Visualizzazione post con etichetta peronifrederic. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta peronifrederic. Mostra tutti i post

14/10/13

Giomi non risponde, quindi... Lettera Aperta di Edgardo Barcella ad Alfio Giomi

Gentilissimo presidente, 

sfrutto gli spazi di Queenatletica per disturbaLa nuovamente, in seguito alla mail che le trasmisi il 1 ottobre dove chiedevo semplicemente a Lei e ai maggiori rappresentanti della nostra federazione, il perchè a quel giorno non fosse stato ancora individuata una persona da poter candidare per la rappresentanza in seno alla Wma, la federazione mondiale master. 

A distanza di due settimane da quella mail, non vedendo ricevere alcuna risposta nè da lei, nè dal segretario generale della Fidal Paolo Bellino, nè dal consigliere Giacomo Leone ma nemmeno dal professor Ponchio, ho riflettuto molto. Di solito le Sue riposte erano state sempre cortesi e quasi immediate nei nostri precedenti contatti. 

Così l’altra sera mi sono sentito in dovere di scrivere un’ulteriore lettera ai soli componenti la commissione master per avere da loro un’opinione in merito a questo assordante silenzio su una questione per la quale, è agli atti della commissione, mi ero già espresso sin da subito, ovvero che la Commissione stessa individuasse le persone più meritevoli per rappresentare il “masterismo” italiano all’estero, più volte svilito proprio in quei ruoli da sì buone persone, ma senza alcun entusiasmo, capacità dialettiche e relazionali, completamente passive e talvolta anche individuate con criteri che mi son sempre parsi discutibili.

Solo Eddy Ottoz e Frederic Peroni hanno avuto la cortezza di rispondere a quella mail, chiedendomi quale fosse il mio pensiero e palesando i loro dubbi su quanto stesse succedendo. Ringrazio Eddy e Frederic, unici finora a ritenere una questione così importante, degna di nota. Mi spiace rilevare che gli altri colleghi della commissione, diversi dei quali depositari di un mandato elettorale consegnatogli direttamente dalle mani di molti atleti master che han creduto in loro, non abbiano invece sentito l’esigenza di portare il loro contributo alla discussione che riguarda molti dei loro "elettori". 

Ma c’è una novità: con mia grande sorpresa venerdì pomeriggio mi ha contattato il Suo consigliere Giacomo Leone, che, dopo lo scambio di un paio di mail, mi ha telefonato per discutere di quanto da me sostenuto nelle diverse mail, ovvero il rumoroso silenzio federale su una questione di non certo secondaria importanza, vista la visibilità e il ruolo della candidatura. 

Non riuscivo a capire perchè Giacomo Leone mi volesse parlare. In fondo io i dubbi li ho avanzati a Lei, e così mi son sentito in rispondere al Consigliere. Forse si sentiva parte in causa? Forse è Lui il nome? Questo ho pensato dal momento in cui mi è stato detto (questo sì con grande sorpresa!) che il candidato rappresentante della Fidal presso la Wma deriverebbe da scelte politiche di pertinenza del solo Consiglio Federale e che la mia email di richiesta sarebbe arrivata in ritardo. Arrivata in ritardo?? E ritardo per cosa? Ritardo perchè? Sarà lo stesso Consigliere Leone, come mi ha voluto spiegare direttamente, a farmi partecipe come la scelta sarebbe già stata fatta in quanto il termine perentorio di presentazione delle candidature sarebbe stato luglio. I dubbi mi perseguitano e glieli elenco per comodità: 

  1. quindi la mia mail di richiesta è giunta al Consiglio Federale, di conseguenza a Lei (stanti le parole di Leone, che evidentemente l’aveva letta), e, nonostante il mio ruolo istituzionale non mi si è voluto rispondere appositamente su una questione di non secondaria importanza? 
  2. Come mai non c’è stato detto nulla del famoso “nome” nonostante la commissione master si fosse riunita due volte prima di tale scadenza? Come mai ci è stato nascosto? 
  3. Chi è questo nome? Sarà mai il consigliere Leone che ha sentito l’opprimente esigenza di volermi telefonare personalmente e spiegare i meccanismi della candidatura? 
  4. fin dalle prime proposte che ci fu chiesto di avanzare, molto prima della scadenza dei termini di presentazione del “nome”, inserii la imprescindibile necessità del mondo master di individuare personaggi preparati, addentro al mondo master, entusiasti, pieni di iniziative, non scelte “politiche” che regalino le poltrone a chi ne è in cerca. Il mondo master è francamente stanco di essere gestito da chi lo usa solo per fini personali di autoreferenziazione. Sono anni che ciò accade, tarpando di fatto la crescita potenziale di un intero movimento. 
Con tutto questo alla fine Le chiedo una cortesia in nome e per conto dei master che mi hanno votato e che mi pregio di rappresentare (ma anche di molti altri che mi hanno dato il loro supporto su questa cosa in seguito alla pubblicazione della prima lettera): considerato che ormai il biglietto per il Brasile sarebbe diventato oneroso, considerato altresì che le elezioni si terranno il 21 o il 23 di ottobre, quindi tra poco più di una settimana, ritiri quel nome dalle candidature della Fidal (che il consigliere LEONE, pur certamente conoscendolo, non mi ha voluto fare), e dia la possibilità al mondo master internazionale di poter avere un’altra persona con più preparazione, entusiasmo, RAPPRESENTANZA (ciò che manca al mondo master italiano) rispetto ad un nomignolo buttato là sul tavolo della WMA esclusivamente per “questioni politiche”. Spero davvero nel suo risolutivo intervento che sani questa situazione che ancora una volta si ripercuote sul mondo master italiano.

con affetto e trasparenza 
Edgardo Barcella

30/07/13

Gli assoluti degli altri: la Francia e i 2 campionati Nazionali (Elite e

Riporto uno stralcio di una conversazione con Frederic Peroni, consigliere della Commissione Master della Fidal, su mia sollecitazione in seguito al fatto di aver visto due campionati nazionali assoluti... separati. Dopo aver assistito ai risultati non eclatanti del primo, disputato in contemporanea con il meeting Areva di Parigi, mi ero chiesto se non fosse stato un errore pacchiano della federazione. Malfidente... in realtà ecco che due settimane dopo vengo a conoscenze di un secondo campionato, stavolta denominato "Elite". Ecco quindi quello che riporta Peroni sui campionati francesi. Tutto fa brodo, pur di migliorare la penuria di densità umana degli assoluti italiani. 

Gli atleti di vertice hanno obblighi scritti molto precisi dettati dagli sponsor principali della Federazione; uno di questi è Areva colosso dell'energia nucleare. Ai Campionati Elite hanno l'obbligo di partecipare gli atleti di vertice e le regole scritte mettono in chiaro le condizioni di rinuncia accettate: non si decide la settimana prima di non partecipare ad un evento inventandosi un infortunio pena conseguenze economiche in termini di borse di studio date agli atleti. I campionati che si sono svolti due settimane prima, hanno coinvolto tutti gli atleti che il mese precedente erano (vado a memoria) dal 10° al 50° posto nelle liste francesi, i primi 10 erano già qualificati automaticamente. 

Da questo campionato di "seconda categoria" entrano poi ai campionati elite i primi "tot". Un eventuale big non presente nei primi 10 o persino nei primi 50 può essere ripescato direttamente per i campionati elite da alcune wild-card in mano al direttore tecnico delle squadre nazionali che ci mette la faccia esponendosi alle critiche pubbliche se questa wildcard viene concessa per comodo o amicizia. Piccolo dettaglio non da poco. A tutti i Campionati Francesi di qualsiasi età (meno i masters dove la partecipazione è libera) non ci si deve iscrivere, ma si viene convocati dalla Federazione sulla base delle liste nazionali un paio di settimane prima. L'atleta ha poi alcuni giorni per rinunciare (con regole molto strette solo per i Campionati Elite) e passati questi giorni da regolamento vengono convocati gli atleti primi esclusi in modo da mantenere una partecipazione sempre elevata. Partecipazione massiccia sia ai campionati di seconda categoria, che quelli di elite vera, con piena soddisfazione di sponsor e TV. Sarebbe l'uovo di Colombo: basterebbe sapere che il minimo va fatto entro due settimane dalla data dei Campionati e non cercare di farlo fino all'ultimo giorno.

