27/05/12

Brixia Meeting: la vetrina dell'atletica di domani

Attenzione che gli amici di Queenatletica crescono. Ecco il primo pezzo di uno di essi, Lorenzo Perini, nome certo sconosciuto per chi bazzica le piste atletiche italiche. Argomento, il Brixia meeting, uno degli appuntamenti più importanti dell'atletica giovanile. Lorenzo, inizia qui il suo percorso dell'atletica giovanile (speriamo continui!) che nelle mie giornate di sole 24 ore, ancora non riesco ad affrontare... Gran bell'articolo! 

Weekend intenso e ricco di soddisfazioni per i giovani allievi dell'atletica italiana, che in questi due giorni hanno dato il loro massimo contro avversari connazionali e non. Esperienza internazionale intrapresa per la prima volta dalla maggior parte di loro, permettendo a stranieri di condividere la pista di Bressanone con i nostri più giovani assoluti. E' comunque un vero peccato, però, che gli atleti classe '95-'96 quest'anno rischino di non avere nessuna opportunità di gareggiare con la divisa della nazionale: campionati mondiali allievi ed EYOF sono, ahimè, nello stesso anno e si presentano nel calendario FIDAL solo ogni due anni (il Brixia Meeting permette agli atleti di vestire solo la maglia della rappresentativa regionale). Ma andiamo ad analizzare le prestazioni in termini pratici: Sulla morbida pista trentina si sono visti correre i 100 metri maschili in 11.02 (-0.4), tempo discreto firmato dal '95 Marco Gianantoni che va ad abbassare il suo personale di 8 centesimi, lasciando dietro di se il tedesco Michael Rempfer (11.21). Al femminile buona la prestazione di Denise Rega nella stessa distanza, fermando il cronometro a 12.22, prestazione di un decimo al di sopra del suo personale. Finale al fotofinish per gli atleti delle barriere alte dei 110hs a 0.91cm, dove si sono visti arrivare tre atleti in appena quattro centesimi: la spunta l'allievio Tim Nowak con il tempo di 14.09, portandosi davanti allo sloveno Kramberger (14.10) e all'emiliano Alessandro Faragona (14.12). Abbastanza soddisfacente la prestazione di Virgina Morassuti nei 100hs, tagliando il traguardo in 14.09 (vanta un personale di 13.85). Un forte vento di -2.7 penalizza le aspettative di Pietro Pivotto nei 200m, lasciando riportato sul cronometro un comunque probante 22.07. Finisce la gara alle sue spalle il campione italiano indoor dei 60m, Jacopo Spanò (22.54). Per quanto riguarda il giro di pista, al maschile vediamo un Andrea Felotti in piena forma: una gara pulita e ben distribuita gli permette di vedere sul cronometro un ottimo 48.54, abbassando così il suo personale di più di un secondo e classificandosi così primo nelle liste italiane stagionali. A lasciare in molti a bocca aperta è l'allieva Irene Morelli: nella difficile specialità dei 400hs bisogna avere molta grinta e grandi riserve di energia (sia fisica che mentale) per intraprendere una gara così difficile. Ma Irene non sembra avere molte difficoltà e riesce ad aggiudicarsi il podio più alto col fantastico tempo (nonchè personale) di 1.01.66, chrono molto buono anche a livello assoluto. Non è comunque da meno il lombardo Luca Cacopardo nella stessa specialità, ma con le bariere da 0,84: 53.20 all'arrivo, tempo che gli conferisce il primo posto nelle graduatorie italiane allievi e una grande soddisfazione personale, andando ad abbassare notevolmente il suo precedente personale di 53.94. Nella distanza dei 1500 metri taglia per primo il traguardo Padovani Mattia col tempo di 4.05, mentre al femminile vince la tedesca Dietz con 4.39. La pista di Bressanone è rinomata per la sua efficacia nel campo dei salti, ed effettivamente i risultati non mancano: la pluricampionessa italiana Ottiavia Cestonaro conferma la sua superiorità sulle altre partecipanti, saltando in lungo 6.07 metri. Al maschile probante salto del veneto Harold Barruecos Millet, atterrando in 7.23 metri (-1.5). Ultima gara è stata quella della staffetta 4x100: al maschile primo posto molto combattuto, dove si è vista la formazione lombarda (composta da Ceriani-Pivotto-Felotti-Nicula) arrivare seconda 42.56 dietro alla staffetta del Baden wuertemmberg (42.53). Anche al femminile trionfa la staffetta tedesca con il tempo di 47.18, lasciandosi dietro la formazione veneta (47.38) e quella lombarda (47.40). Ma, al di là delle prestazioni, sono sicuro che tutti questi atleti hanno vissuto dei momenti molto speciali: indossare la maglia della propria regione, la voglia di mostrare a degli atleti di nazioni diverse le proprie capacità e la propria voglia di fare sono sicuramente degli elementi che contraddistinguono i giovani agonisti dagli altri. Il concetto può essere banale, ma alla loro età la posizione, il meteo, le condizioni mentali e fisiche passano in secondo luogo. L'importante è mettercela tutta.

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