31/03/13

Il presidente dell'EVAA si scusa pubblicamente per le squalifiche dei 200

Apprezzo sinceramente il gesto del presidente dell'EVAA, Kurt Kashke, che nella lettera di commiato ai Campionati Europei Master di San Sebastian ha avuto modo di fare autocritica (qui il link alla lettera). Chi ha questa grande capacità di autocritica ha sempre la mia massima stima, e, almeno con questo gesto, si è conquistato parte della mia personale riconoscenza (che non vale molto, a dire il vero). Così come ho avuto modo di criticare, così ora mi sembra necessario rendere il giusto peso alla lettera di Kashke. In diversi punti della lettera si può notare questo aspetto "critico" rispetto alla manifestazione appena conclusa, che lascia ben sperare sull'evoluzione qualitativa delle manifestazioni che seguiranno. Naturalmente sarebbe necessario, per migliorare qualunque organizzazione di eventi scanditi periodicamente, dei brain storming al termine delle gare tra chi organizza e chi organizzerà: questo ha il non trascurabile compito di individuare i problemi, capire quali sono state le frizioni, i punti vincenti, gli elementi positivi e quelli negativi. Nel corso del tempo, solo così si può pensare di organizzare eventi sempre migliori dal punto di vista della pianificazione dell'evento stesso. 

Torniamo alla lettera di Kurt. Subito ci dice che la delegazione di Torun (che organizzerà i prossimi campionati europei indoor) "ha individuato diversi punti che necessiteranno di miglioramenti". Di solito sono informazioni che rimangono nelle stanze dei bottoni. Tant'è che la preparazione dei prossimi campionati europei indoor inizieranno come tempistiche, molto prima rispetto ai tempi previsti per San Sebastian. 

In un passo della lettera si legge: "secondo il Consiglio dell'EVAA, questi campionati hanno mostrato sia elementi positivi che problemi". Ottimo. Iniziare a prendere coscienza dei problemi, è sicuramente il primo passo per migliorarsi. Ok, poi dicono comunque che li hanno risolti... concesso. 

Ma veniamo al punto che ci interessa e che mi ha fatto scrivere quello che ho scritto: "una macchia su questi campionati sono state le squalifiche sui 200 metri. Alcuni atleti non erano abituati a correre sulle curve indoor, così in curva hanno toccato le righe. Filmati sono stati utilizzati per provare le decisioni dei giudici. In futuro la EVAA si focalizzerà su questo problema per usare delle riprese video permanenti. Solo due volte la Giuria d'Appello si è riunita per decisioni connesse a questo problema (ricorsi entrambi persi... nonostante le evidenze video, giusto precisare)". Ok, sono d'accordo sul merito di quei due ricorsi le cui decisioni in Commissione andavano ribaltati. Non sono d'accordo invece sull'utilizzo tout-court dei video tape... cosa voglio dire? Che siamo d'accordo che non bisogna invadere le corsie altrui, ma la EVAA dovrebbe promulgare delle direttive per le quali vi sono tocchi delle righe sindacabili dai giudici che evidentemente non ostacolerebbero gli altri avversari e non darebbero vantaggi agli atleti. La futura presenza di riprese video trasformerebbe le gare sull'anello in un assurdo gioco al massacro, quando il più volte citato "buon senso" nell'interpretare un gesto tecnico (anche nella valutazione del tipo di atleta che lo compie), sarebbe sufficiente. O a meno che tali immagini, rese obbligatorie, siano utilizzate solo in casi dubbi. 

In seguito si citano anche le problematiche relative alla gara di salto in alto. 

Ora, probabilmente Kurt non leggerà mai queste mie parole, ma più che i problemi economici degli atleti, sarebbe da interrogare gli stessi sui problemi organizzativi riscontrati. Ad esempio, il podio posizionato in una zona infelice del palazzetto ha tolto molto pathos alle premiazioni. A Zittau era risultato molto coinvolgente lo stand per le premiazioni. Messo in una zona di passaggio assiduo di persone, portava diversi atleti e astanti a fermarsi ad assistere. A San Sebastian le premiazioni sono rimaste quasi deserte con una cerimonia molto scarna. Gli inni venivano sparati durante le gare, disturbando pure gli atleti. Personalmente mi è capitato di essere sui blocchi e sentir partire l'inno tedesco. Fosse stato quello italiano, almeno... così ho dovuto alzare la manina e sospendere le procedure di partenza. 

Altra pecca, la diffusione dei risultati. Purtroppo non tutti hanno i touch screen del Sigma, e di conseguenza tutto quello che avveniva (squalifiche incluse) veniva comunicato con molto ritardo...  o addirittura non veniva comunicato sui tabelloni. Le notizie arrivavano da qualche collegamento internet che qualcuno deteneva sul proprio telefono. 

Gli altri suggerimenti... li darò, un giorno, forse... 

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