E. Catania - foto Fidal |
Dov'eravamo rimasti? Ah sì, già, alla scorpacciata pantagruelica di risultati di sabato. Ecco altri risultati piovuti nel weekend, quelli che mi vengono in mano nel
Emanuele Catania fa l'Howe: 7,96 5° all-time in Italia e 6° al mondo - Ojiaku ormai è lì - a sorpresa non ci compare ad Ancona Andrew Howe? Proprio la sera l'avevo evocato, ed eccolo lì materializzarsi nella zona riscaldamento del Palaindoor di Ancona (possiamo fare critichina per l'assoluta mancanza di spazi per riscaldarsi all'interno del palaindoor?). Dopo due nulli di Howe e un microrisentimento che lo costringe a staccare la corrente, sale così in cattedra Emanuele Catania, che aspetta l'ultimo salto per rifarsi la propria personale storia nell'atletica leggera. 7,96, record personale ogni-luogo, e soprattutto il 5° posto nelle graduatorie all-time italiane al pari di Nicola Trentin e ad un centimetro da Simone Bianchi. Non solo, il balzo gli fa anche scalare le classifiche mondiali, portandolo al sest'ultimo piano della piramide lunghistica. Come dice Enzo Miccio a Shopping Night: ci piace! La prestazione non deve obnubilare la prestazione di Kevin Ojiaku, autore di una bella serie e che alla fine ha messo a referto un 7,78, che sposta il segno del personale di 6 centimetri. E non solo: anche due 7,73 e un 7,67... mica male.
Milani&Cusma: ancora rimandate - Mi mancava solo il "relata" di alcuni di essi, come il risultato di Gent delle due ottocentiste designate, che ancora stentano a ingranare la prima (non ho mai capito perchè si dica "partire in quarta"... provate voi a partire in quarta, e poi vedete quanti metri vi dà uno che parte in prima). Elisa Cusma ha vinto la gara, che comunque non è poco visto che si parla di un meeting internazionale, col crono di 2'04"38, ben consapevoli però che le altre competitors svernano ad altre latitudini più vicine ai 2'01". La seconda, Clarisse Moh, è 38^ del ranking europeo degli 800; ranking che vede attualmente Marta Milani al 28° e la Cusma al 31° rango. Come al solito non avendo visto la gara non posso entrare negli aspetti tecnico-tattici. Nella prima uscita Marta era incappata in un contrattempo abbastanza grave, mentre in questa circostanza non saprei spiegare il 2'06"49, che è tempo non certo confacente alle aspettative.
Ma era proprio la Grenot? - Libania Grenot, pupilla di Loren Seagrave, vola a Boston e si sciroppa il primo 400 indoor della propria carriera. Com'è andato? Una tragedia. 56"49 al Boston New Balance Indoor Grand Prix. Leggevo (forse sul sito della Fidal) che è arrivata al passo. Te credo! Comunque, giudizio sospeso necessariamente: non penso che sarà reclutabile per gli Europei di Goteborg.
Bocche da fuoco nel peso femminile - All'esordio nel lancio del peso, a Schio, Chiara Rosa inizia depositando dolcemente la pallina di ferro da 4 chili a 17,85 metri. Il minimo europeo per Goteborg fissato a "solo" 17,00 metri, quindi compitino finito prima del suono della campanella. Ora servirà passare alla retrocarica e rigare la canna da sparo, per far uscire la boccia verso il pennone della nave dei pirati. Zitta-zitta, all'ombra di Chiara, ecco Julaika Nicoletti che cresce: 17,17 a Firenze, ovvero 4 centimetri in più del suo Pb dell'anno scorso e consolidando il suo 7° rango all-time nelle liste italiane.
Spacca vs Bazzoni vs Bonfanti vs Chigbolu - da testimone oculare ho visto un bel 400 made-in-Italy. Bazzoni interna sembra partire più veloce, ma Spacca è arrampicata sulle corsie e alla corda dei 200 taglia come il burro la corda e si conquista la testa del gruppo. Coraggiosa Maria Chigbolu, che segue il duo, mentre Bonfanti tituba un pò nella guerra di posizione del secondo rettilineo e si infila nel tunnel del secondo giro per quarta. Così stratificate si presentano in rettilineo, e la solidità della Spacca la portano a tagliare il traguardo in 53"45 (5° tempo personale di sempre a livello indoor). 53"91 per la Bazzoni e terza Elena Bonfanti, capace di ritornare forte nel finale: 54"14. E un decimo limato al PB. Chigbolu 54"45, un decimo in più dal personale.
Alloh staziona sotto i 7"40. Continua a veleggiare sotto i 7"40 Audrey Alloh, che a Gent ha corso in 7"37, vincendo la gara. C'è da dire una cosa sulla Alloh: quando si fissa con i tempi, inizia a ripeterli in sequenza esponenziale come l'11"48 dell'anno scorso sui 100.
Vediamo altri risultati a raffica:
- Giulia Pennella 8"31 (in finale) e 8"33 in batteria a Firenze sui 60hs: un paio di decimi dalle tre Tenoresse. In crescita.
- Gianmarco Tamberi 2,24 ad Arnstadt, che pareggia l'ultima uscita. Stabile.
- Andrea Cocchi arriva a 7"87 sui 60hs di Ancona. Novità in prima fila.
Nessun commento:
Posta un commento