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14/06/11

Su Rai3 "Milano Odia l'Atletica"

Omar Lonati (che vanto tra le mie amicizie, nonchè tra i tesserati della mia microscopica società di provincia) in precedenza lo aveva già definito il "Savonarola" dell'atletica leggera milanese, avendo mostrato il petto in prima persona davanti all'Arena civica di Milano, per denunciare l'assoluta situazioni di indigenza dell'atletica a Milano. Della manifestazione "Milano Odia l'atletica" ne abbiamo parlato in tutte le salse, con il conseguente ritorno di immagine, su tutti i media. Le istituzioni meneghine, decapitate nel frattempo con il plebiscito pro Pisapia, negli ultimi anni avevano letteralmente preso in giro un intero mondo sportivo, avvalendosi della compiacenza e della connivenza delle maggiori società di atletica milanesi, che nel canto finale del cigno, si erano schierate tutte compatte a difesa di Letizia Moratti e dei suoi satrapi delegati a gestire lo sport. A quel punto si erano capite molte cose e cioè che l'atletica a Milano non aveva alcun peso a carattere di rivendicazione, se non per i piccoli ritorni di quelle società. L'effetto finale è quello che vivono gli atleti sulla pelle tutti i giorni, a partire dal mese intero di concerti che si terranno all'Arena civica (23 date in 31 giorni) pesante eredità piombata sulla regina degli sport con la benedizione degli assessori Rizzi&Terzi. Alan Rizzi che tra l'altro, negli ultimi tempi non ha proprio azzeccata una, ma questa è un'altra storia. Ma è cambiata pagina, e per chi non si sente di aver alcun colore politico, conta solo una cosa: potere avere a disposizione dell'atletica spazi e tempi. Gli spazi esistono, e devono essere sistemati in alcuni casi. I tempi vengono di conseguenza. 
Ma torniamo a Omar Lonati. L'ultima del nostro Savonarola, la dice lunga sui suoi intenti e la sua bontà d'animo. Fossi stato io certi personaggi li avrei già lasciati scivolare lungo il fiume verso la loro meta. Certi errori errori madornali devono esser pur purgati, nella mia cosmogonia dei delitti e delle pene. Non Omar, una persona dall'animo candido, che chiamato dal TG di Rai3 che chiedeva di approntare un servizio sulla situazione delle piste a Milano, ha chiamato tutti i protagonisti della vicenda (tutti i presidenti delle società accusate dal sottoscritto e da alcuni dei quali erano stato pure insultato) e tutti i vertici della Federazione, per farli partecipare alle interviste che lunedì mattina Rai3 ha raccolto presso l'Arena civica. Questa la dice lunga sugli intenti di Omar, di cui va svelato l'intimo obiettivo: dotare Milano di un palazzetto dello sport dove potersi allenare. Ambizioso. Poter poi  coprire con tensostrutture rimovibili, tratti di pista già esistenti, come da progetti da lui personalmente reperiti a prezzi di svendita pur di vederli realizzati. Naturalmente c'è chi sin dall'inizio l'ha voluta buttare in politica (la politica in Italia è talmente degenerata da non considerare più l'idea che cittadini comuni possano avere delle rivendicazioni che esulano dal credo politico), quella che in realtà è una battaglia di civiltà di una serie di cittadini cui non importa chi guida la nave, ma dove la guida.  Vi lascio al servizio di Rai3. 

13/05/11

Milano Odia L'Atletica: ma che successo la manifestazione sotto l'Arena!


Ha iniziato la Repubblica, oggi, a darne conto. Qui a fianco la foto con lo striscione pubblicato sulla pagina di Milano. Di Cosa stiamo parlando? Del camoroso successo della Manifestazione “Milano Odia l’Atletica” sostenuta dagli atleti e dai tecnici e tenutasi ieri pomeriggio a Milano davanti al simbolostuprato di questa protesta: l’Arena Civica di Milano. Un monumento ed il tempio di uno sport, l’atletica, miseramente svenduto.

Ora lasciatemelo dire di cuore: finalmente si è capito tutto. Davvero.

Si è capito cosa c’è dietro l’immobilismo delle varie Fidal locali e si è capito il silenzio delle Società milanesi più rappresentative (mancava solo un pezzo al puzzle, ma vedremo che si è sistemato tutto).

