02/02/12

Pangea Mondiale indoor: la cose più belle viste nel mondo dell'atletica questa settimana

Asafa Powell vince a NY
Ecco le mie notizie più importanti della settimana di atletica mondiale. Più importanti, non solo a livello prestativo, ma anche mediatico, come il ritorno di Asafa Powell su una pista indoor dopo il Neolitico. Ritorno anche di Sanya Richard Ross. Tra le protagoniste della settimana anche Lolo Jones. 
  1. Anche se non è la "cosa più bella vista", è sicuramente quella che fa più notizia, ovvero il ritorno di uno dei top-sprinter mondiali sul campo di battaglia. A New York torna Asafa Powell in gara e nonostante non sia ancora quell'Asafa, si porta a casa un 5"64 sui 50 che vuol dire 8 centesimi (un metrozzo circa) dal record del mondo. Non che la specialità abbia avuto una storia articolata, eh. Non male alle sue spalle Nesta Carter (5"67) e Trell Kimmons (5"68). Justin the cat Gatlin, viste le caratteristiche, non se l'è cavata nemmeno tanto male: 5"71
  2. Mi ricordo che di lui ne parlai l'anno scorso. E' andato in letargo invernale da 400ista (spiaggiò in semifinale a Daegu, ma ha anche ottenuto un portentoso 44"78 a Freeport a giugno), e lo ritroviamo 200ista specializzato sulle curve paraboliche a gennaio. E' Demetrius Pinder: 20"53 a College Station. A Boston Lalonde Gordon, anche lui da me citato come pole-positioner dei 400 indoor quest'anno (fino a sabato), incastona un bel 20"58
  3. Frizzante il peso, che sta mettendo in luce interpreti dal braccio cannoneggiante: Reese Hoffa, americano classe 1977, scaraventa la palla di ferro a quasi 22 metri: 21,87, WL del 2012. 
  4. il russo Aleksey Dmitrik è nettamente l'altista del momento: 2,35 a Hustopece dopo il 2,32 di Wuppertal. Scavalcato il "nuovo" e rampante britannico Grabarz. 
  5. Lolo Jones, dopo gli schiaffoni del 2011, ha deciso di riprendersi il palcoscenico che aveva lasciato ad atlete decisamente meno avvenenti di lei, ma indubbiamente più veloci. Ecco quindi il tentativo di ridurre il gap in questo secondo aspetto: 6"78 sui 50 hs di New York, a 2 decimi dal mondiale, e 16^ performer mondiale. Infilzate Tiffany Porter, Kellie Wells, Virginia Crawford, Dawn Harper e Krsiti Castlin. Alcune di queste citate, erano coloro che la schiaffeggiarono nel 2011. 
  6. E' sempre un piacere rivedere in pista Sanya Richard-Ross, che si è impegnata in un 200 indoor a Fayetville: 23"18. E poi un 400, sempre a Fayetville in 51"45, ottimo trampolino per la stagione 2012: chissà se vorrà anche cimentarsi nei mondiali al coperto. Bicampionessa olimpica (con le staffette), pentacampionessa mondiale (4 staffette e il "giro" di Berlino '09 con 49"00), poi una malattia tremenda scoperta nel 2010, la sindrome di Behcet e il lento recupero fino alla finale di Daegu. Ecco perchè "il sogno" di rivederla in pista. Per lei questa settimana sarà una settimana fondamentale: il marito, Aaron Ross, si gioca il Superbowl con i NY Giants contro i New England Patriots. 
  7. Vanya Stambolova fa la voce baritonale a Vienna sui 400: 51"26, WL, e... ora? Ragioniamo: Campionessa europea nel 2006 sui 400, con 49"85, ma è soprattutto a livello indoor che ha dimostrato di trovarsi nel proprio ambiente: argento e bronzo mondiale. Da credere che sarà protagonista anche a Istanbul. L'anno scorso fu 4^ agli Euroindoor di Parigi, ma con 52"58. Dal 2009 si è riconvertita all'ostacolismo: 6^ a Daegu, argento a Barcellona, fuori in semifinale a Berlino. Considerando che è una che è scesa una manciata di volte sotto i 50", e sapendo che non esiste attualmente al mondo una Perec, una Guevara, una Freeman, e la Richard-Ross non è ancora quella pre-malattia, perchè non crederci nel colpaccio olimpico sul giro? Stambolova che ha anche visto bene di cimentarsi su un 800: 2'02"03, ovvero quinta al mondo. Staremo a vedere. 
