09/06/12

Abete senza aggettivi ma con gli attributi: 13"28 record italiano a Torino

L'Abate torinese - foto Repubblica.it
Emanuele Abate,  the adjectivless, il senza-aggettivo (a forza di profonderne ad ogni gara, mi si sono esauriti), ma con tanti attributi, ha riscritto ancora una volta la storia degli ostacoli alti italiani ieri sera a Torino. Quindi tutti i manuali, le liste e le graduatorie all-time che si conservavano gelosamente contando sul fatto che tanto per vedere miglioramenti e nuovi inserimenti sarebbero passati tanti anni (magari una piccola nota in matita ogni tanto) vanno gettati nella raccolta differenziata. Il 13"28 di ieri sera a Torino con 0,7 di vento, è semplicemente il nuovo record italiano. Ripartiamo da qui. Peccato che l'Area Statistiche della Fidal non aggiorni le graduatorie all-time (che sono ancora aggiornate al 31 dicembre 2011: solo sei mesi di sfasamento in uno sport dove il dinamismo della pubblicità del dato è fondamentale...) perchè in questo momento i 110hs vanno assolutamente riscritti. Abate, infatti, come è arcinoto, non solo ha avuto questo influsso tellurico sui record italiani, ma chiaramente anche su queste liste, che altro non sono che l'aspetto diacronico della specialità. Sappiamo benissimo che qui in Italia, ogni tanto esplodono meteore "da una gara, una stagione, una carriera", e che poi, così come sono comparse in cielo in una notte di mezza estate, così sono sparite (mi piacerebbe ad esempio aprire una sezione del sito intitolata "meteore"... avrei già in mente il titolo della prima puntata). Comunque, quella che segue dovrebbe essere la lista all-time delle prime dodici prestazioni italiane dei 100hs. Curiosità: gli ultimi 3 record italiani hanno avuto tutti un vento di 0,7 a favore. Eddy Ottoz, ad oggi il più grande ostacolista italiano di sempre, attivo negli anni '60-'70, a tutt'oggi vanta la 9^ prestazione italiana all-time, ed è ancora il 5° italiano di sempre nonostante abbia corso 11 o 12 generazioni di atleti fa (con tutte le evoluzioni nei materiali delle piste e dei metodi di allenamento).  
  1. 13"28 (+0,7) - Emanuele Abate - Torino 07/06/2012
  2. 13"32 (+0,7) - Emanuele Abate - Montgeron 13/05/2012
  3. 13"35 (+0,7) - Andrea Giaconi - Annecy 23/06/2002
  4. 13"35 (-0,4) - Emanuele Abate - Bellinzona 05/06/2012
  5. 13"38 (+0,0) - Andrea Giaconi - Montecarlo 19/07/2002
  6. 13"42 (+1,2) - Laurent Ottoz - Berlino 30/08/1994
  7. 13"43 (+0,7) - Emiliano Pizzoli - Milano 10/06/1998
  8. 13"43 (+1,0) - Andrea Giaconi - Retymno 07/07/2002
  9. 13"46a (+0,0) - Eddy Ottoz - Città del Messico 17/10/1968
  10. 13"46 (+0,7) - Andrea Giaconi - C.d Fonds 13/08/2000
  11. 13"46 (-0,3) - Andrea Giaconi - Bellinzona 29/05/2002
  12. 13"46 (+1,1) - Andrea Giaconi - Losanna 02/07/2002
Abate, con la semifinale dell'anno scorso a Daegu e il 5° posto all'Universiade, di sicuro in un ranking italiano di sempre dei 100hs è molto vicino al podio quanto a grandezza "discrezionale",  valutativa, avulsa dal mero dato cronometrico, che, come detto, ha senso solo contestualizzandolo nel periodo in cui il tempo è stato ottenuto. Il reggiano Andrea Giaconi, per esempio, un grandissimo di questa specialità, ha probabilmente raccolto molto meno di quanto abbia seminato cronometricamente in giro per le piste del mondo. Vanta infatti una serie impressionante di tempi sotto i 13"50 (8 sui 17 totali corsi da tutti gli italiani nella storia di questa specialità), ma come career high (pur vantando diverse semifinali alle grandi competizioni globali come mondiali, mondiali indoor e europei) ha il bronzo ai Giochi del Mediterraneo. L'ultimo finalista ad una grsande manifestazione internazionale sui 110hs fu proprio Eddy Ottoz ai giochi olimpici di Città del Messico del 1968 (a Tokyo '64 ci furono addirittura 3 italiani in finale: lo stesso Ottoz 4°, Cornacchia 7° e Mazza 8°). 4 sono comunque i finalisti olimpici totali, ovvero i 3 azzurri citati. Nessun finalista ai mondiali outdoor. 14 i finalisti ai campionati europei, e l'ultimo fu Devis Favaro a Monaco 2002. Insomma, una storia da aggiornare e riscrivere. 

La gara di Abate di Torino ha anche evidenziato un altro aspetto: ovvero che in Europa, segnatamente ad Helsinki, non sarà una passeggiata sul lungo mare  di Alassio. Il giovanissimo russo classe Kursk Sergey Shubenkov vale ampiamente la finale olimpica: il 13"21 è tempo assolutamente da urlo. A Daegu si è vinto un mondiale con qualche cent in meno... Garfield Darien, francese, 13"28 anche per lui. I britannici altalenanti ma sempre sotto o nelle zone del 13"40. Non lasciano un centimetro. Ma Abate ha già dimostrato in più occasioni che le gare si fanno hinc et nunc. Ogni gara si corre dal momento dello sparo in poi e non con il titolo nobiliare del "personale" che si trascina a strascico sulle piste: anzi, quello rallenta pure. Bene anche Stefano Tedesco con 13"86, e fa capolino per ora in fondo alla fila, ma non può non fare paura, Lorenzo Perini, classe 1994. 14"04, cioè miglior tempo italiano di sempre di uno junior con gli ostacoli da 106! Altro record italiano, e non si poteva non citare il giorno della celebrazione di Abate, nella gara di Abate. Non poteva esserci appuntamento migliore per lui. Il tempo precedente era il 14"08 del mio amico Fausto Frigerio, che tra la fine degli anni '80 ed inizio anni '90 rappresentava una sorta di Big Jim dell'atletica italiana, che spaziava dai 110hs (13"64 nel '94), al lungo (8,15 nel '90), ai 400hs, ai 200hs (record italiano prima dell'era Laurent-Ottoz)... Lorenzo ora ha la prossima barriera, quella dei 14" (sarebbe logicamente il primo junior nella storia a scendere con gli ostacoli altissimi sotto quel tempo). Ma insomma, la storia la sta riscrivendo e l'ha già riscritta con gli ostacoli da un metro. 

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