Quella che segue è la cronaca di una delle manifestazioni più riuscite della storia del movimento sportivo spontaneo: persone che non hanno altro fine che ottenere quello che gli è semplicemente dovuto, in virtù di una tessera d’ingresso, la pratica di uno sport tra i più educativi, la tradizione cittadina, cose che tutte insieme hanno fatto smuovere le montagne, hanno fatto cadere gli altarini, hanno fatto correre (figuratamente purtroppo) molte persone e molte invece le ha costrette a telefonare e telefonare.

Uno dei promotori, Omar Lonati, ragazzo d’oro, muscista alla Scala e soprattutto atleta che corre per la mia società, mi ha fatto la cronistoria di questo pomeriggio importante per l’atletica lombarda. Si spera davvero che porti un pò di consapevolezza nel resto del movimento: purtroppo le lobbies interne e il sistema di potere dell’atletica lombarda (Fidalconnection con le maggiorenti società lombarde) sarà molto difficile da scardinare, ma averlo stanato e messo a nudo è di per sè una grande vittoria per un manipolo di persone che chiedeva soltanto una piccola cosa: poter correre in quei pochi luoghi destinati  da sempre all'atletica in città perchè di fatto questa Città ce li aveva tutti negati. 
Solo ed escluivamente questo.

Che a mettersi di mezzo a questa condizione fondamentele per praticare uno sport sia stato CHI questo avrebbe dovuto difenderlo, è un'aberrazione inconcepibile.

Il pomeriggio inizia con una telefonata verso le 17:25 di un fiduciario tecnico della Fidal al nostro Savonarola d’occasione, Omar. Il senso della telefonata? Che l’assessore allo Sport di Milano, Rizzi, sarebbe andato su tutte le furie per quanto sarebbe accaduto da lì a poco sotto i lastroni di granito della ultracentenaria Arena Civica.

Per nulla intimoriti, alle 17:30 i manifestanti srotolano il manifesto di 10 metri: “Milano odia l’atletica”. Posso attribuirmi la paternità del motto? 

Come per magia, passano 5 minuti e si materializzano i giornalisti di Repubblica e della Gazzetta dello Sport proprio nel momento in cui il famoso assessore contattata telefonicamente il nostro paladino. Giù parole grosse, nel solco del lei non sa chi sono io... si doveva sfogare, evidentemente. E gli viene consentito. Poi si calma... Sapete, manca solo un giorno alle elezioni e a Milano sembra potrà esserci una battaglia voto a voto: ogni increspatura dell’ordine prestabilito, arreca fastidio. Chiaramente. 

L’assessore comunica a quel punto di aver già provveduto a far togliere le transenne che segnavano come una profonda cicatrice la pista dell’Arena e addirittura di aver esiliato il calcio dai prati del Tempio dell’Atletica. Infine, avrebbe riconsegnato gli spogliatoi all’atletica (che erano stati vietati, giustamente, per concederli ai sudati e poveri calciatori che nonostante i milioni di km quadrati di campi di calcio a Milano, non avevano trovato altro spazio per svernare, che non all'Arena).

Davvero serviva solo minacciare una manifestazione del genere per avere tutto e subito?

Nonostante tutti i tentativi fatti in precedenza e tutti i contatti tenuti, si era risuciti solo a ottenere parte della pista, perchè sembrava chiaro che la priorità fosse solo dare uno spazio prestigioso al calcio: l’atletica chi se la filava, no? Quattro gatti e pure sfigati.
Quindi l’assessore fa la preghiera finale: vi prego, non fate la manifestazione.

Per onestà intellettuale, invece, la manifestazione viene fatta, perchè arrivare all’ultimo secondo dell’ultima ora, dell’ultimo giorno per impedire di manifestare il proprio pensiero, è cosa davvero poco elegante.

A quel punto le fila dei manifestanti si rinsaldano e si nota con stupore che gli atleti di alcune società milanesi, che inizialmente avevano aderito e che trovano all’Arena il proprio campo dall’allenamento principale, non ci sono. Spariti.
Circolano le prime voci: precettati tutti dalle rispettive società. Agli atleti di queste società sarebbe  stato infatti impedito di manifestare per la salvezza delle piste a Milano. E perchè mai?