  8. discesi negli inferi per Jarrett Eaton, ovvero il destino scritto nel Nomen... Omen. Jarrett come Tony, il famoso hurdler inglese avversario di Colin Jackson. Eaton, come... Ashton. Insomma, questo iradiddio si scatena come un posseduto sugli ostacoli e finisce a 7"49. 31° uomo di sempre. 
  9. Anna Chicherova ritorna in gara ad Anversa e ritorna a 2,00 metri. In fuga. Seconda nella stessa gara la bi-mamma e campionessa olimpica uscente, Tia Hellebaut (del '78...) a "soli" 1,95. Questa è capace di arrivare al giorno della finale di Londra e fare il solito miracolo. Attenzione... Alessia Trost, con il suo 1,91, è attualmente 12^ al mondo. 
  10. Yulia Rusanova a Belgrado a Belgrado a momenti abbatte il muro dei due minuti sugli 800: 2'00"45. Un'altra russa, Yelena Kofanova, tre giorni prima aveva corso a Mosca in 2'00"54
  11. Olga Kucherenko, dopo l'esordio a 6,87 nel lungo a Volgograd, sposta ulteriormente la WL: ora si trova a 6,91 dopo la serie di salti effettuata domenica a Krasnodar (amena località cosacca non lontana dal Mar Nero). Era qualche tempo che non si trovava una lunghista che inanellava due prestazioni vicine al 6,90. Un lustro fa se ne trovavano interi eserciti, oggi si rischia di vincere le Olimpiadi con meno di 6,80. Chissà cos'è successo, franchi concessionari, in questa specialità...
  12. Mentre i migliori Pershing italiani sono ancora nei silos di lancio, dalla Germania parte un terra-aria di nome Julian Reus, classe 1988: 6"59 sui 60 a Chemnitz. Sono già in 6 al mondo sotto i 6"60, e due sono europei: il citato Reus e il turco Guljyev.
  13. Yekaterina Koneva, sempre nella riunione di Krasnodar, totalizza 14,60 nel salto triplo. Migliore prestazione mondiale dell'anno. Seconda Anna Krylova con 14,39 (sarà la figlia di Vladymir, il velocista russo che vinse la 4x100 a Seul '88? Chi lo sà, un bengalino.)
  14. Abdelaati Iguider, marocchino del 1987 (uno degli ultimi baluardi del mezzofondo magrebino, prima dell'ondata italiana di seconda generazione) a Chemnitz balugina il 3'37"40 che a queste latitudini non vediamo da 3 o 4 lustri nemmeno all'aperto. 
  15. L'isolana delle Vergini, LaVerne Jones-Ferrette, di cui parlai in altro articolo, torna a guidare il mondo dei 60 metri (lei è che una superspecializzata della gara breve, non avendo praticamente "storia" sportiva dai 61 metri in poi): 7"08 a Houston. A Sindelfingen, in Germania, si è invece rivista quella che rischiava di diventare una meteora di una notte di mezza estate basca (campionessa europea 2010) e che poi si è persa nel 2011. 7"24 a soli due centesimi dal PB ottenuto agli Euroindoor di Torino '09. 
  16. il marocchino-lodigiano Haidane, dopo aver mantenuto per un paio di settimane la leadership mondiale sui 3000, deve mettere la freccia e accostare a destra, per consentire a due treni di atleti di collocarsi lì davanti. Migliore di tutti l'etiope Abiyote Abinet con 7'44"20
  17. Negli 800 sboccia come una camelia un altro mezzofondista USA: Joey Roberts, 1990: 1'47"14 a College Station. 

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