27/08/11

Daegu 2011: prima giornata... è tornato l'extratterestre

Nelle teorie degli antichi astronauti, gli alieni sarebbero tra noi. Anzi, avrebbero fornito ciclicamente le tecnologie per far sviluppare la nostra civiltà globale. Fino alla finale di Berlino del 2009 sui 200, sembrava che uno di questi alieni avesse provato a stare tra di noi, per poi sparire praticamente per due anni. Oggi pomeriggio per incanto è tornato l'alieno, per sostituire il drone che per una manciata di gare l'aveva sostituito, arrivando al perigeo nel famoso 100 di Stoccolma della Diamond League dove Tyson Gay lo castigò sonoramente. Problemi della microrobotica. Da qualche ora possiamo invece tornare a pensare che lo stesso alieno di Berlino e Pechino sia tornato. Ora è a Daegu. Noi poveri illusi a snocciolare le batterie prima del clou-event dell'alieno per capire chi sarebbe stato il suo vero alter-ego. Christophe Lemaitre spara un 10"14 con quasi un metro contro, ma dà l'impressione di aver esibito la bigiotteria di famiglia forse troppo presto. Con lui Justin Gatlin parte molto bene, poi si ferma letteralmente. Pretattica, quasi sicuramente, visto che passavano in 3. Spazio anche al "master" Kim Collins (35enne) che sorprende con 10"13 con -1,7 in prima batteria. Walter Il Mago Dix, una montagna deambulante, come al solito non esibisce nulla quando non serve: 10"25 anche lui con -1,7 di vento. Così bisogna aspettare i jamaicani: Yohan Blake in quarta batteria finisce il drive, si rialza e chiude in 10"12. Impressionante. E' lui l'anti-alieno? Vedremo. Poi tocca a Nesta Carter: 10"26 senza infamia nè lode. Ma è tempo della sesta: è tempo di Usain Bolt. Usain si prodiga pure in un RT "impegnato" di 0"153, poi di colpo, dopo circa 10 metri o 1"5 di gara, si capisce che non c'è più il drone visto nell'ultimo biennio, ma l'alieno. Difficile scrivere con parole ciò che sembra impossibile spiegare a voce. Semplicemente un uomo fa una specialità, e gli altri ne fanno un'altra. Come una sovrapposizioni di due immagini: una del passato e una del futuro. 10"10 con -0,7 nel 10"10 probabilmente più facile della storia dello sprint. Ecco l'unico avversario di Bolt potrà essere solo lo starter... Semifinali raggiunte con 10"31, ma saranno tre per 24 posti. Probabilmente era la volta buona per portare un italiano. La finale era preclusa, e anche se con un aiutino nell'ampio numero, si poteva interrompere il digiuno di... semifinali, che risalivano all'Ezio Madonia di Tokyo '91.

Mentre dei 10000 parlerò in separata sede tra poco, la seconda parte della prima giornata ha anche riservato l'esordio dei primi due italiani convocati per Daegu 2011. Marta Milani arriva a Daegu in palla, non c'è che dire, e spara quasi il personale in batteria. Accesso nella triplice semifinale con 24 atlete totali e ora il gioco si fa molto duro. 51"94 il suo tempo, cioè a soli 7 centesimi dal primato personale di Barcellona. Ora spazio alle semifinali, quindi. Correndo in meno di 51"74 la Milani scalerebbe in un colpo solo dal 6° al 4° posto all-time nazionale, visto l'assiepamento tra i 51"7 e 51"8. In generale 400 a carte ancora coperte. Forse il team americano non sembra all'altezza del blasone: quanto si saranno coperte in questo primo turno? Come per tutta la stagione, Amantle Montsho si dimostra solida e stabilisce il miglior tempo con 50"95. Ma tutti i discorsi sono ancora troppo prematuri: il tempo di ingresso in semifinale, 53"49, era davvero troppo alto per creare apprensione a chi affila le armi per la finale. Tornando alla Milani: è la sesta italiana che si presenta sui 400 ad un mondiale di atletica (questo è il suo esordio). Tutte le sue 5 epigone (Erica Rossi, Patrizia Spuri, Virna De Angeli, Daniela Reina e Libania Grenot) hanno superato il primo turno, fermandosi però tutte al secondo. Naturalmente la differenza la fa il numero di turni. Con quattro turni o tre semifinali, naturalmente aumentano le percentuali di accesso. Di fatto la Milani sarà la terza italiana che correrà una semifinale, cui erano arrivate Daniela Reina ad Osaka e a Berlino Libania Grenot. Degli 11 tempi italiani sui 400 femminili ai mondiali, il 51"94 è però al terzo posto, dietro solo il 50"85 e il 51"45 di Libania Grenot sempre a Berlino. 