Poi capirete bene perchè. Ma l’intreccio politica-atletica milanese comincia a delinearsi sullo sfondo.

Intanto c’è una prima reazione “istituzionale”: i custodi dell’Arena, prima volta ab urbe condita, controllano le tessere degli atleti all’ingresso della struttura. Giusto! Saremo mica proprio noi a dire che la legalità non debba essere fatta rispettare!? È singolare che succeda proprio in quel momento: comunque la si voglia vedere una reazione a quanto sta accadendo lì davanti, a pochi metri dall’ingresso dell’Arena.

Quindi ecco la prima intervista televisiva su Odeon Tv: i ragazzini manifestanti, bontà loro, schiamazzano gioiosamente alle spalle di Omar Lonati mentre rilascia l’intervista alla Tv e ai diversi giornali. E tutti gli atleti che passano, si producono in una sorta di staffetta per mantenere il sit-in vivo, e poter distribuire a tutti i passanti l’articolo delCorriere della Sera comparso qualche giorno fa che descriveva lo stato delle cose e che seguiva quello da me scritto su Queenatletica il giorno prima.

Si manifesta a quel punto (sono gli le 18:30) Franco Angelotti, presidente della Italgest, vice presidente Vicario del CONI Milano, Consigliere Nazionale della Fidal, organizzatore della Notturna di Milano. Il più infuriato di tutti e che ne ha per tutti, stando al racconto pervenutomi. Ebbene, anche lui viene fatto sfuriare poi viene soverchiato dalla potenza delle argomentazioni dei manifestanti.

Nonostante i titoli altisonanti vantati, il pluripotenziale, ancora così mi viene raccontato, non riesce a trovare una-sola-giustificazione-una alla situazione delle piste a Milano. Ma ad Angelotti non interesserà che i suoi atleti si allenino, mi vien fatto dipensare? E non gli interesseranno neppure gli altri atleti lombardi? E come faranno questi atleti (i suoi e quelli lombardi) ad andare forte se non possono allenarsi? Cosa ci sarà sotto?
E poi vien da chiedermi: ma con il ruolo apicale in seno al CONI e alla Fidal Nazionale possibile che se ne sia infischiato completamente delle piste a Milano? Ma la cosa che mi stupisce è quel ruolo di Consigliere Nazionale (tra l’altro sembrerebbe uno dei più vicini ad Arese) che, se fossi stato io, mi avrebbero spnto ad incatenarmi al pulvinare dell'Arena per chiedere il rispetto dei nostri spazi.
O gli interessa solo il meeting della “Notturna” quale unica manifestazione del fatto che a Milano l’atletica sia viva? 

