28/03/11

Quando gareggiare è un problema: l'odissea di un mezzofondista a Chiari

Chiari: l'invito a "non gareggiare" a chi non fosse stato d'accordo
Raccolgo con questo pamphlet la lamentela di un mio caro amico, che si è portato sciaguratamente questa domenica a Chiari, qui in provincia di Brescia, per l'esordio outdoor della stagione atletica lombarda. E peggio, naturalmente, non si poteva iniziare. Conosco qualcuno all'Atletica Chiari, e non vorrei quindi attaccare senza sentire la controparte. Se leggono, quindi, battano un colpo. Del resto il problema è "solo" un piccolo problema dal punto di organizzativo, ma che per ogni atleta si dimostra essere una sciagura che vanifica un viaggio, una bella giornata di sport: insomma, il senso stesso del fare sport. Quello che è certo, sentita l'incresciosa storia raccontata da Ugo Piccioli, iscrittosi alla gara dei 1000, è che ancora una volta le esigenze tecniche-sportive degli atleti sono state messe in secondo piano. Umiliate. In Italia, e lo sto raccontando da ormai 3 anni, quando si organizza una gara, conta una sola cosa: che la gara finisca senza rogne per gli organizzatori e per i giudici: alla tot ora tutti a casa. Non importa che gli atleti si trovino nelle migliori condizioni per gareggiare: ci sono riunioni ancora dove gli orari non vengono stabiliti se non "a seguire", dopo decenni che altrove (il solito Ticino) già all'inizio dell'anno si sa benissimo a che ora si potrà gareggiare. Quello che è inaccettabile, qui come ovunque, è quella piccola-grande arroganza che umilia gli atleti e che è finalizzata unicamente a dar vita a non sensi. Vi lascio quindi alla lettera di Ugo Piccioli. Fatevi poi voi i giudizi del caso, in attesa che magari da Chiari ci dicano qualche cosa.

COMITATO ORGANIZZATORE GARA INTERREGIONALE DI CHIARI :  DISORGANIZZAZIONE  E  ARROGANZA

Vorrei rendere noto quanto accaduto ieri in occasione della prima gara interregionale della stagione aperta anche alle categorie assolute e master svoltasi a Chiari (BS).
Erano previste gare spurie, 100 yards, 300 e 1.000.
Ho fatto la mia regolare iscrizione on line in cui si è impossibilitati ad inserire un tempo di iscrizione in quanto tutti i nostri risultati dovrebbero essere a disposizione del comitato organizzatore. 
Premesso che io come tanti altri atleti non avevo un  tempo di iscrizione sui 1.000.
Già un paio di ore prima dell’inizio della mia gara, giravano voci che le serie sarebbero state composte tenendo validi i migliori tempi realizzati sui 1.000 oppure, in mancanza, sugli 800 o sui 1.500. Giustissimo, ho pensato io. Lo scorso anno avevo realizzato 2'03"03 sugli 800 e quindi me ne stavo tranquillo credendo di essere inserito nella prima o nella seconda serie.
Un’ora prima della gara sono state pubblicate le prime 3 serie e con grande disappunto ho notato che non ero stato inserito in nessuna delle 3. Ho notato che con il mio tempo sugli 800 avrei dovuto essere collocato o come ultimo della prima serie o come primo della seconda serie.
A questo punto sono entrato nella segreteria per chiedere spiegazioni.
Ho fatto presente ad  un Signore anziano del comitato organizzatore che non ero stato inserito nelle prime tre serie pur avendo un tempo adeguato. Questo Signore  mi ha chiesto il mio nome e cognome e controllando le serie mi ha comunicato che ero stato inserito nella sesta e ultima serie.
A questo punto faccio presente che con il mio tempo sarei dovuto entrare in prima o seconda serie. Lui controbatte dicendomi che era impossibile che avessi ottenuto questo tempo e che se l’avessi ottenuto nelle indoor 2011 non valeva, non ne tenevano conto. Assurdità delle assurdità. Ho evidenziato che quel tempo l’avevo ottenuto nel 2010 ed ho invitato il signore a controllare on line sul sito della fidal. Quel signore mi ha risposto che non avevano il collegamento internet per accedere al sito della fidal e che le serie erano state già fatte e non si potevano cambiare e che se non accettavo la mia serie era mio diritto rifiutarmi di gareggiare. Inoltre mi ha risposto che non avevano il tempo di controllare i tempi di tutti. E’ da giovedì che hanno tutte le iscrizioni e non hanno avuto tempo di controllare? A quel punto mi sono letteralmente incazzato evidenziando che per controllare 50 tempi on line ci avrebbero impiegato massimo 20 minuti. Inoltre che  per un mezzofondista era indispensabile gareggiare in una serie adeguata a maggior ragione per la presenza di vento che rendeva oneroso fare una gara in solitaria. Mancava più di un’ora all’inizio della gara e c’era tutto il tempo per rimediare a questa evidente ingiustizia. Cosa avrebbe comportato togliere il mio nome dalla sesta e aggiungerlo alle prima o seconda serie? Non lo so, forse è più facile spegnere i reattori in Giappone.
Di fronte alla totale ottusità di certe persone non rimane che incazzarsi, ma purtroppo a nulla serve.
Non c’è stato nulla da fare, nonostante la mia enorme incazzatura sono uscito dalla segreteria furente e con tutte le energie mentali già consumate.
Vi mando il cartellone che il Comitato Organizzatore ha esposto alla bacheca delle iscrizioni che si commenta da solo.
Come è andata la mia gara? Avevo programmato il mio riscaldamento per gareggiare alle 17,10, ho corso alle 17,50 (40’ per disputare 6 serie!), come previsto mi sono fatto tutta la gara da solo contro vento e ho fatto lo stesso tempo che facevo in allenamento, ovvero 2’46’’. Rabbia su rabbia perché in una serie migliore avrei sicuramente ottenuto il  record provinciale m40 (di 2’45’’53) che mi ero prefissato di fare e che sicuramente valevo. 
Se me ne stavo a casa era meglio!  Infatti sono stato incazzato per tutta la serata ed ancora oggi rimane tanta rabbia, amarezza e voglia di smettere di gareggiare.
Ho raccolto tra diversi atleti parecchie lamentele per il mio stesso motivo, sia maschile che femminile.  Atleti che meritavano serie migliori rilegati in 4° e 5° e 6° batteria.
Una ragazza che ha corso quest’anno indoor i 1500 in  5’03’’ (ha ripreso a gareggiare quest’inverno e non aveva tempi nel 2010) e che meritava di essere nella prima serie, è stata inserita nella seconda serie facendosi anche lei tutta la gara da sola. Assurdo non tenere validi i tempi ottenuti un mese fa, che farebbero più fede rispetto a quelli ottenuti un anno fa! Non so con quale logica!
Vorrei che la mia lettera venga divulgata e diffusa negli ambienti dell’Atletica affinchè questi signori prendano atto che noi atleti non siamo degli imbecilli, ci alleniamo per finalizzare una gara, sputiamo sangue in allenamento e, a causa della disorganizzazione di taluni, vediamo vanificare giornate e giornate di sacrifici.
E poi evidenzio la mancanza di rispetto di questi signori verso noi gli atleti.
E non è la prima volta che succede!
Era la prima gara assoluti in pista. Come sul dirsi, chi bene inizia è a metà dell’opera.

Firmato: Piccioli Cappelli Ugo

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