D'altronde quando si va ai Mondiali la data limite è alcune settimane prima e tutti si organizzano per ottenere il minimo in tempo utile. Questo presuppone che vi siano gare a sufficienza ben programmate anche per gli atleti delle categorie giovanili e le seconde schiere senior. Esistono appunto dei meeting dove uno non può gareggiare se non ha il tempo superiore ad una data prestazione (una sorta di "massimo" più che minimo... n.d.r.). Meeting organizzati e in calendario dal mese di Novembre precedente sul territorio nazionale dove questi atleti non di vertice troveranno un campo gara qualificato del loro livello per andare a cercare prestazioni di livello superiore. Sono poi circa una decina i meeting sul territorio nazionale dove si ritroveranno atleti di seconda schiera ma che parteciperanno ad un meeting nazionale con tutto l'orgoglio e le motivazioni agonistiche che ne conseguono. Ecco un modo per dare un senso alle seconde schiere. Mi sembra che per esempio questi meeting sui 400 Hs prevedano tempi dai 52" ai 55". Evidentemente questo richiede una programmazione seria già a Novembre. 

Come al solito basterebbe guardarsi intorno per avere qualche idea buona. Non saremo mica sempre più intelligenti degli altri. Sono già presenti su Internet le convocazioni per l'incontro internazionale master tra Francia, Germania e se non sbaglio di Inghilterra di inizio Settembre. Sia per i maschi che per le donne sono presenti due categorie una sopra e una sotto i 50 anni. Due atleti gara per paese e per categoria. Uno ha tutto il tempo di prepararsi e in caso di infortunio sono pronti i sostituti. Le regole chiare e stabilite per tempo sono la base della civilizzazione.

13/07/13

Un Master tra i Cadetti: la lettera di Frederic Peroni

Qualche tempo fa, in seguito all'accoglimento della Fidal Lombardia di una proposta che si è rivelata vincente (ovvero ammettere la partecipazione di un master ad una gara cadetti sugli ostacoli), sono nate diverse discussioni sull'opportunità di far correre le due categorie insieme. I perbenisti, naturalmente, ritengono che sia una cosa sconveniente ("ma come, un vecchio tra quei giovani? E se perdono, che contraccolpi psicologici avranno mai quei ragazzi?"), mentre un'altra posizione ritiene che l'atletica non debba avere limitazioni del genere. Tant'è che nella limitrofa Svizzera, le serie di rincalzo delle gare sono già da secoli confronti intergenerazionali. Mi ha fatto partecipe della propria idea anche Frederic Peroni, appartenente alla Commissione Master della Fidal, che in risposta ad uno degli interventi letti su un altro sito, ha così commentato. Preciso che Peroni ha fatto in modo che Antonio Montaruli (M65) partecipasse a due gare con i cadetti in Lombardia, dove son caduti due record italiani master. 

Caro Ivan
prima di proporre questa novità mi sono informato sulle possibili modalità di messa in atto. L'indagine mi ha permesso di capire che la decisione può essere presa indipendentemente, a livello anche solo regionale, dunque il nazionale non c'entra. 
Essendo ad anno in corso era complesso cambiare il regolamento regionale a Giugno. 
Ho dunque proposto, anche sulla base del ristretto numero di ostacolisti, di concedere per quest'anno delle wild card nominative e giornaliere da richiedere con congruo anticipo sulla data della gara. Grazia Vanni ha accolto la proposta e ha informato Gerola che ha girato la mail a tutti i responsabili provinciali avvisandoli della novità. 
Non so perchè non ti sia arrivato il messaggio, a Como la settimana prima tutti sapevano prima di vedere Montaruli che sarebbe arrivato ad iscriversi. Per quest'anno va cosi, l'anno prossimo secondo la Vanni dovrebbe essere inserito con tutti i crismi nel regolamento regionale. 
La motivazione di tale scelta è esclusivamente tecnica e specifica agli ostacoli per alcune ragioni abbastanza semplici da capire. 
  1. chi da master corre le distanze piane ha molte gare junior/senior a disposizione in calendario, non ha necessità di ulteriori appuntamenti agonistici;
  2. i lanciatori, proprio perché è più facile ad una certa età lanciare che correre sono molto numerosi, e da anni hanno creato un circuito di gare loro dove lanciano gli attrezzi delle loro rispettive categorie. Ai campionati regionali sono numerosi e la gara ha un senso tecnicamente, i master ostacolisti a livello regionale gareggiano quasi sempre soli senza avversari; 
  3. per i saltatori la situazione è di difficile risoluzione per la presenza di misure di entrata (una sola altra misura concessa sotto questa quota) e asse di battuta. Il loro inserimento allungherebbe i tempi della gara. Una serie in più sono tre minuti, un atleta che passa un paio di volte alla terza prova sono quasi 15' in più di gara solo per lui. Da non sottovalutare che sono comunque nettamente più numerosi degli ostacolisti. 
I pochi ostacolisti non allungano i tempi della manifestazione, male che vada si fa una serie in più se proprio si è sfortunati. In tutta Italia gli ostacolisti sono meno di 50 tra 110 e 400 hs dai 35 ai 90 anni. Sono interessati da questa norma solo quelli sopra i 50 anni sui 400/300 HS dunque meno della metà. Sui 300 HS sono coinvolti dai 60 ai 69 anni circa cinque atleti in tutta Italia, se si mettono d'accordo e decidono di gareggiare nella medesima riunione cadetti significa una serie in più ovvero 3 dico tre minuti in più .....
L'obbiettivo di tale modifica viene raggiunto esclusivamente se masters e giovani gareggiano nella stessa serie perchè solo cosi i masters possono trarne un vantaggio dal punto di vista tecnico e cronometrico. 
Antonio Montaruli senza queste due gare con i cadetti avrebbe gareggiato quest'anno solo ai regionali masters, come unico atleta alla partenza, e ai campionati italiani masters se va bene con altri quattro avversari tecnicamente nettamente inferiori. Due sole gare nell'anno in Italia. Se per motivi di salute, famiglia o lavoro salta queste due gare va in Brasile ai Mondiali Master ad Ottobre senza una prova agonistica. 
Questa situazione di povertà di gare e avversari la vivono esclusivamente gli ostacolisti masters, ecco dunque la motivazione tecnica di tale scelta. 

Rispondo anche ad altri commenti. Un atleta giovane che ci rimane male perchè battuto da un master è un atleta sul quale non si può fare affidamento come futuro tesserato FIDAL, alla prima difficoltà mette la freccia ed abbandona. Sopra la porta del Centrale di Wimbledon è riportato un verso del famoso poema di Kipling intitolato "Se" che dice " ... se saprai incontrare vittoria e sconfitta e trattare questi due impostori allo stesso modo ... sarai un uomo figlio mio." Perdere da un atleta maturo non è un disonore ma deve essere il punto di partenza di una serie di riflessioni una fra tutte, "è possibile fare attività motoria e divertirsi anche in età avanzata". 
Un concetto fondamentale per ridurre la spesa sociale. Sono del tutto inutili quei giovani che si tirano il collo in allenamento per poi smettere a 25 anni nauseati dallo sport
Come sono del tutto inutili e dannosi quei masters che vivono lo sport come giovani atleti di elite dando un immagine errata del movimento
Atletica come condivisione tra due generazioni lontane, vedere per credere quello che è successo in questi due fine settimana con Antonio. 
I giovani sono inizialmente diffidenti ma se il master dimostra empatia e umiltà trasmette sentimenti e entusiasmo incredibili ai ragazzi. Per ottenere questo il master deve però dimostrarsi bravo non solo sugli ostacoli!!! 
Tutto questo è successo, chi ha visto può testimoniare. 
L'eccezionalità di tale evento non va comunque sovra-enfatizzato, i nostri vicini europei ci sono arrivati da anni ...... 

