06/05/11

A Chiasso cadono quattro record italiani master - Borgonovo PB con 5,64

Si va a Chiasso, porta della Svizzera ticinese e come al solito si fa la conta dei record italiani master nelle prove spurie. Organizzazione come al solito impeccabile, ma ci siamo ormai abituati, tanto che molti piuttosto che farsi ore di attese in qualche meeting italiano nel segno del "a seguire", preferiscono farsi qualche km in più e sapere l'ora esatta in cui si correrà. Quest'anno dal meeting di apertura di Chiasso, la cronaca parla di 4 nuovi record italiani master, ottenuti nelle prove spurie, che in questo periodo vanno per la maggiore. A Proposito: non so se avete notato, ma nella Monarchia ai piedi del Monte Titano, si continuano a registrare altri record italiani "pre", che non hanno nessuna valenza statistica se non proprio in quella Monarchia. Più le informazioni circolano, e più ci si rende conto che la storia dei record "ad età compiuta" è solo un affare internazionale della WMA, mentre tutte le singole federazioni (e i Masters Games) non si sono nemmeno mai neppure poste il problema. Si va con l'anno di nascita. Effettivamente sarebbe un controsenso far praticare ai propri tesserati attività suddivise per categorie afferenti all'anno di nascita attribuendo poi i record alla data di nascita, creando poi doppioni, non-sensi (tipo il campione della categoria superiore che stabilisce il record nazionale in quella inferiore).
Venendo alla cronaca spicciola, in una giornata "passabile" ticinese, come al solito mette il segno nella storia dei record italiani spostandoli ancora un pò più in basso Denise Neumann, sui 150 F40. Dopo aver corso 19"63 a Novara di due settimane fa, ecco il 19"49 che migliora il precedente record di 14 centesimi con un vento addirittura contrario di 0,5. Qui facciamo un piccolo passo indietro: infatti nella cronologia avevo citato i record della Moroni, stabilito un mesetto fa. In realtà mi è stato segnalato che Giuseppina Perlino, nel 2005, proprio a Chiasso aveva corso in 19"80, che era il vero e proprio record F40. Così Denise continua a detenere due record (sui 200 indoor F40 e appunto i 150 F40) ma uno ne ha reso un pò più difficile per le generazioni future. Denise si è anche presentata sulle 100 yards, correndo in 11"87. Sarà record italiano? Non lo sappiamo ancora... ho chiesto di inserire talmente tanti record a Giusy La Cava, che mi vergogno un pò a chiederle di inserire nelle liste Fidal anche quello delle 100 Yards.
Sempre nei 150 M70 continua il botta-e-risposta a distanza tra Aldo Cambiaghi e Benito Bertaggia. Aveva dato fuoco alle polveri proprio il milanese, correndo in 21"84 con -1,2 a Milano il 2 di aprile. Gli aveva risposto due settimane dopo a Novara Bertaggia, correndo esattamente un decimo in meno: 21"74. Passano altre due settimane, e Cambiaghi si riprende il record ancora con un miglioramento di un decimo: 21"64 con -0,8 di vento. Da segnalare che nell'ultima serie dei 150, Romano Carniti (1941, ma sempre M70), ha piazzato 21"66, cioè sotto il vecchio record e a soli due centesimi dal più che fresco record ottenuto da Aldo. Altri risultati di rilievo sempre sui 150... mmm... direi il 19"48 di Giovanni Mocchi (1955), mentre Ettore Ruggeri (1958) ha corso in 18"60.
Mentre il Cambiaghi piazzava il record M70, Aldo Del Rio, suo compagno di squadra, pochissimi minuti prima di lui pensava bene di portargli via il record sulla stessa distanza ma tra gli M65: 20"78, contro il 21"29 ottenuto nel 2008 dall'altro Road Runners. Diciamo che Cambiaghi è rimasto nudo da record per circa 4 minuti, il tempo tra la serie di Del Rio e la propria. Ma Del Rio è davvero scatenato oltreconfine. Dopo un paio di ore si presenta sui 300 è polverizza il record dei 300 M65: 44"20, cioè quasi 4 secondi in meno del vecchio record di Sergio Valente (48"0) corso nel 2007. 4 record italiani Master in un pomeriggio svizzero, mica male.
Tra le prestazioni da copertina, naturalmente il salto di Flavia Borgonovo a 5,64: primato personale ogni-tempo a 37 anni! A dire il vero i tabelloni di pedana avevano segnalato un clamoroso 5,74 (una decina di cm dal minimo per gli italiani assoluti), poi sul referto l'accorciamento... e nella serie c'è anche un lunghissimo salto stimabile 5,80. Non c'è che dire: l'esordio esterno sul lungo è stato fragoroso.
Nei 600 ottima prova di Luca Landoni (1968) che si getta dichiaratamente nella mischia di mezzofondisti veloci M40 che daranno battaglia in questa stagione: 1'27"46. Tra i partecipanti anche Alessandro Claut (1978) che a Niyregyaza l'anno scorso, Campionati Europei Master, si era presentato (e vinto nettamente) negli 800 della costituenda categoria M30.

Nessun commento:

Posta un commento