In finale va anche il capitano, Nicola Vizzoni, all'ottava partecipazione ad un mondiale. 76,74 e ottavo rango anche in generale dopo le qualificazioni, ma con una classifica molto contratta che può davvero portare a qualsiasi risultato. Nessuno è escluso dalla lotta per le medaglie. Quarta finale (su otto partecipazioni) per il toscano dopo Siviglia '99, Edmonton '01 e Berlino '09. Miglior posizione il quarto posto di Edmonton, ben dieci anni fa. Poi il 7° di Siviglia e il 9° di Berlino. Il 76,74 rappresenta la sua quinta prestazioni su un totale di 11 caps tra qualificazioni e finali. Miglior lancio ad un mondiale l'80,13 con cui vinse la medaglia... di legno in Canada. 17^ partecipazione di un italiano nel lancio del martello ad un mondiale, con 4 finali, naturalmente tutte di Vizzoni. Di fatto solo 5 azzurri si sono cimentati in questa specialità ai mondiali: il più volte citato Vizzoni, Enrico Sgrulletti (4 mondiali, ma nessuna finale), Loris Paoluzzi (3 mondiali), Lucio Serrani e Giampaolo Urlando con una partecipazione a testa. 

Nelle qualificazioni del salto in lungo femminile, la favorita, Brittney Reese si prende un bello spavento sino al liberatorio terzo salto: 6,79. Meglio di lei la navigata brasiliana Maureen Maggi (classe 1976) con 6,86. e la bielorussa Nastassia Ivanova (6,80). Misura d'entrata a 6,51, e purtroppo non raggiunge la finale una delle nostre pupille, Irene Pusterla, fermatasi a 6,34. Non farà la finale la ex velocista Olga Zaytseva (50"13 sui 400 e 22"67 sui 200) ma che quest'anno ai campionati russi di Cheboksari aveva saltato addirittura 7,01.  

Nel decathlon continua il momento "no" di Ashton Eaton che si ferma nella quarta prova del salto in alto a "soli" 2,02 (ma vanta un 2,16 e normalmente veleggia attorno ai 2,10), che così perde un altro di quei jolly che aveva sulla concorrenza (100, lungo, 400, 110hs e appunto alto). Nei 100 non aveva brillato, così come nel lungo, tanto che il suo più quotato avversario, il connazione Trey Hardee aveva girato al pomeriggio della prima giornata dopo 3 prove addirittura davanti di una manciata di punti, quando, come già sostenevo stamattina, sarebbe dovuto essere lontano anni luce. Hardee va in pedana e... pareggia il 2,02 e questo è un colpo che potrà pesare sul computo totale dei punti. Sempre nell'alto si vede anche un incredibile 2,17 del belga Thomas Van Der Plaetsen. Saranno comunque i 400 che riusciranno a scavare un bel solco: Eaton piazza un sonante 46"99, mentre Hardee si ferma a 48"37, ovvero 68 punti di differenza. Eaton avrà poi l'ultima carta da giocare domattina nei 110hs, poi inizierà inesorabile la rimonta nei lanci di Hardee. Imperdibile... forse Eaton aveva raggiunto il picco di forma una decina di giorni fa. 

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