05/01/12

La trilogia atletica di Marco Giacomantonio, l'Asimov dei master

Qui sotto vi lascio in compagnia del nostro amico Marco Giacomantonio, che è anche un valente scrittore impegnato nella scrittura di una trilogia di natura sportiva, oltre che statistico del vento in Italia, di cui nelle passate settimane ho pubblicato un paio di suoi studi. 

Buongiorno a tutti, sto scrivendo una serie di 3 racconti sull'atletica leggera ambientati attorno al 2060, anno in cui a Roma si svolgeranno i famosi Giochi Olimpici del Centenario. 
Sono più o meno alla metà dell'opera, ho terminato il primo racconto "L'ultima gara" e mi trovo circa a metà del secondo "Più veloce della luce". Se tutto va bene, completerò il trittico verso l'autunno del 2012 e spero di riuscire a pubblicarli in un volumetto di circa 200 pagine. 
 Ho immaginato, ad esempio, che a quell'epoca su 100, 200 e 400 avremo record mondiali attorno ai 9"37, 18"75 e 42"00; badate bene, parlo di record mondiali, non di limiti umani, perché spesso i fautori stessi dei record sarebbero potuti andare ancora più forte se non avessero avuto magari una bava di vento contro, i turni nelle gambe, qualche sbavatura tecnica, etc... 
Nei miei racconti ho anche parlato di "lepri virtuali", cioè proiezioni olografiche indistinguibili dai concorrenti reali "L'utilizzo di lepri virtuali, che avevano sostituito le meno sofisticate e sgraziate lepri-robot, risaliva ai primi anni '40 (del XXI secolo), ed aveva, soprattutto inizialmente, suscitato un vespaio di polemiche da parte delle frangi più conservatrici della IAAF e dell’opinione pubblica. A loro avviso, le lepri virtuali costituivano puramente un discutibile mezzo per incitare i mezzofondisti a una forsennata caccia ai primati mondiali, incoraggiandoli di conseguenza ad assumere sostanze proibite". Non solo, ma attraverso delle lenti a contatto speciali, si potrà correre vedendo intorno a sè degli scenari di fantasia. Potremo immaginare di partecipare alla finale Olimpica di Los Angeles 1984, piuttosto che Tokyo 1991 o Pechino 2008. Potremmo allenarci con campioni quali C.Lewis, Morceli, Bubka, etc... Attenzione però a non abbandonare il mondo reale a favore di quello virtuale!!!  
Nei primi anni '50, vedrà inoltre la luce il cosiddetto "scanner biologico": "uno strumento che consentiva, attraverso una scansione completa delle cellule di un atleta, di poterne prevedere la prestazione cronometrica con precisione sorprendente. Chi si sottoponeva a tale test il giorno stesso della gara, soprattutto nelle specialità di corsa piana ove i fattori imponderabili sono più limitati, poteva conoscere che tempo valeva con uno scarto minimo. Per atleti evoluti, che avessero ripetuto il test più volte e i cui parametri biologici fossero stati memorizzati dallo scanner, la precisione era tale da risultare inferiore ai 5 centesimi di secondo sui 100 metri e 25 centesimi sui 400 in oltre il 90% dei casi" Uno scanner biologico sarà inoltre in grado di affinare le metodologie di allenamento, di dire quanto della prestazione di un atleta è dovuto alle sue qualità naturali, quanto all'allenamento e quanto a fattori esterni o contingenti (clima, dolori vari, etc....). Oltre alle tradizionali gare di atletica si potranno anche istituire competizioni riservate a chi riesce a migliorare di più le proprie qualità di base. Colui che si allena bene non è chi partendo da 10"10/10"15 con grandi sacrifici (e si spera senza doping) corre i 100 in 9"90, ma chi, ad esempio, partendo da 14"00 riesce a scendere sotto i 12"00! Chi riesce a migliorarsi anche partendo da qualità naturali scadenti va premiato! 
Le nanotecnologie e la genetica consentiranno, oltre che di guarire rapidissimamente da infortuni vari, di far apparire sulla scena nuove, terribili e sempre più sofisticate forme di doping "i nanoidi sono strutture artificiali composite che imitano le caratteristiche delle strutture biologiche e vengono costruite ed attivate dalle nanomacchine cioè milioni e milioni di robottini delle dimensioni di piccole molecole. Una volta colmato il gap legislativo e risolti alcuni problemi di natura etica oltre che scientifica, i nanoidi potranno essere utilizzati su vasta scala ed interagire simbioticamente con le cellule umane dando luogo a un ventaglio pressoché infinito di applicazioni". 
Questi sono solo alcuni degli esempi che mi vengono in mente tra quelli che ho citato nei miei racconti, ma potrei andare avanti ancora a lungo. L'idea di fondo è comunque che le nuove tecnologie e i progressi della scienza non modificheranno in modo sostanziale quella che è sempre stata l’essenza vera di questo sport: passione, emozioni e la continua sfida con se stessi. E' importante infatti sottolineare che i personaggi di questi racconti sono sì atleti, ma anche persone con la loro ricchezza interiore, le loro debolezze e la loro storia. 

 Volevo invitarvi a mandarmi idee e suggerimenti a 360° a proposito di innovazioni teconologiche o, perché no, qualche spunto sulla la trama in generale piuttosto che sulla società del 2060. Non poniamolimiti alla fantasia! Potete scrivermi all'indirizzo marcogiacomantonio@hotmail.com 
Vi aspetto numerosi! 
Un saluto a tutti e auguri di Buon Anno! 
 Marco Giacomantonio

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