25/03/11

Oscar Pistorious: l'intervista a Marco La Rosa (coach della Nazionale Paralimpica) sulle prestazioni monstre del sudafricano

Oscar Pistorius sui blocchi
Dopo il 45"61 di Oscar Pistorius a Pretoria di un paio di giorni fa, ho contattato Marco La Rosa, allenatore della H2 Dinamic Trainers, team che allena molti atleti con protesi, nonchè uno dei coach della Nazionale Paralimpica. Ho chiesto a lui di spiegarmi da un'altra prospettiva il fenomeno Pistorius, che mai come oggi è un atleta pari o superiore ai normodotati.
Allora Marco, cosa dici del 45"61 di Pistorius?
Grandissima prestazione di Oscar, che come ti ho gia' accennato, beh, ha finalmente ripreso ad allenarsi alla grande, stimolato anche dal resto del mondo degli sprinter disabili che per la prima volta dal 2004 lo ha costretto ad un secondo posto nei 100mt ai recenti Campionati Mondiali Paralimpici di atletica in Nuova  Zelanda (svoltisi a gennaio, n.d.r.).
Ma qual'è il segreto del suo successo?
Vola innanzitutto perchè è un grande ragazzo. Ora è pure un grande atleta che sta sdoganando al mondo l'universo della disabilità spesso sottovalutate e considerate "piccole pagine" del grande libro dello sport mondiale. E poi con la sua notorietà ha dato a tanti disabili la speranza di tornare ad essere "normali" che non è una cosa secondaria. 
Qual'è il panorama che si apre dopo questa prestazione-monstre?
Ora tornerà " a bomba" la polemica sui vantaggi/svantaggi di queste protesi; se sia corretto o meno concedergli di partecipare e sfidare il mondo dei normodotati. Nel tempo si sono fatte tante chiacchiere, ma a dire il vero le risposte serie sono state assai poche.
Ma quali sono queste differenze, secondo la tua esperienza sul campo?
Come ci eravamo già detti tempo fa, ti avevo evidenziato l'enorme differenza di atleti con amputazioni mono o bilaterali e quanto queste due "storie" debbano essere vagliate attentamente per fare delle considerazioni oggettive sulle prestazioni di un atleta con protesi. La monoamputazione determina la ricerca di un piede con pari-risposta elastica da parte della gamba amputata. Significa un'altezza paritetica tra i due arti. Vuol dire ricercare la regolazione di risposte tra un arto meccanico e uno biologico. e questo impegna moltissimo del tempo da destinare agli allenamenti. Senza poi dimenticare le variabili legate al peso dei due arti: insomma la monoamputazione, nel campo dello sport Paralimpico, è paradossalmente peggio della bi-amputazione. Insomma...una bella guerra! Incredibilmente nella bi-amputazione questi limiti vengono addirittura valicati. Ti faccio questa domanda, ammetto un pizzico provocatoria: quanto è alto Oscar Pistorius? Paradossalmente... quanto vuole! Certo che un assetto di corsa con un baricentro molto alto nei 400 mt determina una splendida ampiezza di passo e conseguente mantenimento di alta velocità. E' fisica. Mi domando perchè queste cose non siano state vagliate in tutti i vari test e chiacchiere degli ultimi anni... 
Quindi, cosa si sarebbe dovuto fare?
Quanto pesano e a quanto sono testate in risposta elastica i piedi di quelle protesi? In linea teorica si dovrebbe rispondere "per il peso dell'atleta in questione", giusto? Ma siamo sicuri che sia stato uno dei test effettuati? E chiaramente si potrà poi ragionare su quanto incidono negativamente nei primi 10 appoggi e soprattutto poi quanto rendono dopo i fatidici 37/38 secondi, laddove cioè negli atleti normodotati il "lattato" blocca parte dei meccanismi della corsa, rendendo "un calvario" gli ultimi 70 metri.
Quindi?
Andrea, come ti ho sempre detto è impossibile non sottolineare la straordinarietà dell'atleta Pistorius e la personale ammirazione che si è consolidata in un'amicizia con lo stesso Oscar, che potrebbe anche farmi una sorpresa tra un paio di mesetti, però bisogna essere chiari nello sport; chiari per tutti, senza lasciarsi trascinare dall'emotività o dalle chiacchiere che hanno riempito i giornali due anni fa; senza mai approfondire realmente il problema anche a discapito di altri atleti portatori di protesi.
Ma a che fenomeni si assiste adesso nel mondo degli atleti amputati?
Ti dico solo che nel mondo ci sono ora ragazzi biamputati che dopo solo 6 mesi di atletica corrono già in 23"5 sui 200mt: un piccolo dubbio me lo pongo, senza conoscere il passato sportivo dell'atleta. Oscar ha perso per un soffio i 100mt battuto da un atleta che nei 200mt non vede neppure e dove l'assetto di gara e le due riposte elastiche lo portano a velocità incredibili. Vuoi qualche esempio? Tu sei un velocista: se ti dico correre 60mt in 7"55 e i 100mt in 11"00, non ti poni qualche dubbio sugli ultimi 40mt corsi in 3"5? Forse è nelle possibilità di Usain, ma per un disabile sembra un pò anomalo. Potrei indicarti di guardare la foto sulla Gazzetta di oggi, e osservare quanta "luce da terra" esiste fra la amputazione e la pista. Di cuore e serenamente ti dico: "forse un po' troppo per una amputazione alle caviglie (normalmente 15cm da terra, non certo 35 cm). Potrei farti degli esempi pratici di miglioramenti di 2" sui 60 metri di una ragazza per il solo fatto di aver cambiato i "piedi".
Ma Pistorius quindi, che colpe ha?
Nessuna! E' un atleta straordinario, che tutto il mondo degli amputati sognerebbe di diventare. Sta aprendo un mondo che viveva nascosto dagli sguardi di tutti. E' il precursore di ogni cosa che riguardi gli amputati, ha onori ed oneri. E' un grande, ma io penso anche a tutti quelli che hanno un solo arto, e che non potranno mai correre in 45" i 400. Oggi per loro sembra impossibile. Ipotizzo un mondo tra qualche anno dove i biamputati viaggeranno più veloci di Bolt: sarà uno spettacolo meraviglioso e darà molta speranza a chi vive nella propria esistenza una tragedia.
In conclusione?
Lancio un arrivederci "2013", per vedere nei 200mt mondiali disabili cosa succederà. Se il Re dovrà lottare per non cedere lo scettro a tempi da folli. E soprattutto dico a tutti che da metà aprile Oscar sarà qui in Italia in pianta stabile per allenamenti e meeting e se le premesse sono queste, vedremo grandi gare!

1 commento:

  1. non possono correre coi "normodotati"... le protesi non accumulano lattato.
    luc.

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