04/05/11

Milano odia l'atletica

(nella foto di Maurizio Pistillo, il cantiere fermo del XXV Aprile) Che il rapporto delle Amministrazioni Comunali di Milano con l'atletica sia conflittuale da tempo è cosa arcinota. Anzi, diciamo che si assiste ad una sorta di sopportazione o puro menefreghismo meneghino verso questo sport, che è considerato essenzialmente solo quando c'è la Stramilano o la Milano City Marathon. Queste due manifestazioni danno visibilità (a chi?), la pista nessuna. La pista e le piste, sono un fastidioso lusso cui sembra che qualcuno voglia disfarsene per il semplice motivo che non produce sufficiente ricchezza. Del resto, come si poteva non vaticinare che si sarebbe arrivati prima o poi a questo punto? Società per Azioni che gestiscono lo sport, anche se sotto egida politica, prima o poi devono fare i conti coi bilanci, e naturalmente gli impianti di atletica non accrescono le ricchezze di nessuno. E' la stessa cosa della Fidal Servizi: voi ne avete capito l'utilità? Io ne ho capita solo la funzione finanziaria-speculativa ma quella sportivo-organizzativa rimane un mistero gaudioso.
Gestire lo sport per la collettività pensando agli utili è un'aberrazione prima ed una contraddizione in termini poi, i cui frutti ormai sono evidenti a tutti gli appassionati di atletica Milanesi. Quello che sorprende è l'assoluto silenzio di chi dovrebbe tutelare i propri tesserati: dove sono le varie Fidal e i loro rappresentanti locali? Dove sono finite le blasonate società milanesi? Forse è meglio farsi consegnare gli ambrogini a fine anno, piuttosto che far trapelare il proprio malcontento per una situazione ormai al limite del tollerabile? Le lotte vengono lasciate ai tesserati che spontaneamente si associano e scrivono lettere su lettere, bypassando società e organizzazioni da loro pagate, ma che non sembrano in alcun modo intenzionate (o in grado) di tutelarli. 
La situazione, per chi non lo sapesse, vede la leggendaria pista del XXV Aprile, sotto la montagnetta di Milano, probabilmente la più frequentata della Lombardia e forse d'Italia, ancora in via di rifacimento da mesi. Un cantiere aperto. Mi sono preso la briga di andar a vedere sul sito della Società per Azioni che gestisce l'impianto... ebbene, il termine dei lavori, si legge, che sarebbe dovuto esser espiato da qualche mese, è stato spostato (senza nessun tipo di pudore) al 15 maggio 2011. GUARDA CASO il giorno esatto delle elezioni per il Sindaco di Milano. Ma non è una presa in giro colossale? A parte che alcuni testimoni oculari hanno verificato che ci vorranno ben più di due settimane prima che l'impianto venga pronto, ma non esiste nemmeno più un minimo di ritegno? Siamo davvero tutti così ingenui?
Se al XXV aprile l'atletica è un ricordo, all'Arena di Milano, teatro sportivo in cui si sono avuti ben 13 record mondiali, impressi su una lapide di marmo nell'androne del pulvinare, patrimonio del nostro sport, regno (contrastato) dell'Atletica leggera nazionale, prima si minaccia di chiuderla per il rifacimento dell'impianto elettrico degli spogliatoi. Poi, udite-udite, viene ceduto in comproprietà tra calcetto e Atletica. L'Arena viene gestita direttamente dal Settore Sport del Comune di Milano. Orbene, al momento, se trovate i video in giro per la rete ve ne farete un'idea, sono state transennate le prime corsie: gli atleti sono quindi costretti a correre esternamente alla pista, per dar modo ai poveri pallonari di poter calciare allegramente. E sembra che qualche atleta si sia già preso qualche pallonata, visto che i campi da calcio a 5 sono perpendicolari al campo da calcio a-11. Naturalmente a pensar male ci s'azzecca sempre: cui prodest a due settimane dalle elezioni? L'Arena è stata sempre teatro sì di imprese leggendarie, ma anche di imponenti trovate talmente idiote da parte delle varie amministrazioni che si sono succedute negli anni, da lasciare pietrificati.  Evidentemente non avendo altri spazi utili in una città in cui si vive il massiccio esodo delle aziende e degli spazi una volta da loro occupati, non si trova meglio da fare che buttare tutto quello che viene in mente (il 90% idiozie, come si diceva) nella lavatrice-Arena. Concerti, partite scapoli-ammogliati, esibizioni di cavalli... Si sono viste addirittura piste da snowboard e un anno hanno pensato bene pure di spararci dentro l'oratorio feriale dei bambini milanesi. Almeno una volta ci facevano le battaglie navali, che rinfrescavano tutti. Desolante.
La pista del Saini, raccontano le cronache, è ormai fuori uso. Altro fiore all'occhiello della Società per Azioni prima citata. Il rettilineo dei 100 metri è ormai ridotto a puro asfalto. Impraticabile per chi pratica l'atletica su pista. Rimane il Giuriati, che però è gestito dall'Università di Milano. Ed è quanto meno in condizioni apprezzabili, visto lo stato degli altri impianti sportivi. 
Riflessione finale: questa Milano odia proprio l'atletica e lo sport.

2 commenti:

  1. Purtroppo la situazione del XXV Aprile è tragicomica ...
    Sinceramente non so più cosa pensare, sono stanco, stanco di scrivere, stanco di lottare contro mulini a vento, ma soprattutto stanco di non sapere ...stanco di qs paese in generale ...

    Mi sono infortunato a gennaio e speravo di rientrare nella nuova pista ...i tempi erano 29/11-31/03 poi 15/05 con tanto di cartello di scuse ...voci insistenti parlano di un ennesimo ritardo ...

    Io non voglio schierarmi politicamente, apprezzo la gente che lavora e che mantiene la parola (entro i limiti logicamente) ...

    Con il XXV Aprile li hanno passati abbondantemente e credo ci debbano almeno una spiegazione plausibile ...odio rimanere in questo limbo ...

    Chiudo dicendo che ora sto correndo al Giuriati...nel momento del passaggio al CUS la pista fu rifatta (diciamo rimessa a posto bene) in pochissimo tempo ...

    Basta, ho esaurito le forze ...
    :-))

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  2. Beh ieri ho dovuto interrompere a metà l'allenamento perché gli spogliatoi SERVIVANO al calcio, e quindi ho portato fuori il vestito buono e l'ho lasciato sulla siepe.
    Le transenne voglio sperare le abbiano messe per consentire la ricrescita del prato e che ora spariscano.
    Anche sulla gestione CUS Giuriati qualcosa da dire ci sarebbe eh...

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