23/04/12

50"18 a Waco: che dite? E' l'anno di Sanya Richard-Ross?

La storia di Sanya Richard Ross è la tipica storia americana: quella della campionessa, che si imbatte nelle sfortune della vita e poi con la forza della volontà torna a primeggiare sull'universo delle proprie avversarie. Sanya Richards è di origine jamaicana, essendo nata a Kingston nel 1985. Poi il viaggio che ha coinvolto tanti atleti di laggiù, quello verso il Nord America, gli States la fortuna. Qualcun'altro è finito in Canada (come Ben Johnson, Donovan Bailey), altri hanno trovato il loro paradiso nei college e nelle università americane. Poi la lenta ed inesorabile corsa alla notorietà, al prestigio, al dominio della specialità: ha solo 19 anni ma arriva sesta alle Olimpiadi di Atene '04 nei 400 (ma sarà oro nella 4x400). Oro già vinto nella staffetta l'anno prima, a soli 18 anni, ai mondiali di Parigi '03. Nel '05 è argento ai mondiali di Helsinki sui 400 (49"93), e al meeting di Zurigo, ad agosto, diventa la più giovane atleta a scendere sotto i 49" nella storia dei 400 femminili. L'atleta di Clyde Hart corse infatti in 48"92, consegnando alla stampa questa dichiarazione: "se Jeremy Wariner che si allena con me è riuscito a correre in 43", ho capito che io avrei potuto correre in meno di 49"". Nel 2006 vince tutte le gare dell'allora Golden League, spartendosi il jackpot con il comrade Jeremy Wariner e Asafa Powell. Ma è il 16 settembre di quell'anno il giorno in cui compie l'impresa sportiva che rimane il suo apice prestativo: ottiene infatti il record americano dei 400, correndo in 48"70 e cancellando la leggendaria Valerie Brisco-Hooks (la prima ad essere riuscita a vincere in un'olimpiade 200 e 400... prima di MJ) che 22 anni prima, era riuscita a correre in 48"83. A tutt'oggi rappresenta la 16^ prestazione mondiale di sempre, ma la 7^ performer assoluta. Pensate: dal 2000 in poi solo in 5 circostanze una donna è scesa sotto i 49": 4 sono di Sanya Richards (48"70, 48"83, 48"92 e 48"94) e una della messicana Ana Guevara (48"89). E pensare che in tutti gli anni '90 solo in 3 circostanze una donna era riuscita a scendere sotto i 49": due appartengono a Marie Jose Perec, una a Kathy Freeman. Stiamo parlando di 37 prestazioni nella storia dell'atletica sotto i 49" sui 400: solo 8 sono state ottenute negli ultimi 22 anni (dal 1990 al 2012). Le restanti 29 negli anni '70-'80. Anche se garantista, difficile non avere dubbi sui percorsi che hanno portato a quelle prestazioni in quegli anni. Il 2007 è la scoperta della terribile malattia: la Sindrome di Behcet. Nonostante questo vince ancora la Golden League, anche se ad Osaka partecipa solo ai 200 (giungendo 5^) ma non passa i trials sui 400, quindi assisterà dalla tribuna alla gara. A Pechino parte da favorita, ma è solo bronzo in 49"93, mentre nel 2009 vince a Berlino il primo titolo mondiale individuale in 49"00. Con il Golden Gala di luglio (49"36), Sanya Richards pareggia il numero di volte sotto i 50" di Marita Koch... 36. Oggi invece è la donna con più sub-50" sui 400 della storia, avendo aggiornato il proprio personalissimo tabellino a 42. Il 2010 è l'annus horribilis... l'infortunio ad un quadracipite, la malattia, una lunga assenza. Solo nell'agosto del 2011 tornerà la Sanya Richards conosciuta, riprendendo la strada interrotta lungamente interrotta: 49"66 al meeting di Londra. A Daegu arriverà però solo 7^. Comunque sia... Londra: la rinascita della seconda Richards fino al 50"18 dell'altro ieri a Waco. L'idea che a questo punto se le altre vorranno il massimo in termini di metalli preziosi dovranno correre molto al di sotto dei 50" perchè la Richards ha messo il paletto. Londra il culmine di una carriera che potrebbe essere quella di una leggenda. Senza il massimo alloro, lo scettro di Olimpia, purtroppo, le porte dell'immortalità sportiva non si schiuderanno. Ci riuscisse, l'ennesima storia di volontà, abnegazione, sacrificio, dolore, che questo sport può regalare. 

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