Frédéric Peroni

12/10/10

Perlino e Peroni record italiani - Al pentalanci di Macerata Gabre mondiale

(una bellissima foto dell'Arena scattata da Ettore Brolo) - Altra settimana master memorabile, quella appena passata. Sono ormai costantemente in debito di notizie: Alessandro Tifi ha prodotto una serie di riflessioni sui C.d.s. Master, con una chiosa finale che è anche un grido d'allarme : non sopprimiamo la finale dei c.d.s. (pubblicherò nei prossimi giorni tutto in un solo articolo)!! In effetti questo urlo angosciato si sente aleggiare un pò ovunque da diversi esponenti del mondo master, soprattutto dopo quest'ultima edizione cagliaritana dove penso tutti si siano davvero divertiti anche sotto l'ottima regia degli organizzatori. Ma anche l'edizione del 2009 a Firenze era stata goduriosa, tanto da lasciare tutti i partecipanti con il sapore dolce sulle papille gustative. Quindi ci torneremo: così come devo lasciare il giusto spazio ad una lettera segnalatami da WDL sul mondo atletico friulano, che farà molto discutere. Intanto veniamo alle breaking news, che parlano anche nell'ultima settimana in teoria "attiva" di attività in pista, di una serie di record stabiliti dai master italiani. Non si può non partire dall'ennesima pagina "mondiale" di Gabre Gabric: non ho ancora completo il database sui record mondiali per dire il numero di record  outdoor detenuti dagli italiani, mentre quello sui record nazionali è "sufficientemente" completo da fare già oggi dei ragionamenti diacronici. Veniamo così subito a Gabre e alla sua ennesima impresa. Stavolta siamo a Macerata, dove come tutti sappiamo si è svolto il campionato italiano di Pentalanci (di cui parlerà discorrerà dettagliatamente domani in un pezzo lo stesso Alessandro Tifi, inviato speciale di Webatletica sul posto). Al termine della giostra delle 5 specialità, la aostana-bresciana, ha totalizzato uno score di 3923 punti, cioè 150 in più del precedente record di Ruth Frith, risalente al 2004. Ora, qui dovrebbe intervenire Pino Pilotto-Stachanov, se è ancora dei nostri. Da quest'anno infatti i pesi per le over-70 sono decisamente cambiati in senso favorevole per le "nuove generazioni", nel senso che il disco è sceso da 1 kg a 0,750 kg. Il peso è sceso a 2 kg (da 3), il martellone è sceso a 4 kg, il martello a 3... Quesito: la Frith ottenne quei record con i vecchi attrezzi. La Gabric con i nuovi. Più che superamento di un precedente record del mondo, è forse meglio parlare di un nuovo record del mondo ex-novo, o no? In attesa di capire l'arcano (Corbelli su Atleticanet lo dà come miglioramento di quella prestazione, io voglio vederci un attimo più chiaro) vediamo cosa è successo nel vulcanico mondo master.
La notizia l'ho appresa direttamente dal sito della Fidal Lombardia: Frederic Peroni (1963) ha infatti infranto la barriera dei 27" nei 200hs, migliorando il record italiano M45 precedentemente detenuto da Roberto Amerio, e portandolo a 26"90 (con +1,0) a Pontcharra, in Francia, in un meeting del circuito EAAP (presumo). Il precedente record era fissato in 27"18, e il piemontese l'aveva "scippato" a Peroni che l'aveva portato a 27"58 nel maggio del 2009. Ora, naturalmente, aspettiamo la risposta di Amerio che dovrà arrivare, gioco-forza, nel 2011. Nello stesso meeting era presente Alessandro Cipriani (1955) che il record invece l'ha solo sfiorato di un paio di decimi. Nella foto di Antonio Montaruli, i due ostacolisti nel pre-gara francese.
A Milano, nel frattempo (testimone oculare il vostro estensore di notizie) ho assistito all'ennesimo miglioramento del record italiano F45 dei 200, ancora una volta da parte di Giuseppina Perlino (nella foto a destra di Denise Nuemann) il nuovo record è ora 27"50, con vento nullo. A dire il vero ero stato presente anche al precedente record della "Peppa" a Chiasso, nell'agosto scorso: 27"66. La differenza è sicuramente nel clima: praticamente invernale nello scorso weekend a Milano, sicuramente più estivo in Canton Ticino un paio di mesi fa. Quella dei 200 F45 è una storia così davvero movimentata: aveva smosso le acque nel luglio del 2009 la 800ista Elena Montini nel suo anno di grazia (28"34), salvo poi essere sorpassata a quasi un anno di distanza da una delle icone della velocità azzurra di sempre, Daniela Ferrian, nel giugno di quest'anno (28"30). Sempre la Ferrian aveva poi "sparato" un 27"6 manuale (mannaggia!!) a Villanuova. Ad agosto il citato 27"66 della Perlino, migliorato poi questo weekend a 27"50
Venendo invece ai record segnalati nei giorni precedenti, faccio un piccolo passo indietro: avevo sottolineato il record di Giuliana Deromedi (1965) nel salto triplo a Cagliari, con 10,26. Guardando invece le liste dei record aggiornati da Giusy Lacava, in realtà prima che la Deromedi si migliorasse di 4 centimetri  (deteneva infatti il record italiano F50 con 10,22), Luisa Celesia (1963) a Siracusa aveva saltato a metà Settembre 10,39 con un vento di 0,8 a favore. E' quindi questo il nuovo record italiano (poi, vi ricordo per onor di cronaca, che la Deromedi aveva saltato 1,56 nell'alto, nuovo record italiano, questo sì, F50). 
Di sicuro impatto anche il record sui 400 F60 da parte di Umbertina Contini (1950) che quest'anno ha fatto letteralemete le scintille. A Udine ha infatti corso (il 3 ottobre) in 1'13"15, che ha abbassato il record di Noemi Gastaldi di 1'13"34 che risaliva, udite-udite, al 1993: un record vecchio di 17 anni, che nemmeno Emma Mazzenga era riuscita a battere nel suo transito nella categoria (ma francamente non so se già allora avesse iniziato la sua attività). Era il 13° record più "antico" tra le donne over-35 (il più anziano di tutti ha compiuto 30 anni, cioè il lancio del peso F55 di Ada Turci). Lo stesso record era il secondo più datato tra le F60 (il più vecchio appartiene anch'esso ad Ada Turci, nel peso F60, stabilito nel 1985), mentre era il primato più antico (tra maschi e femmine) dei 400 tra tutte le categorie. Ora il record più vecchio nel giro di pista, è passato in mano ad Ugo Sansonetti nella categoria M75, quando nel 1996 correva in 1'10"8. Quest'anno la Contini per 8 volte è entrata nel libro dei record (con nuovi record o miglioramenti), riscrivendo la storia sui 60, 100, 200 e 400 F60, oltre che con la staffetta svedese F50 con il proprio team (l'Atletica Città di Padova). Infine, sono 13 i record detenuti attualmente dalla forte atleta di... già, di dove? Questo non lo so: correva per il Cus Torino Sai e adesso per Padova. Non lo so proprio.
 Seguiranno i race-report degli italiani di pentalanci di Macerata e dei regionali di Milano.

06/08/09

Lathi 2009: day-5: sei medaglie e sei "legni"

