03/06/12

Ostacoli azzurri: è il turno di Micol Cattaneo e Manuela Gentili

Micol Cattaneo - foto ProvinciaComo.it
Micol bollente: e adesso a chi rimane il cerino per Helsinki? - Peccato che non esista una sorta di 4x100-ostacoli, perchè l'Italia al momento potrebbe essere la 5^  o 6^ formazione mondiale in circolazione, dopo Usa e Canada, ma sicuramente in cima al Vecchio Continente. La mia considerazione deriva da quanto avvenuto al 25° Meeting di Ginevra, un appuntamento che sta diventando una sorta di tappa fondamentale dei migliori atleti italiani tra sprinters e ostacolisti ormai da diverse stagioni. Le ragioni sono molteplici, a partire dalle condizioni meteo, i quasi 400 metri sul livello del mare, una pressione atmosferica limitata: insomma a Ginevra si va per andar veloci. A goderne questa volta è stata Micol Cattaneo, di fatto ritornata quasi ai livelli di quel 2008, quando lambì il record di Carla Tuzzi per un solo centesimo, 12"98, ad Annecy (ma con -1,3 di vento!). 13"12 in batteria con -0,2 e addirittura 13"07 in finale con -0,4! Stiamo parlando della sua 3^ e 6^ prestazione di sempre. E stiamo adesso parlando dell'ennesima atleta (la 4^) che stacca il biglietto per Helsinki, imponendo a questo punto alla Fidal una scelta difficile: chi rimane fuori? Intoccabile Caravelli, più solida Veronica Borsi, il ballottaggio si farà a questo punto tra la stessa Cattaneo e Giulia Pennella, che vanta sì "solo" un 13"23, ma che ha totalizzato un bel 13"08 con 2,1 di vento. Ora, vivessimo in un altro Paese, sarebbe facile scegliere: si va tutte ai Campionati Italiani, e le prime tre vanno a Helsinki dirette. Amen. Ce la si potrebbe prendere a quel punto solo con sè stesse: quella mi ha battuto, che posso dire. Si sa invece che in Italia vige il celodurismo di chi maneggia, e che a prescindere da tempi/risultati/scontri diretti vuole metterci del proprio. Pensate solo a come la potrebbe prenderla la Cattaneo se ad Helsinki ci andasse la Pennella senza che le due si fossero scontrate a Bressanone. O come la potrebbe prendere la Pennella se a Bressanone ci fosse lei e non la Cattaneo e ad Helsinki ci andasse la stessa Cattaneo. Dove non ci sono regole certe, si lasciano strascichi pericolosi: e qualcuno ci sguazza, purtroppo, in questa indefinitezza delle sorti di chi si allena per mesi, anni, senza sapere di fatto come funzionano davvero i criteri di selezione. 

M. Gentili - All-athletics.com
Manuela Gentili parla inglese con accento londinese - Grandissima la prestazione di Manuela Gentili, alla terza uscita (quarta con la staffetta) in una gara singola: e terza graffiata del proprio curriculum. Alla prima uscita la miglior prestazione italiana sui 300hs. Alla seconda il minimo B per Londra (56"36). Alla terza record personale, minimo per Helsinki, con la camminata sulla border line del minimo A per Londra: 55"58. Otto soli centesimi dal minimo che in teoria dovrebbe togliere ogni discrezionalità sulle convocazioni ai satrapi della Fidal. Ma anche a questo punto, sembrerebbe davvero un peccato mortale non portarla a Londra. La degna ciliegina ad una carriera parallela a quella della Caravelli, visto che anche lei rappresenta quella genia di atleti che si sono fatti da soli, senza l'aiuto di Stato. Il tempo totalizzato gli vale il miglioramento, come detto, del PB di 20 centesimi, la sua seconda volta sotto i 56", lo scivolamento verso il 4° posto delle liste all-time (superata Virna De Angeli), e l'ottenimento del 17° tempo mai corso da un'italiana. Tutti i 17 tempi davanti ai suoi sono stati ottenuti prima del 2005. Nella seconda serie  era presente Anna Laura Marone che ha corso in 58"41, nuovo record personale. I 400hs in Italia, tolte queste due, rappresenta però obiettivamente un "problema". Non sembra esserci davvero nessuno all'orizzonte, quanto meno per avere una dimensione "continentale". Se fossi un coach, considerati gli enormi spazi vuoti della specialità, per quanto difficile e impegnativa, convoglierei qualche ragazzina su questa specialità: si toglierebbe sicuramente qualche soddisfazione. 

