13/05/11

Milano Odia L'Atletica: ma che successo la manifestazione sotto l'Arena!


Ha iniziato la Repubblica, oggi, a darne conto. Qui a fianco la foto con lo striscione pubblicato sulla pagina di Milano. Di Cosa stiamo parlando? Del camoroso successo della Manifestazione “Milano Odia l’Atletica” sostenuta dagli atleti e dai tecnici e tenutasi ieri pomeriggio a Milano davanti al simbolostuprato di questa protesta: l’Arena Civica di Milano. Un monumento ed il tempio di uno sport, l’atletica, miseramente svenduto.

Ora lasciatemelo dire di cuore: finalmente si è capito tutto. Davvero.

Si è capito cosa c’è dietro l’immobilismo delle varie Fidal locali e si è capito il silenzio delle Società milanesi più rappresentative (mancava solo un pezzo al puzzle, ma vedremo che si è sistemato tutto).

Quella che segue è la cronaca di una delle manifestazioni più riuscite della storia del movimento sportivo spontaneo: persone che non hanno altro fine che ottenere quello che gli è semplicemente dovuto, in virtù di una tessera d’ingresso, la pratica di uno sport tra i più educativi, la tradizione cittadina, cose che tutte insieme hanno fatto smuovere le montagne, hanno fatto cadere gli altarini, hanno fatto correre (figuratamente purtroppo) molte persone e molte invece le ha costrette a telefonare e telefonare.

Uno dei promotori, Omar Lonati, ragazzo d’oro, muscista alla Scala e soprattutto atleta che corre per la mia società, mi ha fatto la cronistoria di questo pomeriggio importante per l’atletica lombarda. Si spera davvero che porti un pò di consapevolezza nel resto del movimento: purtroppo le lobbies interne e il sistema di potere dell’atletica lombarda (Fidalconnection con le maggiorenti società lombarde) sarà molto difficile da scardinare, ma averlo stanato e messo a nudo è di per sè una grande vittoria per un manipolo di persone che chiedeva soltanto una piccola cosa: poter correre in quei pochi luoghi destinati  da sempre all'atletica in città perchè di fatto questa Città ce li aveva tutti negati. 
Solo ed escluivamente questo.

Che a mettersi di mezzo a questa condizione fondamentele per praticare uno sport sia stato CHI questo avrebbe dovuto difenderlo, è un'aberrazione inconcepibile.

Il pomeriggio inizia con una telefonata verso le 17:25 di un fiduciario tecnico della Fidal al nostro Savonarola d’occasione, Omar. Il senso della telefonata? Che l’assessore allo Sport di Milano, Rizzi, sarebbe andato su tutte le furie per quanto sarebbe accaduto da lì a poco sotto i lastroni di granito della ultracentenaria Arena Civica.

Per nulla intimoriti, alle 17:30 i manifestanti srotolano il manifesto di 10 metri: “Milano odia l’atletica”. Posso attribuirmi la paternità del motto? 

Come per magia, passano 5 minuti e si materializzano i giornalisti di Repubblica e della Gazzetta dello Sport proprio nel momento in cui il famoso assessore contattata telefonicamente il nostro paladino. Giù parole grosse, nel solco del lei non sa chi sono io... si doveva sfogare, evidentemente. E gli viene consentito. Poi si calma... Sapete, manca solo un giorno alle elezioni e a Milano sembra potrà esserci una battaglia voto a voto: ogni increspatura dell’ordine prestabilito, arreca fastidio. Chiaramente. 

L’assessore comunica a quel punto di aver già provveduto a far togliere le transenne che segnavano come una profonda cicatrice la pista dell’Arena e addirittura di aver esiliato il calcio dai prati del Tempio dell’Atletica. Infine, avrebbe riconsegnato gli spogliatoi all’atletica (che erano stati vietati, giustamente, per concederli ai sudati e poveri calciatori che nonostante i milioni di km quadrati di campi di calcio a Milano, non avevano trovato altro spazio per svernare, che non all'Arena).

