15/01/12

Caravelli, sfondato il minimo: 8"09! Poi 7"41 sui 60 come la Alloh - Dal Molin 7"87

Super Marzia Caravelli 
Marzia Caravelli passa lo stargate dello standard IAAF abbattendo con un ariete il minimo per i campionati mondiali indoor di Istanbul, ed è così la prima atleta italiana a dover verificare se lo zainetto con le chiodate potrà viaggiare verso la Turchia come bagaglio a mano o dovranno essere invece stivate, facendo pagare alle casse federali la tax. A proposito... come si viaggia con Air-Fidal in mezzo alle elefantiache delegazioni che fanno parte della comitive? Stretti? A Casal Del Marmo, la friulana del Cus Cagliari, si disegna un altro pezzetto di notorietà diventando, almeno nella mia personale considerazione, la migliore atleta azzurra del momento, considerata l'età in cui è arrivata alla notorietà, l'esclusione dai gruppi militari (di cui non conosco ancora le dinamiche o la volontà stessa dell'atleta, se ancora incredibilmente non sono ancora riusciti a tesserarla... e nei gruppi sportivi militari negli ultimi anni abbiamo visto qualche atleta che non avrebbe meritato) e soprattutto il fatto che la Caravelli è una di quelle atlete e di quegli atleti, che strappa gli allenamenti ai doveri della vita quotidiana, al fatto di dover andare necessariamente a lavorare ed 
avere i ritmi che poco hanno a che fare con l'atletica di vertice.

Ma bando alle ciance: stando agli orari presenti sui referti virtuali del Sigma, Marzia inizia nell'impianto di Casal Del Marmo alle ore 14:45 zulu con le batterie dei 60hs: ed è subito boom! 8"18 alla prima e minimo per Istanbul. Pratica archiviata? Finito qui? Come direbbe Dan Peterson... "mamma butta la pasta?". Macchè, è solo l'inizio di un pomeriggio pazzesco. Passano tre-quarti d'ora, ed è ora della finale: sono le 15:33. La Caravelli decide di fare l'esosa: 8"09, primato personale, terza prestazione italiana all-time (dietro Tuzzi-Cattaneo e davanti a Bosco-Pennella-Macchiut, che la precedevano fino alle 15:32), e, udite-udite, terzo tempo (ad'ora) al mondo, ad un solo centesimo dalla avvenente Lolo Jones e due da Brianna Rollins. Poi magari nella serata scenderà qualche posizione, ma insomma... era bello scriverlo. Già ad adesso il racconto sarebbe perfetto, ma non è finita. Alle 16:55 inizia l'ipnotico walzer tra Marzia Caravelli e Audrey Alloh sui 60 piani, danzato sul piedino dei millesimi. In batteria la Alloh fucila il suo 4° tempo di sempre: 7"48. Gli risponde tre minuti dopo la Caravelli: 7"48. Personale (praticamente il 7° o l'8° in una settimana). Fa parte della disfida Jessica Paoletta, che in batteria arriva a 7"52, 4 cent dal pesonale. Alle 18:53 l'apoteosi: vince una rinnovata Alloh con 7"41 (personale) davanti ad una sempre più sorprendente Marzia Caravelli con lo stesso tempo e Jessica Paoletta con 7"53. Incredibile al Cibali. Ora si aspettano solo gli aggiornamenti delle liste mondiali per poter riflettere con un pò di pace meditativa su come girano le cose. Ottima Alloh, stupefacente Caravelli. Mi vengono in mente una serie di atleti di cui si è detto molto in questi anni, e ci si è fermati sempre ai "relata". Finalmente qualcuno che corre prima di parlare. 

Ci si sposta di qualche centinaia di chilometri a nord, e si va ad Hanau, in Germania. Stavolta il protagonista è Paolo Dal Molin, ostacolista in grandissima crescita e dai mezzi fisici da wide receiver. Sentendo le persone che gli stanno vicine, sembra che da un momento all'altro ci possa piazzare il tempone in grado di smascellare anche i palati fini. Per ora, sembra con un problema al femorale, arriva il 7"87 che è il suo personale di quasi un paio di decimi e la curiosità di vederlo all'opera a pieno regime, a stantuffare sugli ostacoli alti (qui i risultati di Hanau). 

Ad Ancona Giammarco Tamberi si issa fino a 2,18 nell'alto, retrocedendo di un paio di centimetri dalla precedente uscita. 

Alla prossima uscita, altri risultati in giro per l'Italia.

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