04/07/13

Orvieto '13: gli M35

Velocità: doppietta di Pau e Super-Lisa - 100 e 200 M35 hanno dimostrato come l'onda lunga del masterismo, prima o poi arriva. Non si ricorda una partecipazione così ampia a queste due prove di sprint, e lo spettacolo ne ha sicuramente beneficiato. La finale dei 100 M35 ha anzi rappresentato una prova di uno spessore tecnico davvero notevole. Il sardo Giovanni Pau, che in carriera (questo ho trovato sulla rete) ha corso in 10"53 (con -1,9) sui 100 e 10"41 ventoso. Ma anche Andrea Rabino, 60ista di primo piano del primo lustro del XXI secolo, capace di correre in 6"63 e presente ad un paio di mondiali indoor, un paio di universiadi e un paio di europei indoor. Tra i partenti, favoriti per l'oro, Stefano Tugnolo, vincitore dei 100 dell'anno scorso, di fatto il primo competitor di Pau (già dopo le batterie la sfida sembrava portare ad uno scontro tra i due) e il lombardo Andrea Marinoni, talento "emergente" dello sprintismo master. La gara si risolve di prepotenza per il sardo, con un crono ventoso ma eccellente (11"05 con 2,7) davanti a Tugnolo (11"15)  e Marinoni (11"19). A parziale scusante di Tugnolo, l'aver partecipato tra la batteria e la finale, alla gara del salto in lungo (di cui parlerò dopo) e in cui otterrà una clamorosa soddisfazione. Si passa ai due ed è doppietta per Pau, che vince di soli 2 centesimi su Marinoni (campione italiano della distanza indoor) senza però che vi sia stata sfida. 23"27 a 23"29 con vento praticamente simile (1,6 contro 1,7... sempre a favore) ma in due serie differenti. Già perchè Pau è stato inserito nelle serie senza tempo, partendo così col pettorale alto e aspettando che scendessero tutti gli altri dal cancelletto. Peccato per la mancata sfida diretta. Infine i 400 di Tommaso Lisa, che spara un incredibile 49"22 assolutamente fuori portata per tutti i suoi avversari e conquista il suo primo titolo master. E' la prima volta che un atleta M35 riesce ad andare sotto i 50" ad un campionato italiano master outdoor (quindi record dei campionati per Lisa), mentre di fatto il primo a riuscire in questa impresa fu Francesco Cundò nell'edizione indoor del 2009 (49"88). Comunque, in 3 sotto i 52": notevolmente aumentato il tasso tecnico rispetto alle edizioni precedenti. 

Mezzofondo: la quasi fuga-bidone degli 800 e le vittorie di Dell'Aquila (1500) e Miggiano (5000) - Prima serie degli 800, quella senza tempi o dei "rincalzi". Parte a tuono Walter Molino, passa "tranquillamente" in 1'01"5 e va in progressione: 2'01"89. Il jolly che mette tutti quelli che seguiranno nella condizione di dover metter da parte eventuali tattiche. Ci riuscirà il solo Enea Zampini, nella terza serie, che tra l'altro prima di Orvieto vantava un 2'01"86 appena sotto al tempo di Molino. Dopo un passaggio a 59"4, Zampini riesce a chiudere in 2'00"50, suo miglior risultato cronometrico delle ultime 5 stagioni. Nei 1500 sarà invece Felice Dell'Aquila ad imporsi, con 4'08"78, conquistando il suo secondo titolo italiano del 2013, dopo quello dei 10000 a Gorizia. Nei 5000 lo scudetto se lo cuce addosso Antonio Miggiano con 14'47"57, stabilendo anche il record dei campionati per la categoria M35. Record che risaliva addirittura al 1988. Solo in quell'anno si riuscì infatti a scendere sotto i 15' nei 5000 (Claudio Mazzola). Giusto sottolineare la prestazione di Ivan Di Mario, che con 14'51"44 avrebbe vinto tutte le edizioni di italiani master sui 5000 tranne... questa. 

