08/05/11

A Pavia i veri fenomeni sono Darya Derkach e Mohad Sheik Abdikadar... italianizzandi

Foto Colombo/Fidal
Io chi sono per non iniziare a parlare di Andrew Howe nel meeting di Pavia? L'han fatto tutti! Howe 45"70 sui 400. Però sapete anche che mi ero già espresso su questa meraviglia organica umana, mettendo in pausa il decoder in attesa che Howe finalmente arrivi laddove nessuno è mai arrivato prima. Davvero però. Così in attesa che l'Enterprise parta a velocità curvatura, ci si gode la solidità di Marco Vistalli che piazza un altro tempo sotto i 46": 45"94. Vistalli è attualmente 11° nel ranking europeo dei 400 (e 38° al mondo), ma visto l'incipit non c'è proprio male. L'elettrocardiogramma sembra dare segni di vita nei 400 maschili italiani, dopo la catastrofica stagione indoor in cui aveva emesso un lungo sibilo acuto. Infatti Luca Galletti 46"54 e Domenico Fontana 46"63. Sui 100 a tenere alto l'onore italico ci pensa il trentasettenne Maurizio Checcucci che dopo il 10"65 in batteria in finale arriva fino a 10"59. Non penso migliorerà la sua 93^ posizione nel ranking europeo, considerato che ha ancora in dote nell'ultimo anno prestazioni migliori. Gara vinta dall'Albionese Harry Aikines (10"10 di PB nel 2008 a Rieti) con 10"28 sul più navigato Craig Pickering 10"39 con vento di quasi un metro. Nei 1500 come al solito, lunga teoria di atleti africani, guidati da Abdellah Haidane (1989), che ha vinto in 3'43"00. Forse il secondo è da tenere in grande considerazione, visto che è un 1993 (18 anni), è somalo, ma penso stia facendo le pratiche per italianizzarsi: Mohad Sheik Abdikadar, secondo in 3'44"09. Tempo da far tremare i polsi per uno junior al primo anno. Ce la facciamo almeno questo a naturalizzarlo, o dovremo chiedere ad Obrist (e speriamo anche in Salami) di mettere le toppe fino a che sarà master? Naturalmente segnalo anche il mio amico Cividinense Yassine Rachik, anche lui del 1993, che ha chiuso in 3'52"05. Anche lui in attesa di naturalizzazione. Ottimo Giacomo Panizza nei 400hs: 50"99, e terzo posto dietro ai britannici Nathan Woodward con 50"34 (ma ha 49"70 di PB) e Flannery. 
Tra le donne, prova di forza della nigeriana Udochi Judy Ekeh (anche lei nel listone degli italianizzandi e anche lei 1993): 11"73 in finale nei 100, dopo il 11"83 in batteria. Sui 400 sarà il caso di segnalare il 55"13 di Flavia Battaglia (1993, no?) con 55"13; sui 1500 la prova di Valentina Costanza (4'19"64) e Silvia Casella (1972, ieri privata del record F35 dei 1000 dalla Baggiolini) con 4'24"55. La ticinese Irene Pusterla si conferma una delle migliori specialiste europee in circolazione: 6,63, battendo l'amica Lauma Griva che ha saltato 6,59, un solo centimetro in meno del personale (la Pusterla è 10^ nel ranking continentale, mentre la Griva 30^). Ma... aspettate. Terza un'ucraina del... '93. Darya Derkach: 6,46 con -0,5. Il risultato dovrebbe essere il suo miglior risultato di sempre, visto che a livello indoor è arrivata fino a 6,45. In una specialità estinta in Italia da qualche anno, dopo l'abbandono di Fiona May, una luce (e che luce) in fondo al tunnel.

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