Ora, nella mia assoluta ingenuità, vi fornisco questi fatti a me noti. Poi ognuno si faccia la propria idea e cerchi di capire quello che può essere successo.
  1. Il sistema elettorale degli organi di Fidal Milano e Fidal Lombardia (come tutte le Fidal in Italia) si basa su un sistema basato sul “censo” e non sul numero di tesserati. Chi ha più punti nelle classifiche dei campionati di società, ha più voti. Chi non ha soldi per viaggiare ma tanti atleti, non conta nulla (quelli che per intenderci non fanno morire l’atletica, perchè capillarmente vanno a prendere gli atleti nelle scuole, negli oratori, rubandoli ad altri sport). Chi ha tanti soldi e si compra gli atleti per concorrere ai c.d.s., conta mediamente 10 volte di più.
  2. Con questo sistema si verifica che pochissime società (le più rappresentative) di fatto occupino tutto ciò che c’è da occupare nei ruoli “pubblici” della Fidal. Di fatto presidenti e i consiglieri li eleggono quasi interamente loro. E così succede.
  3. A Milano è inutile sottolineare quali siano le società note che gestiscono tutto.
  4. Franco Angelotti, presidente della Italgest, con il suo intervento sgraziato durante la manifestazione, ha manifestato come la sua società, la Italgest, l'ente di cui è vicepresidente, il CONI Milano, la Fidal Nazionale, di cui è Consigliere, gli eletti grazie al suo peso in voti presso la Fidal Milano e Fidal Lombardia, fossero tutti contrari a che si tenesse la manifestazione, esplicitamente contrastando l’idea dei manifestanti, che era semplicemente lamentarsi dell'assenza di piste d’atletica a Milano. Per Angelotti a Milano l’atletica è evidentemente zeppa di piste, altrimenti non avrebbe mosso dito. Prendiamone atto.
  5. L’Atletica Riccardi ha prodotto un comunicato sul proprio sito (qui il link) in cui invita tutti a votare un determinato candidato alle elezioni di domani. Che è poi espressione dell’assessore allo Sport. Ognuno chiaramente fa ciò che vuole, non ci piove. 
  6. Il Presidente della Fidal Milano si è candidato in una lista che sostiene la stessa parte politica. Non solo: oggi è apparso sul sito della Fidal Lombardia (qui il link) una dura presa di posizione della Federazione cittadina, in cui si accusano i manifestanti di attività "pre-elettorale", quando tutta il comunicato trasuda parole di lode per l'attuale Amministrazione comunale. Ma da quale pulpito? Vi invito davvero a leggerlo e farvi l'idea di chi sta facendo politica...
  7. La Fidal Lombardia è come sempre assolutamente assente, priva di idee: e che idee potrebbero mai avere? Basti pensare che vi possono partecipare i Consiglieri Nazionali, di cui alcuni sono personaggi già noti. Anch’essa è specchio della politica atletica locale. 30 anni in cui nemmeno le persone sono cambiate, come se fossero cariche a vita. I pochi componenti che sono cambiati, hanno visto subito di appiattirsi alla politica generale di noia, grigiore, estrema burocratizzazione (salvo solo gli amministrativi e l’addetto stampa). Non è chiaramente nel loro stile favorire l’atletica lombarda, ma proseguire lo status quo ante, senza dar fastidio a nessuno.
  8. Molti ragazzi che sarebbero dovuti essere presenti alla manifestazione, non si sono presentati assicurando di essere stati minacciati dalla propria società (alcune di quelle di cui sopra) di non partecipare.

Ora, mettete i dati di cui sopra in una lavatrice, centrifugateli e al termine del programma, aprite l’oblò. Fatto questo, rispondete a questa domanda, lecita, ritengo:

chi di tutti i soggetti di cui qui sopra, potrà mai ribellarsi se domani qualcuno a Palazzo Marino si svegliasse e decidesse di piazzare in mezzo all’Arena una pista di snowboard in mezzo al campo, di fare esibizioni per i cavalli dei carabinieri, di organizzarci un oratorio estivo, di regalarlo agli scapoli e agli ammogliati per la loro partita di fine anno, di usarla per concerti (sulla pista costata soldi dei contribuenti), di organizzarci gli allenamenti del calcio a 5, di privarne l'uso per mesi senza apparente senso?

O cavolo, l’hanno già fatto...

11/02/10

I regionali master lombardi sul Giornale di Brescia

Come al solito la realtà bresciana è molto attenta all'atletica locale. Questo è l'articolo comparso sul Giornale di Brescia oggi, nella pagina dello sport. Parla dei campionati regionali master che si sono tenuti presso il tunnel di Castenedolo. Citati diversi atleti di primo piano dell'atletica master lombarda.

