Mettetevi nei miei panni: sono un perfetto sconosciuto che si firma Andycop (ma il mio nome-cognome non è assolutamente un mistero, basta fare due click) a cui vengono rivelate una determinata serie di situazioni senza conoscermi se non in virtù di questo sito. Qualcuno dice che la faccio fuori dal vasino se scrivo quello che penso, o che dovrei valutare tutte le fonti. Vero se fossi un giornalista, ma non lo sono. Porto a conoscenza di una verità, forse non quella giusta, probabilmente mutuata dai preconcetti dei singoli, ma una verità delle tante che ammantano l'esistenza che parte sicuramente da un fatto scatenante. Potrei essere vittima di una strumentalizzazione, perchè no? Ma forse è il caso di rendere noto
Non vi citerò l'episodio o gli episodi per rispetto di tutti, e per mantenere quel minimo di serenità che qualcuno merita il giorno prima degli europei (ammesso che quello che si scrive venga letto), anche se la cosa ormai è di dominio pubblico. Basterà però tratteggiare a larghe tinte l'ambiente che si vive nelle stanze staffettistiche nazionali. Episodi che meriterebbero, se fossero provati (anche se la tradizione orale ormai straripa di testimonianze dirette ed indirette) provvedimenti anche draconiani nel nome, non della Federazione, che in poche occasioni ha dimostrato l'interezza del proprio spessore etico per rivendicare il rispetto dei valori dello sport, ma di un gruppo di persone che rinuncia alle proprie aspirazioni personali, per dedicarli ad un progetto comune. In parole povere, il mero rispetto delle persone con le quali si lavora, se una maglia azzurra non sembra ormai rappresentare più nulla.
Ora, il progetto, anzi, i progettI (non esiste una sola staffetta, ma più staffette), sembra si sia scoperto (riportano le fonti) essere completamente randomizzanti, ovvero è come se a pochi minuti di Italia-Germania Prandelli non sapesse nemmeno se Buffon andasse in porta, o ipotizzasse che in porta potesse finirci addirittura Pirlo.
Al nostro Prandelli, infatti, non importa che il simil-Balotelli con i suoi atteggiamenti, umilii gli sforzi di tutti, ma addirittura lascerebbe che tutto ciò avvenisse nel silenzio generale.
Il nostro Prandelli lascerebbe infatti Balotelli ormai isolato con la sacca di palloni dietro la rete a mandare sms alla Fico, dimentico dal resto della squadra. E sicuramente Balotelli verrebbe schierato lo stesso nell'undici di partenza della sfida con i tedeschi.
E' come se a Prandelli, inoltre, non importassero i modi in cui ottenere l'obiettivo, ma unicamente che quello stesso obiettivo si raggiungesse: anche con giocatori che con i loro atteggiamenti avrebbero umiliato il sacrificio e l'abnegazione di tutti gli altri. Anzi, altri, per i medesimi atteggiamenti, avevano pure pagato duramente in passato.
Fuor di metafora, la cosa più incredibile sarebbe l'assoluto silenzio dei dirigenti che risiedono agli step superiori del nostro Prandelli. Silenzio pneumatico. Ovvero, lo stile Fidal. Ma chi l'ha messo Prandelli? Con quali credenziali? Possibile che con tutte le catastrofi arrecate in anni e anni, sia ancora lì?
Al nostro Prandelli, infatti, interesserebbe unicamente che Balotelli giochi: con Di Natale infortunato e non in condizione, le geometrie del rombo di centrocampo le farebbero tutti novizi o reietti, e qui si scontrerebbero le aspirazioni del tecnico con le sue pulsioni e repulsioni umane. Impossibile rinunciare al "motore" dell'attacco, anche se si fosse davvero comportato in maniera irriverente verso tutti.
Se poi davvero il nostro Prandelli si avvicinasse ai singoli calciatori chiedendo di non impegnarsi nel dribbling personale (come riportano altre fonti orali dirette) ma di dedicarsi unicamente al disegno complessivo (ovvero, il proprio salvacondotto professionale davanti ai media), ebbene mi sembra che il nostro Prandelli abbia davvero scarrocciato verso il guard-rail, abbia davvero impattato violentemente, e sia finito davvero giù nel precipizio senza fondo.
Di sicuro Prandelli sembra non goda più del rispetto di molte persone che invece dovrebbero dipendere dalla sua professionalità. Ma lui va avanti, senza che nessuno gli dica "bif", e nonostante abbia ormai fatto terra bruciata attorno a lui. Poi, si sa, si vince una partita e tutti si dimenticano di tutto e vieni pure ripreso come selezionatore anche se non sai chi schierare in porta e se Chiellini sappia battere le punizioni come Platini.
Se mi dicono di scommettere, penso possa essere l'obiettivo del nostro Prandelli.
Non vi citerò l'episodio o gli episodi per rispetto di tutti, e per mantenere quel minimo di serenità che qualcuno merita il giorno prima degli europei (ammesso che quello che si scrive venga letto), anche se la cosa ormai è di dominio pubblico. Basterà però tratteggiare a larghe tinte l'ambiente che si vive nelle stanze staffettistiche nazionali. Episodi che meriterebbero, se fossero provati (anche se la tradizione orale ormai straripa di testimonianze dirette ed indirette) provvedimenti anche draconiani nel nome, non della Federazione, che in poche occasioni ha dimostrato l'interezza del proprio spessore etico per rivendicare il rispetto dei valori dello sport, ma di un gruppo di persone che rinuncia alle proprie aspirazioni personali, per dedicarli ad un progetto comune. In parole povere, il mero rispetto delle persone con le quali si lavora, se una maglia azzurra non sembra ormai rappresentare più nulla.
Ora, il progetto, anzi, i progettI (non esiste una sola staffetta, ma più staffette), sembra si sia scoperto (riportano le fonti) essere completamente randomizzanti, ovvero è come se a pochi minuti di Italia-Germania Prandelli non sapesse nemmeno se Buffon andasse in porta, o ipotizzasse che in porta potesse finirci addirittura Pirlo.
Al nostro Prandelli, infatti, non importa che il simil-Balotelli con i suoi atteggiamenti, umilii gli sforzi di tutti, ma addirittura lascerebbe che tutto ciò avvenisse nel silenzio generale.
Il nostro Prandelli lascerebbe infatti Balotelli ormai isolato con la sacca di palloni dietro la rete a mandare sms alla Fico, dimentico dal resto della squadra. E sicuramente Balotelli verrebbe schierato lo stesso nell'undici di partenza della sfida con i tedeschi.
E' come se a Prandelli, inoltre, non importassero i modi in cui ottenere l'obiettivo, ma unicamente che quello stesso obiettivo si raggiungesse: anche con giocatori che con i loro atteggiamenti avrebbero umiliato il sacrificio e l'abnegazione di tutti gli altri. Anzi, altri, per i medesimi atteggiamenti, avevano pure pagato duramente in passato.
Fuor di metafora, la cosa più incredibile sarebbe l'assoluto silenzio dei dirigenti che risiedono agli step superiori del nostro Prandelli. Silenzio pneumatico. Ovvero, lo stile Fidal. Ma chi l'ha messo Prandelli? Con quali credenziali? Possibile che con tutte le catastrofi arrecate in anni e anni, sia ancora lì?
Al nostro Prandelli, infatti, interesserebbe unicamente che Balotelli giochi: con Di Natale infortunato e non in condizione, le geometrie del rombo di centrocampo le farebbero tutti novizi o reietti, e qui si scontrerebbero le aspirazioni del tecnico con le sue pulsioni e repulsioni umane. Impossibile rinunciare al "motore" dell'attacco, anche se si fosse davvero comportato in maniera irriverente verso tutti.
Se poi davvero il nostro Prandelli si avvicinasse ai singoli calciatori chiedendo di non impegnarsi nel dribbling personale (come riportano altre fonti orali dirette) ma di dedicarsi unicamente al disegno complessivo (ovvero, il proprio salvacondotto professionale davanti ai media), ebbene mi sembra che il nostro Prandelli abbia davvero scarrocciato verso il guard-rail, abbia davvero impattato violentemente, e sia finito davvero giù nel precipizio senza fondo.
Di sicuro Prandelli sembra non goda più del rispetto di molte persone che invece dovrebbero dipendere dalla sua professionalità. Ma lui va avanti, senza che nessuno gli dica "bif", e nonostante abbia ormai fatto terra bruciata attorno a lui. Poi, si sa, si vince una partita e tutti si dimenticano di tutto e vieni pure ripreso come selezionatore anche se non sai chi schierare in porta e se Chiellini sappia battere le punizioni come Platini.
Se mi dicono di scommettere, penso possa essere l'obiettivo del nostro Prandelli.
la foto non e' pertinente spero...
RispondiEliminaassolutamente sì... altre sarebbero state più compromettenti
RispondiEliminainfatti Vistalli in tv intervistato ha detto che ci sono dissapori nella squadra azzurra e che loro 400isti non c'entrano :)
RispondiEliminascusa eh, sara' che non sono informato ma dall'articolo non ho capito assolutamente nulla.
RispondiEliminavuol essere una critica costruttiva
ciao
Fabrizio
giusto per non confondere i nomi io ho la f minuscola
RispondiEliminaah... mi sembrava.
RispondiEliminaeh, diciamo che per proteggere le fonti, bisogna scrivere in maniera criptica. Se mi dai la mail al mio indirizzo ti dico cosa è successo. Oppure sul profilo facebook di queenatletica.