11/07/13

Orvieto '13: i pro e i contro del Consigliere Regionale umbro Michele Minelli

Ho chiesto al consigliere Regionale Umbro Michele Minelli (nonchè amico e valente atleta master) di scrivermi due righe sull'organizzazione dei Campionati Italiani Master di Orvieto. Io ne ho ricevuto buone sensazioni. Alla fine, inutile negarcelo, si gira il Mondo per gareggiare, e se l'organizzazione ti consente di farlo senza tanti patemi, meglio per tutti. Qui le sue considerazioni finali a futura memoria. Purtroppo non si sa dove e da chi i prossimi campionati master saranno organizzati: sarebbe stata cosa molto utile un de-briefing tra gli organizzatori di Orvieto e i "nuovi" per capire punti di forza e punti deboli... questa relazione ha il proposito di "aiutare" i prossimi organizzatori...

Ciao Andrea, ti lascio le mie impressioni. Essenzialmente credo che le cose che abbiano funzionato siano state: 
  1. La programmazione organizzativa avvenuta per tempo, cioè si è cominciato a preparare l'organizzazione dell'evento fin dall'anno scorso, contattando le istituzioni pubbliche, tra i quali Comune, Provincia, Coni Regionale e Comitato Regionale Fidal per il patrocinio e la richiesta di contributi e autorizzazioni. Inoltre si è provveduto a incaricare un'agenzia per la questione accoglienza alberghiera. Lo staff organizzativo ha fatto un enorme sforzo per trovare degli sponsor, che visto il periodo di forte crisi economica sono la cosa più difficile da individuare, non dimenticando che Orvieto ha subito, poco tempo fa, un'alluvione che ha messo in ginocchio tutto il tessuto produttivo e commerciale della città. 
  2. L'Organizzazione e la preparazione delle strutture sportive. L'impianto di Orvieto è stato di recente ristrutturato: la pista a sei corsie è pressoché nuova; inoltre in occasione di questa manifestazione TOP della Fidal si è provveduto a inaugurare gli spogliatoi del campo sintetico adibito a zona riscaldamento; inaugurato anche l'ampio parcheggio capace di accogliere i mezzi di trasporto privati degli atleti. Da non sottovalutare inoltre l'impianto di illuminazione progettato e messo in grado di coprire al meglio anche la pista e le pedane. Quest'ultimo accorgimento ci ha permesso di sfruttare le ore serali per le gare ed evitare così le ore torride pomeridiane almeno per le gare di corsa (poi il clima è stato particolarmente mite, ma l'anno 2012 in questo periodo a Orvieto vi erano, di pomeriggio 40°C con il 70-80% di umidità). 
  3. La passione sportiva della Libertas Orvieto. Questo aspetto, secondo me, è stato il più importante nella persona del presidente Moscatelli Carlo (che attualmente è anche presidente della Fidal Umbria) che ha compiuto l'investimento sia economico che umano più significativo, mettendo a disposizione le risorse necessarie senza badare troppo al ricavo, cioè si è prima di tutto pensato a realizzare una manifestazione che potesse soddisfare le esigenze di sport agonistico che il movimento master italiano giustamente reclama; la sensibilità a tale problema della società organizzativa ha fatto si che al centro dell'attenzione ci fosse l'atleta che prepara questa gara magari da mesi e mesi, e quando arriva nel luogo della gara vorrebbe trovare un'orario-gara, una pista e dei servizi funzionanti e all'altezza di un Campionato Italiano. 
Purtroppo, accanto agli aspetti positivi, devo sottolineare alcuni aspetti negativi. Secondo il mio parere non ha funzionato.
  1. Il servizio ristoro organizzato dentro lo stadio. La tensostruttura adibita a ristorante, gestita da una cooperativa privata, non è stata all'altezza di fornire un buon servizio ai partecipanti, andando in difficoltà più volte, con lunghe attese per gli utenti. Questo perchè la cooperativa privata non ha accolto i consigli della società organizzatrice, la Libertas Orvieto, che in tempi non sospetti li ha invitati più volte a prepararsi in modo adeguato. Questo aspetto della ristorazione è stato il più carente, anche se il bar attivo durante la manifestazione sotto la tribuna ha operato al meglio offrendo comunque un buon punto di ristoro per gli ospiti dello stadio Muzi. 
  2. Non ha funzionato come si sarebbe voluto il gruppo dei GGG, che essendo praticamente inesistente in Umbria è stato fatto venire da fuori regione. Questo ha creato non pochi problemi organizzativi e soprattutto ha notevolmente aumentato i costi per la società organizzatrice. A volte si sono verificati casi di vera e propria "incompetenza" da parte dei giudici e arbitri che sul campo gara hanno creato numerosi problemi. Questa realtà di quasi completa inesistenza del GGG regionale credo che sia un serio problema da risolvere in sede di Federazione, istituendo un intervento formativo, magari con incentivi, per formare nuovi giudici che possano creare un tessuto regionale indispensabile per far si che le manifestazioni TOP possano essere organizzate quasi in autonomia da tutte le regioni.  
Infine ti vorrei girare le impressioni fornitemi da alcuni amici delle varie società che sono venuti a Orvieto. La maggior parte degli ospiti ha comunque manifestato il proprio giudizio positivo sulla manifestazione e sull'organizzazione, dicendo che una località centrale sarebbe auspicabile sempre e che la presenza delle batterie nei 100m dovrebbe diventare una costante, anche se è necessario provvedere a migliorare la programmazione oraria senza più fare confusione con la sequenza delle categorie. Si potrebbe prendere, magari, spunto dalla modalità di svolgimento delle manifestazioni internazionali, dove si procede in modo univoco, cioè dai più anziani ai più giovani o viceversa e le finali si alternano tra uomini e donne mantenendo però la costante dal giovane all'anziano o viceversa. Questo non per un motivo di principio ma per un motivo di miglior servizio.

Altra cosa importante è permettere agli atleti di sapere in tempo reale gli orari della propria gara, dato che è possibile bisognerebbe fare si che sul campo di riscaldamento possano essere istallati i video consultabili e non messi a 100m di distanza dal campo: questo sarebbe stato fattibile semplicemente stendendo un pò di metri di cavi e installando un gazebo sul campo di riscaldamento

A mio modesto parere si dovrebbe cominciare a pensare che una manifestazione di questo tipo può essere anche portata su 4 giornate considerando che è molto problematico andare oltre la Domenica mattina con le gare, questo per un motivo organizzativo di chi gareggia e chi fa servizi, ragion per cui se si iniziasse il giovedì pomeriggio si potrebbe concludere la Domenica mattina, magari solo con le staffette e alcuni concorsi. Questa soluzione avrebbe numerosi vantaggi, primo fra tutti liberare gli atleti per poi partecipare alle staffette senza dover rinunciare alle gare individuali. Su questo alcuni obbiettano il fatto che le persone lavorano e che non possono partecipare: questo è assolutamente un falso problema perchè se uno sa mesi prima che ha la gara che gli interessa si tiene il giovedì pomeriggio o il venerdì liberi e provvederà ad organizzarsi per riuscire a partecipare. Chiaro che se si pubblica l'orario gare un mese prima dei campionati, poi si che la cosa diventaun problema!

Michele Minelli 

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