06/06/12

Caterpillar-Abate e Muletto-Cattaneo a Bellinzona

Emanuele Abate deve essere talmente in forma da fare paura a sè stesso. La butto lì: considerate tutte le vicissitudini della staffetta, perchè non buttarlo dentro tra i papabili? Il tutto perchè non è uno che si fa tante seghe mentali: estirperebbe il testimone dalle mani del frazionista che eventualmente gli arriverebbe alle spalle (senza tanti studi scientifici a algoritmi prestativi studiati con il ralenty), e lo pressofonderebbe sul braccio di quello cui dovrebbe portarlo. Tempo per estirpare-pressofondere (e il viaggio tra i due meccanismi brutali) circa 9". Direi buono. Insomma, basta con i piagnistei, servono le palle anche nella staffetta azzurra. E il personaggio è francamente il più positivo a livello motivazionale che c'è in circolazione in Italia, tra gli atleti top: non uno che "vediamo... dai...speriamo... il crampetto... il tirone...". No, un Leonida post-litteram che va contro il milione di Saraceni nel budello delle Termopili a vender cara la pelle per cenare la sera nell'Ade. Ma in definitiva questo è lo sport: la pretattica lasciamola agli allenatori e ai giocatori di calcio che dicono all'infinito le stesse cose, trovando dei beoni che continuano ad ascoltarli (che poi... guardare il gioco del calcio è una cosa... ascoltare quello che dicono quelli del mondo del calcio, è come fare gli scienziati che studiano gli uomini-scimmia del Pleistocene: mai uno che dica una cosa non ovvia e scontatissima). Tutto questo maestoso preambolo solo per introdurre l'ennesima grande prestazione di Emanuele Abate, ovvero il 13"35 corso ieri sera a Bellinzona sui 110hs (con vento contro di 0,4!!), che, non so dove ho letto, è stato ottenuto in condizioni non certo ottimali (ma forse ho le traveggole). 3 centesimi dal suo record personale, 4^ volta sotto i 13"40 (due delle quali ventose), e seconda prestazione italiana di sempre, al pari dello stesso crono ottenuto da Andrea Giaconi nel 2002 che rappresentava il "vecchio" record italiano. La graduatoria continua a subire scossoni tellurici. Ieri tra l'altro il tempo è stato impreziosito dalla vittoria diretta con uno dei pretendenti alla leadership continentale, ovvero il britannico con evidente contaminatio italica Andrew Pozzi, 13"38. Peccato per Paolo Dal Molin, quinto con 13"79, e quindi che fa un passo indietro rispetto all'ultima uscita tedesca (il 13"65 del minimo per Helsinki). Serve il cambio di marcia per correre il 13"52 necessario per Olimpia. Sesto nella gara ticinese Stefano Tedesco con un tempo che attualmente risiede nelle sue corde "mediane": 13"91
Sprint azzurro che rientra dalla trasferta elvetica in generale recessione, a parte forse Fabio Cerutti. Jacques Riparelli corre in batteria 10"34 con vento praticamente nullo retrocedendo fino a 10"45 in finale, anche qui con vento nullo. Riparelli in finale perde pure la sfida con Fabio Cerutti, che almeno stando agli scontri diretti, si è guadagnato il posto al sole. Cerutti infatti inanella prima il suo miglior crono-2012 con 10"31 in una delle due batterie (0,9), poi rimane invischiato nel rallentamento generale della finale, perdendo un decimo: 10"41. Meglio comunque di Riparelli e... Michael Tumi, che invece non convince ancora appieno. 10"58 nella batteria vinta da Riparelli, e 10"55 nella finalissima. Visto che non ho problemi a dire quello che penso, ritengo che in questo momento, come raccontano gli unici testimoni incontrovertibili (ovvero i tempi) Tumi non abbia la forma dell'anno scorso. Non è ancora Turbo-Tumi, nemmeno della stagione indoor, e questo naturalmente lo espone alle più violente intemperie di chi sta alla porta ad aspettare. Poi è anche vero che se si iniziano dei "progetti" bisogna avere anche la forza di portarli a termine contro tutto e tutti, ma è altrettanto vero che i progetti non possono non fare a meno di tastare il polso degli atleti. Aspettiamo le prossime uscite. 
I 400 non mostrano grandi risultati, anche perchà le curve di Bellinzona sono molto "particolari" (più che una curva, sono quattro raccordi tra 4 rettilinei) e questo deprime le velocità o impone agli sprinter di utilizzare qualità superiori. Per tale motivo si registra il 47"01 di Juarez Isalbet, superiore ai propri tempi dell'ultimo periodo. 
1500 con la solita corriera di protagonisti itinerante: Haidane, Mor Seck, Merihun Crespi, cui si è aggiunto di recente Christian Obrist. Poi Marco Salami, autore di un notevole 3'40"93 in Germania una settimana fa. La gara viene vinta però dall'ennesimo keniano di turno, davanti al senegal-milanese Mor Seck, ad Abdellah Haidane (3'41"88, in leggero calo dopo i due sub-3'40" consecutivi). 3'42"72 per Marco Salami, 3'43"18 per Merihun Crespi e 3'44"08 per Christian Obrist che chissà se è tornato fisicamente ad essere integro. 
Naturalmente spazio sulla copertina patinata anche a Micol Cattaneo, autrice di un ennesimo tempo a sensazione sui 100hs: 13"10 con -0,7, per il quale l'anno scorso avemmo gridato al miracolo, ma quest'anno  vedere certi tempi in Italia sembra quasi normale amministrazione. Prima di lei è arrivata (incredibile a dirsi... al meeting di Bellinzona) l'americana Lolo Jones con 12"87 e una delle possibili avversarie delle italiane a Helsinki, l'elvetica Lisa Urech, 13"08. Per la Cattaneo è il 5° tempo di sempre e se la selezione per Helsinki fosse una partita a scacchi, diremmo che ha fatto l'arrocco contro la Pennella, visto che nella classifica avulsa, il primo tempo è sì della Pennella, ma il secondo e il terzo, entrambi uguali o inferiori al 13"10, li ha messi la Cattaneo. Il secondo tempo valido della Pennella è invece un 13"23. Il quadro si complica ad ogni gara. Meglio l'abbondanza, comunque. La Cattaneo, non se ce ne si è accorti, si diletta nei 100 e tra il serio e il faceto ci butta lì un 11"61 (0,8) con il quale in batteria batte sia Martina Giovannetti (11"62) che Aurora Salvagno (11"85). Sempre tra il serio e il faceto, Micol è la seconda centista italiana dell'anno dopo la Alloh, e a questo punto non vedo perchè non debba essere presa in considerazione per le staffette. Per la mera cronaca in finale (priva della Cattaneo impegnata nei 100hs), 11"68 per Giovannetti e 11"95 per Salvagno. 
Spaventa invece la condizione di Elisa Cusma: 2'03"22, seconda in una gara vinta da Missis Carneade (per me, per sentito dire...) Olena Zhusman in 2'02"87. Fortunatamente il minimo per Helsinki l'aveva corso a Lievin al coperto, perchè altrimenti Elisa non avrebbe avuto nemmeno questa vetrina internazionale...  ad oggi. Di certo tornare a correre sotto i 2' non è impresa così facile. 
Peggioramento (dopo il record personale nell'ultima gara) anche nei 400hs per Anna Laura Marone (ma se per i 400 piani era difficile correre in piano con le curve cuspidate, figurarsi negli ostacoli...) terza in 59"01, e quarta la primatista italiana Benedetta Ceccarelli con un anonimo 59"73
1,86 per Alessia Trost, prima delle italiane, in una spedizione che vedeva anche Elena Vallortigara (6^ con 1,80), Chiara Vitobello e Raffaella Lamera (1,75). 4 delle migliori interpreti e promesse degli ultimi anni. Non proprio una spedizione felicissima. Segnalo però che davanti alle ultime tre italiane è giunta Giovanna Demo, svizzera che sarebbe potuta essere... italiana, e che si allenava nel vicentino. Dimenticata dalla federazione e giustamente tornata a cercare fortuna nella confederazione. 1,83 per lei. 