Davvero serviva solo minacciare una manifestazione del genere per avere tutto e subito?

Nonostante tutti i tentativi fatti in precedenza e tutti i contatti tenuti, si era risuciti solo a ottenere parte della pista, perchè sembrava chiaro che la priorità fosse solo dare uno spazio prestigioso al calcio: l’atletica chi se la filava, no? Quattro gatti e pure sfigati.
Quindi l’assessore fa la preghiera finale: vi prego, non fate la manifestazione.

Per onestà intellettuale, invece, la manifestazione viene fatta, perchè arrivare all’ultimo secondo dell’ultima ora, dell’ultimo giorno per impedire di manifestare il proprio pensiero, è cosa davvero poco elegante.

A quel punto le fila dei manifestanti si rinsaldano e si nota con stupore che gli atleti di alcune società milanesi, che inizialmente avevano aderito e che trovano all’Arena il proprio campo dall’allenamento principale, non ci sono. Spariti.
Circolano le prime voci: precettati tutti dalle rispettive società. Agli atleti di queste società sarebbe  stato infatti impedito di manifestare per la salvezza delle piste a Milano. E perchè mai?

Poi capirete bene perchè. Ma l’intreccio politica-atletica milanese comincia a delinearsi sullo sfondo.

Intanto c’è una prima reazione “istituzionale”: i custodi dell’Arena, prima volta ab urbe condita, controllano le tessere degli atleti all’ingresso della struttura. Giusto! Saremo mica proprio noi a dire che la legalità non debba essere fatta rispettare!? È singolare che succeda proprio in quel momento: comunque la si voglia vedere una reazione a quanto sta accadendo lì davanti, a pochi metri dall’ingresso dell’Arena.

Quindi ecco la prima intervista televisiva su Odeon Tv: i ragazzini manifestanti, bontà loro, schiamazzano gioiosamente alle spalle di Omar Lonati mentre rilascia l’intervista alla Tv e ai diversi giornali. E tutti gli atleti che passano, si producono in una sorta di staffetta per mantenere il sit-in vivo, e poter distribuire a tutti i passanti l’articolo delCorriere della Sera comparso qualche giorno fa che descriveva lo stato delle cose e che seguiva quello da me scritto su Queenatletica il giorno prima.

Si manifesta a quel punto (sono gli le 18:30) Franco Angelotti, presidente della Italgest, vice presidente Vicario del CONI Milano, Consigliere Nazionale della Fidal, organizzatore della Notturna di Milano. Il più infuriato di tutti e che ne ha per tutti, stando al racconto pervenutomi. Ebbene, anche lui viene fatto sfuriare poi viene soverchiato dalla potenza delle argomentazioni dei manifestanti.

Nonostante i titoli altisonanti vantati, il pluripotenziale, ancora così mi viene raccontato, non riesce a trovare una-sola-giustificazione-una alla situazione delle piste a Milano. Ma ad Angelotti non interesserà che i suoi atleti si allenino, mi vien fatto dipensare? E non gli interesseranno neppure gli altri atleti lombardi? E come faranno questi atleti (i suoi e quelli lombardi) ad andare forte se non possono allenarsi? Cosa ci sarà sotto?
E poi vien da chiedermi: ma con il ruolo apicale in seno al CONI e alla Fidal Nazionale possibile che se ne sia infischiato completamente delle piste a Milano? Ma la cosa che mi stupisce è quel ruolo di Consigliere Nazionale (tra l’altro sembrerebbe uno dei più vicini ad Arese) che, se fossi stato io, mi avrebbero spnto ad incatenarmi al pulvinare dell'Arena per chiedere il rispetto dei nostri spazi.
O gli interessa solo il meeting della “Notturna” quale unica manifestazione del fatto che a Milano l’atletica sia viva? 

