28/02/13

Goteborg '13: medaglie, speranze e missioni impossibili - analisi azzurra

Si parte! Domani finalmente la valanga azzurra di Thoeniana memoria si abbatterà sul palazzetto dello sport di Iotebori, o Goteborg o Gotemburgo, ovvero nella patria dell'aforisma più leggendario del Bragagna-Style "o che dir si voglia". Già i bookmaker si sono lanciati nelle scommesse su quando pronuncerà la frase ormai entrata nei libri di telecronaca sportiva: "Ed eccociiiiii... a Iotebori, come dicono qui in Svezia, o Gotemburgo...". Amen. Quindi si comincia. Mi piacerebbe un giorno poter affiancare in una sola telecronaca il buon Bragagna, lo confesso (lo faccio gratis, Franco!) avendo la mia piccola esperienza mediatica contemplato solo una trasmissione radio su una emittente locale e per di più parlando di atletica spicciola. Solo per l'ebbrezza di rinverdire i fasti di Rino Tommasi e la sua fiumana di statistiche. Però sarei una buona radio-spalla e di sicuro non prenderei i tempi con il cronometro sui 10000. Comunque, vediamo un pò una rapida occhiata alle speranze del Blu-sky-Team.

Medagliabili - Trost, Tumi, Greco, Rosa, Bruni...

