09/05/11

Meeting di Trento: Chesani 2,26 nell'alto - 75,52 nel giavellotto di Bonvecchio - Hooper 11"78 nei 100

(foto Fidalveneto) - A Trento vola il poliziotto Silvano Chesani nell'alto. Addirittura 2,26, miglior prestazione italiana dell'anno, che migliora il già suo National Seasonal Best (si può dire) 2,23 di Modena. Nella velocità, mannaggia a loro, non ci sono i dati del vento: guardando i risultati del salto in lungo, dove invece è presente il dato anemometrico, ci sono state folate anche di 4 metri... in mezzo ad altre "regolari" naturalmente. Poi c'è da dire che chissà come, i dati del vento spuntano da qualche parte. Diciamo che non tutti sanno usare il Sigma nel pieno delle sue potenzialità (alcuni, come in Sicilia o altre regione, non lo usano proprio). Tutto questo per dire che Davide Deimichei ha corso in un tonante 10"50, che è il miglior risultato italiano dell'anno (ma è nelle sue possibilità, visto che ha corso un 10"56 con 2,1 una settimana fa). Dietro di lui la "speranza", il 400ista Marco Lorenzi (1993) con 10"71 che ha avuto l'onore di mettersi alle spalle il carabiniere Alessandro Rocco. 800 di spessore: Abdulaye Wagne segna un clamoroso 1'48"77, e batte l'azzurrabile Lukas Riffeser (1'49"28). Nel peso il 39enne Marco Dodoni lancia 17,46, anche se nei lanci il risultatone è quello di Norbert Bonvecchio: 75,52. Seconda prestazione italiana dell'anno, dietro al over-77 di Leonardo Gottardo. E quel che più conta primato personale! 
Nei 100 femminili, Gloria Hooper (1992) infila l'11"78: primato personale. E che primato! Fino ad oggi solo Audrey Alloh aveva fatto meglio con 11"65. Poi c'è la nigeriana (con speranze di italianizzazione) Ekeh con 11"73 (a Pavia ieri). Le statistiche le devono ancora aggiornare quelli della Fidal: certo che dopo un mese di attività, se solo due atlete italiane sono scese sotto i 12", c'è proprio spazio per tutti in questa specialità. E Di Mulo lo sa, tanto che tende a privarsene per scegliere quelle sopra i 12", che sono molte di più. E' semplicemente un calcolo matematico, no? Brava Francesca Endrizzi (1983) nei 400: 55"37, mentre sorprende negli 800 sempre più la... mmm... si offende se la chiamiamo "master" noi "master"?... Maria Vittoria Fontanesi (1974) 2'06"14, cioè la miglior prestazione italiana dell'anno con anni di luce sul resto della truppa (ma Cusma, Reina e Artuso sono sono ancora entrate nell'arena). Ma vi rendete conto? Le quattro migliori mezzofondiste veloci italiane hanno tutte più di 30 anni, e due più di 35? Poi, sarà solo il meeting di Trento, ma chi vince i 3000 femminili? Un'altra ragazzina del 1974: Francesca Iachemet in 10'31'15. Come si interpretano queste informazioni? Non ci sono più ragazze che hanno voglia di far fatica o si stanno allungando a dismisura le carriere delle atlete, sfociando nelle categorie master? Nel lungo femminili due atlete italiane sopra i 6 metri: di per sè una notizia. Peccato che entrambi i risultati siano ventosi. Laura Strati (1990) 6,19 con 3,0, mentre Elisa Zanei (1984) 6,13 con 2,3.

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