09/07/13

La vera storia dei 400 italiani: i migliori Andrea Barberi e... Marcello Fiasconaro

La storia dei 400 italiani è in realtà una non-storia internazionale, nel senso che, stranamente, risulta una specialità che ha regalato molto ma molto poco dal punto di vista "metallico" e di soddisfazioni urbi et orbi. Una storia di nicchia, che sbiadisce di fianco allo sprint e al mezzofondismo limitrofi. Per tutti valgono queste considerazioni: l'unico oro in una delle 5 manifestazioni internazionali più importanti (in ordine: olimpiadi, mondiali, europei, mondiali indoor ed europei indoor), sui 400 è stato conquistato dal compianto Pietro Mennea a Milano nel 1978. Praticamente la quasi totalità di medaglie conquistate sul giro di pista (doppio giro... al coperto) arrivano dalla meno frequentata manifestazione internazionale al coperto, cioè gli Euroindoor (8 su 9). L'unica medaglia all'aperto conquistata da un italiano sui 400, è invece l'argento di Marcello Fiasconaro ad Helsinki nel 1971, quando si correva su piste non certo all'altezza delle nostre e con scarpette non così estreme come quelle che circolano oggi. Allora l'atleta italo-sudafricano corse nel tempo di 45"49, che nonostante siano passati 42 anni, risulta essere una prestazione che se corsa ai nostri giorni sarebbe venerata con degli ex voto. Senza poi dimenticare che quel tempo è stato migliorato solo di 30 centesimi nelle restanti 42 primavere. Meno di un centesimo all'anno, mentre l'uomo perlustrava in lungo e in largo la luna. 

Nessun italiano ha raggiunto una finale olimpica: quelli che si son spinti più avanti sono i 6 semifinalisti, l'ultimo dei quali fu Claudio Licciardello a Pechino '08 (45"64 e 8° nella sua semi). Quello che ci andò più vicino fu invece Mario Lanzi, in semifinale alle Olimpiadi di Berlino '36. Ai mondiali outdoor, invece, si contano due soli semifinalisti, entrambi ottavi: Andrea Barberi e Matteo Galvan. 3 i semifinalisti ai mondiali indoor (Saber, Vaccari e Valentini). Ci consoliamo così con i Campionati Europei all'aperto, con 8 finalisti e la citata medaglia d'argento di Fiasconaro, e soprattutto la manifestazione-tascabile degli europei indoor, che è la più abbordabile e quella che, naturalmente, ha portato più soddisfazioni al 400ismo italico compreso l'unico oro di Mennea. 

Detto questo, la storia dei 400 italiani diventa a questo punto una storia quasi interamente autoctona e di conseguenza di estrapolazione di dati statistici, visto che non lo può essere di date (memorabili). Dati al posto di date. Chi ha lasciato più traccia di sè nella piccola storia di questa specialità? Se guardiamo la storia dei campioni italiani, la "storia" dello scudetto sui 400 outdoor parla chiaro:
  1. 8 titoli: Andrea Barberi
  2. 5 titoli: Ettore Tavernari, Mario Lanzi; Mario Fraschini; Sergio Bello; Andrea Nuti; 
  3. 4 titoli: Franco Giongo; Antonio Siddi; Marco Vaccari; 
  4. 3 titoli: Vincenzo Lombardo; Marcello Fiasconaro; Alfonso Di Guida; Mauro Zuliani; 
Barberi è stato sicuramente il miglior 400ista del XXI secolo, viste le vittorie e il dominio incontrastato sulla specialità nella prima decade degli anni 2000. Emergono anche le figure del bolognese Ettore Tavernari, pilone della nazionale degli anni '30; Mario Fraschini, Sergio Bello e naturalmente Andrea Nuti.