La quinta giornata a Lahti si chiude all'insegna del "legno": ben 6 quarti posti. Si impone la Del Giudice nel martellone, e la Amigoni a sorpresa nei 400hs W40. Arduini nel salto in alto M35 vince l'argento, come Nadia Dandolo nei 5000 W45. Bronzi per Giorgio Federici e Paola Tiselli. Segue il dettagliato racconto statistico atleta-per-atleta della giornata. Ho introdotto il termine "binomio" per indicare per ogni singola specialità i precedenti "storici" ottenuti nella medesima categoria e nella medesima specialità.
  • BRUNELLA DEL GIUDICE (oro - martellone W65) - Dopo l'argento conquistato nel martello, Brunella Del Giudice piazza il lancio perfetto al terzo turno della sua serie di lanci: 13,40, sufficienti a frenare il ritorno prepotente della estone Helvi Erikson. Ed è così che arriva il 5° oro internazionale della lanciatrice italiana (4 dei quali proprio dal martellone, sua specialità di riferimento). E' anche il primo oro mondiale all'aperto (vantando infatti un oro a Clermont-2008 e 3 ori europei). La Del Giudice è anche la seconda italiana di sempre a vincere un oro nella categoria W65 ad un campionato mondiale all'aperto: l'unica a riuscirci fino ad ora era stata Bruna Miniotti nei 5000 di Brisbane 2001.
  • CRISTINA AMIGONI (oro - 400hs W40) - L'Amigoni trova la consacrazione internazionale vincendo una gara davvero difficile: 1'06"13 contro 1'06"84 della profeta in patria Katrin Kreen. Campionessa del Mondo in una specialità che soprattutto negli ultimi anni ha dato parecchie soddisfazioni, con Ferrarini e Baggiolini a Riccione-07. Rimane quindi il dominio italiano a livello mondiale tra le W40 (che segue proprio l'oro di Barbara Ferrarini). Dopo l'argento di Lubiana, il miglior traguardo personale a livello sportivo proprio ad un mondiale: non male.
  • FRANCESCO ARDUINI (argento - alto M35) - Francesco Arduini, con 1,99, riesce nell'impresa di raggiungere l'argento in una delle gare tecnicamente più difficili. Gara che si è risolta a 2,02 soprattutto a causa dello scroscio d'acqua che ha reso impraticabile la pedana, costituita da una superificie molto dura e scivolosa (qualcuno ne ha fatto pure le spese, come Luca Tonello). L'argento fa il paio con quello vinto da Mauro Tavella nel 2007 a Riccione, per quanto riguarda campionati mondiali all'aperto. L'unica vittoria a livello internazionale del binomio, rimane quindi quella proprio di Tonello a Lubiana-08. 6 medaglie in totale nell'alto M35 nelle manifestazioni internazionali, 1 oro, 2 argenti e 3 bronzi. Buon esordio per Arduini, campione italiano a Cattolica.
  • NADIA DANDOLO (argento - 5000 W45) - L'atleta veneta dal passato da assoluta di prima qualità, conquista all'esordio internazionale master un prestigioso argento dietro la belga Corinne De Baets, al momento apparsa fuori portata (16'53"00 vs 17'23"08). L'argento è la seconda medaglia italiana nel binomio (W45/5000) (e seconda posizione di sempre) visto che nel lontano 1981 Maria Paola D'Orlando a Christchurch (Nuova Zelanda) vinceva la gara in 18'09". Da allora le migliori posizioni erano state dei 5' posti a Roma-85 e Riccione-07.
  • GIORGIO FEDERICI (bronzo - lungo M40) - come al solito la gara del lungo M40 riserva un'infinità di sorprese: salti al sorpasso che si susseguono, medaglie che vanno e che vengono. Giorgio Federici ha conquistato un bronzo, che è stato per qualche salto oro, fino alla fine argento, ma che poteva essere anche un legno. Va bene così: resta il rammarico che al terzo salto Giorgio trova un 6,53 che poteva valere il "medaglione" (quest'anno ha però saltato 6,75!). Il salto successivo vede il tedesco Schlindwein operare il sorpasso (6,66). All'ultimo salta arriva anche il 6,55 del brasiliano Pessanha. Terzo posto (a 6,47 chiude il britannico Munroe). Come dicevo nello scorso articolo: settima medaglia internazionale (su 8 manifestazioni) per il bresciano. Ai mondiali all'aperto due argenti e il bronzo di Lahti. Il suo "plus" rimane così l'oro di Linz-06 (World indoor).
  • PAOLA TISELLI (bronzo - 800 W35) - Arriva anche la medaglia mondiale per Paola Tiselli, dopo i fasti di Ancona e Lubiana. Tempo: 2'22"91, che denota l'andamento tattico della gara, vinta ancora una volta dal fenomeno britannico Nina Anderson (che sui 400 dovrà però vedersela con altri fenomeni... americani). E' la nona medaglia internazionale per la Tiselli, che sugli 800 non è ancora riuscita a vincere (2 argenti e un bronzo agli europei). Le vittorie sono arrivate dai 1500 in su, fin'ora. Il miglior piazzamento ad un mondiale outdoor sugli 800 rimane l'argento di Veronica Chiusole a Riccione-07, mentre l'unica vittoria internazionale sulla medesima distanza nel binomio appartiene alla Baggiolini (Ancona-09).
  • LUCA TONELLO (4° - alto M35) - vittima della pedana di Lahti, Luca Tonello, campione d'Europa indoor in carica, arriva al 4° posto, al pari merito con il bronzo del francese William Dukic e con la misura di 1,93. Durante uno dei salti, come riportatomi dallo stesso, stiramente del quadricipite per cercare di fermare lo scivolamento dato dalla pedana alla soglia dell'impraticabilità.
  • MARIA LORENZONI (4^ - 5000 W50) - Non basta un ottimo 18'19"51 per conquistare una medaglia per la Lorenzoni nei 5000. Dopo l'argento nel cross nel giorno d'apertura sfugge quindi una medaglia dalla pista, laddove la Lorenzoni è campionessa d'Europa uscente. L'unica italiana a conquistare una medaglia nel binomio (W50/5000) rimane così la sola Lucia Soranzo, argento nel 2003 a Portorico. La stessa hall-of-famer Noemi Gastaldi giunse quarta a Roma-85.
  • ALDO DEL RIO (4° - 800 M60) - di un niente sfiorata l'ennesima medaglia di giornata per l'Italia. E altro "legno". Stavolta il tenace Aldo Del Rio, guarito dalla fastidiosa tendinite, giunge 4° negli 800 con 2'20"82: il terzo ha corso soli 64 centesimi in meno... Comunque, quella degli 800 rimane per Aldo una specialità nuova, inaugurata ad Ancona-09 con un argento. C'è tempo e spazio per migliorare. Il 4° posto conferma il 4° posto di Riccione, sua miglior posizione ad un campionato mondiale all'aperto (ma guadagnata sui 400). Nel suo carnet mondiale (en plan air) anche il bronzo nella 4x400 (sempre a Riccione). Per finire: nel binomio (M60/800) Del Rio ottiene il miglior piazzamento di sempre di un italiano al Mondiale, pareggiando l'analoga posizione di Konrad Gaiser a Riccione-07.
  • GIAN LUCA CAMASCHELLA (4° - 400HS M35) - La lunga litania di medaglie di legno ha continuato con i 400hs M35, dove Camaschella correndo sul piede dei tempi ottenuti nell'ultima parte di stagione (57"26), giunge al quarto posto. Difficile al momento pensare alla medaglia, visto che bisognava correre in 56"44 (l'oro addirittura a 54"29). Camaschella ha comunque migliorato il 5° posto di Riccione (ottenuto correndo in 58"62), che fino a ieri era il miglior risultato M35 di un italiano nel binomio. L'unico a riuscire nell'impresa di vincere una medaglia nel binomio è stato Marco Agostinelli a Lubiana-08 (Europei outdoor).
  • FREDERIC PERONI (4° - 400HS M45) - 5° legno in una giornata, stavolta per mano di Frederic Peroni. Lo dicevo ieri, Frederic aveva la possibilità di vincere abbastanza agevolmente una medaglia: magari non l'oro (56"49, avrebbe dovuto migliorare il record italiano di mezzo secondo), ma combattere con il portoricano Echeandia per l'argento (57"06, contro il 57"16 di SB di Peroni). Sicuramente valeva ampiamente il bronzo del britannico Tunstall (58"36). Invece, purtroppo, un "legno" che spero non intacchi il suo entusiasmo. Purtroppo qualche problemino tecnico in gara, sino a fermarsi letteralmente sull'ultimo ostacolo mentre lottava prorio per il bronzo. Fino a ieri, le sue miglior posizioni ad un mondiale erano state due sesti posti a San Sebastian e Riccione (2005 e 2007). Il quarto posto è anche la miglior posizione italiana di sempre nel binomio (precedente, un sesto posto di Dario Gasparo a Riccione-07).
  • SONIA MARONGIU (4^ - 5000 W35) - E sono 6 legni in una sola giornata. Questo per concludere in bellezza è infatti il sesto quarto posto. La "fortunata" è stata stavolta la sarda Sonia Marongiu, già bronzo nel cross nella giornata di apertura. A "scipparla" del bronzo la spagnola Palacio, ma che con 4" secondi in meno, forse al momento era un pizzico più forte. Ma attendiamo commenti sulla gara, non avendolo vista. Quinta posizione di sempre ad un mondiale outdoor nel binomio 5000/w35 (due ori, nell'85 a Roma dalla Taroni, nel '99 a Gateshead dalla Moser, e l'argento-bronzo a Riccione 2007 di Fragapane-Ceccanti).
  • LUIGI FERRARI (5° - 800 M50) - Nonostante l'ottimo 2'04"83, penso che ci sia un pizzico di delusione per Ferrari, soprattutto perchè il bronzo stava lì a 18 centesimi. Per il Campione d'Europa indoor quella di Lahti rimane la miglior performance ad un campionato mondiale master all'aperto. 33 atleti nella storia del masterismo italiano hanno partecipato nel binomio (M50/800) ai mondiali master outdoor, ma solo due sono riusciti all'impresa di accedere alla finale. Bisogna risalire addirittura a Roma 1985 per trovarli. furono Enrico Greppi e Carlo Clementi. Per Ferrari il 5° che rappresenta (con quello di Greppi) il miglior piazzamento di un italiano.