Non nascondiamoci dietro ad un dito e non toccatevi. Alcuni sono proprio in odore di santità, ovvero di entrare nel novero dei medagliabili e quindi di varcare la porta della Storia dell'Atletica Italiana per iniziare a  cercar di cancellare un quindicennio di atletica azzurra che stando ai libri di Donati è risultato apocrifo come i rotoli del Mar Morto. Davvero si salvano in pochi di quel eldorado di medaglie che sembrava il Nirvana cui si sarebbe dovuto ambire. Tutto (quasi) falso. In realtà anche allora valevano come i ragazzi di oggi... 
  • Quindi partiamo da Alessia Trost, la miglior altista al mondo del momento, senza tanti panegirici elogiativi. Parte in pole, e deve fare la prima chicane in testa, per poi cercare di conservare il vantaggio sino alla fine, visto che la superiorità sembra netta. Unica atleta a metterle qualche pensierino la belga Hellebault. 
  • Chiaramente è in prima fila anche Michael Tumi, considerato che è il capolista europeo dei 60 metri, anche se Jimmy Vicaut dalla sua ha un triplice 6"53, quasi che se i suoi pistoni martellassero ciclicamente a quel rullaggio. 
  • Daniele Greco (triplo) è il quarto dell'Olimpiade. E' il secondo delle liste mondiali dell'anno. Direi che possibilità di medaglie ci sono. Si dovrà guardare dall'attempato Marian Oprea
  • Ci metto Paolo Dal Molition, perchè bisogna essere concreti. Ha il 5° tempo e a parte il russo Sergey Shubenkov (se non gli prende la sindrome di Londra) ha gli altri top-hurdlers a portata di piede. Dovrà correre a livello di record italiano che... sembra comunque a portata. 
  • Silvano Chesani (alto) - dovrà dimostrare di avere spessore internazionale, cioè capace di rendere il massimo nel momento clou. Il russo Dmitrik sembra il grande favorito, ma nel sottobosco potrebbe avvenire qualunque cosa di insperato. 2,33 è un biglietto da visita su cartoncino serigrafato, che bisognerà onorare al meglio. 
  • Roberta P!nk Bruni (asta) - ha superato ogni tipo di record, che ci sta anche auspicare che possa arrivare fino lassù dove ha già iniziato a guardare nelle palle degli occhi le più forti atlete del mondo. 
  • Chiara Rosa (peso) - medagliata a Helsinki, sarà comunque dura riconquistarne una visto il livello delle iscritte. Si colloca comunque in zona podio, e se gli entra il lancio... 
Le possibili sorprese 
  • Giordano Benedetti (800) - finisce in una batteria ostica Giordano, che se la vedrà subito in batteria con il capolista europeo Rimmer (1'46"55 quest'anno). Dovrà dimostrare di avere una dimensione solida a livello internazionale ed esserci nei momenti che contano. I grandi ottocentisti sono quelli che ruleggiano nei momenti chiave della gara, una delle più belle e spettacolari a livello indoor. 
  • Abdellah Haidane (3000) - parte col vantaggio di correre la seconda batteria delle due previste e correre quindi potendo ambire su due opzioni di ripescaggio. Finale alla portata, poi in finale se la gara diventa tattica, può succedere di tutto. 
  • Gianmarco Tamberi (alto) - genio e sregolatezza, può trovare salti pazzeschi se si innescasse nel modo giusto. Se si esalta può essere che arrivi anche a medaglia. Medaglie che si vinceranno come da prassi dai 2,32 in su. Dovrà ottenere semplicemente il proprio primato personale.
  • Marco Fassinotti (alto) - un atleta che mi piace per l'armonia dei movimenti. Sembra essere diventato solido a certo altezze, e fino ad ora gli è mancato il killing instinct per ottenere la "misura" clamorosa. Ma non è detta l'ultima parola... 
  • Marzia Caravelli o Veronica Borsi (60hs) - sono possibili e probabili protagoniste, con tempi praticamente analoghi. Sono ad un pelo dal tetto d'Europa, stando ai tempi ottenuti nel corso del 2013. Perchè non potrebbe succedere che una delle due arrivi laddove solo Rita Bottiglieri nel 1977 era giunta prima, ovvero una medaglia (la Bottiglieri vinse il bronzo, unica medaglia nella specialità). 
  • Simona La Mantia (triplo) - a dire il vero non sarebbe una sorpresa, visto il titolo europeo già conquistato nel 2011. Ma poi c'è stato un anno di transizione, e tornare sul podio rappresenterebbe per lei una bella sorpresa. 
  • Kevin Ojiaku (lungo) - lo metto nelle sorprese perchè ai giovanissimi alle prime armi internazionali concedo sempre l'effetto "esplosione" che non è proprio degli atleti già evoluti. 
In cerca di un posto al Sole 
  • Simone Collio (60) parte forse da una posizione nella griglia defilata, ma questo potrebbe essere per lui un punto di forza. La leadership di Tumi avrà sicuramente fatto scattare qualche cosa al lombardo, che in definitiva è a portata di finale. Le medaglie si guadagneranno però probabilmente con tempi compresi tra i 6"50 e i 6"55). Non ha quella forma, ma arrivare a 6"60 sarebbe un buon viatico per la stagione all'aperto. 
  • Isalbet Juarez (400) è il campione italiano e deve ricordarselo nel momento in cui metterà le chiodate in pista. La batteria non è facile, ma parte dalla 3^ corsia e può ambire ragionevolmente alla seconda posizione: non affronterà Michael Johnson e LeShawn, ma atleti un pizzico più forti di lui. Se se la ragiona... 
