04/08/11

Gibilisco sulla rampa di lancio per Daegu: 5,60 in piazza

I dubbi che erano girati dopo la gara di asta in Piazza a Landau erano più che legittimi: insomma, da quando in qua una gara di salto in piazza vale come una gara su una pedana regolamentare? Leggendo la Gazzetta di oggi si capisce che è possibile, come spiega nell'intervista di Andrea Buongiovanni  Giuseppe Gibilisco: (lo facciamo Presidente?... Buongiovanni, non Gibilisco, eh?) sembra che esistano 4 pedane al mondo per l'asta in piazza certificate dalla IAAF, e quella di Landau naturalmente è una di quelle. Giustamente e logicamente, dice lo stesse Beppe The Crazy Vaulter, non è che si metta a gareggiare con delle esibizioni in piazza in costanza di ricerca di minimo per Daegu. Certo, aggiungo: vediamo se gli viene comunque certificato dalla Fidal e dalla IAAF, ma lui sembra più che sicuro. Nell'intervista si appella alla Fidal affinché gli comunichi se può bastare, così da potersi concentrare su Daegu e preparare di conseguenza un gran mondiale. Se fossi la Signora Fidal gliele farei un pò sudare questa benedetta maglia azzurra, soprattutto a chi ha bistrattato due campionati italiani assoluti (gareggiando altrove) e steccato in Coppa Europa (zero punti con i tre nulli alla misura di entrata) e agli Euroindoor di Parigi (tre nulli alla misura di entrata). 
Ora, sicuramente è un talento formidabile; vanta tra le sue doti quella del killing istinct che può anche regalargli medaglie a mondiali e olimpiadi, ma, ad esempio, oltralpe i migliori sono costretti a partecipare quanto meno ai campionati nazionali (bisognava arrivare tra i primi due e vantare il minimo per essere convocati per Daegu). Perché quindi non fargliela sudare questa maglia? Del resto su un plafond di 7/8 gare quest'anno, i tre nulli alla misura di entrata sono stati 4 o 5, con tre gare valide. La verifica prestativa è forse più dovuta a lui che alla Cusma... la Weissteiner si è già tirata fuori dalla pugna, ma anche solo a livello di rispetto dell'organizzazione di cui fa parte. 
Poi comprendo che per lui vincere un campionato italiano non è cosa galvanizzante, ma nemmeno per Lemaitre e Thamgo (quando aveva la caviglia sana) lo era. Ci pensate se domani una delle grosse squadre italiane di calcio si rifiutasse di giocare con il Novara perchè lo ritiene inferiore? Non è molto sportivo... non è più sport. Quindi approvo la scelta del CT di Uguagliati di prendere un pò di tempo: che venga convocato, certo, ma che anche lui provi almeno una volta nella stagione cosa voglia dire rimettersi alle decisioni degli altri, più che alle proprie.
Sempre nella Gazzetta di oggi, dopo aver appreso che Jeremy Wariner si è strappato il tendine dell'alluce sinistro (non ci sarà a Daegu, ma non era certo il miglior Wariner degli ultimi anni) nelle limitatissima pagine del calcio estivo, che come è noto, monta il suo castello di sogni con i racconti intrigati relativi alle campagne acquisti delle squadre di calcio (dove incredibilmente gli stessi giocatori che falliscono da una parte vengono reinventati campioni da un'altra), troneggia un'improbabile paragone tra Usain Bolt e Samuel Eto'o e le loro prestazioni sui 100. Tutto questo alla vigilia della sfida Milan-Inter che si terrà nello stadio olimpico di Pechino, teatro delle gesta del giamaicano. Si arriva a spacciare un Eto'o a 11"20, e un'Abate a 11"30, sarà... naturalmente parola di preparatori atletici. 

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