29/03/11

La migliore di sempre sui 400hs femminili? In questo articolo vi svelo chi è

Deon Hammings e Kim Batten
Come si fa a stabilire se un campione è stato una leggenda nella propria specialità? I campioni sono nel nostro immaginario non coloro che semplicemente vincono, ma quelli che uniscono al successo il carattere della continuità. Campioni vuol dire essere sempre là davanti per stagioni e stagioni. Quelli che vincono e poi spariscono di solito vengono chiamati... meteore. E' indubbiamente affascinante scovare chi potrebbe essere il campione più rappresentativo di una specialità: ma si sa, ci sono sempre troppi filtri mentali da parte di chi si mette ad osservare un fenomeno per giudicarlo. Noi siamo affascinati dalle volate di Bolt perchè ce le gustiamo in 3d sui mega schermi; perchè è un atleta che precorre i tempi; perchè è uno showman, e gli showman, nel bene o nel male, rimangono sempre impressi nella mente. Ma come lui, in altre specialità, possiamo trovare altri uomini o altre donne che sono andati troppo avanti o troppo oltre il loro tempo (frase alla Bragagna, lo ammetto). Così oggi mi si è presentata questa opportunità, datami dalla pubblicazione della maggiore rivista mondiale di atletica, Track&Field, del ranking dei 400hs femminili dal 1977 ad oggi. Anno per anno. Se uno che fa atletica non sa cos'è il ranking di Track&Filed, non sa cosa sia la storia dell'atletica. Per i profani, la rivista americana annualmente pubblica una lista dei migliori 10 atleti e 10 atlete secondo una propria valutazione di merito che tiene conto di molteplici fattori, come gli scontri diretti, le vittorie, le prestazioni. Può succedere così, per esempio, che il vincitore o la vincitrice delle Olimpiadi non sia stata la migliore di quell'anno (ad esempio la greca Fanì Halkia, una di quelle meteore di cui si parlava: una olimpiade vinta e poi è ripiombata nell'anonimato precedente ai Giochi olimpici). Oppure, chi ha vinto un bronzo alle olimpiadi non è entrata nella top-ten. Così annualmente, e non con una visione pluriannuale, Track&Field costruisce la storia di questo meraviglioso sport. Io mi sono limitato a costruire una classifica a punti di tutte coloro che sono state collocate in questo ranking di merito. Chi è quindi la migliore 400 ostacolista degli ultimi 34 anni? Tenete conto che la specialità è relativamente giovane: alle olimpiadi estive ne si vide la nascita solo nell'edizione dell'84 a Los Angeles, mentre solo l'anno prima, ad Helsinki, le prime 400 ostacoliste calcavano le piste in concomitanza con i primi mondiali. Dai miei calcoli, la migliore senza dubbio alcuno è stata la jamaicana Deon Hemmings. Certo, non è stata molto appariscente come atleta, anche perchè storicamente la specialità dei 400hs non ha mai visto atlete capaci di imporsi per più di due anni di seguito. Non c'è mai stata una dominatrice assoluta, una regina, ma tante principesse che ambivano al trono. Pensate: in sette edizioni di Olimpiadi, nessuna atleta è mai riuscita a doppiare il titolo. L'unica a vincere due medaglie sulle 21 a disposizione, è stata proprio la Hemmings (oro ad Atlanta '96 e argento a Sydney 2000). Di contro la Hemmings non ha mai vinto un mondiale (due argenti), mentre è riuscita nell'impresa la marocchina Nezha Bidouane (nel 1997 e nel 2001) e l'australiana Jana Rawlinson (2003 e 2007). Due le atlete che invece si sono portate a casa un mondiale e un olimpiade: la britannica Sally Gunnel (Barcellona '92 e Stoccarda '93), e in tempi recenti la jamaicana Melanie Walker (Pechino '08 e Berlino '09). Comunque regni che non sono mai durati più di 3/4 anni. La Hemmings è comunque l'atleta che ha conquistato più medaglie tra le 21 delle olimpiadi e le 36 dei mondiali: ne ha vinte 5: l'oro olimpico, l'argento a cinque cerchi e quello iridato, e due bronzi (entrambi ai mondiali). Con 4 medaglie la Bidouane e Yulya Pechonkyna (tra l'altro primatista mondiale). 
Venendo alle classifiche di T&F, la Hemmings totalizza 77 punti, frutto di una presenza all'interno delle top-ten della specialità per 10 anni consecutivi, dal 1993 al 2002 e per tre anni ('96, '97 e '99) è stata la migliore al mondo per la rivista patinata americana. 
Al posto d'onore all-time (molto staccata) l'americana Sandra Farmer Patrick, con 69 punti e presente nelle suddette classifiche in 8 occasioni e migliore al mondo anche lei in 3 circostanze ('89, '91 e '92) che è il record fin'ora. Purtroppo questo secondo dominio storico gli ha regalato solo due argenti: il secondo posto a Barcellona '92 e quello di Stoccarda '93.
Terza in questa speciale classifica l'altra USA Kim Batten, con 68 punti e due primati nel ranking: nel '95 e nel '98. Lei l'oro l'ha vinto: successe a Gotheborg nel '95. Argento ad Atlanta '96 e bronzo ad Atene '97. 
L'atleta più presente nel ranking T&F è stata però la russa Tatyana Tereshcuk: la troviamo infatti nelle liste delle 10 migliori in ben 11 occasioni (dal 1994 al 2006)! Ma un solo un bronzo per lei in tutta questa lunghissima carriera ai vertici: quello delle olimpiadi di Atene '04. 11 presenze e il 5° posto con 56 punti.
Al 4° posto la già citata Yuliya Pechonckina, con 58 punti. Per ora solo 9^ Lashinda Demus, che ha primeggiato nel 2010. Quella che segue è la classifica estratta da T&F. 
  1. 77 - Deon Hammings
  2. 69 - Sandra Farmer Patrick
  3. 68 - Kim Batten
  4. 58 - Yulya Pechonkina
  5. 56 - Tatyana Tereshuck
  6. 55 - Sally Gunnel
  7. 51 - Sandra Glover
  8. 47 - Jana Rawlinson
  9. 46 - Lashinda Demus
  10. 45 - Nezha Bidouane

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