37 (ma soli 6 centimetri in più del ferrarese Antonio Boldrini). Doppietta lungo-triplo di Antonio Izzi negli M45 (5,72 e 12,62). Grande Emanuel Manfredini nel salto in alto M50: record italiano con 1,84, dopo il bronzo di Lahti l'anno scorso (2° titolo indoor dopo quello vinto nel 2006). Il Campione Mondiale di Lahti-09 nel salto triplo M50 Giancarlo Ciceri fa suo il titolo nella sua specialità limitandosi al solo primo salto (non conosco le ragioni della rinuncia al resto della gara!): 12,12. Gara combattutissima nel salto in alto M55: vince Roberto Parolin con 1,48, stessa misura di Piercarlo Molinaris e 3 centimetri in più di Paolo Marconi. Nel triplo M55 Alexander Ebner autore di un gran salto a 11,13 che gli dà il 6° titolo nazionale indoor. Natale Prampolini vince il salto in alto M60 con 1,48 (poi nel pentathlon otterrà il record nazionale con 1,54). Giuliano Costantini (Effebì Fossombrone) ottiene un'impressionante doppietta lungo-triplo M60: 10,82 di triplo e 4,98 di lungo per il decimo titolo indoor nazionale: il primo titolo lo vinse nel 1994, poi sporadicamente si è presentato agli italiani vincendo 9 titoli nel triplo e appunto questo nel lungo. I 9 titoli nel triplo rappresentano anche il record di titoli vinti nei master, al pari di quelli vinti da Sergio Valente (anch'esso vincitore in questa edizione dei campionati italiani). Nell'asta M65 titolo e record per Arrigo Ghi con 3,30 (5° titolo indoor per lui). Giovanni Lambri ottiene la sua doppietta lungo-triplo M65: 4,61 e 8,74. Nell'asta M70 il solito Galdino Rossi si intasca il titolo con 2,70: per lui 22° titolo, comprensivo di 5 vittorie nell'alto, 13 titoli nell'asta (primatista di vittorie in Italia) 3 nel lungo e una staffetta. Sergio Valente, come scritto in precedenza, si porta a casa il 9° titolo della sua carriera nel salto triplo M70 con il record a 9,04.
Donne: grande Flavia Borgonovo nel salto in lungo F35: 5,50, ottimo viatico per i mondiali di Kamloops (Flavia poi vincerà in solitaria il salto triplo con 11,33). Tra le F40 gare tecnicamente molto valide: Chiara Ansaldi vince sia l'alto (con 1,53) che il salto in lungo (5,08). In questa seconda gara, battuta di pochissimo Susanna Tellini (4,99). Rossella Zanni vince la gara di salto in alto F45 eguagliando il suo stesso record di 1,50 (10° titolo nazionale indoor). Battuta la grande Chiara Passigato (1,38). Tra le F50 Carla Forcellini si limita a vincere l'asta con 3,00 e poi piazza il record italiano nel salto in lungo: 4,80 (il precedente 4,74 lo aveva saltato la stessa atleta qualche giorno primo a Firenze). 13° titolo indoor per la Forcellini. Record italiano anche nel salto triplo F50: Marisa Tavoso con 8,42.

05/02/10

Nella velocità M50 irrompe Marco Morigi: 95,42 AGC!