Ora, nella mia assoluta ingenuità, vi fornisco questi fatti a me noti. Poi ognuno si faccia la propria idea e cerchi di capire quello che può essere successo.
  1. Il sistema elettorale degli organi di Fidal Milano e Fidal Lombardia (come tutte le Fidal in Italia) si basa su un sistema basato sul “censo” e non sul numero di tesserati. Chi ha più punti nelle classifiche dei campionati di società, ha più voti. Chi non ha soldi per viaggiare ma tanti atleti, non conta nulla (quelli che per intenderci non fanno morire l’atletica, perchè capillarmente vanno a prendere gli atleti nelle scuole, negli oratori, rubandoli ad altri sport). Chi ha tanti soldi e si compra gli atleti per concorrere ai c.d.s., conta mediamente 10 volte di più.
  2. Con questo sistema si verifica che pochissime società (le più rappresentative) di fatto occupino tutto ciò che c’è da occupare nei ruoli “pubblici” della Fidal. Di fatto presidenti e i consiglieri li eleggono quasi interamente loro. E così succede.
  3. A Milano è inutile sottolineare quali siano le società note che gestiscono tutto.
  4. Franco Angelotti, presidente della Italgest, con il suo intervento sgraziato durante la manifestazione, ha manifestato come la sua società, la Italgest, l'ente di cui è vicepresidente, il CONI Milano, la Fidal Nazionale, di cui è Consigliere, gli eletti grazie al suo peso in voti presso la Fidal Milano e Fidal Lombardia, fossero tutti contrari a che si tenesse la manifestazione, esplicitamente contrastando l’idea dei manifestanti, che era semplicemente lamentarsi dell'assenza di piste d’atletica a Milano. Per Angelotti a Milano l’atletica è evidentemente zeppa di piste, altrimenti non avrebbe mosso dito. Prendiamone atto.
  5. L’Atletica Riccardi ha prodotto un comunicato sul proprio sito (qui il link) in cui invita tutti a votare un determinato candidato alle elezioni di domani. Che è poi espressione dell’assessore allo Sport. Ognuno chiaramente fa ciò che vuole, non ci piove. 
  6. Il Presidente della Fidal Milano si è candidato in una lista che sostiene la stessa parte politica. Non solo: oggi è apparso sul sito della Fidal Lombardia (qui il link) una dura presa di posizione della Federazione cittadina, in cui si accusano i manifestanti di attività "pre-elettorale", quando tutta il comunicato trasuda parole di lode per l'attuale Amministrazione comunale. Ma da quale pulpito? Vi invito davvero a leggerlo e farvi l'idea di chi sta facendo politica...
  7. La Fidal Lombardia è come sempre assolutamente assente, priva di idee: e che idee potrebbero mai avere? Basti pensare che vi possono partecipare i Consiglieri Nazionali, di cui alcuni sono personaggi già noti. Anch’essa è specchio della politica atletica locale. 30 anni in cui nemmeno le persone sono cambiate, come se fossero cariche a vita. I pochi componenti che sono cambiati, hanno visto subito di appiattirsi alla politica generale di noia, grigiore, estrema burocratizzazione (salvo solo gli amministrativi e l’addetto stampa). Non è chiaramente nel loro stile favorire l’atletica lombarda, ma proseguire lo status quo ante, senza dar fastidio a nessuno.
  8. Molti ragazzi che sarebbero dovuti essere presenti alla manifestazione, non si sono presentati assicurando di essere stati minacciati dalla propria società (alcune di quelle di cui sopra) di non partecipare.

Ora, mettete i dati di cui sopra in una lavatrice, centrifugateli e al termine del programma, aprite l’oblò. Fatto questo, rispondete a questa domanda, lecita, ritengo:

chi di tutti i soggetti di cui qui sopra, potrà mai ribellarsi se domani qualcuno a Palazzo Marino si svegliasse e decidesse di piazzare in mezzo all’Arena una pista di snowboard in mezzo al campo, di fare esibizioni per i cavalli dei carabinieri, di organizzarci un oratorio estivo, di regalarlo agli scapoli e agli ammogliati per la loro partita di fine anno, di usarla per concerti (sulla pista costata soldi dei contribuenti), di organizzarci gli allenamenti del calcio a 5, di privarne l'uso per mesi senza apparente senso?

O cavolo, l’hanno già fatto...

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