05/01/12

Il dramma di Lee Evans, primo uomo sotto i 44" nel giro

Dramma nell'atletica mondiale, che vive con il fiato sospeso per le sorti di una dell'icone dello sport. Lee Evans è infatti ricoverato presso un ospedale della California con un tumore al cervello e le sue condizioni al momento sarebbero stabili. Non avrebbe più dolore, come asserito dalla sorella Rosemary, anche se le condizioni non sono ottimali. Chi è Lee Evans? E' semplicemente l'alieno di Mexico-68. Un precursore, un pioniere, una sorta di Usain Bolt ante litteram degli anni '60 sul giro di pista, che impreziosì una delle Olimpiadi più leggendarie della storia, appunto quella di Mexico City del 1968. Fu l'olimpiade degli ultracorpi, quella di Bob Beamon, Tommie Jet Smith, John Carlos, della gara di salto triplo forse più incedibile della storia della specialità, vinta dal russo Viktor Saneev, sul brasiliano Nelson Prudencio e il nostro Giuseppe Gentile: tre tenors per cinque record del mondo e un solo oro olimpico, purtroppo. In quell'edizione in altura (condizione che probabilmente favorì le super-prestazioni) brillò di luce propria la stella di Lee Evans, campione olimpico dei 400 con il primo sub-44" della storia degli esseri umani: 43"86 e record mondiale che resistette. Ad onor del vero, in seconda corsia scrisse un piccolo capitolo di storia il connazionale Larry James: 43"97, ovvero uno delle nove leggende dei 400, capaci di scendere sotto il "muro". Evans fu anche il primo uomo a scendere sotto i 45" con un cronometraggio elettrico (44"95 ai Pan American Games del 1967); il primo uomo (con altri tre...) a scendere sotto i 3 minuti nella 4x400 (2'59"6), nel 1966, con la nazionale a stelle e strisce, a Los Angeles. Ma è passato alla storia anche per aver fatto parte dei Black Panther, un movimento per rivendicare i diritti dei neri, che il mondo dello sport conobbe per il pugno nero di Tommy Jet Smith e John Carlos sul podio dei 200. 
Ancor oggi, a 43 anni e mezzo da quell'impresa, Lee Evans è ancora settimo nelle graduatorie mondiali di sempre, dietro MJ, Henry "Butch" Reynolds, Jeremy Wariner, Quincy Watts, LeShawn Merritt e Danny Everett. Oggi a 63 anni, Lee ha davanti una delle battaglie più difficili da affrontare: quella per la sopravvivenza.
E ora si spera che uno dei vati di questo sport vinca la gara più dura della vita. Qui sotto il video dell'impresa di Mexico '68.

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