20/05/11

Questione piste a Milano: il delirio e gli insulti all'atletica dell'assessore allo sport sulla Gazzetta di oggi

Se volete farvi quattro grasse risate per poter ridere della politica italiana di oggi, andate a leggervi la delirante intervista (deliranti le risposte più che l'intervista a dire il vero) rilasciata dall'assessore allo sport di Milano della giunta di Letizia Moratti, Alan Rizzi. Un uomo indubitabilmente sull'orlo di una irrimediabile crisi di nervi (anzi, a sentire chi ha avuto a che fare con lui, la crisi è già esplosa in tutta la sua veemenza), ormai privo di freni inibitori, accerchiato e ormai sulla via del proprio tramonto politico. Una sorta di Sgarbi al comando. Mi auguro una cosa: dovesse vincere mai la Moratti, che almeno rimpasti questo personaggio, che sta disintegrando lo sport a Milano. Per il bene dei milanesi.
Riprendo la notizia che apprendo direttamente da Gamefox
Ma facciamo un piccolo passo indietro: la crisi nervosa dell'assessore scoppiò ufficialmente il giorno della manifestazione davanti all'Arena, allorquando per bloccare la crescente contestazione non esitò a contattare telefonicamente Luciano Bagoli, ritenuto (a torto) il deus ex machina di quella che sarebbe stata il primo moto di ribellione di piazza dello sport da parte di atleti e tecnici in Italia (le società milanesi, come scritto più volte, erano già tutte asservite al padrone: e questo, ritengo, non tarderà a portare gravi ripercussioni al loro interno e tra i loro tesserati). 
Durante la telefonata con Bagoli, come leggo su Atelticaweek (qui il link) a firma dello stesso Luciano Bagoli, Rizzi attacca a testa bassa nel pieno di un delirio compulsivo (che continua tutt'ora), accusandolo di essere di Rifondazione Comunista. Leggete proprio bene: ho scritto Rifondazione Comunista.
Come? Ma non è meraviglioso? Uno pensa che l'assessore alo Sport di una delle città più importanti d'Europa abbia un certo aplomb, dignità di ruolo e che telefoni per comprendere le ragioni della protesta, e invece... il personaggio si abbassa ad etichettare l'interlocutore (quando uno non ha ragioni dalla sua, di solito umilia la propria intelligenza etichettando l'interlocutore), che vuol dire semplicemente considerare le ragioni dell'altro solo strumentali. 
Esilarante il racconto della telefonata, in cui questo Assessore (ma non è che è stato uno scherzo telefonico?), ormai privo di ogni controllo, sembra aver visto nella manifestazione una sorta di spedizione di bolscevichi rossi (Bagoli scrive che Rizzi credeva che fosse lui "a mandare lì (all'Arena) quelli di Rifondazione Comunista". 
Bellissimo: pensavamo di essere un gruppo di atleti e tecnici cui della politica non interessasse nulla e si è invece scoperto che sul posto ci aveva guidato direttamente il KGB. 
Poi sibillinamente afferma, senza essere presente davanti all'Arena, che tra i manifestanti non c'è "nè la Fidal nè la Riccardi". Nomi e cognomi, fatti dallo stesso assessore allo sport e riportati da Bagoli. Non li facciamo noi, eh! Tutto questo naturalmente urlando a squarciagola: come vorremmo tutti aver assistito a quella telefonata indimenticabile!
Poi la telefonata ad Omar Lonati, con gli stessi toni, la stessa scortesia, la stessa arroganza del politico che non vuole essere toccato.
Come è ormai noto, il giorno successivo uscirono i pezzi su Repubblica, la Gazzetta dello Sport e su alcune TV locali (come Odeon) e naturalmente sui blog più diffusi di atletica. Piccolo inciso: ma che fine hanno fatto Cacchiarelli e il suo sito Atleticanet che una volta era così attivo a condannare il malfunzionamenti dell'atletica italiana?  A parte che il sentore che il vento fosse cambiato ad Atleticanet in maniera sinistra si era capito all'indomani della spedizione italiana agli ultimi Europei e delle strane lodi al movimento e alle scelte dei dirigenti Fidal: davvero singolare. E' quindi calata la pax aresifera sul sito che un tempo si arrogava la nomea di essere l'unica difesa contro questa Fidal e di vantare tanti tentativi di imitazione (quali? Ho cercato in lungo ed in largo e non ne ho trovato nemmeno uno che si affiancasse così tanto alla politica del sito Ufficiale della Fidal)? Quasi azzerata la volontà di Noivelocisti che ormai riporta scheletri di un paio di anni fa sulla Home.