  • Marco Najibe Salami (1500) - situazione molto fluida nelle gare di mezzofondo indoor: troppe variabili indipendenti in gioco. Salami parte da un Sb apparentemente lontano dai propri competitors, ma potrebbe succedere qualunque cosa. 
  • Mohad Abdikadar (1500) - gli consegno qualche opportunità in più rispetto a Salami, e confido che prima o poi questo ragazzo esploda. Che sia la gara giusta? 
  • Stefano Tremigliozzi (lungo) - il lungo a livello internazionale ha subito una lunga ed inopinata involuzione, tanto che con misura vicine agli 8 (anche inferiori di pochi centimetri) possono garantire belle soddisfazioni. La finale sarà probabilmente fissata tra i 7,90 e i 7,95. Tremigliozzi è lì. 
  • Emanuele Catania (lungo) - vedi sopra, visto che ha praticamente la stessa misura di Tremigliozzi. 
  • Michele Boni (triplo) - ha avuto un inizio di stagione spettacolare, coronato dal personale a 16,65. Ora i duri devono dimostrare che sanno affrontare il gioco al meglio. 
  • Audrey Alloh (60) - per andare in finale servirà un tempo attorno ai 7"26/7"27, ovvero correre il proprio personale. La semifinale sembra a portata di mano, poi inizierebbe la scalata dal campo 4 verso la cima. Molti gli ostacoli da superare in questa impresa. 
  • Margherita Magnani (1500) - il suo obiettivo principale dovrebbe essere quello di raggiungere la finale. Poi quello di continuare il suo progressivo miglioramento cronometrico. Potrebbe poi essere protagonista in finale se la gara diventasse tirata-ma-non-troppo. Come nella musica classica, no? 
  • Silvia Weissteiner (3000) - obiettivo (comunque non facile) di raggiungere la finale. Ha il 7° tempo su 9 delle partenti della propria batteria. Sarà battaglia e dovrà correre sotto i 9' per ambire al... Posto al Sole. 
  • Micol Cattaneo (60hs) - è un pizzico dietro al duo Caravelli-Borsi, ma è pur sempre una jena da gara. Potrebbero materializzarsi in finale tre azzurre. 
  • Giorgia Benecchi (asta) - è tornata ai livelli di un paio di stagioni fa... anzi, di più. Ora sarebbe una gran cosa per lei arrivare in finale. 
Mission Impossible 
  • Eusebio Haliti (400) avrebbe potuto dire la sua se non avesse pescato la prima corsia di una batteria con Pavel Trenikhin e Michael Bingham appesi alle corsie superiori. Questo vuol dire che il suo europeo sarà raggiungere la semifinale in condizioni che la sorte gli ha reso estremamente complicate. Essere in testa ai 200 partendo dalla prima corsia comporta un dispendio di energie non indifferente: dalla sua ha l'età, ovvero la capacità di sorprendere. 
  • Lorenzo Valentini (400) come sopra. Solo che avrà in batteria il ceco favorito Pavel Maslak. La prima corsia sarà una spada di Damocle per lui non indifferente.
  • Stefano Tedesco (60hs) - secondo me sarebbe un ottimo obiettivo raggiungere le semifinali per lui, che quest'anno è arrivato a 7"87. La finale è obiettivamente raggiungibile attorno ai 7"75, ovvero sui limiti assoluti di Stefano. 
  • Giorgio Piantella (asta) - non pensare al risultato e puntare a fare il proprio massimo di sempre. Magari trovarsi in una finale dai contenuti tecnici elevatissimi con i migliori al mondo praticamente tutti presenti.
  • Marco Dodoni (peso) - vabbè, ma qui parlo a risultato acquisito... 
  • Ilenia Draisci e Gloria Hooper (60) - penso che il loro obiettivo principale per onorare al meglio la maglia azzurra, sarebbe quello di superare il primo turno e quindi ottenere il personale, non in ordine di importanza chiaramente. I 60 femminili presentano una grid list davvero da urlo. 
  • Maria Enrica Spacca (400) - si trova col 4° tempo su 5 della batteria dove avrà anche la migliore europea dell'anno, ovvero l'inglese Perri Shakes Drayton (un paio di secondi di gap sulle altre). Ha dalla sua la capacità di lottare e se rimane aggrappata al 3° posto all'ingresso del rettilineo finale, vuoi mai che infili la semifinale? 
  • Chiara Bazzoni (400) - Mentre la Spacca quanto meno beneficia della terza corsia, alla Bazzoni tocca la seconda con il peggior tempo delle partenti. Una gara in salita in tutti i sensi, ma la Bazzoni guerriera degli italiani, potrebbe fare un piccolo miracolo. 
  • Marta Milani (800) - per ora la metto qui, in attesa che dalla crisalide nasca finalmente la farfalla esca finalmente la farfalla che tutti ci aspettiamo. Ha le potenzialità per essere nei gruppi di testa, ma bisogna adesso dimostrarlo. La batteria non è facile, ma l'accesso in semifinale arride alle prime 3 su 5. La gara sarà tattica, probabilmente, quindi aperta a mille soluzioni. 
  • Giulia Viola (1500) - sorprendente in questa prima parte di stagione indoor, vediamo se riesce a fare quella piccola impresa di raggiungere la finale.
  • Giulia Liboà (lungo) - Mission davvero impossibile per Giulia, che deve risalire come un salmone una classifica che la vede in fondo alla graduatoria di partenza. Si parte salto per salto e poi si vedrà! Arrivare anche al personale non sarebbe male. 
  • Julaika Nicoletti (peso) - ottima esperienza per poter migliorarsi. La finale sembra proibitiva e sarà collocata a circa 50 centimetri oltre il proprio personale. 

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