23/03/11

La Gazzetta spara (sul morto) e la Fidal spera... che nessuno si domandi se ci fossero italiani ai mondiali di Cross

il pezzo della Gazzetta di lunedì
Alzare lo zerbino e buttare tutto lì sotto velocemente perchè la polvere non fa mai fare una bella figura con gli ospiti. Questo il senso del D-Day successivo alla catastrofe dei Campionati Mondiali di CrossPunta Umbria in Spagna. Confesso che rimango ormai disilluso su come andranno le cose in Italia domani. La Fidal è il simulacro della politica italiana odierna: la politica sportiva è gestita da persone che hanno interessi personali di carattere lucrativo (ma va?) e le scelte non sembrano ormai per nulla andare nella direzione "etica" dello sport, ma in quella prettamente speculativa personale. Dopo 6 anni siamo ancora governati da un Signore che ha un'azienda che sponsorizza lo stesso oggetto di cui è a capo. Quindi, scelte anche di carattere economico, che, anche se ipoteticamente dettate dalla massima correttezza, non potranno mai essere "trasparenti". Presteranno sempre il fianco a critiche. Ma come lo potremmo mai pensare, poi? Così l'atletica italiana ha preso la strada peggiore, e ad oggi è rappresentata da soggetti che l'hanno portata ad essere qualcosa di poco sistemico e molto estemporaneo. Si vive sulla giornata di grazia di quella manciata di atleti che il Destino ha voluto che seguissero la giusta strada. Improvvisazione: se volessimo dare un nome alla politica che ha caratterizzato i mandati di Arese I e Arese II. Ora ci sono diversi rumors relativi a possibile modifiche allo Statuto federale che porterebbero a favorire la terza rielezione della Dinastia, per la serie: in due mandati non ha capito che è stato un grande atleta, un ottimo imprenditore, ma che come Presidente Federale non c'azzecca proprio nulla. Non comprendo solo una cosa: perchè cambiare lo Statuto? Tanto già il fatto di essere incompatibile da quasi 7 anni con la carica che ricopre non è stato per lui un grosso problema: se viene eletto da ineleggibile, non penso nessuno si scandalizzerà in un paese dove viene fatto ministro anche un indagato per favoreggiamento esterno ad associazione mafiosa e dove mafiosi, camorristi, corruttori siedono comodamente e tranquillamente sugli scranni del Parlamento. Quasi meglio Caligola quando faceva senatore il suo cavallo: meglio quello che gli asini. Tornando al tema di questo pamphlet, mettiamo nel tabellone l'ennesimo punto a favore di Arese che la Gazzetta ha avuto l'ardire si sottolineare "L'Italia non esiste". Ilare il commento sulla "solita" partecipazione simbolica, "forse più del solito". Ma un minimo di vergogna alla Fidal non la provano?
Siamo di fronte all'ennesima figuraccia mondiale: per questo mandato Fidal contano infatti solo gli Europei (ma solo se vanno bene). Del resto, sempre per rimanere sul paragone politica-atletica, pochi giorni or sono un ministro tedesco si dimetteva per aver scopiazzato alcune parti del suo master universitario. Qui in Italia, la Santanchè ha ritenuto di dover prendere subito la palla al balzo, inventandosi un master alla Bocconi (aggiornato il suo CV sul sito del Parlamento) che la prestigiosa Università ha visto bene di smentire per non perdere qualche sostanzioso finanziamento privato per cotanta pubblicità negativa. Ingrati. Avrà mai pensato la Santanchè di dimettersi? Macchè: dire falsità sui titoli di studi sarà per lei motivo di vanto, da sfoggiare tra i prestigiosi sui colleghi di poltrona. Così è esattamente l'atletica Aresiana: le figuracce che stanno impestando ad ogni evento internazionale il suo Curriculum Vitae federale gli preserveranno ancor più saldamente il suo scranno, tanto da spingerlo (speriamo non sia vero...) a ricandidarsi per l'Arese III. Tutto normale, no?

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