15/08/11

La Cusma epurata: niente mondiali a Daegu - Gibilisco si gioca l'ultima carta in... piazza (ancora??)

Il cantore preferito di res athleticae su carta stampata (di colore rosa), Andrea Buongiovanni, si lamentava giusto sulla Gazzetta di un paio di giorni fa della strana condizione di Elisa Cusma, sballottata tra una fronda di partecipazionisti (ai mondiali) ed una (massonica e occulta) di negazionisti. Naturalmente Buongiovanni non è più solo il cronista dell'atletica del quotidiano sportivo più letto in Italia, ma un vero e proprio "fattore", "una causa" che quando esprime un concetto, porta ad "effetti" o "reazioni" nel mondo reale dell'atletismo nazionale. Anche e soprattutto una voce critica. Bè, se così non fosse e le mie deduzioni sui suoi poteri mediatici fossero del tutto campate per aria, di sicuro questo signore azzeccherebbe tutti i momenti catartici un attimo prima che questi si verifichino (è giusta la consecutio?). Infatti esce l'articolo della Gazzetta in cui si parla di paradossalità della condizione della Cusma (e l'incredibilità delle scelte di Gibilisco che nonostante la bocciatura di Landau, si è concesso l'opportunità finale in un'altra pedana in piazza per la quale la IAAF deve ancora esprimersi), e taac... arriva il vaticnio di Uguagliati. Cusma Fuori. Ammetto come la colpa sia anche nostra, di noi che scriviamo ogni tanto, che leggiamo, di noi appassionati (nel solco dell'affaire-Fofana, in cui avremmo dovuto flagellarci assumendoci tutti le nostre colpe per non aver fatto il lavoro della Fidal...), e avremmo dovuto fare un'altra campagna di sostegno pro-Cusma (dopo quelle delle scorse settimane): in fondo si pensava (chi non l'ha fatto?) che dopo aver corso 3 volte sotto il limite B per Daegu, e non essendoci altre italiane negli 800 (anzi... nel mezzofondo), non ci sarebbero stati problemi a portarla in Corea. Invece: nulla, fuori. Queste le affermazioni di Uguagliati presenti sul sito della Fidal:

"La Cusma è un'atleta importante del nostro movimento - le parole di Uguagliati - che ha fatto bene in maglia azzurra in molte occasioni, ed è reduce da una delicata fase di recupero successiva a problemi fisici. Proprio per questo, alla scadenza del 24 luglio, ho scelto di estendere per lei (e per altri due atleti dalla storia simile, Gibilisco e Weissteiner) il periodo utile per dimostrare una idonea condizione, con l'augurio che potesse riuscirci. Ora, a conti fatti, ed in assenza di segnali positivi, non mi sembra giusto esporla alle difficoltà di un Mondiale. Per una del suo valore, finalista due anni fa a Berlino, gli obiettivi devono essere superiori alla semplice partecipazione: c'è in ballo anche l'Olimpiade di Londra, credo sia molto meglio che resti in Italia a preparare la parte conclusiva di stagione, magari per centrare, in settembre, il minimo A per i Giochi. Con le norme che abbiamo fissato di concerto con il CONI, le basterebbe così il minimo B, l'anno prossimo, per far parte della nazionale olimpica.

Il mio dubbio riguarda se la Cusma avesse o meno desiderato andare a Daegu. Se così fosse e non fosse stata lei stessa a tirarsi fuori, bè, tutto quanto c'è scritto qui sopra parrebbe un bel pretesto. Voglio dire: non esporre la Cusma alla difficoltà di un mondiale cosa significa? Non penso sia quel tipo di atleta che si dispera se non vince... e poi, obiettivamente, non è la campionessa del mondo nè quella olimpica, che ha una sorta di alone aureo che deve essere preservato da brutte figure. E' un'atleta che ha ottenuto un minimo "B", così come altri, ma per ben tre volte! E poi di quali brutte figure implicitamente ci si riferisce? Davanti al meglio del mondo, anche se si esce in batteria che problema ci sarebbe? Ma poi... anche se uscisse al primo turno, non sarebbe di sicuro l'unica della spedizione italiana: come mai quindi questa decisione?
E' evidente che non siamo di fronte alla Cusma di un paio di anni fa, ma questo cosa vuol dire? Se fosse stata un'altra ad aver ottenuto gli stessi tempi, l'avrebbero portata? La sua sfortuna è in quindi in questo momento di chiamarsi Elisa Cusma?
Incredibile ma vero, leggere un'affermazione come quella per cui, per la Cusma "gli obiettivi devono essere superiori alla semplice partecipazione". Ragazzi, ma questa si allena tutti i giorni per raggiungere anche questi traguardi che se pur piccoli, scrivono la storia di una carriera sportiva! Ma non è lo stesso discorso applicabile a Gibilisco, allora, nel caso dovesse essere convocato per i mondiali? Anzi, per lui il discorso sarebbe più confacente: è stato campione mondiale e ha vinto una medaglia olimpica. In stagione è inciampato molte più volte che la Cusma in brutte prestazioni. Invece c'è la sensazione che se dovesse mai oltrepassare il minimo di 5,60, per lui non ci sarebbe dubbio alcuno. Andrebbe e basta.
Il mondiale vinto (e che ci aveva giustamente esaltato) è lontano ormai 8 anni: bisognerebbe anche dare garanzie in itinere (secondo me) e non vivere in etereno su quell'alloro. Questa dovrebbe essere l'atletica: il regno del merito

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