  • ALESSANDRO CIPRIANI (5° - 400HS M50) - Non era per nulla facile la finale M50 dei 400hs. Essere entrati con l'ultimo tempo a disposizione poteva essere già un bel traguardo. Invece Cipriani è riuscito a risalire il fiume fino alla 5^ posizione con un tempo molto vicino al suo stesso record italiano (1'01"95). Il risultato pareggia l'analoga posizione raggiunta da Cipriani a Riccione-07 (ma conquistata con 1'02"20), che è il suo miglior risultato ad un mondiale master outdoor. Nel binomio storico (400hs/M50) nessun italiano è riuscito mai ad andare meglio del 5° posto (3 quinte posizioni, 2 di Cipriani, 1 di Francesco Bettella addirittura a Goteborg-1977).
  • FRANCESCA PINI-PRATO (5^ - 5000 W40) - 5^ con 18'17"70, sua miglior posizione assoluta ad un mondiale raggiunta individualmente. A Riccione fu 7^ nei 10000 e 9^ sui 5000. Il risultato pareggia anche la sua miglior posizione assoluta ad un campionato internazionale (5^ a Poznam 2006 sui 5000). Per trovare nel binomio W40/5000 una prestazione migliore bisogna ritornare a Roma-1985, dove le italiane vinsero il bronzo con Silvana Acquarone, e furono quarte con Severina Pesando. Roberta Boggiatto fu 5^ a Riccione-07, proprio come la Pini-Prato a Lahti.
  • MASSIMILIANO REMUS (6° - martello M35) - Nonostante un buon 44,32, Remus raggiunge il 6° posto. Il 5° lontanissimo (51,89). Migliorato comunque il 10° posto ri Riccione-07 (ottenuto con 42,09). Sua miglior prestazione internazionale rimane il bronzo nel martellone ad Ancona-08, mentre nel martello il 4° posto di Clermont-08. Il suo sesto posto è anche la seconda posizione di sempre di un italiano ad un campionato mondiale, nel binomio specialità/categoria: unico italico che aveva meglio di lui fino ad oggi, Francesco De Santis con l'argento di Riccione-07.
  • STEFANIA AGNESE (6^ - 5000 W40) - Gara conclusa in 18'30"00. Quinta posizione di sempre conquistata da un'italiana ad un mondiale nel binomio. A Riccione fu... sesta anche allora. Il suo best-career lo ha raggiunto sempre a Riccione con il bronzo nel cross.
  • MICHELE TICO' (7° - lungo M35) - Il settimo rango con 6,18 rappresenta la miglior posizione ad un campionato mondiale (sia all'aperto che al chiuso). Fino a Lahti, Ticò vantava ben quattro ottavi posti tra lungo ed asta. Sempre dalle medesime specialità sono arrivati anche i migliori risultati a livello individuali (3 quarti posti).
  • LAURA MILLO (8^ - asta W40) - 2,40 per l'atleta italiana, che a Riccione, da W35, conquistò il bronzo con 2,30. Il livello è aumentato notevolmente anche in queste specialità, tanto che la vincitrice, l'inglese Irie Hill ha stabilito il nuovo record mondiale con 3,71. Podio a 2,80, misura che la Millo aveva avvicinato in una manifestazione internazionale, solo ad Aarhus-06. Prima della Millo, unica ad essersi cimentata nel binomio, è stata Carla Forcellini, che vinse l'oro a Portorico-03.
  • BRUNELLA DEL GIUDICE (8^ - peso W65) - le fatiche di alcuni lanciatori sono vere e proprie odissee. Tra le molteplici presenze della Del Giudice, annotiamo anche quella nel lancio del peso, specialità che non la vede eccellere così come nei lanci lunghi. Per lei ottavo posto con 8,43. Migliorato il 9° posto di San Sebastian-05, e Riccione-07 dove si arenò in qualificazione. Nel binomio, miglior posizione di sempre rimane quella di Maria Surza Myiazaki-93, dove giunse 5^.
  • ROBERTO AMERIO (8° - 400HS M40) - Di fatto non si è presentato ai blocchi di partenza per l'infortunio di cui si parlava ieri in batteria. Resta comunque l'impresa della finale raggiunta (10^ per un italiano ad un mondiale nel binomio), culminata con l'argento di Piazzola (unica medaglia mondiale) a Riccione 2007. Per Amerio la 6^ finale consecutiva in 6 anni nelle grandi manifestazioni internazionali outdoor (fra Mondiali ed Europei).
  • ANGELA BERTANZA (10^ - peso W65) - un paio di posizioni oltre la Del Giudice troviamo la Bertanza, che ha lanciato 6,92. Del peso W65 e di qualche statistica spicciola, vi rimando al commento sull'ottavo posto proprio della Del Giudice. La Bertanza ottiene comunque la sua miglior posizione ad un campionato mondiale (fino ad oggi vantava un 13° posto a Riccione-07, 22^ a Turku-91, 27^ a Gateshead-99 e 33^ a Buffalo-95). In assoluto la miglior prestazione rimane il 7° rango conquistato ad Ancona-09.
  • SABRINA CIPOLLA (10^ - disco W35) - 24,70 ottenuto nella finale diretta dall'esordiente Sabrina Cipolla. A livello "storico" ai Mondiali Open, nel binomio (W35/disco) meglio della Cipolla troviamo solo il 4° posto di Lucia Leonardi a Riccione-07, il 7° di Santa Sapienza (sempre a Riccione).
  • ALBERTO TIFI (12° - lungo M40) - esordio in una finale mondiale con 5,89 e il 12° posto. Peccato non aver trovato le giuste meccaniche proprio nell'appuntamento più importante. Non arrivava la medaglia, ma una posizione tra la settima e la nona erano alla sua portata.
  • ANTONIETTA MERLINI (12^ - 5000 W45) - Esordio sul palcoscenico mondiale con una dodicesima posizione e 20'30"20. 13^ posizione italiana di sempre nel binomio.
  • RITA MASCITTI (12^ - 5000 W40) - gara conclusa in 19'38"26. Seconda comparsa internazionale dopo il 7° posto di Ancona-09 sui 3000.
  • MARIA GRAZIA ROSSINI (13^ - giavellotto W40) - Posizione ottenuta con 11,60. Dodicesima giunse anche a Lubiana (con 13,31). L'Italia, nel binomio, era campione uscente con Veronica Becuzzi a Riccione-07.
  • ANTONIO BOLDRINI (14° - lungo M40) - Con 5,72 peggiorato il 12° di Riccione 2007. Ma davvero particolare il peggioramento prestativo, segno od indizio di qualche malanno. Ad Ancona, pochi mesi fa, Boldrini giungeva 6° saltando 6,31. Oggi quasi 60 centimetri in meno: non può essere solo un problema "tecnico".
  • ANDREA SOLDATI (15° - martello M50) - Con 34,11 Soldati coglie il 15° rango nella gara vinta con 62,51 (!) dal tedesco Bernard Ulrich. Mi risulta (personalmente) come esordio a livello internazionale. Nella binomio specialità/categoria l'Italia vanta l'oro mondiale di Massimo Terreni a Riccione-07, e il bronzo di Silvano Giovanetti a Portorico nel 2003. Quella di Soldati è la decima posizione italiana nella specialità ad un mondiale.
  • VINCENZO RUISI (18° - martello M55) - 27,43 per Ruisi nel martello, per una diciottesima posizione che migliora di un rango il miglior risultato ad un campionato mondiale all'aperto (il 19° nell'overall del pentathlon lanci di Riccione-07). A livello di singola specialità, Ruisi non si qualificò per la finale a Riccione in disco e giavellotto. Il 10° rango nel giavellotto M50 di Ancona-09 rimane quindi la sua miglior prestazione individuale a livello internazionale. Il 18° posto è comunque la miglior prestazione ottenuta da un italiano nel binomio (M55/martello) ai Campionati Mondiali Master all'aperto.
  • LUCIA TAGLIAPIETRA (21^ - 5000 W45) - 22'29"40 il tempo che le consente di raggiungere la sua miglior posizione ad un mondiale (a Riccione era giunta 23^ nel cross e 26^ negli 800).
  • 200 (batterie)
  1. Nella categoria M70 passano il turno Roberto Vaghi e Tristano Tamaro: inseriti nella medesima batteria corrono rispettivamente in 29"22 e 29"38. 5° e 7° tempo totale: si spera nella doppia finale.
  2. Vincenzo Felicetti, tra gli M60, parte disturbato da un pò di acciacchi. Mi confida che senza di essi vincerebbe a mani basse. Comunque sia, acciacchi o no, ottiene il miglior tempo con 26"01, in apparente decontrazione totale.
  3. Antonio Morero, M55, ottiene 30"55. Si passava con 28"00.
  4. Tra gli M50 si presenta una squadra corposa, ma passa il turno solo Adel Salama (25"05 con +1,6). Tempo per qualificarsi, 25"34. Sfortunatissimo Gabriele Carniato, primo degli esclusi con 25"39. Valentino Coco 26"91, Claudio Rapaccioni 26"92, Adriano Fait 28"81, Flavio Bertuzzo 31"91.
  5. Enrico Saraceni corricchia in 24"35 tra gli M45, in maniera da dosare le forze per le 9 fatiche (tra batterie, semifinali e finali di 100, 200 e 400). Domenico Furia con 24"66, si qualifica per le semifinali nonostante il 5° posto in batteria (capita appunto in quella più veloce). Fausto Bianchi corre in 24"57, ottimo terzo e pass per le semifinali. Ugo Zuliani parte col piede giusto: 24"72 con il secondo posto nella quarta batteria. Giampiero Natalini 27"05.
  6. Gli M40 sono la "gara degli italiani". Ormai da anni. Miglior tempo per Max Scarponi, 22"90. Lo segue a ruota un elegante Mauro Graziano (22"96). Ma si qualificano per le finali altri 3: Alberto Zanelli con 23"48, Marco Ceriani con 23"52, Pierluigi Acciaccaferri con 23"53. 5 italiani su 16 in semifinale. A Riccione furoni 8 (ma con 3 semifinali). Si passava con un notevole 24"01. Presenti anche Alessandro Di Marsico 27"19, Mario Ionta 29"09, Ciriaco Minchiello 25"03.
  7. Tra gli M35 passano le batterie Benatti (22"76) e Paolo Chiapperini (22"99). Si passa in semifinale con 23"75 (notevole!): fuori Gilberto Rodriguez di un niente: 23"81 (proprio sfortunato: anche nei 100 era rimasto fuori di pochissimo dal passaggio in semifinale). Il perugino Michele Minelli ottiene una delle sue migliori prestazioni dell'anno (24"58). Gabriele Nicolodi 26"77.
  • peso (qualificazioni)
  1. tra gli M55 si presentano in pedana Vincenzo Ruisi e Dario Filipponi. Il primo ottiene 9,66, il secondo 8,89, risultati non sufficienti a garantire il passaggio alla finale.
  • lungo (qualificazioni)
  1. Tra gli M50 Giuseppe Virli ottiene 5,00 mt, ottavo del proprio gruppo. In totale risulterà 14°, al momento non sufficiente per accedere alla finale.

25/07/09

Enrico Saraceni vicino al Record Mondiale. Lorenzoni record. Miscellanea di un mese di master

Con un pò di ritardo dovuto agli impegni lavorativi, mi prodigo in uno degli ultimi punti della situazione delle prestazioni master italiane prima dell'imbarco per l'oneroso viaggio per Lahti. A proposito: non so se vi siete impegnati nella ricerca di una sistemazione in Finlandia: ve lo sconsiglio. I prezzi di Lahti sono quasi superiori a città come Firenze o Venezia in alta stagione. E non penso che a Lahti ci si potrà beare della contemplazione di opere del Canaletto o dell'architettura del Brunelleschi. O passeggiare romanticamente sul ponte dei Sospiri o mirare il David (in copia) in Piazza della Signoria. Ma tant'è: scegliere una piccola cittadina della Finlandia, con non più di una decina di alberghi a disposizione, per organizzare una manifestazione con oltre 3500 presenze, è qualcosa che puzza tremendamente di affare per tutti (in primis i Lahtiani, o come cavolo si chiamano). Torniamo a noi. In queste 3 settimane di luglio, l'atletica è entrata nel vivo: decine e decine di meeting. A guardarli tutti mi ci sono perso. Ogni volta che volevo tirare una riga, ecco che spuntava un altra gara al martedì... una al mercoledì... tutti i giorni della settimana. Così mi sono fermato all'analisi di una ventina di riunioni, sviscerando quele che erano le migliori prestazioni master. Partiamo quindi da chi ha messo un segno indelebile (scusandomi con chi non verrà citato per ovvi motivi spazio-temporali).
  • SARACENI - Enrico Saraceni infatti ha migliorato in ben due circostanze il suo stesso record italiano di 51"84 (ottenuto a San Benedetto Del Tronto), avvicinandosi in maniera decisa al record europeo e a quello mondiale (che distano tra loro tre soli centesimi). In dettaglio: prima a Bastia Umbra ha corso in 50"61, quindi a Recanati 50"27. Il record europeo è dell'inglese Elderfield con 50"23, mentre quello mondiale è fissato a 50"20 da parte dell'americano Fred Sowerby. Visto il trend migliorativo del pescarese, si rimanda al prossimo capitolo per la riscrittura a Lahti 2009.
  • LORENZONI - D'altra parte la bresciana Maria Lorenzoni (F50) ha ottenuto a Salò la nuova miglior prestazione italiana sui 3000 metri correndo in 10'32"8. Cancellato dalla storia della specialità il 10'36"3 di Severina Pesando risalente a 15 anni fa (!). Per la Lorenzoni dovrebbe trattarsi del 7° record italiano (tra indoor e outdoor) battuto nel 2009. Ben 4 dai 3000 metri, 2 dai 1500, e uno dai 10000. Non male come stagione.
  • AGC - A livello puramente statistico la miglior prestazione in termini di AGC, l'ha piazzata Mario Longo con il suo 22"59 sui 200 a Bastia (95,72%), anche se Enrico Saraceni ha di molto accorciato le distanze dalle uscite primaverili con un 22"65 e 95,47% (corso a Fermo, che sembra una contraddizione in termini ma non lo è). Sul podio virtuale la Lorenzoni e il suo 3000 da record (95,35%). Al 4° e 5° posto il 400 del record (50"27) di Saraceni e l'11"18 di Mario Longo. Bisogna arrivare al 6° posto per trovare Frederic Peroni e il suo quasi-record sui 400hs M45: 57"16.
  • OSTACOLI - Negli ostacoli domina appunto Frederic Peroni, che in questo scorcio di stagione sta denotando una forma "mondiale". 57"16, come già scritto nella precedente news è il tempo che lo mette molto vicino al record nazionale. Nella speciale classifica avulsa al secondo posto troviamo Andrea Alterio che nel meeting di Lignano ha corso in 13"91 (la m.p.i. M35 dovrebbe aggirarsi un decimo sotto, sempre sua). Per lui 93,63%. Quindi l'indomabile Alessandro Cipriani (M50), con 1'03"80 sui 400hs corso a Rovellasca (e 91,93%). Quarta Emanuela Baggiolini, F35, decisamente più in palla rispetto al 2008: già più volte sotto l'1'01", a Torino ha corso in 1'00"23 i 400hs, settima performer italiana assoluta 2009 (a oggi). Peccato l'assenza ai Mondiali di Lahti, vista la concomitanza degli italiani assoluti con i mondiali master (grazie, Fidal di pensare sempre al mondo master!). Segnalo anche Davis Favaro (M35, 14"80 sui 110hs) e un Gian Luca Camaschella grintoso (M35, 57"26 sui 400hs).
  • VELOCITA' - Già ampiamente detto di Longo&Saraceni, vediamo gli altri. Maurizio Checcucci (solo de facto Master in pectore) ha corso a Lignano in 10"46. Piccola fase recessiva per il fiorerntino dopo il 10"26 di Le-Chaux-de-fond. Prestazione da 94,61%. Il record italiano M50 di Salvino Tortu (11"65 a Donnas con +1,8) gli vale 94,24%, mentre il suo adepto Giancarlo D'Oro si ferma a 93,89 con l'11"46 ventoso sempre di Donnas. Gli M40 si dimostrano sempre molto attivi: Chiapperini 11"16, Boggioni 11"17, Graziano 11"18 (ventoso), Bellotto 11"25. Che peccato non vederli tutti insieme (con Scarponi, Attanasio, Puggioni...) ad un campionato italiano: che finale! E ancora, sui 200: Graziano 23"00. Ah, e poi c'è stato il ritorno di Arben Makaj (l'uomo dai muscoli di seta più veloci d'Europa) a Donnas. 9 mesi di fermo e... 11"10 (certo, ventoso): dopo 10 giorni dalla gara mi raccontava di non aver ancora recuperato lo sforzo. Lo rivedremo a settembre. Tra le donne, migliore AGC per Umbertina Contini (F55) e i suoi 14"92 e 31"27 su 100 e sui 200 ottenuti a Mestre. Il 12"21 a Bastia Umbra di Lusia Puleanga le vale 85,91. poi troviamo il 1'02"55 di Cristina Amigoni su un 400 corso a Bologna.
  • MEZZOFONDO - Maria Lorenzoni imperat. Sue le due migliori prestazioni (3000 escluso, considerato come "fondo"). Due 1500 corsi rispettivamente in 5'02"25 e 5'02"89 a Cinisello e Mestre per un controvalore di 93,91 e 93,71. Il talentuoso Giuseppe Romeo (M45) si colloca al terzo posto virtuale-AGC con il 2'01"45 sugli 800 corso a Cinisello. Quindi lo strepitoso 2'03"64 (sempre sugli 800) di Elisabetta Artuso a Lignano (91,62), che la mette nella possibilità di salire sul podio agli italiani assoluti (Cusma e Reina fuori portata; Nichetti già battuta).
  • FONDO - Prima, per ovvi motivi, ancora la Lorenzoni e il 3000 da record. Grande prestazione ancora da parte di Lorenzo Lazzari (classe '74) che ha corso i 3000 metri in 8'06"29. Prestazione super: peccato che i 3000, 3000 siepi e 5000 siano appannaggio nella categoria M35 di un Angelo Carosi ancora molto performante a fine anni '90, capace di correre allora in 7'54" (e 8'38" sulle siepi). Tra gli M50 Paolo Bertazzoli sempre sui 3000 è stato capace di correre a Salò in 9'17"4 (90,25%): 15 secondi dal "re-Master" il fenomeno Luciano Acquarone e la sua m.p.i. di 9'03"6 ottenuta ben 27 anni fa. Poi ancora Dario Rappo (89,66 pari ad un 10'15"6 sui 3000 sempre a Salò). Tra le donne, posto d'onore a Silvia Casella (classe '72) che ha corso i 3000 in 9'37"93.
  • SALTI - Con un salto di 5,02 fatto a Bastia, Lamberto Boranga domina la classifica avulsa dei salti: controvalore AGC 91,75%. Poi Tiziana Piconese (F40), davvero in forma, con 1,59 nel salto in alto davanti a Barbara Ferrarini 1,56: entrambi i salti ottenuti a Salò. Specialità "chiusa" dalla presenza della Bugarini. Nel frattempo si è notato il ritorno di Marco Segatel con 1,76: sicuramente qualche problema di cui non sono a conoscenza lo ha bloccato per tutta la primavera e quasi tutta l'estate. 1,98 di Francesco Arduini (M35) a Fermo, che per il momento supera l'1,95 di Luca Tonello.
  • LANCI - Ancora miglior over-35, il 41enne Diego Fortuna: il 60,92 di Donnas equivale a 83,02% (che nei lanci è qualcosa di impressionante in termini di AGC, visto l'uso smisurato di "medicine" di un tempo, con cui si ottenevano i record con cui oggi si parametra l'AGC). Seconda atleta del podio, Mara Rosolen con 14,17 nel peso (ed è F40). Il podio è completato da Marco Dodoni e il suo 18,25 nel peso (è del 1972). Come più volte detto, nei lanci a primeggiare coloro... che primeggiano tra gli assoluti.
  • Seguono le classifiche avulse...

21/07/09

Regionali Lombardia: 43 atleti over-35. Peroni vicino al record italiano dei 400hs m45

I contestatissimi Campionati Regionali Lombardi, si conclusi da un paio di giorni. Leggendo sul forum di Atleticanet, sono poi venuto a scoprire che il medesimo trattamento riservato ai master lombardi è stato riservato ai poveri master laziali, con risultati alla fine davvero deludenti in termini di partecipazione. A questo punto, come dice qualcuno, a pensar mal talvolta ci s'azzecca: il completo inattivismo sul fronte del mondo over-35 continua (sopo passati ormai 8 mesi dalle elezioni degli attuali/riconfermati organi federali a tutti i livelli) e, a parte qualche rara eccezione (come il Grand-Prix master di Brescia) tutto scorre come prima. Panta Rei. Da parte mia continuo a guardare i siti dei master degli altri paesi europei, con un pò di disillusione: incontri internazionali fra nazionali master, siti federali dedicati SOLO ai master (non una serie di link inutili), classifiche, ranking, foto... in Italia nulla. Ma i danè versati dai master (come le iscrizioni ai vari campionati italiani: 4 euro contro i 2 degli assoluti su un numero di partecipanti dieci volte superiore) dove vanno a finire? Misteri.
L'epurazione ai Campionati Regionali assoluti di Cinisello Balsamo dell'ultimo weekend ha portato ai nastri di partenza 43 atleti over-35. Di questi solo 20 tesserati come Master (a fronte ad una popolazione master lombarda costituita da diverse migliaia di praticanti). Se poi ci aggiungete che 4/5 atleti hanno doppiato, il numero scende notevolmente. Operazione "epurazione" riuscita! Il fatto di tenere i Campionati su un impianto a 6 corsie, del resto, doveva essere un indizio che non abbiamo raccolto per tempo. Anche se a dire il vero qualcuno (soprattutto senior) ha barato sui tempi di iscrizione: arriveranno le tante minacciate sanzioni adesso? Aspettiamo e vediamo.
Ma entriamo negli aspetti tecnici. Innanzi tutto Frederic Peroni, M45, capace di avvicinarsi quanto mai prima d'ora al record di categoria dei 400hs (57"16 contro il 57"02 ottenuto nel 2007 da Dario Gasparo. La sua prestazione è anche la migliore in termini di AGC : 94,73 (a tal proposito c'è un link con tutti i 43 risultati in AGC). Non delude ancora una volta Maria Lorenzoni F50, miglior atleta al femminile con il 5'02"25 ottenuto nei 1500. Ancora 9 secondi al record del 2002 della Egger: davvero difficile, ma non impossibile. Marco Boggioni (M40) si dimostra ancora una volta in "palla": 11"17 a 43 anni. Il mondo della velocità italiano maschile è proprio in salute, soprattutto nelle categorie 40/45. Negli 800 l'M45 Giuseppe Romeo si stabilizza su prestazioni di assoluto valore (2'01"45) sempre molto vicino al suo record nazionale di poco inferiore ai 2'. Torna alle gare Edgardo Barcella, siglando uno dei migliori tempi dell'anno come M35 nei 400: 50"70. Un ottimo viatico per Lahti. Un pò sottotono Giancarlo D'Oro (11"92) rispetto all'ultima sfolgorante prestazione (anche se ventosa) di Donnas. Deve probabilmente ricaricare le pile. Stesso discorso per Salvino Tortu, autore di una serie impressionante di gare in giro per la Lombardia. Personalmente mi ha impressionato il 1'54"39 di Giuseppe Caggianelli negli 800 (M35). Prestazione davvero notevole a 36 anni. In termini assoluti però i migliori risultati li hanno ottenuti nel mezzofondo femminile ad iniziare da Mara Cerini (F35) che con 2'11"69 sugli 800 ha ottenuto il minimo per i campionati italiani assoluti, laurenandosi campionessa regionale assoluta. E che dire del 4'28"93 sui 1500 di Silvia Casella, classe '72? Di lei mi ero colpevolmente dimenticato parlando del panorama nazionale degli 800 F35 (che ho definito il più competivo e tecnico del mondo over-35 femminile): avevo citato Artuso, Spuri, Baggiolini, Cerini, Tiselli ma non Casella... male! Tutte potrebbero partecipare agli italiani assoluti! In quale altra specialità del mondo master italiano ci sono così tanti atleti in odore di "minimo"? Concludo: in alcune gare di mezzofondo ai Regionali di Cinisello, se non ci fossero stati over-35, ci sarebbe stato un solo atleta... domani sull'argomento si esprimerà per la prima volta Il Duca.

09/07/09

Tanto tuonò che piovve: Salvino Tortu si appropria del record dei 100 M50

(nella foto, Salvino Tortu a sinistra in 8^ corsia a Lubiana impegnato nelle batterie dei 200 agli Europei Master 2008) - Dopo l'insorgere di alcune questioni legate al record dei 100 M50 e ad un risultato di Antonio Rossi ottenuto nel 2000 a Perugia e di cui probabilmente i competenti organi Fidal non avevano trasmesso il risultato (sembra un 11"88, così come riportato dagli amici umbri), e dopo il reiterato 11"89 ottenuto da Salvino Tortu nelle scorse settimane, finalmente è arrivata una simil-spada alessandrina a districare il nodo gordiano creatosi negli ultimi tempi. E' così che nel meeting di Rovellasca (incipit di un trittico di gare infrasettimanali ormai tradizionale appuntamento di luglio in Lombardia) l'atleta della Besanese ha visto bene di correre in 11"85 (vento +0,5), appropriandosi così della MPI elettrica di categoria (record manuale fissato a 11"5 dalla solita icona Antonio Rossi). Distinguo canonici: Salvino ha ancora 49 anni: a livello internazionale i record valgono solo ad età compiuta, a livello nazionale ad anno acquisito.
Sempre a Rovellasca (in fondo il link ai migliori risultati dei master... direi un 85% dei risultati trasformati in AGC), dopo il 92,65% di Tortu, segnalo il 92,04 AGC (M45) del suo delfino Giancarlo D'Oro (ottenuto correndo i 100 in 11"69). Aldo Del Rio (M60) ha corso i 400 in 60"54, avvicinandosi alla barriera del minuto nonostante qualche problema fisico incontrato durante la stagione e che non gli ha permesso di esprimersi agli altissimi livelli degli scorsi anni. Frederic Peroni (M45) conferma di essere in gran forma (dopo il gran 400hs di domenica): 54"77. Tra le donne brava Denise Neumann (F35) che è riuscita a correre i 100 in 12"85 (probabilmente il suo miglior risultato, visto che il 12"82 di Cattolica è risultato ventoso). Che sia il suo PB? Nel mezzofondo, ancora una volta l'instancabile Elena Montini stabilisce la miglior prestazione femminile in termini di AGC: 88,20, frutto di un 1500 (ma solo sabato scorso non aveva stabilito il record dei 400 F45??) corso in 5'02"13. Infine vittoria della F35 Flavia Borgonovo nel salto in lungo femminile: 5,21 e 72,77 AGC.

08/07/09

C.d.S. assoluti, part-2: due record "ad età compiuta" nei master: Biondani e Ruggeri

(foto podistidoc.it di Marco Biondani) - Purtroppo la mia scarsità di mezzi (e di tempo) non mi porterà mai ai livelli qualitativi del nuovo sito di Atleticanet, che si è riappropriato dell'Area Master. Veramente un bel lavoro, complimenti a chi l'ha confezionato. Noi dovremo sopperire con qualche contenuto, sperando possa interessare a qualcuno. Alla fine siamo solo in due qui dentro! Così, dopo essermi studiato tutti i risultati del weekend passato, sono arrivato a questa conclusione: dovrebbero essese stati stabiliti due record "ad età compiuta" scovati dalle varie sedi dove si sono tenute le seconde fasi dei Campionati di Società Assoluti. In alcune località partecipazione in termini di atleti davvero risicata: ma se questo è il c.d.s. voluto dall'attuale mandato, teniamocelo ...volenti o nolenti. A me interessano i master, serbando le prossime pillole (sulla gestione del mondo master da parte della Fidal) ai prossimi post. Veniamo a vedere cos'è successo in soldoni, partendo da chi un piccolo segno nella storia l'ha messo (oltre ai due record di Puleanga e Montini già segnalato con apposito articolo). Parlo di Marco Biondani e Maria Ruggeri, che avvicinando il record "assoluto" di categoria, hanno comunque ottenuto la miglior prestazione italiana "ad età compiuta". In poche parole a livello internazionale avrebbero ottenuto il record, mentre in Italia si limitano soltanto alla gloria della citazione "statistica". A Bovolone (VR) il mezzofondista M45 Biondani ha corso i 1500 in 4'08"55 per un controvalore di 94,32 AGC (3° risultato del week end dopo l'uno-due di Mario Longo su 100 e 200). Un risultato davvero eccezionale. Precisazione: in realtà il record "listed" ad età compiuta è 4'08"4 manuale stabilito da Antonio Loria nel 2002. Tecnicamente avremmo due record "post", uno manuale e l'altro elettrico, anche se la differenza accademica è di un centesimo (si considerano 14 centesimi di aggravio sul record manuale). Chiedo cortesemente a Biondani se nella prossima gara sui 1500 può spazzare via ogni dubbio... Il record "assoluto" M45 è invece di Mario Vaiani-Lisi, che nel 1995 corse in 4'04"5. L'altro record arriva dalla Sicilia, Alcamo più precisamente. Protagonista ancora una volta Maria Ruggeri, della quale mi scuso se nel precendente post ho scritto inesattezze. Sui 200 ha infatti corso in 26"02 con +1,3 di vento giungendo seconda assoluta nella gara vinta dalla Iuvara. Il record assoluto F40 sui 200 è il 26"00 detenuto da Paola Melis: 2 centesimi! L'avvicinamento al record lo stiamo seguendo da qualche settimana: prima 26"30 a Catania, poi 26"12 a Cattolica, ora 26"02, che comunque risulta essere la m.p.i. ad età compiuta. E il resto?
  • Nella velocità ancora una volta in evidenza Mario Longo, che però ha dovuto fare i conti col vento contrario (11"18 e 22"45): suo comunque il miglior risulato in termini di AGC: 96,32%. Cronometricamente è andato però meglio (sorpresa!) l'M40 Marco Boggioni, che anch'esso controvento ha corso i 100 in 11"12. Frederic Peroni per parte sua ha sfiorato invece il record dei 400hs M45 correndo in 57"65 (contro il 57"02 di Dario Gasparo ottenuto nel 2007). In tema di M40 notevole 22"70 sui 200 di Mauro Graziano. Altre pillole: il ritorno di Alberto Zanelli, M40 che ha corso i 400 in 52"50 e il 12"51 di Antonio Rossi sui 100 M55.
  • Tra le donne Lusia Puleanga ha strabiliato dall'alto del suo 12"01, nuova MPI sui 100 F35. Ma il miglior risultato in termini di AGC l'ha ottenuto Elena Montini, con la sua MPI sui 400 F45: 1'01"50 (91,76 AGC). Addirittura si inserisce al secondo posto tra le due record-woman Barbara Ferrarini (F40) con un 400 in 1'00"68. Quindi il 26"02 della Ruggeri con 86,93. La spiegazione di questi valori bassi per Puleanga e Ruggeri ha un nome e cognome: Florence Griffith. Infatti, dovendo parametrare i record master sulle sue prestazioni-monstre su 100 e 200, risultati anche di spessore vengono purtroppo un pò sacrificati. Altra considerazione: nonostante tutto, il record di Marita Koch sui 400 invece deve essere considerato più "abbordabile", visto come vengono pagati i 400. Di fatto sono decenni che nessuna donna scende sotto i 48", rarissime quelle che scendono sotto i 49", poche quelle che invece infrangono la barriera dei 50". Nella velocità/ostacoli femminile segnalo anche il 13"13 e 27"57 della F45 Marta Roccamo. Sui 100 il record appartiene alla stessa atleta con 12"97...
  • Nel mezzofondo maschile, Biondani ha visto bene di fare le cose in grande: così dopo i 1500 del quasi-record ha corso gli 800 in 2'06"00: la specialità negli M45 ha però un dominatore in Giuseppe Romeo, che quest'anno si è già avvicinato alla soglia dei 2'. L'M50 Claudio Cavalli ha corso in 4'33"91 (89,52 AGC), mentre continua la sfida a distanza tra gli M35 Caggianelli-Lazzarini: nell'ultimo round Lazzarini 1'55"48, mentre Caggianelli 1'56"56. Tra le donne svetta la F35 Mara Cerini con 2'12"36 (86,40), che precede virtualmente la rediviva Patrizia Spuri, che a Rieti ha corso in 2'11"28: sarà tra le lei e l'Artuso che probabilmente si svolgerà nei prossimi anni la sfida per il trono F35 degli 800 (almeno... a livello di record). Per ora l'Artuso è una spanna sopra. Brava anche Angela Ceccanti con 4'50"98 sui 1500 F40 ottenuto a Firenze.
  • Dal fondo maschile notiamo il 14'32"44 di Said Boudalia, italiano d'adozione e M40 di cartellino Fidal. C'è una piccola querelle relativa all'anno di nascita di questo atleta: qualcuno sostiene che in realtà l'atleta di origine magrebina sarebbe in realtà più giovane di qualche anno, ma che qualche proditorio errore di trascrizione, ne avrebbe spostata la data di nascita al 1968. Nei 3000 siepi gran tempo di Franco Gnoato (M45): 9'56"83. La MPI è 9'41"82 di Roberto Meneghello. Tra le donne emerge in un weekend sostanzialmente privo di prestazioni eccezionali, il 5000 di Monica Alvoni Tamburini (F50): 20'31"66 per un corrispettivo di 84,67 AGC.
  • Salti al maschile frizzanti: Luca Tonello (M35) passa i 2 metri, oltrepassando l'asticella del salto in alto posta a 2,01 (87,33%) miglior salto over-35 delle giornate. Poi, nella classifica virtuale, Gianpaolo Bolondi (M35) con 4,80 nel salto con l'asta (85,27%). Quindi si scatenano i lunghisti, a partire dall'ex campione del mondo di San Sebastian Giorgio Federici, M40 (già autore quest'anno di un mirabolante 6,75) che a Lodi è riuscito ad ottenere 6,54 (84,08%) nel lungo e 13,19 nel triplo (80,14%). Marco Tremigliozzi (M35) salta addirittura 7,14 (83,85%) sempre nel lungo, mentre Daniele Pagani, divenuto tuttofare nella Virtus Castenedolo (dopo l'ottima prova sui 200hs, anche un esperienza sui 110hs) salta 1,80 nell'alto (83,69%). Roberta Bugarini (F40) è invece ancora superiore a tutte le altre saltatrici, benchè con un salto forse sotto le proprie aspettative (1,69) ma pur sempre pari a 89,01%. Distanziata l'altra F40 e dominatrice ante litteram della specialità, Tiziana Piconese (1,55 e 84,70%). Irene Pregazzi, F35, ottiene a Firenze un ottimo 1,65.
  • Nei lanci prevalgono gli atleti ancora pienamente impegnati nell'attività assoluta, a partire da John Sanguin, autore di un lancio nel martello da 69,31 (86,28%). A dire il vero (e un pò a sorpresa) il miglior lancio "assoluto" del martello è quello di un M35 è stato quello di Pellegrino Delli Carri, che ha lanciato a 71,90 (84,13%) lo stesso attrezzo. Stefano Lomater 54,67 nel disco (73,80%). Tra le donne 12,55 nel disco per Maria Tranchina (66,47%).
  • infine la marcia: 93,96 AGC (!!) per Graziano Morotti (M55) a Trento frutto di un 48'05"74 nei 10 km. Oltre i 90 AGC (90,02) anche per Fabio Ruzzier, altro M55, che a Pordenone ha coperto la distanza in 49'17"92. Tra le donne Maura Marchiori 83,08% per un 26'51"49 nei 5 km di marcia. Segue il dettaglio dei migliori risultati: