28/06/12

Italiani Master II: le F35 nel nome di Amy Fabè

Ami Fabè Dia, nella sua foto di facebook
Le F35 le concentro sulla super-prestazione di Amy Fabè Dia sui 200: 24"75 con 1,5 di vento. Davvero non solo di caratura assoluta, ma di caratura assolutissima. La ragazza, divenuta italiana per matrimonio con Andrea Longo (l'ultranoto ottocentista) vanta anche un 4° posto alle olimpiadi di Sydney 2000 con la 4x100 francese. Ma nel suo curriculum troviamo anche l'argento ai mondiali di Siviglia '99, oltre ad altre partecipazioni ad altre manifestazioni internazionali sempre con la nazionale transalpina e 5 titoli assoluti francesi. Il record italiano è comunque ancora lontano: è il 24"12 di un'altra naturalizzata, ovvero l'italo-australiana Danielle Perpoli, che nel 2003 corse appunto in quel crono. 

Antonella Giulivi, seconda nei 200 con un discreto 27"40, si porta via il bi-titolo tra 100 e lungo, rispettivamente con 13"07 (1,0) e 5,07. 8 i titoli master complessivi della Giulivi, nota soprattutto come multiplista e conquistati in sole due stagioni, il 2011 e questa. Segnalo il ritorno all'agonismo anche di Nicoletta Albini, seconda nei 100 e terza nei 200, che nei "miei" anni '90 era una quattrocentista clamorosa. 

La tripletta di titoli l'ha messa però la lanciatrice Anna Garofoli, anche sfruttando qualche assenza di troppo.  Prima nel giavellotto con 20,97, prima nel martello con 28,00 e prima nel peso con 8,22. 10 i suoi titoli italiani. A lei si è alternata nei lanci Antonella Cicchinelli, prima nel disco e nel martellone con 22,70 e 6,64. Bisogna però essere completamente onesti: la crisi del masterisimo nasce anche da questa categoria: 5 specialità di lanci per un totale di 6 presenze-gara: 3 a testa per Garofoli e Cicchelli, che chiaramente non hanno nessuna colpa sull'eventuale assenza delle altre avversarie, ma che dovrebbe, in via teorica, spingere chi dirige a cercare le strade al proselitismo. Al momento, sia ben chiaro, non ne esiste nemmeno una: i dirigenti e chi è preposto agli Uffici master eseguono la normale amministrazione gestionale (quando va bene). Non esiste nemmeno un progettino... e sì che avevamo avuto sia mondiali che europei in Italia da sfruttare alla grande. Personalmente, anche se so che questo non è ben visto da molti, avrei proposto piccoli premi in denaro ai grandi atleti del nostro recente passato affinchè si presentassero e si preparassero per l'attività master. O li avrei istigati a riprendere: chiaro che non ci sarebbero state le frotte di ex atleti nazionali a rimpinguare il mondo master, ma sarebbe bastata una piccola quota. Si pensi, ad esempio, che volano potrebbe essere un Mennea che torna in pista come... M60. Ho fatto solo il primo nome che mi è venuto in mente. Ma anche un Tilli, Pavoni, Badinelli, Fontecchio, Dorio... perchè non provarci? Macchè, silenzio tombale sullo sviluppo dei numeri. 

Sui 400 si assiste ad una parziale sorpresa: la vittoria di Paola Picotti per soli 6 cent di Paola Tiselli: 1'01"50 a 1'01"56. Gara che trova il proprio canovaccio nella partenza a razzo della Picotti che già all'uscita della prima curva sorpassa la Tiselli, collocata solo un paio di corsie più a monte. Il distacco si acuisce fino ai 220/230. Poi Paola inizia la rimonta veemente che le fa raggiungere la Piccotti praticamente a 40 metri dalla fine. Il sorpasso sembra ineluttabile, invece succede qualche cosa, e le due procedono praticamente appaiate per gli ultimi metri, fino alla vittoria per un'inezia della bresciana. Picotti che è al suo 4° 400 di carriera (sembra essere fondamentalmente una ottocentista), stando al Sigma: questo dovrebbe essere il suo Pb, quanto meno da master. Di sicuro ha influito molto il forte vento contrario nei primi 200 metri per tutte. Tra l'altro la troveremo anche nei 1500, dove arriverà sesta. Comunque, primo titolo italiano per la Picotti. 

Paola Tiselli chiaramente si rifa con gli interessi su 800-1500: 2'26"57 sul doppio giro di pista, e 5'03"33 sui 1500 tatticissimi, tanto da vedere una clamorosa volatona finale comprensiva di 8/9 atleti. I due titoli portano la Tiselli a ben 21 scudetti totali conquistati nella categoria F35 nei suoi 5 anni di permanenza. Non ho ancora il dato complessivo, ma penso che sia la più titolata F35 della storia, quanto a titoli italiani. Solo negli ultimi due anni, la Tiselli ha vinto un complessivo di 10 coccarde tricolore. 9 i titoli outdoor, 4 sui 1500, 4 sugli 800 e 1 sui 400 (l'anno scorso). 

Antonella Faiola è la nuova campionessa italiana dei 5000 con 17'48"76, davanti alla campionessa italiana dei 10000, Sonia Marongiu, che il titolo l'aveva vinto in separata sede un paio di mesetti or sono. 17'54"45 per la Marongiu. La Faiola era giunta seconda nei 1500 della Tiselli, non dimentichiamolo, ed è fondamentalmente questa la sua distanza, più che i 5000. Sulle siepi invece il titolo se lo pappa Sonia Conceicao Lopes, con 7'18"80, al primo titolo master individuale.

Judy Gang è la vincitrice dei 100hs con 18"87 (primo titolo italiano) mentre Elena Reali si aggiudica in solitari i 400hs con 1'17"94. Doppia il titolo vinto a Cosenza sui 100hs dell'anno scorso. Infine il titolo della marcia: se lo vince Valeria Pedetti con 28'30"18.

La crisi numerica della categoria è anche fornita da questo dato: 61 presenze-gara, contro le 61 di Cosenza, che sembrava un punto di rimbalzo. Serve iniezione di entusiasmo, anche se non si vede proprio da parte di chi. 

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