25/01/10

La domenica del master: Scarponi cambia marcia

(Max Scarponi a Lubiana dal suo profilo fb) - Ormai siamo quasi giunti a fine gennaio ed un quadro più completo di quello che sta succedendo a livello master ce lo siamo fatto. Più o meno. Innanzi tutto rilevo l'assenza protratta di atlete over-35: davvero pochissimi risultati dalle donne della pista master: o si sono convertite tutte ai cross o esordiranno tutte in coincidenza degli italiani master. Forza, su, fatevi vedere! Tant'è che non riesco a stilare delle classifiche top-10 AGC per loro, vista la penuria di risultati. D'altra parte i velocisti al maschile si stanno già dando parecchio da fare: manca all'appello ancora qualche big, ma ormai tutti hanno messo sul tavolo le proprie carte. I carichi da briscola li vedremo nel prossimo mese, ma già si può intravedere qualche tema interessante. Innanzi tutto il Campione del Mondo Max Scarponi è stato il primo master a scendere sotto la barriera dei 52" sui 400: 51"62 ieri ad Ancona. Ma nel top-30 AGC gli vale di più il 7"31 sui 60 mt che aveva corso poco prima: 93,91%, che lo consolida al 7° posto dell'overall (migliora di 4 decimi di punto la sua precedente posizione). Sempre nella velocità, troviamo a Padova l'esordio di Gabriele Carniato, M50, che piazza un buon 7"91: ma soprattutto 93,23%, cioè new-entry nella top-30 con il 9° rango totale. I 60 M50 si stanno dimostrando la disciplina più combattuta: ben 5 atleti a pochissima distanza tra loro: il sublime Salvino Tortu, l'estroso Max Clementoni, il volitivo Domenico Furia, la new-entry Gabriele Carniato senza dimenticare Michele Dipace, che sui 60 non si è ancora visto. Lo stesso Furia ha corso proprio ad Ancona 7"84 (92,14%) risultando il 3° atleta di giornata come AGC avulso. Lo so che vi state innamorando di questo sistema... ammettetelo! Tornando a noi: 4° di giornata, il "nuovo" Omar Lonati, neo acquisto Capriolese, e Campione Italiano uscente M35 dei 60 e 200 indoor. Dopo una lunghissima pausa dalla primavera 2009 (problemi ai talloni) immediatamente successiva alle prime fenomenali uscite su 100 e 200 (11"08 e 22"64 controvento) ad Ancona si è ripresentato come M40 con un discreto 7"35 (91,35%). Altro over-90 Agc quello di Giampeppe Niro (M55) che con il suo 8"28 ha totalizzato 90,92%. Cito anche l'8"35 sui 60hs dell'M35 Stefano Longoni che gli vale 90,06, e la terza posizione virtuale nella classifica top-10 AGC riservata agli ostacoli. A proposito: ormai per entrare nella top-30 ormai bisogna totalizzare prestazioni monstre: in 29 atleti (maschi) sono già sopra il 90% (la soglia dell'eccellenza) e il 30° ha già in carnet un 89,88. Ricordo che nei link sono tabellate le gare analizzate in AGc, ma che comunque mancano quelle di Napoli del Weekend (campionati regionali) e quella di Locarno del 21 (stranamente gli svizzeri ci stanno mettendo un sacco di tempo...).

26/05/09

Busto: Elena Montini sfonda il record degli 800 F45

Continua il momento eccezionale della comasca F45 Elena Montini. A Busto Arsizio ha infatti ottenuto il nuovo record italiano di categoria sugli 800 (al quale si era avvicinato la scorsa settimana) inanellando un notevole en-plein (400-800) in pochissimi giorni. Il nuovo record è stato fissato in 2'20"89, un secondo in meno di quello listato di Jocelyne Ferruggia nel 2007 (2'21"91). A livello internazionale l'unica apparizione di Elena rimane quella di quest'anno di Ancona (Euroindoor) dove ha conquistato un meritato bronzo in 2'26"12. Rimanendo a Busto Arsizio, segnalo quale miglior risultato in termini di AGC il 92,20 dell'M40 Roberto Amerio nei 400 ostacoli (57"62). Amerio, atleta del '65, ha avuto come migliore stagione da Master il 2008, dove ha inanellato due argenti a Lubiana nei 400hs e nei 110hs, e i due ori nelle staffette M40. A pochi centesimi, nella classifica AGC troviamo Alessandro Cipriani, che con 1'03"67 ha totalizzato 92,12% e sfiorato la sua m.p.i. del 2008 (1'03"23). Nei 200 Omar Lonati si dimostra ancora una volta il più veloce M35 in circolazione (in attesa di Alessandro Gulino e Cundò), correndo in 22"64 con -1,6 di vento contrario e 91,30 AGC. Miglior risultato al femminile è stato quello siglato da parte di Emanuela Baggiolini capace di vincere i 400hs in 1'01"01 (settima italiana assoluta fino ad oggi) e 88,18 di AGC. Naturalmente minimo... ma quanti master ottengono il minimo per i campionati italiani assoluti ogni anno? Il numero è sicuramente in crescita, prossimamente produrremo una statistica.

10/05/09

Frederic Peroni record a Milano - Super Lonati nella velocità

Iniziamo con un piccolo appunto a Marco Giacomantonio-Giuliacci, che ha clamorosamente ciccato le "previsioni del vento" sul Giuriati di Milano. Per diverse serie vento a favore "perfetto" quasi al limite della norma, poi qualche refolo contrario nelle serie di rincalzo (quelli che arrancano, devono sempre fare il doppio della fatica...). Per il resto moltissimi master al via ad uno dei tradizionali appuntamenti di apertura della stagione lombarda: i Campionati Universitari Open di Milano che si svolgono proprio al glorioso "Giuriati", sotto la sede dell'Ateneo. Il risultato "bomba" lo mette Frederic Peroni, classe 1963 (M45) che nei 200 ostacoli polverizza il vecchio record di categoria detenuto dal frequentatore del nostro sito "ciprignac", al secolo Alessandro Cipriani: 27"58 contro il 28"09 corso dall'aostano. Doveroso quanto importante appunto: il record di Cipriani è stato ottenuto nella categoria M50, quindi "a cascata" si è riversato nella categoria inferiore (così come leggo dal sito atleticamaster.it). Sta di fatto che in meno di una settimana i record sui 200 ostacoli di M35, M40 e M45 sono stati tutti abbassati. Una specialità in forte evoluzione, anche grazie al fatto che è stata inserita nei c.d.s. master da un paio di stagioni.
Nella velocità maschile ha destato impressione Omar Lonati (classe 1970) che con 11"08 sui 100 metri ha stabilito addirittura il terzo tempo assoluto della giornata, battendo velocisti di prima schiera del ranking lombardo. Risultato che gli vale anche la pole per quanto riguarda l'AGC di giornata tra i master con un notevole 91,42 (vi rimando ai vari risultati per categoria). Non pago, l'atleta-musicista, ha corso un gran 300 metri in 36"16, lasciando intendere grandi tempi anche sui 200 metri non appena vi si cimenterà.
Nel seeding AGC troviamo al secondo posto Salvino Tortu (M50) e il suo 11"95, che sfiora di 3 centesimi il record elettrico assoluto della categoria di 11"92 appartenente a Francesco Bianchessi e risaltente al 1980 (quasi 30 anni). Il record manuale è finvece issato a 11"5 (Antonio Rossi nel 2001). Naturalmente, dovesse abbassarlo, Salvino otterrebbe il record "Fidal" (chiamiamolo così), mentre a livello internazionale rimane ancora M45 sino a fine agosto.
Brilla ancora una volta Aldo Del Rio, che con 42"65 vince di un solo punto centesimale l'alloro AGC dei 300 metri, battendo proprio Omar Lonati: i due tempi valgono rispettivamente 88,42 vs 88,41. Terzo in questa speciale classifica, ancora Frederic Peroni con 38"83 e 86,63 AGC.
Nel mezzofondo maschile si è evitata quella che è la vera sfida tra titani negli M35: Caggianelli-Lazarini. Entrambi protagonisti delle loro gare (i 600 e i 2000), ma che evitano la sfida diretta, procrastinandola ad appuntamenti importanti. Già agli Europei di Ancona c'erano state le prime schermaglie dell'anno (con Caggianelli costretto al ritiro per un contatto nella finale degli 800). Ieri a Milano Cesare Lazzarini ha corso un sontuoso 600 in 1'23"16 (quanto potrà valere su un 800? 1'55"?), mentre il milanese Giuseppe Caggianelli ha replicato vincendo addirittura i 2000 metri in 5'38"39 (e questo quanto vale su un 1500??). Di sicuro un bel dualismo nella categoria M35! Peccato che da nessuna parte esistano tabellati i record master di queste due specialità. O se vogliamo possiamo iniziare a farlo noi, ma senza memoria del passato... Nei 600 segnalo anche il 1'26"19 di Cosimo Sguera (mio affiliato...) e anche lui M35.
Tra le donne due risultati su tutti (entrambi tra le F35): il 600 metri di Mara Cerini in 1'35"95 (che migliora di oltre 2" il tempo di Brescia di un paio di settimane fa), e il 12"92 di Denise Neumann nei 100 metri 8con 1 metro a favore). Seguono tutti i risultati dei master a Milano: