sfrutto gli spazi di Queenatletica per disturbaLa nuovamente, in seguito alla mail che le trasmisi il 1 ottobre dove chiedevo semplicemente a Lei e ai maggiori rappresentanti della nostra federazione, il perchè a quel giorno non fosse stato ancora individuata una persona da poter candidare per la rappresentanza in seno alla Wma, la federazione mondiale master.
A distanza di due settimane da quella mail, non vedendo ricevere alcuna risposta nè da lei, nè dal segretario generale della Fidal Paolo Bellino, nè dal consigliere Giacomo Leone ma nemmeno dal professor Ponchio, ho riflettuto molto. Di solito le Sue riposte erano state sempre cortesi e quasi immediate nei nostri precedenti contatti.
Così l’altra sera mi sono sentito in dovere di scrivere un’ulteriore lettera ai soli componenti la commissione master per avere da loro un’opinione in merito a questo assordante silenzio su una questione per la quale, è agli atti della commissione, mi ero già espresso sin da subito, ovvero che la Commissione stessa individuasse le persone più meritevoli per rappresentare il “masterismo” italiano all’estero, più volte svilito proprio in quei ruoli da sì buone persone, ma senza alcun entusiasmo, capacità dialettiche e relazionali, completamente passive e talvolta anche individuate con criteri che mi son sempre parsi discutibili.
Solo Eddy Ottoz e Frederic Peroni hanno avuto la cortezza di rispondere a quella mail, chiedendomi quale fosse il mio pensiero e palesando i loro dubbi su quanto stesse succedendo. Ringrazio Eddy e Frederic, unici finora a ritenere una questione così importante, degna di nota. Mi spiace rilevare che gli altri colleghi della commissione, diversi dei quali depositari di un mandato elettorale consegnatogli direttamente dalle mani di molti atleti master che han creduto in loro, non abbiano invece sentito l’esigenza di portare il loro contributo alla discussione che riguarda molti dei loro "elettori".
Ma c’è una novità: con mia grande sorpresa venerdì pomeriggio mi ha contattato il Suo consigliere Giacomo Leone, che, dopo lo scambio di un paio di mail, mi ha telefonato per discutere di quanto da me sostenuto nelle diverse mail, ovvero il rumoroso silenzio federale su una questione di non certo secondaria importanza, vista la visibilità e il ruolo della candidatura.
Non riuscivo a capire perchè Giacomo Leone mi volesse parlare. In fondo io i dubbi li ho avanzati a Lei, e così mi son sentito in rispondere al Consigliere. Forse si sentiva parte in causa? Forse è Lui il nome? Questo ho pensato dal momento in cui mi è stato detto (questo sì con grande sorpresa!) che il candidato rappresentante della Fidal presso la Wma deriverebbe da scelte politiche di pertinenza del solo Consiglio Federale e che la mia email di richiesta sarebbe arrivata in ritardo. Arrivata in ritardo?? E ritardo per cosa? Ritardo perchè? Sarà lo stesso Consigliere Leone, come mi ha voluto spiegare direttamente, a farmi partecipe come la scelta sarebbe già stata fatta in quanto il termine perentorio di presentazione delle candidature sarebbe stato luglio. I dubbi mi perseguitano e glieli elenco per comodità:
- quindi la mia mail di richiesta è giunta al Consiglio Federale, di conseguenza a Lei (stanti le parole di Leone, che evidentemente l’aveva letta), e, nonostante il mio ruolo istituzionale non mi si è voluto rispondere appositamente su una questione di non secondaria importanza?
- Come mai non c’è stato detto nulla del famoso “nome” nonostante la commissione master si fosse riunita due volte prima di tale scadenza? Come mai ci è stato nascosto?
- Chi è questo nome? Sarà mai il consigliere Leone che ha sentito l’opprimente esigenza di volermi telefonare personalmente e spiegare i meccanismi della candidatura?
- fin dalle prime proposte che ci fu chiesto di avanzare, molto prima della scadenza dei termini di presentazione del “nome”, inserii la imprescindibile necessità del mondo master di individuare personaggi preparati, addentro al mondo master, entusiasti, pieni di iniziative, non scelte “politiche” che regalino le poltrone a chi ne è in cerca. Il mondo master è francamente stanco di essere gestito da chi lo usa solo per fini personali di autoreferenziazione. Sono anni che ciò accade, tarpando di fatto la crescita potenziale di un intero movimento.
con affetto e trasparenza
Edgardo Barcella
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