29/01/12

Asafa al ritorno indoor - Sconfitto nuovamente Oliver

(di Sasuke) Ormai siamo alla fine di Gennaio e mi sento di dire che il resto del mondo è ancora, atleticamente parlando, un passo indietro. I nostri non hanno fatto risultati eclatanti (Caravelli a parte) ma comunque parecchi atleti si stanno comportando piuttosto bene. Durante la giornata di ieri, sabato, si sono tenuti almeno due meeting di primissimo livello internazionale. L'Aviva International Match di Glasgow (curiosa manifestazione a squadre, dove si può schierare un'atleta per disciplina, che ha visto la vittoria dell'Inghilterra sulla Russia, con gli stati uniti in ultima posizione) il Meeting USA Open Indoor con, tra gli altri, l'esordio al coperto dopo parecchi anni di Asafa Powell.

A Glasgow si è visto molto poco. Il risultato più interessante è stata la vittoria sui 1500 di Mohammed Farah (che, secondo il suo allenatore, ha bisogno di migliorare la sua 'volata' nei 5000/10000 e che quindi gareggierà per un po' nei 1500) davanti ad Augustine Choge di qualche centesimo (3.39.03 contro 3.39.14).
Bella prova nel lungo di Darya Klishina (capace di saltare oltre i 7 metri l'anno scorso) che vince con 6.75 ma dando, con i suoi numerosi nulli, l'impressione di poter andare molto più in la. Deludente Funmi Jimoh, ultima con 6.24. Niente da fare nell'asta per il fenomeno del momento, Dmitry Starodubtsev (5.60) battuto dal tedesco Karsten Dilla (5.72). Discorso analogo nell'alto per Robbie Graparz (giunto incredibilmente fino a 2.34 qualche tempo fa) battuto dal russo Alexandr Shustov (2.29). Nella velocità maschile da segnalare la doppia sconfitta del veterano Kim Collins, ad opera prima di Danny Talbot nei 200 metri (21"17 contro 21"39) e poi nei 60 contro Mark Lewis Francis (6"65 contro 6"66)... davvero niente di che.
Poco da segnalare dalla velocità femminile, se non il buon 7"26 di Jeanette Kwakye, nome poco conosciuto, che vince di oltre due decimi. Nei 400 bella affermazione del russo Pavel Trenikhin, capace anche di battere Yurij Borzakowskij sui 500 un paio di settimane fa, che vince con 46"68, imitato poi dalla connazionale Julia Terekhova (53"51). Tempi davvero deludenti, alla piena portata del nostro duo Spacca/Bazzoni che, malgrado l'indisponibilità di piste e posti per allenarsi in Italia, ha dato la prova di essere in forma migliore di gente accreditata 2 secondi in meno. Concludono la rassegna i 60 hs, con un (per una volta) discreto 7"54 di Kostantin Shabanov (ultimo il campione europeo Andy Turner, leggermente infortunato, in 7"74) mentre al femminile fatica la campionessa Danielle Carruthers (8"09). Brutta prova del keniano Boaz Lalang negli 800 (1.49.97) ad oltre due secondi dal formidabile britannico Joe Thomas (1.47.35) con al femminile un discreto 2.02.86 di Jessica Moore. Bel 3000, vinto dalla keniana Helen Obiri, davanti ad una buona Helen Clitheroe (8.42.59 contro 8.45.59).

Discorso simile in America, con qualche risultato in più. Il meeting, che ha preso il posto del tradizionale Millrose Games (pare che la pista sia in ristrutturazioni), ha messo in scena vari atleti di livello internazionale. I migliori risultati sono venuti dalla velocità pura, i 50 metri, vinti rispettivamente dal 'nostro' Asafa Powell e da Veronica Campbell-Brown. Quando Asafa gareggia, e per di più in una distanza così breve, si pensa sempre a qualcosa di grande. La vittoria è arrivata, il record del mondo (5"56) purtroppo è ancora lì. Asafa si è imposto in 5"64 (dicendo, poi, di essere in forma ma ancora sotto carichi pesanti di allenamento) davanti a Nesta Carter (5"67) e Trell Kimmons (5"68). Tra le donne, invece, Veronica Campbell ha vinto con un distacco abissale: 6"08 con la migliore a 6"20. Il tempo la colloca ottava sulle liste di sempre. Negli ostacoli, bel ritorno di Lolo Jones (6"78) mentre mi sarei aspettato qualcosina in più da Kellie Wells, visti i recenti risultati sui 55hs (terza con 6"84). Sconfitto ancora, invece, il colosso americano David Oliver. Battuto 6"45 contro 6"50 da Terrence Trammel. Lontanissimo il record del mondo (6"25). Se Oliver si mette in moto è impossibile fermarlo: ma lì sta il problema, non sembra proprio in grado di partire decentemente. In un video dei suoi 55 metri, vinti agilmente, si nota come è vistosamente indietro in partenza. Deludenti i risultati dai salti: Jessie Williams, campione mondiale in carica, vince con 2.29 mentre Jennifer Suhr esce con tre x a quota 4.52. Il getto del peso va a Ryan Whiting (21.16) su Christian Cantwell (20.72) e Adam Nelson (20.68).

Sconfitta di Bershawn Jackson, in versione lunghe distanze, sulle 600 yarde (ha già gareggiato sia in un 600 che in un 800, perdendoli entrambi) e di Bernard Lagat, battuto in volata da Silas Kiplagat nel miglio (4.00.65 contro 4.00.92).

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