Ostacoli e siepi: Longoni continua il suo "row"; Citterio ottimo sui 400hs - Gadaleta nelle siepi - Sabino Gadaleta conquista il suo primo titolo italiano (10'03"46) sui 3000 siepi, mentre aggiunge un'altra tacca al suo ormai nutritissimo carnet Stefano Longoni, che si avvia ad essere uno deglki atleti M35 (tra tutte le specialità) con più scudetti. Scontata la sua vittoria nei 110hs con 15"56, ma con due metri di vento contrario, per il suo 9° titolo individuale tra 60hs, 110hs, lungo e triplo. Adesso è salito al 5° posto dei più vittoriosi master M35, dopo il trio al comando con 12 titoli (Corrado Minervini, Giovanni Ferrari e purtroppo il sottoscritto), e i 10 titoli di Diego Zambelli. Davanti ha ancora una stagione, in cui dovrà vincere 60hs e 110hs, e aggiungere una specialità in cui eccelle, come triplo o lungo. Difficile ma non impossibile. Infine nei 400hs Paolo Citterio fa suo il 7° sigillo tricolore, il 4° consecutivo sugli ostacoli bassi. Anche lui, vincendo l'anno prossimo in questa specialità, potrebbe essere uno dei pochi che nella categoria M35 che sia riuscito a vincere il famoso five-in-a-row (cinque consecutivi) nella sua permanenza in categoria (come per Longoni nei 60hs). Fino ad oggi tra gli M35, in 32 anni di storia, tra tutte le categorie, sia indoor che outdoor, il "filotto" è riuscito al solo Marco Fracassetti nel giavellotto (dal '93 al '97). Poi tante quaterne... riusciranno Longoni e Citterio nell'impresa?

Salti - Arduini chiude incontrastato - Tugnolo vola nel lungo - Alborè facile e Giannotti solitario nell'asta - Francesco Arduini, il killer, già ad 1,60 vince la gara, ma per tenersi caldo nel tepore orvietano, opta per una condotta di gara "strana", ovvero salta tutte le misure in solitaria sino a 2,05. 9 i salti effettuati prima di incappare nel primo errore a 1,95. Al secondo tentativo passa la misura, e al primo i 2,00, la misura che gli consegnerà il titolo italiano. Infine i 3 nulli a 2,05: 15 salti in una gara, un buon allenamento. 6° titolo italiano per lui. Nel salto in lungo impresa di Stefano Tugnolo, che nonostante invada una specialità non sua, spara un 7,01 ventoso che ha dell'incredibile (lui che è uno sprinter). Solo Mario Bartolozzi nel 2008 era riuscito a vincere un titolo M35 sopra i 7 metri (7,23 ventoso anche per lui). Di fatto nessun atleta M35 è mai riuscito a superare la barriera con vento regolare. Terzo titolo italiano per Tugnolo, che l'anno scorso aveva ottenuto la doppietta 100-200. Nel triplo cataloghiamo a livello di "formalità" la vittoria di Francesco Alborè (13,58) al 5° alloro nazionale master, mentre Alessandro Giannotti vince l'asta in solitaria con 3,00. Primo scudetto.

Lanci - due doppiette, Trabucco e Valsecchi - Mutti nel giavellotto - Davide Trabucco mette la doppietta su peso e disco. Sul peso favorito anche dalla solitudine: 11,38. Nel Disco gara più combattuta e vittoria con 35,33, ovvero un metro e mezzo circa su Alessandro Valsecchi, che invece vincerà martello e martellone. Per Trabucco primi due titoli italiani tra i master. Alessandro Valsecchi vince invece il martello, come detto, in 31,80, mentre si ritrova da solo nel martellone che vince con una misura comunque "concorrenziale": 12,15. 7° titolo italiano nei lanci per il lecchese. Infine 47,69 nel giavellotto per Francesco Mutti, cioè più di 2 metri in più di quanto da lui stesso ottenuto nel 2012 per vincere l'analogo titolo italiano. 2° titolo italiano consecutivo per lui.

La marcia a Magliulo - Vincenzo Magliulo è ormai 2/3 anni che fa parlare di sè e non poteva di certo sfuggirgli il suo 4° titolo italiano nella marcia con il crono di 21'54"65. Miglior tempo di sempre ad un campionato italiano master e prima volta che si vede un atleta scendere sotto i 22' nella medesima specialità ad un italiano.

4x400 all'Athlon Bastia - 3'43"01 e titolo solitario per gli umbri che conquistano il loro settimo titolo italiano in una staffetta tra tutte le categorie, il secondo in una 4x400. 

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