Non so chi abbia a disposizione un Primatista Italiano che gli scriva gli articoli: ebbene, Queenatletica ce l'ha. Lorenzo Perini, che giusto ieri riscriveva a Ginevra il miglior tempo italiano di sempre sui 110hs a 99 cm (13"66), smette il mantello rosso, e ridiventa Clark Kent tornado a lavorare per il Daily Planet, sezione "talent scout". Qui sotto quello che ci racconta sui risultati del weekend giovanile.
Nel momento in cui si tenta di descrivere l'atletica ad una persona a caso (alias un sedicenne con aperte sempre e solo le prime 20 pagine della gazzetta dello sport), questa esordirà, senza sorprenderci più di tanto, con il classico discorso sui kinder bueno di Andrew Howe e su come non saremmo poi in grado di fuggire da Bolt se dovessimo mai fargli lo scherzo del suonargli a tradimento il campanello e poi scappare. Bene, mentre costoro pensano a trovare il citofono di Usain e a rubare il kinder bueno ad Andrew, in Italia ci sono ragazzi e ragazze che al momento meriterebbero anche solo un trafiletto della gazzetta molto di più di Besozzi. In primis un'ancora relativamente sconosciuta Nicole Reina (nella foto-Fidal) abbassa il suo personale, e di conseguenza la migliore prestazione italiana cadette, correndo i 2000 in 6'11"65, chrono a livelli sicuramente superiori ad una classe '97. E' la terza volta che stabilisce un nuovo limite italiano, e questo fa sognare un florido futuro al mondo del mezzofondo italiano.
Giovedì, all'Arena di Milano, una grande partenza e una probante progressione, ostacolo dopo ostacolo, hanno portato il Lombardo Lorenzo Vergani ad un ottimo 13"99 nei 110hs juniores (0.99m), riconfermando ulteriormente il minimo per i mondiali under 20 già ottenuto a Busto Arsizio con gli ostacoli alti 1.06 (14"60). A Mondovì la sempre solare Giulia Liboà torna a far parlare di sè, creando una voragine fra la pedana di stacco e la morbida sabbia: 6,19 metri sollevata da terra, minimo per i mondiali di Barcellona e nuovo record personale (il precedente era di 6,14). C'è chi affronta la forza di gravità e chi invece il giro della morte: Davide Re, quattrocentista della stafetta 4x400 primatista d'italia under 18 (non facciamo confusione) insieme a Tricca, Lorenzi e Incantalupo, esplode con un 47"47, tempo che gli consentirà di indossare la maglia azzurra ai mondiali juniores di Barcellona. Chrono che gli vale anche il personale, nonché ennesimo tempo sratosferico in Italia: è da un paio d'anni circa che l'atletica tricolore sforna quattrocentisti da manuale, e quest'anno non è certo da meno.
Spostandoci nel lato occidentale del Nord Italia, nel meeting di Caorle (un "Brixia meeting per cresciutelli") i padroni di casa hanno fatto parecchi "ostregheta" agli spettatori veneti: Riccardo Pagan apre le danze con un balzo da 7,27, seguito da Francesco Turatello in 7,23. Buono il 55"93 di Francesca Scapin nei 400, come Gaia Giuriato nel lungo (5,88) ed Elisa Molinarolo nell'asta (3,80). Classificata seconda nel meeting veneto, la Lombardia si fa notare di meno: facile la vittoria di Federico Cattaneo nei 100m che, in assenza di avversari probabilmente più stimolanti, lo hanno portato a tagliare il traguardo in 11"23, anche se vanta comunque un personale di 10"83. Buona la prestazione di Alessandro Castelli nel peso (14.56) e di Giacomo Bellinetto nel giavellotto (61.25). Insomma, grandi atleti per grandi risultati. I ragazzi che si sono guadagnati il biglietto per i mondiali under 20 sono sempre di più, e sono certo che in quei momenti, sotto la canottiera celeste della nazionale, non ci saranno solo atleti, ma sogni concretizzati in persone pronte a dare il massimo di se stessi e a dimostrare ai cronometri e ai tabelloni che saranno loro a vincere, contro ogni loro ipotetico limite.
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