27/08/11

Daegu: 10000 femminili tutti keniani... come la maratona

Una giornata passata a Daegu, e tutto quello che c'era da vincere è finito in Kenia. Due ori, due argenti e due bronzi, sei medaglie, cioè quelle che noi italiani vinciamo in 5 edizioni queste li hanno vinti in poche ore. In mattinata lo stradominio nella maratona, con la vittoria della Kiplagat. Nella serata coreana, altro tsunami partito da Kilimangiaro, lato Rift Valley che ha travolto in un solo giorno strade e piste di Daegu. Sui 10000 si è poi al dominio da annichilimento, a causa del titolo mondiale conquistato a Berlino 2009 dalla meravigliosa Linet Masai, un essere umano nato per correre. Quindi partono in quattro, e sornione guardano cosa succede in gara per 3 km, lasciando che il ritmo lo dettino le americane, e in particolar modo Shalane Flanagan, che presagendo quello che sarebbe successo da lì a poco, per scremare il gruppo e non rimanere invischiata nella bagarre, si incarica di traghettare le africane fino ai 3000. Poi entra in gioco Linet Chepkwemoi Masai, ed arrivano i primi veri scossoni del 7° della scala Richter alla gara. Ad ogni giro si perde qualcuno, e si arriva a quella che era la logica e super-preventivata conclusione: Kenya contro Etiopia.
Le kenyane appaiono però davvero di un altro pianeta. Ad una ad una sfiancano le avversarie, e almeno all'apparenza la più forte sembra indubbiamente la Masai. Peccato che debba fare tutto da sola, e così le tre connazionali e la etiope Meselech Melkamu rimangono attaccate. Con fatica, ma attaccate. Il ritmo aumenta vertiginosamente, e su un passaggio addirittura scendono sotto i 3' (tra il settimo e l'ottavo km). Davanti sempre la Masai. Nel penultimo giro salta la Melkamu, e l'invasione keniana della Corea del Sud è completata. Inizia la battaglia finale: Vivian Cheruiyot e Sally Kipyego si avvantaggiano sulla Masai e la quarta africana, Priscah Cherono, e così si piazzano resistendo all'ultimo sussulto della Melkamu, quinta a pochi centesimi dalla Cherono. 30'48"98 per la vincitrice, già campionessa mondiale di cross quest'anno a Punta Umbria, oro a Berlino nel 2009 e argento ad Osaka nel 2007 sui 5000. 21° tempo all-time per la Cheruiyot ai campionati mondiali. 
Come si diceva... sei medaglie su sei, e i keniani potrebbero già tornare a casa felici e contenti dopo la prima giornata.  E' la terza volta che nei 10000 metri si verifica una tripletta di una sola nazione: era già successo all'Etiopia sia nel 2001 ad Edmonton che nel 2005 ad Helsinki. Nel medagliere specifico della specialità rimane in testa l'Etiopia con 5 ori, 5 argenti e 3 bronzi (13 medaglie!), ma il Kenya naturalmente fa un bel balzo in avanti, portandosi a 3 ori, 1 argento e 4 bronzi (8 medaglie). Agli altri paesi son rimaste solo le briciole. 

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