29/05/11

World Challenge di Hengelo - Ottimo Di Gregorio

(di Sasuke) Tra le varie gare del momento interessante la tappa di Hengelo del circuito ''World Challenge'' della IAAF che ha preso il posto del Grand Prix dell'anno scorso. Alcuni meeting di alto livello (come Kingston, Daegu o addirittura l'ISTAF di Berlino) si alternano ad appuntamenti di livello molto più basso come quello di Dakar di ieri. Gara poco interessante, da segnalare principalmente il risultato sugli 800 di Caster Semenya che vince avvicinando i due minuti (2.00.61) che fatica però a domare Yusneysi Caballero Santiusti, cubana tesserata per l'Assindustria Sport Padova che piazza un ottimo 2.01.06. Che fosse in forma lo si era già visto, visto che aveva corso i 400 in 54.71.

Tornando ad Hengelo in chiave nostrana il risultato più interessante è certamente quello di Emanuele di Gregorio. L'unico azzurro in gara, come di suo solito, vola in batteria piazzando un 10.22 con +1.1 di vento a favore (è la sua quarta prestazione di sempre, dopo il 10.17 di Barcellona, il 10.20 di Bergen e il 10.21) giungendo quarto e quinto in complessiva per poi spegnersi in finale giungendo ottavo con 10.38; come a Barcellona, sembra che l'atleta riesca a dare il meglio di se nei turni di qualificazione faticando poi a ripetersi in finale. Vittoria al veterano Kim Collins (10.05) su Churandy Martina (10.10) e un più decente Richard Thompson (10.13).

Tra gli altri risultati, buon 800 maschile con il polacco campione d'Europa Adam Kszcot a vincere 1.45.11 davanti al forte keniano Boaz Lalang (1.45.31) con il campione Europeo di Barcellona Marcin Lewandowski quarto con un buon 1.45.47; nei 1500, ormai di alto livello quasi ovunque, solita parata di tempi sotto 3.35. Delude il favorito, il keniano Silas Kiplagat che qualche mese fa dichiarò di volere il record del mondo, il 3.26 detenuto dal leggendario Hicham El Guerrouj . Vittoria a sorpresa a Mohammed Shaween, nome poco conosciuto, sud arabico che abbassa di oltre due secondi il personale per vincere in 3.31.82.  Nei 5000 non vince il fenomeno di 3000, Yenew Alemirew, che corre in 13.03.71 venendo battuto, tra gli altri, dal primo classificato Edwin Soi (12.59.15).
Tra le donne, gli 800 vanno alla britannica Jennifer Meadows (1.59.76) che batte, tra le altre, la rivelazione delle indoor Yuliya Rusanova (quarta, 2.00.50). Maryam Jusuf Jamal vince i 1500 (4.00.33) e i 5000 vanno a Meseret Defar (14.45.48).

Belle le affermazioni sugli ostacoli, tra gli uomini vince un ritrovato Dayron Robles (13.07) su un grande Dwight Thomas (13.17) mentre tra le donne è battaglia e alla fine la spunta di un soffio Danielle Carruthers (12.64) su Kellie Wells (12.65), Dawn Harper e Lolo Jones (12.71 per entrambe). Alto a Danielle Franklin (1.94) e asta al veterano Tib Lobinger (5.62 per il tedesco, che usa un'asta particolarmente lunga e che 10 anni fa circa saltava anche 6 metri), stessa misura ma più errori per Derek Miles.
Buoni i lanci, con Robert Harting che vince il disco (68.23) e Reese Hoffa che si impone in una gara di peso di altissimo livello con 21.87 battendo Tomasz Majewski (21.39), Christian Cantwell (21.15) e Dylan Amstrong (solo, tra virgolette, 20.96). I 100 femminili vanno alla giamaicana, poco conosciuta, Schillonie Calvert (11.05, PB, aveva 11.19) che batte di poco la veterana Debbie Ferguson (11.12). 200 metri vinti da Debbie Dunn, che non fa meglio di 23.24.

Infine, last but not least, bella affermazione di un ritrovato Irving Saladino nel lungo. Il panamense vince con un 8.36 aiutato da un forte vento (+3.1) battendo Ignisious Gaisah (8.26). Solo sesto, con 7.97, il campione mondiale Dwight Philips.

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