(la figurina di Marco Morigi dal sito dell'Atletica Edera Forlì... ce l'avete o manca?) - Se volete godervi una gara ai prossimi Campionati Italiani Master che si terranno tra esattamente due settimane ad Ancona, ve ne consiglio io una: i 60 mt M50. Dati alla mano, già prima di ieri sera (meeting infrasettimanale di Ancona) il binomio specialità/categoria sembrava raccontare una gara da grande spessore tecnico. Come anticipato in uno dei precedenti articoli, produrremo in seguito un piccolo specchietto su quelle che dovrebbero essere la gare dallo spessore tecnico (secondo l'AGC) maggiore. Ebbene, a livello assoluto i 60 M50 si contendono il trono con gli M45 e gli M40. Ieri sera è poi venuto il grosso risultato, ad opera di Marco Morigi, classe 1957, detto "Furia" dell'Atletica Edera Forlì (da non confondere con il vero Furia, Domenico). Proprio ieri sera ha infatti piazzato un sontuoso 7"57, a soli 5 centesimi dal record italiano di Massimo Clementoni ottenuto l'anno scorso dal piemontese in occasione degli Europei Master in cui andò a medaglia. In termini percentuali il risultato gli vale 95,42%, cioè il 4° posto nell'overall, davanti ad Andrea Alterio. Riflettete poi su un aspetto: in 8 M50 hanno infranto sui 60 la barriera del 90%: Morigi 95,42, Tortu 94,21, Clementoni 93,84, Furia 93,45, Carniato 93,23, Masi 91,38, Sisti 91,37, D'Amato 90,48. A livello cronometrico (che è poi è quello che più conta...), questa la situazione ad oggi, a 15 giorni dalla gara clou:
  1. 7"57 - Marco Morigi
  2. 7"72 - Salvino Tortu
  3. 7"73 - Domenico Furia
  4. 7"75 - Massimo Clementoni
  5. 7"91 - Gabriele Carniato
  6. 7"96 - Enrico Sisti
Da non perdere, non credete? La riunione di Ancona ha visto anche il 7"53 di Enrico Saraceni, che paradossalmente vale di più del suo 52"11 sui 400 (93,21) e che gli fa scalare qualche posizione nell'overall. Nei 3000 Elio Severini sigla un ottimo 9'32"42, che gli vale 87,88%, cioè consolida di 0,04 punti decimali la sua posizione nell'Agc del mezzofondo. La cosa fa comunque riflettere sullo strumento AGC: pensate che Severini ha ottenuto in due date diverse, su due distanze diverse (1500 e 3000) praticamente lo stesso punteggio percentuale (87,88 e 87,84). Non è poi così fallace la curva studiata da Howard Grubb! Nei salti, secondo il nostro sistema il migliore è stato il veterano Raffaello Piermattei (M70), che con 7,91 ha ottenuto 77,17%, davanti al 76,21 dell'M40 Simone Sbaragli che ha invece saltato 12,85. Ottima anche la mezzofondista F50 Cinzia Barletta: 12'03"66 sui 3000 che le valgono 84,49%, cioè il 9° posto assoluto nella classifica al femminile.

01/02/10

Il weekend dei master: Record di Lucia Pollina sugli 800 F35

(il tunnel di Castenedolo) - Il gennaio dei master italiani è stato tutto sommato un pò freddino, del resto come il clima che ci sta perseguitando da qualche settimana: eravamo abituati al 2009, dove i record italiani cadevano a grappoli, mentre la stagione indoor è praticamente già a metà del suo corso e i record (almeno, da me individuati) sono "solo"... 3. Tralasciamo i record mondiali/europei di Mario Longo e Carla Forcellini in questo contesto e concentriamoci su quelli nazionali. Eravamo fermi a quelli di Giacomo Befani (asta M35) e Rossella Zanni (alto F45). Ieri si è aggiunto quello degli 800 F35 ottenuto ad Ancona da Lucia Pollina, neo 35enne siciliana (è nata infatti nel 1975) che in una serie extra dei Campionati Italiani di Prove Multiple è riuscita a fermare i cronometri a 2'13"08, cioè 7 centesimi in meno del precedente record (2'13"15). La siciliana del Cus Palermo non è certo una "scoperta", e il suo spessore tecnico lo evidenziano i suoi risultati: nel 2009 all'aperto aveva ottenuto 2'09"99 sugli 800 e 57"31 sui 400. Non sono stato a guardarmi tutte le liste degli anni precedenti, ma vantava tempi già nel 2008 sotto i 2'09". Il resto (come il PB) lo scopriremo strada facendo. La specialità degli 800 F35 indoor subisce quindi il 4° scossone in due anni: qui sotto la cronologia recente del record.
  • 24/01/08 - Ancona: 2'14"46 - Emanuela Baggiolini (1972)
  • 22/02/09 - Torino: 2'14"14 - Paola Tiselli (1973)
  • 01/03/09 - Ancona: 2'13"58 - Emanuela Baggiolini (1972)
  • 28/03/09 - Ancona: 2'13"15 - Emanuela Baggiolini (1972)
  • 30/01/10 - Ancona: 2'13"08 - Maria Pollina (1975)
A proposito: il record è comunque destinato ad avere vita breve. Per mano di chi, non si sa. Vi ricordo infatti che Elisabetta Artuso (classe 1974) l'anno scorso ha corso addirittura in 2'03"64 a Lignano Sabbiadoro durante la stagione all'aperto. L'ho contattata via facebook per capire a cosa andassimo incontro, ed è stata un pò enigmatica ("devo ancora decidere..."), ma con gli italiani indoor assoluti alle porte vedremo sicuramente qualche assalto al neo-record. Magari, pechè no, dalla stessa Lucia Pollina che detiene comunque il minimo per la medesima massima manifestazione nazionale indoor. Come si dice qui: Vedarem. Il resto del weekend master è volato via liscio come l'olio. Grande manifestazione di massa è così stato il meeting nel tunnel di Castenedolo (4 corsie): presenze oceaniche di velocisti che divisi per 4 (col resto di non so quanto) hanno prodotto un numero tendente ad infinito di batterie. E quando ci si scalda in queste situazioni? Ma a Castenedolo sono rodatissimi e le manifestazioni sono piccoli congegni ad orologeria. Tutto preciso. Sui risultati di rilievo (0ver-90 AGC) ancora una volta si è assistito alla sfida a distanza Clementoni-Tortu e ancora una volta sono finiti distaccati per un niente (anche se in serie diverse): 7"83 a 7"84 per il piemontese. Il top-scorer AGC dell'ultimo weekend rimane comunque Livio Bugiardini, M60, che correndo 8"39 sui 60 ad Ancona (serie extra) ha totalizzato 93,38%. Nel lungo femminile, e ritorno a Castenedolo, la F35 Flavia Borgonovo (iscritta a Kamloops, mi sembra...) salta un ottimo 5,34. Buon viatico per il Canada. Non sono ancora on-line le gare venete: quando arriveranno aggiorneremo il tutto. Per il momento non ci sono stati cambiamenti nelle top-liste AGC, tranne che per l'arrivo della Pollina in quelle femminili. Bella manifestazione a Parma, dove ci si concentra soprattutto sul mezzofondo viste le dimensioni della pista: migliore in maniera avulsa Gianni Bruzzi (M40): 4'13"10 che gli valgono 89,21% e il secondo posto nella top-10 del mezzofondo AGC, scavalcando Giuseppe Romeo. L'M60 Gianfranco Cometti piazza un 4'58"06 da 88,80 un solo centesimo AGC davanti a Pierangelo Avigo (M45) che ha corso in 4'28"93.

21/01/10

Italiani Master Indoor: usciti gli orari

Dal 19 al 21 febbraio si svolgeranno ad Ancona i Campionati Italiani Indoor. Lo sappiamo tutti ormai da tempo: probabilmente dalla scorsa edizione. Gli orari rispecchiano bene o male quelli classici tenuti negli ultimi anni. A tal proposito ai vari link, allego gli orari delle tre giornate: potrebbero servire. Tenete presente che gli stessi potrebbero subire degli aggiornamenti, così com'è precisato in calce al documento stesso. Quindi occhio! Quest'anno il grande Claudio Rapaccioni ha consentito che la Fidal ci regalasse il Campionato di Società Indoor, collegato alle prestazioni ottenute nel campionato individuale. In generale verranno sommati 8 punteggi ottenuti in 8 specialità diverse, cui è attribuito un valore secondo i dettami della Tabella di punti 2007. Ogni atleta potrà contribuire con un solo punteggio più una staffetta.

09/01/10

Botto di inizio anno: Mario Longo record del mondo sui 60!! E befani record italiano!!