Per comprendere ancor meglio chi abbia avuto lo spessore tecnico migliore di sempre, ho così preparato una cosa semplicissima. Ho preso in considerazione le prime 10 prestazioni personali di sempre dei migliori 400isti italiani (fin dove le risorse della rete riescono a spingersi) e ho stilato la graduatoria dei migliori quarter-milers basandosi sulla media di quei risultati. Per alcuni versi è sorprendente, perchè, come è evidente, ci sono atleti che riescono ad avere prestazioni stabili nel tempo, e altri che hanno avuto 2/3 giornate di grazia, per poi tenere medie "normali" se non di molto inferiori. La storia così restituisce "fenomeni" sovrastimati, e operai sottostimati. Ma del resto l'atletica e lo sport è questo: Bradbury docet. Osservate quindi la graduatoria dei migliori 400isti sulla media dei primi 10 risultati personali ottenuti in carriera (chiaramente la graduatoria è in divenire, per gli atleti in attività).
  1. 45"652 - Andrea Barberi
  2. 45"661 - Claudio Licciardello
  3. 45"715 - Andrea Nuti
  4. 45"818 - Marco Vistalli
  5. 45"825 - Marcello Fiasconaro
  6. 45"862 - Marco Vaccari
  7. 45"866 - Mauro Zuliani
  8. 45"884 - Alessandro Attene
  9. 45"963 - Roberto Ribaud
  10. 45"984 - Ashraf Saber
  11. 46"127 - Alessandro Aimar
  12. 46"211 - Fabio Grossi
  13. 46"268 - Matteo Galvan
  14. 46"442 - Marco Salvucci
  15. 46"448 - Stefano Malinverni
  16. 46"462 - Luca Galletti
  17. 46"487 - Alfonso Di Guida
  18. 46"556 - Edoardo Vallet
  19. 46"586 - Isalbet Juarez
Prima riflessione dopo questa classifica: Andrea Barberi non solo ha dominato con i suoi 8 titoli italiani (outdoor), ma a questo punto anche a livello cronometrico medio. Sorprende la vicinanza millesimale (9 millesimi) tra Barberi e Claudio Licciardello, che di fatto è stato forse il più talentuoso 400ista di sempre in Italia, visto che i suoi risultati sono stati ottenuti in un intervallo di tempo molto inferiore a quello di Barberi. Di Barberi invece esce un'immagine di atleta solido e consistente nel tempo, contrapposto al genio e alla sregolatezza del siciliano, che le statistiche raccontano aver posseduto potenzialità inesplorate. Giustamente al terzo posto compare Andrea Nuti, il Barberi degli anni '90 (o Barberi è stato il Nuti del 2000?) pietra inamovibile della Nazionale italiana, la cui carriera (almeno a livello di tempi) forse non racconta appieno il suo valore. Lo vedremo dopo quanto abbia inciso, anche se purtroppo quelle statistiche si vedono solo qui dentro e quel peso lo si percepiva al tempo in cui correva senza peraltro comprenderne appieno il motivo. Probabilmente avrebbe meritato il record italiano, come quel giorno del luglio del '93 al Sestriere in cui corse in 45"35. Ricordo che quel giorno mi stavo allenando all'Arena, quando vidi Mauro Zuliani (ormai architetto in carriera) scendere dal Pulvinare in maniche di camicia e rivolgere al Coach Cesare Manzotti qualcosa del tipo: "(biiiip) c'è andato vicino!". Quel giorno, giovane e acerbo atleta, capii che anche i record contano, nonostante fossero passati 12 anni da quel primato epocale. Come è noto, passarono poi altri 15 anni prima che proprio Andrea Barberi a Rieti abbassasse quello stesso record, che durò quindi la bellezza di 27 anni. Quei 27 anni hanno creato il mito di Zuliani. 

C'è da dire che oltre agli atleti sopra ordinati, ci sono atleti cui non sono riuscito a ritrovare almeno 10 prestazioni: ciò vuol dire che il dato sarebbe di molto appesantito qualora fossero noti gli ulteriori risultati per completare il quorum. Prendo solo quelli con almeno 7 prestazioni, visto che sotto questa evidenza statistica il dato sarebbe chiaramente molto agevolato dall'assenza di dati. Ovvero:
  1. 46"187 - Donato Sabia (7 prestazioni)
  2. 46"347 - Roberto Tozzi (8)
  3. 46"435 - Andrea Montanari (7)
Ci siamo? Non ancora. Rispetto al percepito, rilevo subito una cosa: che Mauro Zuliani, che è sempre stato considerato il miglior talento dei 400 italiani di sempre, alla sfida delle medie, esce un pò shakerato. Questo anche perchè, di fatto, scese sotto i 46" in sole 4 circostanze, tre delle quali compaiono ancora nelle prime 6 prestazioni italiane di sempre (45"26, ovvero l'eterno record italiano, 45"34 e 45"35). Tutte e 3 le prestazioni ottenute nel 1981, a 22 anni. Zuliani, è noto, subì alcuni infortuni che di fatto gli azzopparono una carriera che sembrava dover essere fulgida. Dopo quel 1981, infatti, Zuliani non riuscì più a scendere sotto i 46" nonostante la giovanissima età. 