Paolo Dal Molin - trentinocorrierealpi
Paolo David Oliver Dal Molin: 13"65 - Perini non vuole aspettare: 13"66, record italiano junior - Ma rimaniamo sugli ostacoli, l'Eldorado dell'atletica italiana della seconda decade del XXI secolo. Il David Oliver de Noiarti, Paolone Dal Molin (Abate è più un fiorettista alla Robles), a Ginevra dopo un 13"99 da Anonymous nelle serie random, riesce a mettere in moto la montagna di muscoli nella serie internazionale e piomba sul traguardo a 13"65 con -0,5. Seconda prestazione personale di sempre dopo il 13"64 di Manneheim di esattamente un anno fa. Minimo per Helsinki (era 13"70), ma conoscendo Paolone non è certo quello che vuole e che sta cercando. Per quella cosa lì serve un 13"52, perchè Abate ha spostato l'asticella un pò più in alto. Solo un pochino. Non posso non rilevare come i 110hs italiani stiano tornando in auge: forse solo ad inizio degli anni '90 si era assistito a così tanti atleti vicini o sotto i 14". Quindi, giusto segnalare il 14"06 (+0,9) di Andrea Cocchi, seconda prestazione personale di sempre dopo il 13"98 di una settimana fa. E 14"09 di Samuele Devarti, delfino di Abate (non Trota, per fortuna), che pareggia il personale ottenuto ai CNU di Messina. E poi... bè poi, per non farci mancare nulla, c'è l'ennesima impresa di Lorenzo Perini, junior lombardo che sta riscrivendo la storia degli ostacoli alti italiani a livello giovanile, che sui 99 cm polverizza il "vecchio" record sui 110hs del nostro amico Hassane Fofana, portandolo a 13"66. Predestinato. Mi piacerebbe adesso leggere da qualche parte la risposta sui 106 di Hasso, perchè il talento di Fofana è altrettanto cristallino. Ma chi ha sparso il seme dell'ostacolismo? Non dimentichiamo infine il 50"60 di Leonardo Capotosti sui 400hs, miglior tempo personale dell'anno a 11 cent dal PB. Anche qui la base cresce. 

Audrey Alloh
Audrey con lo stampino: 11"49, dopo tre 11"48, a 4 cent da Helsinki - Audrey Alloh ha iniziato un tiro lento-mirato sulla sagoma nel cerchio del 11"48-11"50. A Ginevra ottiene infatti la quarta prestazione nel giro di pochissimo tempo su questi stessi tempi: 11"49 con +1,2 (dopo tre 11"48!). Qualche maledetto centesimo la tiene ancora lontana quanto meno da Helsinki (11"45), che sarebbe la degna coronazione di un'ottima stagione. Di sicuro al momento la migliore sprinter azzurra in circolazione. E dire che un decimo sotto (11"38) c'è la Subway di Londra (il minimo B) mentre per Piccadilly Circus serve un impegnativo 11"29. Nel vortice del suo risucchio, Jessica Paoletta con 11"74 (dopo un 11"89 nelle serie del mattino). Judy Ekeh (il futuro dello sprintismo azzurro, me lo gioco così, adesso), 11"63 con vento nullo, e nuovo PB. Ma è stata o no italianizzata? Comunque, poi si spara un 200 in 23"95 con vento negativo di 0,6. 6 cent dal Pb e seconda prestazione di sempre. Nella 4x100 finale non malvagio il 43"82 dal quartetto Hooper, Amidei, Alloh, Draisci (non ne conosco bene l'ordine). Dopo qualche stagione sopra i 44", finalmente una luce in fondo al tunnel. Io non disdegnerei la Caravelli, eh... chissà con un 12"85 sui 100hs quanto possa correre i 100 piani e poi non dimentichiamoci che è la campionessa italiana dei 200 metri. Che qualcuno ci pensi, se si vuole un'opportunità europea e olimpica, anche se bisogna correre davvero sui 43" bassi per sperare. 

