27/05/12

Champions League: le FFGG vanno all'intervallo in vantaggio

Bencosme De Leon - G. Colombo/Fidal
Non avevo voglia di scrivere nulla sulla Coppa Campioni di club: scrivo già troppo. Manifestazione che ho sempre ritenuto non essere mai davvero riuscita a decollare nel panorama atletico europeo: bisognerebbe trovare una formula più snella, accattivante, dinamica. Magari su un solo giorno, o magari itinerante, o magari che coinvolga più società in giro per l'Europa in più turni. L'atletica ha bisogno di nuove idee, salvando i contenuti, naturalmente (non è che si possono stravolgere i gesti tecnici, ma gli aspetti agonistici-organizzativi, penso proprio di sì: le idee di Nebiolo, criticato e criticabile, erano proprio di siffatta natura: quelle di Amine Diack, il Mugabe dell'atletica leggera, invece, cercano di entrare direttamente sulla pista di atletica e falsare 120 anni di storia con regole assurde nel nome dello sponsor di turno). Così da anni, si trascina questa due-giorni che un pò langue nel panorama continentale, che appare secondaria e trasandata oltreché stentare a prendere quota. Poi, per rompere gli equilibri, basta un piccolo magnate che sò, castigliano o asturiano, turco o russo, che abbia quattro soldi, la passione per l'atletica, un regolamento nazionale permissivo sul tesseramento degli atleti stranieri, e si vince la Coppa Campioni di atletica senza nemmeno dover aspettare i calci di rigore. Si sa di vincerla già prima che inizino le gare. E' sempre avvenuto così negli ultimi 30 anni. Pensate: se cercate sulla rete, sarà pure difficile trovare l'Albo D'Oro della Champions League in salsa atletica... come dire: non c'è contezza del passato, che nello sport ritengo valere come una bestemmia. Comunque, qui ho trovato un albo d'oro, se interessa (link all'albo d'oro). Quest'anno poi, la competizione, senza togliere nulla agli italiani, sembra un pò disertata dai grandi nomi: è l'anno olimpico, naturalmente. 

Ora, sulla attuale Coppa Campioni, per fortuna che esiste per una società come le Fiamme Gialle, che almeno una volta all'anno riesce a ricordarci perchè erano nati i gruppi sportivi militari. Oggi invece dobbiamo subire l'onta dei campionati di società "cotti e mangiati" imbastiti da una manipolo di consiglieri nazionali che contemporaneamente rivestono il ruolo di presidenti di società civili (o ne sono loro plenipotenziari), che si sono barricati nelle stanze della sede della Via Appia della Fidal a vomitare leggi e regolamenti che hanno ucciso l'atletica leggera italiana al solo fine di vincere uno scudettino che per quel che mi riguarda, vale un decimo di una vittoria in una serie A2 degli anni '90. Contenti loro... 

Ma ritorno alla prima riga di questo post: non volevo scriverne della Coppa Campioni, ma alla fine lo faccio. Infatti le squadre sono andate negli spogliatoi al termine del primo tempo proprio con le FFGG in vantaggio 2-0. Frutto di un bello e solido primo tempo. Palo di Simone Collio sui 100, dove corre in 10"25, secondo, ma con 3,4 di vento: non si può ancora parlare di minimi europei od olimpici, ma insomma, bisognava abbattere il muro dei 10"30 prima. Nel borsino atletico azzurro rimane per il momento stabile in ottica euro-olimpico. Gollonzo di Claudio Licciardello sul giro, ovvero il gol che soddisfa molto nella sostanza, ma non nell'azione corale che l'ha generato: 47"33, ovvero 1" in più dell'esordio e 2" in più da quanto si vorrebbe vederlo correre. Ma sul sito della Fidal leggo (ed è intuibile dai tempi dello sprint e degli ostacoli) come 3/4 metri di vento contro sul primo rettilineo, ovvero sulla rampa di lancio di un 400, possano compromettere la gittata della cannonata. Bel Gol in sforbiciata ostacolistica invece di Jose Bencosme De Leon: vittoria netta sui 400hs con 50"56, lui che aveva già avvicinato la soglia dei 50" pochi giorni fa. La vita da mediano "nato senza i piedi buoni, lavorare sui polmoni" di Andrea Lalli si materializza nel terzo posto sui 5000 con 14'09"06, mentre il fenomeno Leo Messi di giornata lo fa il giovane Gianmarco Tamberi: vittoria in serpentina nell'alto con 2,23. 3^ prestazione personale di sempre. Stefano DaCastello 7,87 ventoso nel lungo, terzo, mentre il 4° gol lo mette il Capitano, il Franco Baresi delle FFGG: Nicola Vizzoni. Non lasciava mai la difesa, ma quando come i flutti sulle bianche scogliere di Dover, saliva, qualche cosa succedeva là davanti: 76,17 nel martello, e minimo per Helsinki. In teoria serve l'A per andare a Olimpia, e ce l'avrebbe visto che la IAAF richiede le prestazioni dell'ultimo anno e mezzo. Ma la Fidal lo chiede probabilmente nel corso del 2012: ma anche se non lo ottenesse, si può lasciare a casa il Capitano? Svarione difensivo del giovane talento Daniele Secci: 17,08 e l'attacco avversario che aveva facile gioco con lui nel dribbling. Infine, azione corale sulla fascia: Rosichini apre su Collio, che dribbla il russo, passa a Marani che si defila sulla destra, cross al centro, testa di Cerutti e... gol! 39"59. Si va al riposo dopo 5 gol fatti, su 10 gare totali. 2 a zero, e siamo solo dopo il primo tempo: 7 punti di vantaggio su Spagnoli e russi. 

Tra le donne, invece, segnalo le seguenti cosine, come dicono in Toscana: Ilenia Draisci 11"65 sui 100 (ma con 2,6), seconda dietro alla fuori-range Ivet Lalova (11"26). 9'26"82 sui 3000 di Federica Dal Ri (quarta). 13,14 ventoso nel triplo per Cecilia Pacchetti. 3,90 nell'asta (terza) Giorgia Benecchi. Ed Esercito 5° a veleggiare a metà classifica. 

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