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| Marzia Caravelli dal sito Hurdler49 | 
Con gravissimo e inopinato ritardo riferisco di un paio di meeting occorsi il primo di maggio. Quello del Trofeo Liberazione di 
Roma, i cui risultati sono comparsi dopo un'interminabile parto solo nelle ultime ore (il travaglio è durato "solo" un paio di settimane). Naturalmente il risultato glamour l'ha piazzato ancora lei, 
Marzia Caravelli, ossia il 150 in 
17"41 con 0,2 di vento contrario. Forma strepitosa o semplicemente lo step che le fa raggiungere un nuovo livello di competitività? Staremo a vedere non appena esordirà sulla sua gara principe. Il 17"41, tra l'altro, è impreziosito e dal distacco inferto ad atlete che aleggiano nell'azzurro staffettistico: 
Giulia Arcioni e 
Ilenia Draisci. Soprattutto la prima, anche se la seconda per un certo periodo della scorsa stagione aveva destato grande impressione. A Roma sono costrette a consegnare le armi con 
17"82 e
 17"88. Di più: la Caravelli è arrivata a soli 13 centesimi (
17"28) dalla miglior prestazione italiana sulla distanza che al momento appartiene alla 
Manuela Levorato targata 2003, ovvero in una delle sue migliori configurazioni tecniche. Va bene che i 150 sono distanza talmente spuria in gara, che fa storia a sè... ma insomma, sintomatici. Al maschile, a Roma, 
15"72 per 
Francesco Basciani con 0,3. Proiezione sui 200? Un paio di decimi sopra i 21? Cioè meglio del suo personale (
21"38)? Sembrerebbe. Aspettiamo. 
 
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| Tania Vicenzino - foto Fidal | 
Qualche centinaia di chilometri a nord est, meeting di 
Palmanova: siamo sempre al primo di maggio. Il risultato-copertina vede 
Tania Vicenzino che si insabbia nel salto in lungo a 
6,52. 0,4 il refolo a favore. Risultato-(quasi)-monstre. Il risultato, stando al Sigma, si posiziona al suo 5° di sempre, in una classifica che vede un record personale di 
6,55 risalente al febbraio 2009, ed ottenuto sulla magica-pedana dei record di Ancona. Invero... anche la serie non è stata male: si rilevano anche un 
6,38 e un 
6,34. Che dire? La Vicenzino è la migliore saltatrice che si è vista sulle italiche pedane dopo lo tsunami Fiona, la cui risacca ritornò nell'oceano nel lontano 2005. 8 anni da allora in cui un'italiana non supera i 
6,60, che volenti o nolenti sono la porta di Dite d'oltralpe. Ora, dopo l'inizio della Vicenzino c'è da augurarsi che quella barriera venga oltrepassata: intanto a 6,55 c'è il conseguimento (
stando a questo documento) del minimo per i campionati Europei. Nella stessa gara, 5^ con un anonimo 
5,48 Valeria Canella, che di fatto era colei che ha dato vita ad una certo dualismo con la Vicenzino nel dopo-May. Probabile ipotizzare qualche problema ai flaps in questa stagione. Troppo poco per lei. Il secondo risultato-copertina è il 
21"09 sui 200 (con 0,1 contro di vento) di 
Diego Marani. 7^ prestazione personale di sempre. L'impressione è che questo debba essere l'anno del lancio: migliorare il 
20"91 del 2010 e trovare un'allocazione stabile sotto i 21". Ritagliarsi uno spazio se non altro europizzante, che si raggiunge solitamente con crono attorno ai 20"60. 
Laura Bordignon sfiora il minimo per Helsinki nel disco: 
56,62 e il limite a 38 centimetri oltre. Ma c'è tempo. Quel risultato l'ha superato già una quindicina di volte in carriera. 
 
 
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