14/01/12

Ad Ancona Brigida scende a 6"81 - Fofana 8"02 sui 60hs

Fofana (Colombo per Fidal)
Volevo iniziare a scrivere contro la Fidal perchè, vista la domanda famelica di gare (oggi in giro per l'Italia, più di 300 atleti si sono presentati solo sui 60 piani), in 8 anni non ha fatto nulla per favorire l'impiantistica legata all'atletica. Ovvero, un solo impianto indoor degno di questo nome, Ancona; una promessa eterna (l'impianto di Padova), una pista su cui Arese si è giocato la faccia (quella di Genova, poi di Torino e poi evaporata in qualche tunnel spazio-temporale in qualche star-gate) per la quale aveva fatto una delle tante  promesse del suo mandato (praticamente tutte rivelatesi comicamente delle boutade... per dirla alle francese). Ecco, dicevo... volevo iniziare così, ma non ce ne può fregare più nulla: del resto, la Fidal non pensa agli impianti perchè non gliene importa assolutamente nulla dell'atletica di base. L'atletica di base non vince le medaglie, anche se fa tutti felici noi atleti di basso e medio rango. Eppure bastava qualche piccolo mutuo e avremmo avuto un altro paio di impianti, come quello di Urgnano, dove una pista parabolica di 200 metri pagata dal comune, sverna senza copertura da ormai un decennio senza che la Fidal (almeno qui, nella litania Provinciale, Regionale e Nazionale) dopo averne preso coscienza, abbia mosso un solo ditino. Solo atletica di vertice, tutto il resto è noia per Arese II. Amen, sarà sempre così.

Ancona - Per quanto riguarda ciò che ci interessa, ovvero le gare, vediamo quello che è successo around the peninsula. E si parte ancora da Mario Brigida, che ad Ancona migliora ancora due volte sui 60, limando il suo PB (era 6"83) di un altro paio di centesimi con la maestria di un cesellatore della De Beers: un centesimo per volta (e non per sempre, come i diamanti). Prima 6"82 nella prima run, poi 6"81 nella seconda, avvicinando il limite dei crono con il "7" dopo il punto, che è l'imprinting di notorietà che va oltre le Alpi (sperando non si fermi in Engadina, naturalmente). Purtroppo per lui il mondo sui 60 metri è sceso in massa in pista, relegando il suo tempo al 29° al globo. Eusebio Haliti si ripresenta su un 400 in solitaria, sempre ad Ancona, e non gli va bene come la settimana scorsa: 47"81, ovvero una manciatina di centesimi peggio del tempo d'esordio di 47"74. Chissà qual'è l'obiettivo per il 2012: un 400hs con minimo olimpico? Si sta disegnando la strada per quell'obiettivo? Ma nel frattempo... è diventato italiano? Sullo terreno spurio dei 1000, 2'26"96 per il pavese Andrea Giolitto, classe 1988. 
Giulia Arcioni e Lucia Pasquale tornano a recitare la replica della "prima" sui 400, ad una settimana di distanza. La Arcioni abbatte la barriera dei 55": 54"85, in una prova che, almeno stando alle pagine statistiche della Fidal, frequenta solo ed esclusivamente in inverno. Il tempo dovrebbe essere il suo 4° tempo personale di sempre... indoor. La Pasquale, invece, che è ancora una allieva, dopo che ne avevo tessuto le lodi la settimana scorsa, è emerso come la sua prestazione (55"87) fosse la seconda di sempre nei 400 under-18 in Italia. Nella gara di oggi, altri 6 centesimi scartavetrati: 55"81. E ora? A quant'è fissato il record sub-18? Terza della disfida, Serena Monachino con 56"18, suo secondo tempo all-time sulla distanza: 55"85 il suo PB dell'anno scorso. Chiara Natali 56"23

Modena - Sulla Via Emilia, è una legione di 136 atleti a presentarsi alle batterie dei 60 maschili. Ma dove li avranno messi tutti? Andrea Luciani torna ai vecchi fasti di un paio di stagioni fa: 6"92 in batteria e 6"89 in finale. Nella stagione-di-grazia 2010, Luciani aveva spianato i 6"80 in 3 circostanze, compresi un paio di 6"77. 6"93 e 6"90 per il bergamasco (conterraneo di Luciani) Nicola Trimboli, che con il secondo tempo pareggia il suo PB ottenuto ad Ancona. Si vede stranamente sui 60 (solo in batteria) Diego Marani, di professione duecentista incallito. Che sia finalmente un altro approccio alla distanza più votato allo sprint e alle velocità massimali? L'incipit non è male, visto che il 6"99 è il suo PB. L'ultimo  60 indoor risaliva al 2010 ed era stato un modesto 7"09 che per uno che vuole correre abbondantemente sotto i 21", sembrava un affronto alla logica parmenidea. 7"01 in finale, che è pur sempre il suo secondo tempo di sempre. Sebastiano Duranti (classe '92) corre il suo primo sub-7", 6"95
Carlo Redaelli (1987) catechizza l'indomabile Hassane Fofana (1992) sui 60hs in una finale "tirata": 8"00 a 8"02. Per Fofana, esordio sui 106 centimetri e tempo che equivarrebbe al suo terzo di sempre sulle palizzate poste a 100 centimetri. Altro miglioramento già metabolizzato, sembrerebbe. Secondo tempo di sempre per Redaelli, dopo il 7"92 dell'anno scorso. 
2,15 nel salto in alto per la promessa Luca Morandi, che ottiene il suo personale nell'ovunquitudine, tenendo conto sia l'outdoor che l'indoor. Aveva 2,11 di Grosseto nel luglio dell'anno scorso. 
Nelle donne, ho già scritto di Elena Sordelli e del suo 7"61 in separata sede. 

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