(Mario Longo ad Ancona, riceve il testimone da Enrico Saraceni per la vittoria nella 4x200 agli Euroindoor 2009) - Mario Longo non è stato di parola. Aveva dato a tutti appuntamento il 7 febbraio a Napoli, invitando mezzo mondo a quello che sarebbe dovuto essere un lauto banchetto con il record del mondo. Già nel 2009 marietto era stato sotto il record, ma mancava un piccolo particolare per assurgere agli onori internazionali negli M45: la data di nascita. Ad agosto Longo ha messo a posto anche questo particolare e ha deciso di scendere subito in pista, alla prima gara utile del 2010. Davanti aveva probabilmente solo il fantasma di Stan Whitley e il suo 7"02 risalente al 1991. La batteria, l'esordio 2010, è stata così la prima bordata: il pareggio con la storia, 7"02. Mario Longo sul tetto del mondo, anche se alla pari dell'americano. Bè, con la "consolazione" di aver abbattuto il record europeo (almeno, così viene riportato dal sito dell'evaa)... cioè, abbattutto... direi polverizzato il record europeo di 7"18 del britannico Kevin Burgess del 2002. Si è dovuto attendere qualche ora prima dell'apoteosi: in finale Mario vince addirittura la gara assoluta con 6"97!! Primo uomo della storia dell'umanità con più di 45 anni a scendere sotto i 7 secondi netti sui 60 piani. Longo è scaramantico? Non lo so... comunque questo è il 17° record mondiale detenuto da un italico a livello di competizioni master indoor. Bravo Mario, che bello spot per i master (anche perchè dietro di lui si sono piazzati una 60ina di atleti, alcuni dei quali del 1994... 30 anni più giovani del napoletano)!!! Ebbene, pensate che paradosso: Mario Longo ottiene contemporaneamente record mondiale e record europeo, ma non quello italiano (che è l'incredibile 6"94 corso l'anno scorso a Ponticelli). Perchè? Lo sappiamo tutti, la sfasatura tra i regolamenti.
Scorro le classifiche e non ti trovo che nello spazio di pochi minuti c'è stato pure il nuovo record italiano di Giacomo Befani, Campione europeo d'asta l'anno scorso (e a cui è andato il nostro masters awards 2009 per la categoria M35). Per lui 4,80, cioè ben 20 centimetri in più del 4,60 con cui Fulvio Andreini capeggiava la categoria M40. Poi ha provato invano i 5 metri... ma lo sa che il record europeo è 5,05???
Comunque sia, inizio più pirotecnico del 2010 del masterismo italiano non poteva esserci. Nelle prossime news statistiche e commenti sui master che si sono presentati ad Ancona e nel resto... del mondo.

16/12/09

Indoor - le proposte di Webatletica: perchè non...

Alcune volte su queste pagine virtuali andiamo giù di clava, perchè alcune storture del sistema-atletica italiano bisogna denunciarle per non lasciarle degenerare in fastidiose metastasi. La principale di queste è la negazione dell'idea che le società debbano essere tutelate dalla Fidal, e non il contrario, per un assunto che è la base di ogni società di esseri umani: il patto costitutivo. Avete riminiscenze dei vostri anni di liceo, dei Filosofi anglosassoni? Vi ricordate Hobbes, Locke? Ebbene, nel momento in cui più persone (in questo caso più società) vogliono uscire dal litigioso stato di natura, trovare un'organizzazione che le consenta di non litigare e che regoli il loro vivere quotidiano è la naturale conseguenza di questa volontà di non-belligeranza. L'organizzazione costituitasi su questo patto, deve a quel punto garantire a tutti i suoi membri uguale trattamento, deve regolarli, garantirne la libertà nel rispetto delle altre. Se invece l'Organizzazione (e chi ne è deputato) rimanda la palla a chi con speranza gliel'ha spedita, per far le sue veci, capite bene che il sistema si è inceppato. E' malato. E allora ci stanno le società-padrine, che dominano lo scenario dell'atletica italiana, aiutando chi governa a modificare le norme pro-domo loro (guardate gli ultimi c.d.s di società, Serie Oro, e ne trovate il cospicuo elenco).
Per arrivare a noi e alle gare indoor il salto è notevolmente lungo, ma rappresenta un tentativo di sprone a chi ci governa a uscire dal proprio atavico letargo. Io lancio l'idea, spero che qualche comitato la raccolga e, A COSTO ZERO, la metta in pratica. Se no ci proverò io, con le mie povere finanze da servitore dello Stato, anticipando il dovuto e sperando poi di recuperarlo (senza lucro, per carità, non mi è consentito!).
L'idea è presto detta ed è il classico uovo di Colombo: visto che esiste un solo Palazzetto dello Sport in tutta Italia perchè non pensare ad organizzare un pullman (o più pullman) che partano alla volta di Ancona sotto egida della Fidal? Le spese per la trasferta per i singoli atleti si abbasserebbero drasticamente, si potrebbe passare una giornata in compgania di molti altri atleti, il viaggio non sarebbe così massacrante (parlo della Lombardia soprattutto, ma per tutto il nord il viaggio non è indifferente). Ed in più si creerebbero gruppi di persone, le idee circolerebbero. Condivisione, come dice qualcuno, di esperienze che devono essere positive.
Mi sembra davvero una cavolata a volerci vedere bene: un pullman da 50 posti quanto può costare in una giornata? 1000 euro (per eccesso, penso)? Ebbene, 20 euro a testa per un viaggio per il quale altrimenti si spenderebbero non meno di una cinquantina di euro solo di benzina, più l'autostrada se si partisse da Milano. 4 ore di viaggio (partenza anche alle otto del mattino). Alle 19 finiscono le gare e per mezzanotte massimo si è di nuovo a casa. Senza la stancata del viaggio di ritorno che se lo assorbirebbe l'autista.
Mi sembra un onere (quello esclusivo di contattare un'agenzia di Pullman e di pagare in anticipo quello che poi ritornerà completamente, oblato dai vari partecipanti) che i vari comitati delle Fidal del nord Italia possono ben espletare, per fornire un servizio per gli atleti cui per cause non certo a loro imputabili, non possono godere di un palazzetto dello sport.
Noi abbiamo lanciato l'idea: mi piacerebbe che qualche Fidal locale la raccogliesse e la mettesse in pratica. Ci guadagnerebbero davvero tutti.

