02/03/11

Europei - i Preview di Sasuke i 60 e i 400

Vania Stambolova: una favorita per i 400
Primo articolo di una serie di preview più specifiche che copriranno le gare in cui saranno impegnati i nostri atleti, quindi le più interessanti dal mio punto di vista. Italia presente in varie discipline e assente in altrettante (mezzofondo, con nessun azzurro negli 800 e nei 1500 femminili e nei 1500 maschili; lungo donne, visto il momento della specialità, così come il peso uomini e i 400 al maschile. Nessun’azzurro nemmeno nelle prove multiple) che punta a far bene dopo l’ottimo terzo posto nel medagliere di due anni fa, con ben due ori. Ma vediamo meglio cosa ci aspetta:
Nella sfida al maschile troviamo iscritti 38 atleti. Il nostro Emanuele di Gregorio è terzo come accredito stagionale, dietro ai soli Dwain Chambers (6.57) e Christophe Lemaitre (6.58). Tra i due si prevede un bel duello, anche se Chambers è sempre stato una spanna superiore a chiunque (ad eccezione del trio Gay-Powell-Bolt) sulla breve distanza e io non credo avrà troppe difficoltà a confermare il terzo titolo al coperto di fila, dopo Torino (6.46) e Doha, ai mondiali, (6.48). Se Di Gregorio non scende ancora un pò (nel 2009 corse la finale, bronzo, in un ottimo 6.56) potrebbe trovare qualche difficoltà nel regolare i 4 atleti iscritti con 6.63 (lui ha 6.62); l’olandese Brian Mariano, il tedesco Christian Blum, l’inglese Joel Fearon e il giovane russo Aleksandr Shpaer. Dietro di loro due atleti a 6.64 (l’inglese Harry Aikines e il tedesco Tobias Unger), 4 con 6.65, due con 6.66 (tra cui il francese Martial Mbandjock, curiosamente non molto forte nella breve distanza, accreditato con un personale a 6.65 mentre nei 100 metri è sceso fino a 10.06) e a seguire, in 28esima posizione, al battesimo tra i grandi, la promessa Michael Tumi (6.71). Per il ragazzo sarà più che altro un’esperienza, viste le scarse possibilità di fare bene; sono d’accordo con la convocazione, ma concordo anche sul fatto, di cui si discuteva qualche giorno fa, che la Fidal avrebbe potuto portare anche Jacques Riparelli; sia per ripagarlo del torto ingiustamente subito l’anno scorso sia per la consistenza attorno a tempi di discreto valore come 6.72.
Nella prova femminile meno iscritte, 26 atlete. La nostra Manuela Levorato, è 13esima ma può, nella mia opinione, mirare anche alla finale. Molto brava, accreditata con 7.31, sembra che questa stagione sia tornata alla forma di qualche anno fa. Un po’ spenta nella finale (ma ottima in batteria) dei campionati italiani assoluti è riuscita a regolare comunque le avversarie. Per lei, un ritorno di forza alle gare indoor a cui non prendeva parte dal 2004.
Migliori iscritte il duo di ucraine Olesya Povh (7.13) e Mariya Ryemyen; entrambe migliorate molto (l’anno scorso avevano rispettivamente 7.23 e 7.26) si allenano insieme e sono candidate all’oro. La Povh fa sapere, tramite un’intervista, di essere una 60ista poco adatta ai 100 metri. Strana dichiarazione che fa presumere che all’aperto non riuscirà a confermare risultati di grande valore (il PB sui 100 è comunque un discreto 11.29). Dietro di loro la naturalizzata norvegese Ezinne Okparaebo (7.17) e a pari merito, le due francesi medagliate agli europei (argento e bronzo) Veronique Mang (7.19) e Myriam Soumare (7.19). Più staccate la campionessa d’Europa Verena Sailer (7.25) e la fenomenale inglese, classe 1993, Jodie Williams (anche lei all’esordio tra i grandi) con 7.24. Dietro di loro varie atlete fino ad arrivare a Manuela Levorato (che è a pari merito con altre due velociste).
Poco interessante la prova dei 400 uomini, con nessun azzurro al via e snobbata dai maggiori specialisti (come i gemelli Borlée iscritti solo nella staffetta). Nessun atleta accreditato di stagionale migliore di 46; la lista propone comunque il francese Leslie Djhone (46.13) opposto al britannico Nigel Levine (46.17) e il tedesco Thomas Schneider (46.19). Più staccati gli altri, con solo 12 atleti (su 28) accreditati con meno di 47 secondi, minimo Fidal.
Di miglior qualità, anche se priva delle migliori (come la russa Tatyana Firova), la prova femminile dei 400. Solo 18 iscritte, con Marta Milani quasi nel mezzo, ottava, con il suo 53.09 (ma anche 53.10 e, fin’ora, mai battuta sul doppio giro di pista indoor). La migliore la russa Olesya Krasnomovets (51.22), di poco più forte della bulgara Vania Stambolova (51.27) e la russa Kseniya Zadorina (51.38). Dietro anche Denisa Rosolova (52.21) su Jarin Lindenberg (52.26). Poi, con 52.94 e 52.99 altre due atlete davanti alla nostra Marta Milani. Per quanto mi riguarda, la nostra può giocarsi un posto in finale e tentare di pareggiare il quinto posto ottenuto 2 anni fa da Daniela Reina. Poche speranze di medaglia per lei, viste le tre atlete sotto 51.30, ma tante possibilità di fare bene, e non solo in chiave staffetta.

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