16/06/12

Junior-Pro, Tricolori: 100 metri con 3 conferme e una sorpresa

Judy Ekeh, foto Fidal.it
Tra gli junior domina abbastanza agilmente Giovanni Galbieri in quella che rappresenta la gara-simbolo e scandalo. 8 partenti, scissi in due batterie da 4, "colpa" di un atleta confermato e poi non partito che ha rischiato di far cancellare anche il primo turno e mandare tutti dritti-dritti in finale. La Fidal e i  cervelloni che la compongono ne hanno fatta un'altra delle loro concordando su un minimo assurdo, 10"97. Che poi, a ben vedere, sono proprio queste le cose che un giorno, alle elezioni federali, bisognerà sottolineare: non le medaglie della Di Martino, ma lo scempio dell'atletica giovanile e di base, che, invece di espandersi verso i meno talentuosi (per convincerli a rimanere) se fosse stato più possibile è diventare più esclusiva. Ma non avevano detto che ci sarebbe stato più spazio per tutti? A questo punto si prendano i primi 3 in Italia, e gli si faccia fare la finale direttamente... magari in teleconferenza, ognuno sulla pista di casa. Dai... Il modo migliore per perdere atleti. Comunque, Galbieri 10"64 in batteria (con 1,0) e poi 10"73. Ennesimo titolo italiano giovanile incassato, il secondo consecutivo come junior. Peccato che sia mancata la sfida con quello che sembrava dopo le batterie il suo vero competitor, ovvero il lombardo Cattaneo di Rovellasca (parente di Micol?). 10"67 in batteria, PB, e poi qualche intoppo in finale che l'ha frenato. Di sicuro una tristezza senza fine vedere 8 partenti nei 100 junior, laddove un tempo c'era un esercito di ragazzi che lottava anche solo per accedere alla finale. E nessuno paga mai per l'ignoranza di queste scelte, a meno che siano condivise da tutti... 
Tra le junior la neo italiana Judy Ekeh, sciabola l'11"58 che le consegna il titolo tricolore, il PB, e la 9^ prestazione all-time femminile italiana junior. Solo 3 junior sono scese nella storia sotto gli 11"50 e la stagione è ancora moooolto lunga. Naturalmente ha fatto inarcare le sopracciglia in maniera gotica anche Irene Siragusa, che in batteria ha fucilato un 11"46 da infarto: inficiato dal +3,5 di vento, un pò troppo, ma se può consolare, il miglior tempo junior di sempre "ventoso". Il precedente record ventoso era un 11"54 di Gisella Trombin risalente ad una strana (statisticamente parlando) gara del 1983, quando la seconda, Anna Catalano, ottenne la seconda prestazione e posizione di sempre con 11"57. La Siragusa, non perdiamola di vista, arriva ad un pelo dalla Ekeh, 11"61, 11° tempo all-time junior... 15 cent in meno del PB certificato da Mister Sigma. Curiosità: Marisa Masullo corse da junior in 11"60, ergo... La Ekeh segue la Hooper nella cronologia del titolo junior, ovvero l'origine sembra essere sempre quella centrafricana. E per il sottoscritto questo sarà (per fortuna) anche il futuro della specialità e dei titoli a venire, visto che la percentuale del totale degli immigrati di seconda e terza generazione sul totale dei ragazzini che iniziano a far atletica è sempre maggiore. Le spiegazioni sociologiche delle scelte degli italiani sono facili da individuare. 
Sorpresissima nei 100 promesse maschili, ovvero la sconfitta che non ti aspetti. Ovvero, che non mi aspettavo. Però, ad onor del vero, c'è da dire che Michael Bum-Bum Tumi dopo l'infortunio di fine inverno, è sembrato sin dall'inizio della stagione outdoor aver qualche problema di troppo a trovare il giusto setting. Nello scorrere la check list del pre-decollo, evidentemente qualche punto non è stato sistemato, e la spia continua a lampeggiare. Così arriva l'emergente Francesco Basciani, che ti infilza di piatto quando meno te lo aspetti. Ma Basciani, diciamocelo, è quella categoria di sprinter che fino ad oggi ha avuto una visibilità un pizzico marginale dalla presenza di personaggi più illustri, ma che ha visto bene di gridare il proprio ego al momento giusto. 10"53 a 10"54 per Basciani, e piccolo passo indietro per Tumi (nel borsino atletico azzurro, mi sa che lo dovrò dare in calo). Eppure in batteria, con un Monsone del Bangladesh da 4,4, Tumi aveva potuto fare una prova di super-velocità, correndo in 10"27, davanti a Rosichini con 10"36. Sembrava stesse girando tutto per il meglio... ma "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco" sostiene il Trap. Ci sarà modo di migliorare. Ora c'è un consistente gap da colmare con gli altri top-sprinter italiani, a pena di convocazione. E quest'anno, è la stagione da non fallire. 
Ed infine le promesse femminili, che hanno individuato due delle possibili interpreti del quartetto italiano che sfiderà l'Europa nelle prossime settimane: Martina Amidei e Gloria Hooper: solo loro sia in batteria (ventosa) poi la disfida finale, con la Amidei che con sicurezza ottiene la coccarda tricolore per 3 cent: 11"53 a 11"56. Seconda prestazione personale di sempre per la piemontese (dopo l'11"42 di Torino). Per la Hooper addirittura un PB migliorato di 11 cent. Quest'anno quattro atlete italiane (Amidei, Hooper, Ekeh e Alloh sotto gli 11"60: 4 italiane così veloci era un pò di tempo che non si vedevano... mediamente: ma la Ekeh è già utilizzabile dopo un paio di giorni dall'italianizzazione?). Pensare che uno quartetto comprensivo di Alloh, Hooper e Ekeh, rappresenta un vero e proprio inno all'integrazione. Il quartetto potrebbe valere già sulla carta (al netto dei cambi) già un 43"3-43"5. Una finale continentale sarebbe già un primo step, in un contesto dove negli ultimi anni si è visto tutto e il contrario di tutto (in tema di selezione delle frazioniste, scelte dell'ultimo secondo, scarsa programmazione, composizione della staffetta... ma lasciamo le polemiche per questa volta). 

Nessun commento:

Posta un commento