28/05/11

Meeting di Ginevra e ostacolisti super: la Borsi vola a 13"21, Cattaneo 13"41 - Abate 13"68

Cos'è Ginevra? La patria degli ostacolisti? C'è l'aria più rarefatta? E' davvero singolare come la pista svizzera abbia in un colpo solo riscritto le gerarchie nazionali, mettendo molto pepe alla coda... degli assenti. Detto questo, è forse l'unico meeting internazionale in cui la partecipazione italiana è massiccia, e vale la pena quindi seguirlo con attenzione. Come ha già scritto il sito della Fidal nazionale (non gli si può stare dietro a quei ragazzi) le cartucce migliori (quelle l'argento?) le hanno sparate gli ostacolisti. Emanuele Abate corre la prima serie in 13"68, con 0,9 di vento, davanti all'americano Frederick Townsend (48° nel ranking mondiale e PB a 13"42 quest'anno a Greensboro, per lui che è anche decathleta). Nel remake della gara, un paio di ore dopo Townsed sciabola un 13"58 cui Abate risponde con un 13"75 comunque di grande spessore... almeno, in Italia. Proprio a Ginevra, nel 2006, Abate corse quello che è ancora il suo PB, con 13"59 (ma con 2,0 di vento): 22^ volta sotto i 13"80 da parte del ligure. 
Per Veronica Borsi è forse (almeno ad oggi) di fronte alla propria migliore stagione: si presenta a Ginevra con 6 primati personali stabiliti nel corso del solo 2011 (55, 60 piani, 55hs e 60hs indoor, 100 piani e 100hs), e un primato, il 13"28 di Orvieto, ottenuto la scorsa settimana. E dire che questa ragazza nel 2005 (6 anni fa, all'età di 18 anni) era stata in grado di correre in 13"29: sembrava una predestinata, poi qualche intoppo di troppo, e si è dovuto aspettare il 2011 per ritrovarla ai massimi livelli nazionali. Nelle serie corse poco dopo mezzogiorno, sigla un già un ottimo 13"32. Nella serie internazionale, poi infila il record personale a 13"21 con 1,2 di vento. Scalata una posizione nelle liste all-time italiane: 6° posto (prima di lei Tuzzi, Cattaneo, Macchiut, Lombardo e Caravelli: la storia dei 100hs italiani in 13 centesimi), e superata Ileana Ongar (13"24 nel 1976). Bella sorpresa alle sue spalle: sta tornando a testa bassa Micol Cattaneo, dopo i problemi fisici che l'avevano tenuta ferma nel 2010. Dopo il 13"55 dell'Arena di mercoledì, ecco il 13"41 che sa di rinascita. E' comunque una tizia che ha corso 17 volte sotto i 13"20. 13"89 per Giulia Tessaro, per quello che dovrebbe essere il suo 10° risultato di sempre.
Nei 100 maschili gran tempo per il rappresentante della terra di Albione James Dasaolu (1987): 10"11 (1,1) che ha come primato personale un 10"09 guarda caso stabilito proprio a Ginevra nel 2009. Sulla carlinga mette l'effige di Harry Aikines-Aryeetey, secondo in 10"13. che lo precede nel ranking mondiale di 100 posizioni esatte (150° Dasolu e 50° Aikines). Terzo lo svizzero Cedric Nabe, (10"30) statua d'ebano che vista da vicino sembra il Golem in persona. Nel ramake stesso ordine d'arrivo con risultati diversi: 10"12, 10"17 e 10"31. Italiani? 10"61 per Gualtiero Bertolone (1981) con 1,5: dovrebbe essere la sua 5^ prestazione all-time (PB a 10"50 a Cagliari nel 2008). 
Nei 200 sfodera il 21"08 Davide Manenti (1989) con un refolo di vento contrario. Bè, certo, visto Howe correre in 20"31 a Roma, tutto il resto del mondo dello sprint italiano si ridimensiona un attimo. Manenti quest'anno aveva corso in 21"15 a Padova, ma diciamo che lo si ricorda per il suo 20"94 dell'anno scorso a Mondocì, che impressionò molto gli addetti ai lavori... ops, addetti ai lavori in Italia suona un pò risibile. Il 21"08 si colloca quindi al secondo posto all-time della sua brevissima carriera sportiva. Gara vinta dallo svizzero Alex Wilson con 20"51. Quanto a sprint bisogna dire che gli svizzeri hanno un pò più di sale in zucca che gli italiani: i top-sprinter si dedicano un pò più ai 200, piuttosto che ai troppo intasati 100. Prendete questo Wilson, 20 anni, 20"93 di PB (miglioramento di oltre 4 decimi): ma non dimenticate Marc Schneeberger (20"42 di PB). E in più una piccola truppa di sprinter a livello dei migliori italiani (Cedric Nabe, Pascal Mancini, Malcom Fonguè). In terza serie 21"32 per Fabio Squillace (1988) al personale e pure con un pizzico di vento contrario. Aveva un 21"35 risalente agli italiani di Grosseto dell'anno scorso. Davide Pelizzoli (1988 anche lui) secondo nella stessa serie con 21"51 (ma nel 2009 a Rieti era stato in grado di segnare un 21"29). 
In due sotto i 46" nei 400 e tutti e due britannici: Williams Conrad (1982) con 45"71 (45"45 di PB), davanti a Tobin Robert 45"86. Grande prova dell'italo-albanese Eusebio Haliti: 46"78, e anche per lui PB, che abbassa il 47"00 che anche lui aveva ottenuto a... Ginevra (!) l'anno scorso. Troviamo poi Marco Moraglio (1983) con 47"50, (ma lui è sceso tre volte sotto i 47"); Domenico Rao 47"98
Un greco segna la gara del salto in alto con un sontuoso 2,31: si chiama Dimitrios Chondrokoukis (1988), al suo record personale e terzo saltatore al mondo nel 2011 fino ad oggi. 
Nel salto in lungo si impone il ceco Stephan Wagner: 7,75, e terzo Stefano Tremigliozzi (1985) con 7,63 (7,90 indoor quest'anno). 
100 femminili con Aurora Salvagno (1986) che con 1,0 di vento stampa un 11"74 (ha 11"50 di PB), e 24"53 sui 200 con 0,9 di vento. Su questa seconda distanza, vittoria per la 19enne inglese Emily Diamond con 23"41 (naturalmente personale). 
400 con l'americana 31enne Mary Wineberg che si spinge fino a 51"71, ma ha nella faretra qualche cosa come 45 prestazioni sotto i 52" e 15 sotto i 51" anche se non è mai riuscita a scendere sotto i 50". 
Gli 800 mi hanno sorpreso: trovata un'altra interprete italiana trentenne da 2'06" o meno, dopo Cusma, Reina, Artuso e Fontanesi: è Cristina Grange (1980) che ha tagliato il traguardo in 2'06"53, quarta prestazione personale di sempre, dopo un pb di 2'04"89 stabilito nel 2009 a Pergine Vasugana. 
Nei 400hs Aida Valente (1978) resiste al ritorno veemente nel finale di Emanuela Baggiolini (1972), che a quasi 39 anni scende sotto la barriera del minuto: 59"43 a 59"75

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