13/02/09

Enrico Saraceni al terzo record italiano del 2009: 50"35 sui 400 M45

Ieri sera ad Ancona (12/02/2009, qui il link a tutte le gare del 2009) ennesimo record italiano M45 del 2009 (della premiata ditta Longo-Saraceni): dopo l'esplosivo fine settimana di Mario Longo e dei suoi stratosferici 60, dove a dir del vero era passato in secondo piano un record italiano di indubbio valore, come il 22"85 stabilito sui 200 M45 di Enrico Saraceni, ecco la risposta dello stesso atleta pescarese, che si è migliorato in due settimane di più di un secondo e mezzo nei 400, scendendo a 50"34 (95,05 AGC) e avvicinandosi virtualmente al WR della categoria (49"89, che però potrà essere abbattuto, date le note vicende sulle date di nascita, solo a partire dal 2010). E' questo il 18° record italiano abbattuto nel 2009 (o 17° se consideriamo le categorie "chiuse" senza possibilità di "cascate" prestative... mi piacerebbe l'ulteriore intervento di Rosa Marchi a tal proposito, considerato che Werter Corbelli ammette nei suoi comunicati tale eventualità, come nel caso del record ricaduto negli M40 di Mario Longo). Nella medesima riunione di Ancona ottima prestazione di Edgardo Barcella, M35 al PB sui 400 con 51"32 (89,32 AGC) nella batteria dove si è dovuto purtroppo ritirare Massimilano Poeta. Nelle serie si rivisto anche l'esordio del finalista mondiale di Clermont Ferrand, Pierluigi Acciaccaferri, M40, che ha conso in 53"96, mentre il campione d'Europa M35 con la 4X400, Fausto Salvador, ora M40, ha corso in 55"16 (83,72). Roberto Di Luzio, M45 del '60 è sceso ad un buon 57"49 (85,55 AGC), mentre la moglie, Paola Tiselli, ha percorso i due giri di pista in 1'00"65 (82,81 AGC).

Aggiorniamo così i nuovi record italiani ottenuti nel 2009:
  • 60hs M35: 7"76 - Andrea Alterio
  • 60hs M35: 7"81 - Andrea Alterio
  • 60hs M35: 7"93 - Andrea Alterio
  • 60 M40: 6"94 - Mario Longo
  • 60 M45: 6"94 - Mario Longo
  • 60 M45: 7"02 - Mario Longo
  • 60 M45: 7"06 - Mario Longo
  • 60 M45: 7"10 - Mario Longo
  • 200 M45: 22"85 - Enrico Saraceni
  • 400 M45: 50"34 - 12/02/09 - Ancona - Enrico Saraceni
  • 400 M45: 52"02 - Enrico Saraceni
  • 800 M60: 2'20"85 - Dario Rappo
  • asta M60: 3,30 (eguagliato) - Ghi Arrigo
  • triplo F40: 12,04 (eguagliato) - Moroni Maria Costanza
  • 800 F50: 2'30"65 - Anna Pagnotta
  • 3000 F50: 11'04"35 - Maria Lorenzoni
  • asta F50: 3,30 mt - Carla Forcellini
  • asta F50: 3,00 mt - Carla Forcellini

    Record Europei:
  • alto M45: 2,00 (eguagliato) - Marco Segatel