Giulia Arcioni 53"45: è lei la 4^ quartermiler? - Nei 400 ennesima prova di spessore di Giulia Arcioni, riconvertitasi con profitto ed intelligenza strategica sul giro. 53"45, ovvero una rasoiata di 4 decimi sul vecchio personale di 53"82 del miglior 400 (pure indoor...) e addirittura una mannaiata di mezzo secondo rispetto al vecchio miglior tempo outdoor. E ora le sue azioni sono salite alle stelle per quanto riguarda la staffetta del miglio azzurra: Marta Milani dopo il Golden Gala è indubbiamente in vorticosa ascesa, ma insomma: nelle gare in linea sul giro la Arcioni ha adesso un paio di secondi di gap che non sono certo noccioline (il tutto fermo restando i posti fissi di Grenot, Spacca e Bazzoni). Helsinki per la Arcioni è ancora un pò lontano: 52"80. Ma insomma, visti i miglioramenti sensibili di gara in gara... Dietro a lei Tiziana Grasso con 55"75, ma quest'anno ha a propria discolpa un 54"27 davvero interessante. 

Anche Collio a Helsinki: 10"27 - il dramma infinito di Howe: ritiro nei 200 - il vecchio leone Simone Collio ruggisce ancora e ottiene il 10"27 (+0,9) che gli apre i portelloni del volo Ryanair per Helsinki. Sarà questa l'ennesima partecipazione ad una manifestazione internazionali per quello che è indubitabilmente il miglior sprinter italiano dell'ultima decade. Discusso, discutibile, osannato e invocato, ma alla fine è sempre lì a correre sotto i 10"30. 34^ volta sotto i 10"30 (di cui solo 4 ventose): non so quanti italiani obiettivamente abbiano così tanti risultati sotto la soglia di eccellenza internazionale. Fabio Cerutti invece sembra un pò dietro nella condizione: duplice 10"35, quindi di fatto il terzo sprinter azzurro in circolazione, dietro a Riparelli-Collio. Roberto Donati fa un passo indietro rispetto a Gavardo, tornando sopra i 10"50 (10"56), pareggiato da Rosario LaMastra. Checcucci, iscritto, non pervenuto. Ma fa sempre parte del giro dei raduni a scatola chiusa. Sui 200 a destare impressione è Fabio Squillace: 20"99 con -1,3 nella stessa serie in cui il già citato Roberto Donati ha abbandonato (non ne conosco i motivi). Personale migliorato di oltre tre decimi, e secondo nelle liste italiane dell'anno dopo Collio. 21"12 per Davide Manenti, che continua imperturbabile ad ottenere tempi con uno spread di un decimo. Ed infine il dramma infinito di Andrew Howe: ritiro per un dolore alla coscia si legge sul sito della Fidal. Io non ho più parole, perchè se ne sono lette e scritte fin troppe. Perchè non va un anno negli States, si rigenera, trova la serenità lontano da tutto e tutti, e poi torna a fare l'atleta seriamente qui in Italia? Ormai sembra di assistere ad un calvario senza fine. E a me sarebbe piaciuto vederlo nella 4x100... 

2 commenti:

  1. Cocchi dopo sei anni si e' riportato sui livelli del 2006, quando costrinse Giaconi al fotofinish ai campionati italiani... dopodiche' i suoi tempi sono sempre stati molto alti. Chissa' che non si riproponga (ha 30 anni) un altro caso Caravelli o Gentili, tanto per stare negli ostacoli

    Direi che potrebbero far disputare una gara "spareggio" tra Cattaneo e Pennella, l'ideale e' iscrivere 4 atlete, compresa quindi una riserva. Anche perche' c'e' il rischio che possano correre entrambe, visto che Veronica Borsi e' in dubbio per un infortunio

    Sicuramente nella 4x400 farei correre Marta Milani, gia' con la gara del Golden Gala potrebbe valere un tempo sotto i 53. Semmai la Arcioni potrebbe contendere il quarto posto a Bazzoni e Spacca. Quest'ultima inoltre ancora non ha gareggiato (sara' in forma?). Se pero' dovesse correre il solito quartetto (c'e' da dire che la 4x400 femminile ha una panchina un po' corta), sarebbe un peccato portare Giulia Arcioni a Helsinki solo come riserva, sarebbe piu utile a quel punto farle correre la 4x100, come ha gia' fatto in terza frazione nelle ultime stagioni (e dubito che chi corre in 11.60-11.70 possa fare meglio). La squadra che ha fatto meno di 44 secondi non mi da' molto affidamento a parte la Alloh e sarebbe meglio considerare anche la Caravelli e la Giovanetti

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  2. Micol Cattaneo tutta la vita !!!!!!!!!
    Anche se viene da un'anno difficile ora sta dimostrando di migliorare gara dopo gara ed è l'atleta che può sicuramente fare un buon tempo.
    Roberto

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