Forse non si è ancora capito come potrebbe essere la gerarchia... secondo me dovremmo vedere anche chi ha più caps sotto i 46". Partiamo da un dato: gli italiani, all'aperto e sui 400, sono scesi un totale di 99 volte sotto i 46". 18 gli atleti scesi sotto quella stessa soglia. Questa la classifica di caps sub-46":
  1. 15 volte - Andrea Nuti
  2. 14 volte - Andrea Barberi 
  3. 11 volte - Marco Vistalli
  4. 09 volte - Claudio Licciardello; Marco Vaccari; 
  5. 07 volte - Alessandro Attene; Marcello Fiasconaro; 
  6. 05 volte - Ashraf Saber; 
  7. 04 volte - Mauro Zuliani; Roberto Ribaud; 
  8. 03 volte - Donato Sabia; 
  9. 02 volte - Alessandro Aimar; Matteo Galvan; Fabio Grossi; 
  10. 01 volte - Andrew Howe; Pietro Mennea; Marco Salvucci; Pierfrancesco Pavoni; 
Ed ecco quindi che esce alla distanza lo spessore di Andrea Nuti, che supera nei sub-46" Andrea Barberi. Ma non voglio finirla così... Siccome nello sfogliare i risultati ho notato che qualcuno degli atleti qui sopra, ha avuto di fatto una gloria cristallizatasi "a cavallo" dei 46", infrangendo la barriera psicologica e statistica solo in poche circostanze. Pensate ai tre 46" netti di Roberto Ribaud, per esempio: e a diversi risultati da lui ottenuti tra tra 46"00 e 46"10. Vediamo se, ampliando la base statistica cambia la prospettiva dei migliori 400isti italiani di sempre. Così ho preso come deadline il 46"30, cercando di enuclerare una classifica su chi ha corso più volte sotto questa soglia: questa la classifica che mi è uscita. La classifica di caps sotto i 46"30
  1. 36 volte - Andrea Barberi
  2. 32 volte - Andrea Nuti
  3. 23 volte - Roberto Ribaud
  4. 22 volte - Marco Vaccari
  5. 20 volte - Marco Vistalli
  6. 19 volte - Marcello Fiasconaro
  7. 17 volte - Claudio Licciardello
  8. 12 volte - Mauro Zuliani
  9. 09 volte - Ashraf Saber e Alessandro Aimar
  10. 08 volte - Alessandro Attene
  11. 06 volte - Fabio Grossi
Cosa notate di strano? L'incredibile ascesa del nostro amico Roberto Ribaud, che ha piazzato una serie impressionante di risultati appunto sotto quel limite di 46"30, raggiungendo il 3° posto globale nonostante l'11° rango nelle graduatorie all-time fissate sui limiti personali. Diciamo che questa classifica premia la classe operaia e la costanza ad alti livelli. I primi 4 rappresentano di fatto l'ossatura di una 4x400 solidissima e con le palle. I secondi 4 invece, i talenti sopraffini, anche se Vistalli è più border-line, vista la sua solidità prestativa. 

Concludendo, perchè mi son dilungato e si potrebbe dire molto altro... il miglior italiano di sempre sui 400 maschili all'aperto risulta, ad oggi, Andrea Barberi. Certo che non si potrà mai dimenticare, al pari di Barberi, come in quelle classifiche compaia un tizio che gareggiava negli anni '70, al secolo Marcello Fiasconaro, che correva nelle condizioni che possiamo solo immaginare, che vinse, unico italiano, una medaglia su un 400 in una manifestazione outdoor... comunque, ad ognuno il suo ranking, un pò di luce su questo piccolo mondo ve l'ho fatta. Metto qui sotto, in estrema sintesi, i miei risultati. 

I migliori: Marcello Fiasconaro e Andrea Barberi;
I talenti (inespressi?): Claudio Licciardello e Mauro Zuliani;
Gli "operai": Andrea Nuti, Marco Vistalli, Marco Vaccari, Roberto Ribaud; 

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