14/02/13

Ancora sui Campionati Italiani assoluti... provinciali: la gara di salto in alto

Posto la mail di Francesco Arduini (nella foto di Andrea Bruschettini), che segue il mio articolo di ieri.

Dopo aver letto il tuo articolo sul "provincialismo dei campionati italiani assoluti" mi sono sentito un po' coinvolto e mi è venuta voglia di scriverti 2 righe. Ormai di anni ne ho 38 e vado per i 39, ma fortunatamente per me salto forse ancora più di quando ero giovane (per quanto mi è possibile). Non faccio parte di quella schiera di atleti di "elite" che lo fa di professione ma mi ritaglio i miei spazi DURAMENTE giorno dopo giorno per mantenere "dignitose" prestazioni… che comunque non mi permettono neanche lontanamente di partecipare alla massima rassegna indoor italiana. Quello che non ho mai capito dell'organizzazione dei campionati italiani assoluti indoor è la logica con cui sono organizzati. Faccio un esempio nello specifico perchè la mia specialità differisce dalle corse. Una corsa ha un orario, l'atleta si riscalda e all'ora prestabilita cerca la prestazione. Una gara di salto in alto (o asta) può durare 1 ora come 3 o 4 ore a seconda del numero di partecipanti, numero di salti o di errori, ecc… Fatta questa premessa, considero i fatti. Minimo del salto in alto 2.12 e potrei essere anche in accordo nel momento in cui si voglia organizzare una gara di alto livello riservata ai saltatori Top, una gara in cui conta solo l'ottenimento della massima prestazione, in cui non si perde tempo alle basse misure, i tempi di attesa sono ridotti e viene permesso a chi deve arrivare alle massime prestazioni di dare il meglio nei tempi giusti. A guardare le liste sarebbe una gara a 15… MA se si volesse perseguire questa logica il minimo andrebbe portato a 2.17-2.18 per limitare i partecipanti a 8-10 persone al massimo perché comunque 15 sono troppi!! E quindi incontro la prima contraddizione... Ma la federazione ha guardato bene di inserire all'interno dei Campionati Assoluti anche quelli Promesse, il minimo di categoria scende a 2.03 e allarga il numero di partecipanti a 23. Come se non bastasse, non si può pensare di avere una progressione secca a vantaggio di chi salta alto, altrimenti tanto valeva lasciare a casa quelli che al minimo ci sono arrivati “al pelo”… (ci pensate un atleta che vanta 2.03 di personale che si trova una progressione del tipo 2.05-2.10-ecc...) ma non si può nemmeno fare una progressione che avvantaggi questi ultimi perché altrimenti la gara durerebbe 10 ore e chi lotta per vincere si troverebbe molto svantaggiato… Inoltre (e qui arriva il mio disappunto) c’è gente come me che resta in tribuna a guardare partecipanti che, sulla carta, valgono meno di quello che valgo io. A questo punto tanto valeva allargare la partecipazione e fare le qualificazioni il Venerdì per consentire una finale a 8… ma poi come si sarebbe fatto ad assegnare il titolo Promesse? Insomma più ci ragiono e più non riesco a capire la logica complessa di chi ha pianificato una gara che, sulla carta, non accontenta nessuno… e non mi vengano a dire che è stato fatto così in modo da permettere ai giovani di cimentarsi con gli atleti Top. Tamberi è promessa, quindi ai campionati di categoria avrebbe potuto in ogni caso dare il suo contributo di "confronto" ai più giovani. Nel caso invece in cui si sia voluto rinfoltire un po’ gli schieramenti della gara, perché allargare il numero di partecipanti basandosi solo sull’età e non sulla prestazione che, a quanto ricordo, dovrebbe essere l’unico vero metro di paragone oggettivo per tutti?? Francesco Arduini

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