Poi, ieri, l'apoteosi con un articolo a pagina intera sulla Gazzetta dello Sport e relativo alla condizione degli impianti di Atletica a Milano, con tanto di interviste ai protagonisti (una superflua a dire il vero...). Un'immagine spietata su una gestione deprimente che dura ormai da anni.
Oggi la risposta (richiesta, probabilmente) di Rizzi: ma sapete, forse prima di rilasciare un'intervista bisognerebbe tirare due o tre respiri e cercare di ragionare su quello che si dice. Tant'è che Rizzi parte con un insulto: "quelli che parlano non sono l'atletica milanese, ma quattro gatti". Involontariamente l'ennesima conferma di quanto sostengo: come le società di Milano e le Federazioni si siano compromesse con Rizzi e la sua giunta. Anzi, della Giunta di cui fa parte. In realtà quelli che parlavano (protestando in piazza) erano la vera atletica milanese, che non è la misera atletica del voto di scambio cui si è assistito in questi giorni. 
Poi l'ulteriore conferma, nel corso dell'articolo, che l'Arena di fatto, a maggio, non appartiene più all'atletica ma a chiunque la richiede. Quindi, ancora, che l'assessore era ben consapevole che non ci sarebbero state più piste a disposizione, a meno che non conoscesse la situazione del XXV aprile. Ma la conosceva...
Stupisce una sua affermazione: "chi pratica sport può dare consigli agli assessori, invece ci critica e basta". Mi commuove quest'uomo, ormai davvero ridotto psicologicamente ai minimi termini. 
Ma avrà pianto finita l'intervista? 
Ma la domanda a questa sua ultima affermazione a questo punto è: ma come? Le varie Fidal non gli hanno mai chiesto nulla? Ma se proprio ieri un Consigliere Nazionale, sempre alla Gazzetta, sosteneva di aver richiesto l'Arena al comune per organizzare 12 gare e di essersene viste negate 8? La richiesta è andata persa? O il Consigliere nazionale non ha detto il vero? E la pista indoor a Milano: davvero nessun rappresentante della Fidal in tutti questi anni non ha mai fatto un solo passo verso l'amministrazione comunale per sondare l'eventuale presenza di una pista indoor? Il problema di chi è? Della Fidal o dell'amministrazione comunale che non si ricorda più chi gli chiede cosa?
Comunque sia: in tutta l'intervista non una sola parola sulla condizione dell'atletica, ma spazio agli altri sport, di cui, francamente, poco ci interessa. Se abbelliscono e ammodernano il Vigorelli o il Palalido.
Tutto questo perchè sull'atletica abbiamo ragione da vendere e lui, l'assessore ormai ad orologeria (ritengo proprio che anche in caso di vittoria della Moratti, Rizzi non abbia più la tenuta psicologica di reggere a questo stress) non ne ha nemmeno una. 
Alla fine, permettetemi questa chicca: stupenda la riproposizione da parte della Gazzetta dello stato delle piste a Milano, simile a quella apparsa sull'articolo di ieri, giusto per ricordare all'assessore il suo fallimento
Ultimo appunto: accanto alla delirante intervista di Rizzi (probabilmente l'ultima), sulla spalla dell'articolo appare un piccolo pezzo che spiega la situazione generale e perchè si è arrivati alla protesta di piazza. Ebbene, pensate un pò: Franco Angelotti, presidente della Camelot, dice che le grandi società nonostante lo schifo cui si assiste "non incontrano grandi difficoltà", mentre il problema appartiene solo alle piccole. Avete ancora dubbi su quello che vado dicendo da un paio di settimane?

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