2 commenti:

  1. Cusma e Haidane hanno trovato gare piuttosto lente, e' difficile fare 3.39 se il vincitore fa 3.41, a meno che non tenti la fuga.
    Sono certo che se trovano il meeting con ritmi da 2 minuti e da 3.35, magari arrivando anche con un piazzamento nelle retrovie, riusciranno a fare un tempo interessante

    Buona l'idea di Cattaneo staffettista, se per caso dovesse essere scelta negli ostacoli la Pennella, ecco che Micol potrebbe andare a Helsinki sia come riserva nei 100hs sia come titolare della 4x100: Cattaneo-Alloh-Arcioni-Caravelli potrebbe essere la formazione ideale (almeno per me), con la Caravelli che potrebbe andare bene sul lanciato con le sue lunghe leve da 200ista contro le follette delle altre formazioni

    Abate invece anche con 10.50 non penso rientri tra i migliori 4 velocisti...anche come riserva sarebbe un peccato lasciarne a casa uno per far posto a lui, che gia' verra' convocato per Europei e Olimpiadi (e quindi puo' sempre essere schierato una volta la')

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  2. Però Cusma arriva da un 2'03"... un paio di anni fa avrebbe vinto nettamente. Sicuramente non è la stessa di un paio di anni fa.
    Abate ha corso un solo 100, mi sarebbe piaciuto vederlo su 3/4 100: secondo me scendeva sotto i 10"40... ci sono voci di raduni dove Abate andasse più veloce di qualche sprinter già in staffetta...
    4x100 con Arcioni? mmmm... la Arcioni ormai è indirizzata ai 400.
    Meglio Gloria Hooper.

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